European Accessibility Act: una guida per albergatori

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Con l’evoluzione costante del settore travel, è fondamentale che le strutture ricettive stiano al passo con le normative che possono influenzarne le attività.

Una delle più importanti è l’European Accessibility Act (EAA), direttiva dell’Unione Europea che definisce requisiti comuni di accessibilità per un’ampia gamma di prodotti e servizi, come riporta Cendyn.

 

Cos’è l’European Accessibility Act?

 

L’EAA nasce dall’impegno dell’UE e dei suoi Stati membri nel rispettare la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità.

L’obiettivo è chiaro: migliorare l’accesso ai servizi per circa 87 milioni di cittadini europei che convivono con disabilità — permanenti o temporanee — e garantire pari opportunità di fruizione dei servizi digitali e tecnologici.

Per le imprese, l’EAA introduce vantaggi strategici: uniformità normativa tra i Paesi UE, stimolo all’innovazione e nuove opportunità di mercato.

Per gli utenti, significa maggiore inclusività e un’esperienza di navigazione semplificata per tutti, anche per chi non ha disabilità.

 

Le implicazioni per il settore alberghiero

 

Mentre il settore dell’ospitalità continua a galoppare il rilancio post Covid, l’EAA introduce un nuovo quadro normativo sull’accessibilità che gli albergatori devono affrontare.

La direttiva si applica a numerosi prodotti e servizi digitali rilevanti per l’esperienza alberghiera, tra cui:

  • Siti web, app, biglietti elettronici e informazioni digitali sui servizi di viaggio
  • Chioschi self-service, come quelli per il check-in
  • Terminali di pagamento elettronico
  • E-book e contenuti multimediali

Entro il 28 giugno 2025, le strutture ricettive che offrono questi servizi dovranno garantirne la conformità agli standard comuni di accessibilità.

Sebbene l’EAA preveda alcune esenzioni – ad esempio per le microimprese con meno di 10 dipendenti e il cui fatturato annuo o bilancio totale non supera i 2 milioni di euro – in generale gli hotel sono tenuti a rendere accessibile la loro presenza online.

Il mancato rispetto della normativa può comportare sanzioni legali da parte delle autorità europee.

 

Punti chiave per la conformità

 

Per conformarsi all’EAA, dovreste iniziare a lavorare, da subito, su tre macro-ambiti:

1. Accessibilità di siti e app

I contenuti digitali devono essere progettati affinché anche persone con disabilità visive, uditive o cognitive possano percepirli, comprenderli e interagire con essi.

Lo standard di riferimento è quello delle WCAG 2.1 livello AA, linee guida internazionali sull’accessibilità dei contenuti web. È consigliato effettuare audit periodici, implementare le migliorie necessarie e pubblicare una dichiarazione di accessibilità aggiornata.

2. Terminali e chioschi self-service

Dispositivi come i totem per il check-in devono prevedere funzionalità alternative: ingrandimento dello schermo, regolazione del volume, possibilità di interazione tramite tastiera e non solo touchscreen.

In molti casi sarà necessario aggiornare o sostituire hardware e software esistenti.

3. Accessibilità non digitale

Sebbene la normativa si concentri sul digitale, un approccio completo non può ignorare gli elementi fisici, come la segnaletica leggibile, i materiali informativi stampati in formati accessibili e gli arredi regolabili.

 

Un processo in divenire

 

L’adeguamento all’EAA non è un intervento una tantum, ma un processo continuo.

Le strutture devono monitorare costantemente i propri canali digitali e fisici, eseguire controlli regolari e intervenire tempestivamente per colmare eventuali lacune.

Con il rapido sviluppo delle tecnologie, è essenziale mantenere i contenuti aggiornati.

Consigliamo dunque una stretta collaborazione tra i reparti IT, sviluppo web e comunicazione per assicurare che ogni aggiornamento sia conforme agli standard WCAG.

Nel caso di catene alberghiere o di ecosistemi digitali complessi, può essere utile istituire una figura di riferimento per l’accessibilità, responsabile del coordinamento delle attività di conformità in tutte le strutture.

 

Inclusività come leva strategica

 

Pur rappresentando una sfida, l’EAA offre anche grandi opportunità agli hotel.

Proporre esperienze accessibili, infatti, non significa solo rivolgersi a una nicchia, ma ampliare in modo concreto la propria base clienti, aprendo le porte a una platea più ampia e diversificata.

È anche un modo per dimostrare un impegno autentico verso l’inclusione, un valore sempre più riconosciuto e apprezzato dagli ospiti.

Inoltre, migliorare l’accessibilità contribuisce a migliorare l’esperienza di soggiorno per tutti, non solo per le persone con disabilità, grazie a soluzioni più intuitive, leggibili e usabili. Infine, investire in accessibilità significa allinearsi ai principi di sostenibilità e responsabilità sociale, oggi elementi chiave nelle scelte di viaggio più consapevoli ed evolute.

Adeguarsi all’European Accessibility Act significa anche fare una scelta strategica per il futuro del proprio hotel.

Per questo è fondamentale affidarsi a un partner affidabile e competente. QNT – la Media Agency del gruppo Zucchetti dedicata all’hospitality – progetta siti web accessibili e inclusivi, pensati per rispondere alle esigenze di un pubblico ampio e diversificato.

Grazie a un expertise consolidato e a un know-how verticale nel settore, è in grado di realizzare siti web che rispettano la totalità dei criteri delle linee guida WCAG 2.1 (livello AA), garantendo una navigazione fruibile anche per utenti con disabilità temporanee o permanenti.