Day use hotel: come e perché piace agli albergatori… e forse anche a Booking!
1 Luglio 2015Nati come ultima risorsa per guadagnare dalle camere invendute e trovare nuova clientela nei periodi morti, oggi i cosiddetti day use hotel sembrano diventati la normalità in molte destinazioni della Penisola.
Tanto che ormai non si offrono più solo camere di mattina o pomeriggio, ma anche veri e propri soggiorni diurni o serali con accesso alla spa, alla piscina, pranzo, cena e aperitivo.
La formula day use Sembrava ancora qualcosa per pochi coraggiosi quando scrivemmo l’articolo “Arrivano i Dayuse Hotel: quando l’albergo a ore non fa più scandalo” nel 2013. Ma oggi, a due anni di distanza, i coraggiosi si sono moltiplicati e tra di loro ci sono anche alberghi top class nelle più grandi città italiane (tanto per citarne alcuni l’Hotel La Vedetta e il Grand Hotel Minerva a Firenze e il Westin Palace a Milano).
E la cosa si è spansa a macchia d’olio anche all’estero: Mashable solo qualche mese fa ha recensito il nuovo portale HotelsByDay, che offre camere di hotel in utilizzo diurno nei maggiori centri statunitensi (Nb: su New York offrono questa opzione persino l’Hotel Giraffe e il Library Hotel, da anni ai vertici delle classifiche di TripAdvisor).
Anche in Inghilterra è la stessa storia: qui è nato da poco ByHours, che vende camere d’hotel per pacchetti da 3, 6 e 12 ore.
Travolution riporta che a giugno DayUseHotels, la compagnia francese che anche noi intervistammo qualche anno fa, ha dichiarato di godere di ottima salute: le sue prenotazioni mensili in un anno sono cresciute da 750 a 2.500 solo in UK. A livello globale il sito è presente in 12 Paesi e a livello globale fino ad oggi ha registrato 250.000 prenotazioni, con una media di 15.000 prenotazioni al mese.
Per quanto riguarda l’Italia l’ufficio stampa ha condiviso con noi gli ultimi dati disponibili: da giugno 2014 a giugno 2015 c’è stato un incremento delle prenotazioni del 60%, di conseguenza è stata ampliata l’offerta e ad oggi il portale conta 500 strutture partner in tutta Italia.
Ovviamente non si tratta ancora di volumi decisivi ma a quanto pare il business si sta espandendo e non accenna a declinare. A breve verrà lanciata un’applicazione mobile e a settembre si promette la messa online di un nuovo portale.
Per capire meglio le motivazioni che spingono tanti albergatori a sfruttare questa nuova fetta di mercato abbiamo raccolto le opinioni di esperti e di operatori del settore.
Lo abbiamo chiesto a voi
Per capire fino a che punto la formula day use sia utilizzata in hotel lo abbiamo chiesto direttamente agli iscritti del nostro Gruppo Facebook Crazy Hotel e le risposte sono state inaspettatamente entusiaste.
Il day use può sembrare una soluzione interessante soprattutto per hotel in posizioni marginali, magari vicino all’aeroporto e alla stazione, dove è possibile che ci siano viaggiatori in transito in cerca di un punto di appoggio, ma per molti oggi riveste un ruolo molto più ampio, come dimostrano tanti commenti:
- Daniele S.: Secondo me dipende dalla posizione, sicuramente può servire vicino agli aeroporti o stazioni.
- Paolo: Molto richiesta e molto utile. Sii consapevole che ti apri ad una fascia di mercato che alcuni hotel non gradiscono (amanti e coppiette). Se hai una piscina od una spa invece il day use è molto usato come appoggio da clientela standard.
- Daniel: Anche in località leisure funziona bene ormai… fa lavorare anche i servizi ancillari, come spa, spiaggia, bar, ristorante. Ormai è sdoganato come concetto quindi vengono anche coppie stabili in cerca di un po’ di intimità. In alcuni hotel incide molto sul fatturato mensile.
- Valentina: Noi avendo la spa soprattutto nel weekend abbiamo questo tipo di clientela. Un servizio utile a parer mio ma devi aver una buona disponibilità di camere per poterlo fare.
- Chiara: Io mandavo tantissimi pax Alitalia in htl in day use… ma infatti, come scriveva Daniele, si trattava di htls vicino all’aeroporto e convenzionati con la C/A.
- Redha: Mi è capitato di vendere camere per qualche ora. Si vende come tariffa giornaliera con un po’ di sconto. Anche se non è una pratica standard ma fa comodo ad entrambi: viaggiatori che fanno tappa per riposare o altro. Ci si guadagna tutti soprattutto se c’è movimento e hai personale a disposizione x rifarla. Logicamente non devi mai contare che il cliente ti debba partire per forza dopo le ore stabilite. Sono liberi di cambiare idea magari con qualche servizio in più tipo la mezza p se disponi di un ristorante oppure un extra per integrare il prezzo.
La parola all’esperto: Italo Paltrinieri
Il nostro Consulente di Revenue Management Italo Paltrinieri, che da anni opera nel settore dell’ospitalità e tra le altre cose è proprietario dell’Hotel Rosso Frizzante di Modena, ci spiega che il day use è sempre esistito:
“È una vita che, anche senza scriverlo da nessuna parte, molti hotel, nelle più disparate destinazioni, offrono le camere in orario diurno. Quando ero un ragazzino per raccogliere qualche spicciolo durante i mesi al mare avevo trovato un impiego nelle prime ore pomeridiane in una piccola pensione. A lato della reception c’erano due stanze destinate proprio al day use. Ogni giorno arrivavano coppie che pagavano per riposare o stare insieme in quelle camere, che talvolta, riassettate e pulite velocemente, venivano vendute anche più volte al giorno. E non eravamo l’unico hotel a farlo. Molti anni dopo, quando ho diretto Hotel 5 Stelle, non era raro che si presentassero ospiti che volevano fermarsi solo per qualche ora. Già da tempo quindi è una cosa che avviene anche ai livelli più alti.”
A queste considerazioni Paltrinieri aggiunge altre importanti indicazioni per l’albergatore:
“Il day use è una possibilità interessante per qualsiasi hotel, perché va a intercettare una domanda latente da parte di persone che dopo anni di tabù ora stanno riscoprendo la libertà di prenotare una camera nelle ore del giorno senza doversi vergognare. Basta pensare al fatto che, se una volta prenotava solo l’uomo, oggi molto spesso sono le signore a chiamare. L’hotel può approfittarne, a patto di seguire alcune semplici regole:
- Il day use è un ottimo modo per incrementare l’occupazione esistente: se vuole utilizzarla l’hotel deve sistematizzarla e farla diventare un plus rispetto all’offerta corrente. Non può e non deve andare a sostituirsi alle prenotazioni classiche
- Per offrire il day use l’hotel deve essere certo di poter offrire un adeguato numero di cameriere fino a tardo pomeriggio per riassettare le camere velocemente prima che arrivino gli altri ospiti
- È importante valorizzare bene di fronte al cliente il risparmio rispetto a una prenotazione completa, anche se il prezzo non si discosta molto da quello ufficiale
- Solitamente questo mercato si crea lentamente, con la clientela business solo di passaggio ma soprattutto con una clientela di prossimità, localizzata sul territorio dell’hotel. La domanda aumenta mano a mano che crescono il passaparola e la reputazione. Dunque è bene tenere le disponibilità day use sempre aperte tutti i giorni, per evitare di creare aspettative disattese nei potenziali clienti
- Come in ogni cosa, anche il day use può comportare dei rischi: per offrire questi servizi al meglio è necessario sempre controllare e monitorare i dati di occupazione, gli storici e i previsionali
- E’ importante sapere giudicare con un minimo di accortezza le singole situazioni, chi chiama e chi si presenta al front desk, per capire se non sia il caso di dare semplicemente un cortese rifiuto per evitare scene imbarazzanti che potrebbero danneggiare la vostra immagine di fronte ad altri ospiti.”
Anche Booking.com è interessato al settore?
Sbirciando su Crazy Hotel ci è saltato all’occhio anche un commento che fa riferimento a una richiesta del portale Booking.com riguardo il servizio day use:
Proprio come ha lanciato l’applicazione Tonight per prenotare solo hotel per la stessa notte, è possibile che il portale stia pensando di creare un’app o una sezione riservata a chi cerca camere in orari diurni?
Certo se anche Booking.com si è scomodato per indagare questo trend è segno che ha annusato un affare. E se Booking.com ha annusato un affare è chiaro che i soggiorni day use non sono da sottovalutare…
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