Dalla “RATE Parity” alla “ROOM Parity”
29 Luglio 2010La rate parity è un fondamento imprescindibile nella distribuzione, per quanto molti albergatori la considerino come uno scomodo laccio che gli impedisce di gestire le tariffe in funzione delle commissione degli intermediari come meglio credono.
Ma d’altronde quale portale accetterebbe di vendere le camere di un hotel che gli offre listini più alti di quelli che poi applica sul proprio sito o su altri portali? E dall’altra parte quale cliente avrebbe la serenità e la sicurezza di non avere spiacevoli sorprese prenotando alla tariffa più bassa?
Fatta la legge, trovato l’inganno…
Per sfuggire alle verifiche dei portali sulla parity rate molti hanno pensato bene di creare prodotti con nomi diversi in modo da eludere i controlli, ma anche questo stratagemma è stato individuato dai portali: proprio ieri un nostro cliente ci ha contattati per sapere se come a lui anche ad altri hotel era capitato di essere stato escluso dai portali per non aver utilizzato le stesse tipologie di camere in ogni OLTA.
Per approfondire questo argomento ho preso a campione un hotel di Firenze e analizzando la sua offerta sul comparatore HotelsCombined e ci si è parato davanti uno spettacolo a dir poco incredibile:
Come potete ben vedere, la fascia di prezzo varia da € 120,00 a ben € 190,00, cosa che sarebbe “normale” se tali prezzi fossero associati a tipologie di camere e condizioni di vendita diverse (ad esempio doppia standard non rimborsabile, doppia con e senza prima colazione, doppia superior, doppia deluxe, junior suite e suite).
Ma non è così: possiamo vedere infatti che la camera Doppia assume almeno 7 nomi diversi con altrettanti prezzi diversi, ovvero:
- Camera standard
- Double room
- Standard letti gemelli
- Camera Doppia
- Twin-double
- Camera matrimoniale
- Doppia standard
Per approfondire questo argomento ho preso a campione un hotel di Firenze e analizzando la sua offerta sul comparatore HotelsCombined e ci si è parato davanti uno spettacolo a dir poco incredibile:
Se pur ancora con qualche incoerenza, la presentazione del “prodotto” è quasi rigorosa e infatti le tipologie di camere e offerte sono analoghe e sempre riconducibili praticamente alla stessa tariffa. Ovviamente sul proprio sito la proposta è speculare. Questo induce sicurezza e trasparenza nell’acquisto.
Perché è importante rispettare la Room Parity
Come abbiamo visto quindi non si tratta di un errore ma dell’ennesimo tentativo di aggirare la parità tariffaria pretesa dalle OLTA, assegnando nomi diversi alla stessa camera in modo da poter applicare per ogni canale una tariffa diversa in funzione delle commissioni richieste.
Purtroppo questa pratica porterà solo un duplice effetto negativo:
- Dubbi nei potenziali Clienti, che di fronte ad uno scenario così confuso e poco chiaro, non solo non prenoteranno, ma ne ricaveranno un’immagine negativa dell’hotel, poiché avranno paura di andare incontro a spiacevoli sorprese al loro arrivo.
- Penalizzazioni dai Portali: una volta questi controllavano “a mano” la rate parity ed era possibile anche riuscire a farla franca per un po’, ma oggi si sono dotati di strumenti rates checker automatici che controllano in real time la congruità degli aggiornamenti tariffari. Ovviamente alle OTA non è sfuggito lo stratagemma del nome delle camere e stanno velocemente adattando le loro politiche a questa nuova condizione richiamando all’ordine gli albergatori.
Da oggi insomma oltre alla rate parity è richiesta, anzi pretesa, anche la room parity: chi non rispetterà queste regole, ne ricaverà solo danni alla brand reputation, alla visibilità on-line e quindi al potenziale di vendita.
Ora che i portali hanno svelato anche questo espediente, che cosa si inventerà ancora l’albergatore per aggirare la rate parity? O si adatterà finalmente a gestire la tariffe in modo più ingegnoso, creativo e meno pericoloso?
Commento da GabUd — 29 Luglio 2010, alle ore 17:18
Io vado controcorrente.. noi albergatori abbiamo la ragione ma non sappiamo far valere la nostra forza.
Quale portale accetterebbe la diversità tariffaria? ..e perchè noi albergatori dobbiamo accettare la diversità delle commissioni?
Se ne è discusso varie volte..in questo bellissimo blog ci sono dei sostenitori ferrei delle OTA..io invece sono assolutamente contrariato dal loro comportamento perchè ormai, briciola dopo briciola, si stanno impossessando della nostra gestione tariffaria.
Parity rate, last room available, 10000 altre imposizioni..e noi hotels che diciamo?? niente!!!
Non riusciamo a capire che le OTA senza gli hotels non vivrebbero…ora non fanno più leva sul tariffe più basse rispetto ai loro concorrenti (al 90% sono tutte uguali) ma su chi ha più alberghi…
Pensate forse (vado in là con l’immaginazione) che se domani non esistessero più le OTA il vostro hotel andrebbe in malora? pensate che se le OTA non esistessero il Turismo finirebbe di vivere? forse che se nessun hotel di una città X fosse presente sui portali ci sarebbe un calo di turisti legato a ciò? GIAMMAI!
Io i portali di booking online li vedo come un servizio anche interessante, comodo per i clienti, abbastanza comodo anche per noi albergatori..ma un servizio che ha un costo e delle opzioni decisamente esagerate…e parlo di servizio e non di “procacciatore” di prenotazioni..il cliente nella città prescelta ci sarebbe andato lo stesso..OTA non ha convinto il cliente a venire nella nostra regione..lo ha solo aiutato a scegliere un hotel piuttosto che un altro..
Un servizio di intermediazione non dovrebbe a mio avviso superare il 10%..invece loro fanno quello che vogliono..e noi siamo dei caproni perchè accettiamo tutto.
Esagero nelle mie provocazioni e chiedo agli amici di Roma: se domattina tutti gli hotels della capitale andassero da booking.com (per esempio) e gli chiedessero l’abbassamento delle commissioni pena uscita di tutti cosa farebbero secondo voi?
Purtroppo noi abergatori non sappiamo fare squadra..se ne fossimo capaci avremmo lo stesso un interessante servizio a costi decisamente minori.
Ai porteri l’ardua sentenza
Buon lavoro a tutti! 🙂
Gabriele
Commento da giacomo bufalini — 30 Luglio 2010, alle ore 08:31
Condivisibile
Oggi i challenge manager ti permettono di fare tutto.
Il problema é che alcuni “portali” non consentono l’inserimento di offerte o tariffe dinamiche e automaticamente vanno fuori parity, soprattutto su piú notti.
E allora rilancio: chi come me pratica la parity cosa deve fare, utilizzare la tariffa dinamica col vantaggio di nasconderla un pó anche ai competitors sulle + notti, ma di fatto eludendo quei canali su cui non é possibile caricarla, oppure utilizzare un prezzo UNICO su tutti i canali cosa forse anche + facile da gestire internamente?
Buon fine settimana
Giacomo
Commento da Duccio Innocenti — 30 Luglio 2010, alle ore 09:23
@Giacomo e @Gabud
ho pensato di scrivere questo post perchè ogni albergatore si trova a fare i conti con tali dinamiche cercndo di subire il meno possibile quelle che vengono vissute come coercizioni dei portali
so di rendermi inpopolare ma non è così
i portali sono oggi la miglior occasione di visibilità e, contrariamente a quanto possa sembrare, richiedono grandi competenze se si vuole che la presenza si trasformi da prenotazioni a commissione a prenotazioni a costo Zero; più si è bravi in questo e meno si subisce la loro “prepotenza” veicolando gli utenti sul sito web ufficiale dell’Hotel che se “capace di convertire” avrà chiuso il cerchio.
Conosco albergatori che hanno il poroblema contrario: vendono troppo dal loro sito perdendo inevitabilmente appettibilità per i portali che li fanno retrocedere nel posizionamento e quindi per gestire questa dinamica inversa… devono limitare le vendite dirette !!!
Buona disintermediazione a tutti… ma con moderazione
Commento da GiuseppeHMS — 30 Luglio 2010, alle ore 10:16
Buona giornata a tutti.
Relativamente alle Ota,al loro “strapotere”, sono convinto che ogni albergatore come ogni imprenditore del resto debba prima di tutto essere un grande conoscitore del marketing.
La parte commerciale esiste in ogni azienda di qualsiasi tipo, ma purtroppo nel settore alberghiero questo non esiste. Io non ho mai capito il perché. Sembra che questo problema non sia di competenza di chi fa l’albergatore, ma solo di altre aziende.
E’ così da per tutto.
Quando non c’erano le Ota, cerano le agenzie di viaggio e credo che queste non lavorassero gratis.
Quando non ci saranno più le Ota, ma ci saranno altri strumenti, con nomi diversi , cosa faranno questi. Certamente non lavoreranno gratis neanche queste nuove aziende.
Certamente più grande è il problema per un albergatore procaciarsi la clientela, più lui è disponibile a pagare.
Questa è la legge del mercato.
Credo che tutti gli albergatori, almeno chi lo fa per lavoro, debbano imparare prima di tutto il marketing, per sapere come vendere la loro struttura e rendersi indipendenti dalle “benedette” Ota che non fanno altro che un servizio, in un settore che non ha mai pensato a promuovere come si deve, il loro prodotto.
Questo portale “Bookingblog” è strapieno di idee per sviluppare la parte commerciale negli hotel.
Approfittatene.
Una buona giornata a tutti, e buone vendite senza OTA.
Giuseppe
Commento da GabUd — 30 Luglio 2010, alle ore 10:19
Ciao Duccio!!
non ti rendi impopolare..tranquillo..è solo che tu esponi un pensiero leggermente “esterno” mentre io le vivo internamente..quindi semplicemente due visioni diverse della stessa cosa..è anche bello così! 🙂
Io riconosco che le OTA sono il mondo delle prenotazioni di oggi..ciò non vuol dire che debbano fare tutto ciò che vogliono.
Perchè non c’e’ contrattazione? perchè noi albergatori accettiamo tutto?
Perchè le risorse non devono essere investite tutte nel proprio hotel e nel proprio territorio? perchè milioni di Euro di commissioni prodotti in Italia devono finire chissà dove quando, alla fine, sarebbero rimasti in Italia lo stesso?
ribadisco che i portali offrono un bel servizio..ma un servizio deve essere pagato il giusto..
Sottolineo ancora una volta che la colpa è di noi albergatori..vanno bene i suggerimenti di disintermediazione..tutto ok..ma io ho scelto di non usare troppo i portali, di fornire un booking engine sul mio sito, di lavorare in ogni piccola cosa perchè non debba avere bisogno per forza dei portali..ed a mio avviso è una cosa che possiamo fare tutti..lo si faceva fino a solo pochi mesi fa..
Sarà anche vero che lo posso fare perchè le dimensioni dell’hotel me lo permettono (21 camere) – ma penso sia fattibile per tutti.
Un salutone a tutti (ormai le ferie sono imminenti)
Buon weekend!
Gabriele
Commento da Duccio Innocenti — 30 Luglio 2010, alle ore 12:02
@Gabriele
condivido pienamente il tuo approccio di potenziare il canale diretto per avere maggior autonomia dai portali
però non ci rinuncerei per i motivi di prima; è vero, sono costosi ma innanzitutto non obbligano nessuno a starci e poi vanno vissute per ciò che sono cioè aziende che vogliono trarre il massimo profitto possibile dalla loro attività.
lo stesso discorso potremmo farlo per Adword che arriva a far pagare i click anche 3 euro nel settore dell’ospitalità ma non impone di esserci e sarà meno indispensabile per chi sarà riuscito ad esserepopolare, virale, reperibile con altre strategie… per esempio la qualità del servizio offerto ai propri clienti trasformandoli in quelli che Seth Godin, il guro americano del mktg, definisce gli starnutitori.
@Giuseppe
credo che tua abbia centranto in pieno il problema
Le Ota sono tanto più invasive sull’Hotel quanto più questo ne avrà bisogno per vendere le sue camere; se invece avrà un forte brand reputation, un canale diretto popolare e capace di convertire il problema sarà molto mitigato.
Purtroppo che spesso gli albergatori spendano centinaia di migliaia di euroin commissione e si spaventino di cifre ben minori per pruomvere il loro sito web cioè la lora identità online affidandosi a professionalità non verticalizzate in questo settore, il più competitivo che ci sia.
A presto,
Duccio
Commento da Riccardo Cocco — 30 Luglio 2010, alle ore 12:59
@Tutti:
Signori, non posso fare a meno di intrufolarmi nella discussione.
GabUd:
Sostieni che le OTA fagocitano le commissioni e pertanto devono essere debellate in quanto si appropriano di soldi senza far nulla. Bene. Ti faccio una domanda, nella tua struttura hai dei contratti di allotment con operatori diversi? Che tariffa offri a loro rispetto alla tua tariffa ufficiale? Ti prego quindi di calcolare la percentuale della forbice e nella maggior parte dei casi vedrai che è spesse volte più ampia rispetto alla commissione che ti richiedono le OTA.
Un’altra domanda, gli operatori in allotment cosa fanno di diverso rispetto ad una OTA per convincere il cliente a soggiornare presso la tua struttura piuttosto che un’altra?
Le OTA non sono altro che la naturale evoluzione degli operatori che proponevano cataloghi cartacei ed il loro “merito” è stato quello di aver creduto in internet ed investire centinaia di milioni in sistemi più o meno user friendly.
Se ragioni in questi termini, vedrai le OTA come dei procacciatori d’affari che ricevono un compenso a fronte di un venduto, facendosi carico (della parte di competenza) delle spese di commercializzazione e di marketing. Se ti ricordi i vecchi operatori ti chiedevano un fee per la stampa del catalogo (alcuni addirittura solo per l’adesione al loro sistema) senza prometterti nulla.
Ti faccio un altro esempio abbastanza calzante anche se merceologicamente molto diverso.
Una volta, esistevano decine e decine di negozi su strada, fornai, fruttivendoli, macellai ecc. Oggi ci rechiamo in questi negozi molto meno di frequente in quanto utilizziamo i superstore, i megagalattici centri commerciali che ci offrono la possibilità di trovare tutte le risposte alle nostre necessità in un unico ambiente.
Trasla questa immagine nel nostro settore. Prima cosa accadeva? Il viaggiatore si recava dall’agente di viaggio di fiducia che iniziava a mandare fax e telex (mamma mia quanto tempo è passato! Sto invecchiando??) alle varie strutture che trovava o su GDS o sui cataloghi, anche qui si pagava un importo di intermediazione per procurato business.
Oggi cosa accade? Ci rechiamo nei megagalattici centri commerciali che si chiamano OTA e troviamo tutte le risposte alle nostre esigenze in un unico luogo.
Registriamo quindi un’abitudine all’acquisto da parte del mercato molto modificata rispetto al passato, è nostro dovere adeguarci a tali abitudini in modo da limitare al minimo le possibili perdite.
Dove risiede la nostra forza?
Semplicissimo quanto complesso! La nostra forza è tanto imponente quanto siamo capaci di dirottare il cliente pronti all’acquisto da un superstore al negozio all’angolo, proponendo le stesse tariffe retail ma un servizio molto più completo e personalizzato.
Come?
Attraverso la proposizione dei nostri servizi nel modo più confacente al mercato a cui facciamo riferimento, attraverso la proposizione della nostra brochure virtuale (sito internet proprietario) mirata, puntuale e completa.
Per tua informazione io sono un amante del bricolage, non vado da Leroy Merlin a fare acquisti ma vado dal ferramenta sotto casa perchè mi segue, mi da consigli, mi aiuta e risolvere le problematiche che gli propongo.
Questo le OTA non saranno mai in grado di offrirlo ai clienti, spetta a noi!!
Buon lavoro e buone vacanze a tutti!
Riccardo Cocco
Commento da Principe77 — 30 Luglio 2010, alle ore 14:35
Non credo che siano gli albergatori a publicare nomi di camere diverse sui portali ma sono i portali stessi che di tanto in tanto modificano i nomi anche al fine di mettere in difficoltà i loro competitor che utilizzano strumenti come Rate Tiger per spiarsi, modificando i nomi delle camere mandano in tilt il processo di tracking.
saluti
Commento da donald71 — 30 Luglio 2010, alle ore 14:37
Questo post casca a fagiolo..
Ho ricevuto la contestazione da un portale a proposito del fatto sul mio sito vendo le camere abbinate con servizi come escursioni, skipass, ecc oppure alcune tariffe hanno dei minimum staying o politiche di cancellazione diverse.
Premesso che la tariffa BB e in parity su tutti i portali compreso il mio sito.
Sono due cose diverse. Se mi chiedono di pubblicarla anche sul loro portale, io sono obbligato a farlo da contratto?
Grazie per il confronto.
Commento da GiuseppeHMS — 30 Luglio 2010, alle ore 16:30
In riferimento a donald71.
Quanto tu crei un servizio che le Ota non hanno, é chiaro che ti metti in concorrenza diretta.
Prova a metterti nei panni di un visitatore che prima va a vedere il sito di Booking e vede delle proposte, poi viene nel tuo sito e vede altre proposte.
Probabilmente sono anche migliori di quelle che propone Booking.
Secondo me, in questa maniera hai creato un concorrente a Booking.
Non so se i contratti prevedano quello che chiedi, ma credo in ogni caso vogliano difendersi da questi fatti.
Ciao, buona serata.
Giuseppe
Commento da GabUd — 30 Luglio 2010, alle ore 16:33
Hola Riccardo..
beh..il tuo pensiero l’ho chiamato..lo volevo..perchè so che sei un grandissimo sostenitore delle Ota..e cmq mi fa piacere, pur nella mia convinzione, di conoscere il punto di vista inverso al mio.
Il problema del diverso punto di vista forse risiede nelle nostre abitudini lavorative: tu lavori a Roma (mi pare di aver capito) io a Udine…due mondi diversi..
No..non ho nessun contratto di Allotment con nessuno..la struttura è piccola, centralissima e nuova.. sarei veramente un pistola a farne..quindi devo essere sincero e non so calcolarti le eventuali differenze tra le commissioni OTA e le forbice di rimanenza se avessi questi tipi di contratti.
Io non discuto sul fatto che i portali siano un buon servizio, siano comodi o che abbiano investito.. sono perplesso del fatto che questo servizio, ribadisco servizio, è troppo caro..a mio avviso lo potremmo ottenere a regimi più bassi se solo lo volessimo effettivamente e tutti assieme…forse che se fossero tutte al 10% non saresti contento?
Dimmi tu invece (riprendo la domanda del post precedente): secondo te (lo so che è solo un ipotesi..ma magari un giorno succederà), se domattina una persona delegata da tutti gli hotels di Roma chiedesse a booking di andare al 10% oppure tutti gli hotel ne uscirebbero, cosa ti direbbero?..è una curiosità mia..
Per quanto riguarda il resto del discorso tuo e anche di Duccio, posso anche essere d’accordo.. cercare di “girare” il lavoro in maniera tale da disintermediarlo è l’obiettivo attuale…non mio comunque perchè a me OTA (ne ho solo una a dir vero..) portano meno dello 0.5% delle prenotazioni..
Comunque ribadisco: probabilmente è solo un punto di vista legato al fatto che il mercato della città di Udine non è certo quello di Roma o di Venezia..
Grazie per il tuo post Riccardo..
Mandi! 🙂
Gabriele
Commento da GiuseppeHMS — 30 Luglio 2010, alle ore 16:34
@ Duccio
Ti ringrazio della tua risposta e sono contento che venga messo in luce anche questo modo di pensare.
Grazie ancora.
A presto,
Giuseppe
Commento da Riccardo Cocco — 30 Luglio 2010, alle ore 16:56
@Principe77:
Scusa ma non sono d’accordo. Se fossero le OTA a cambiare a loro piacimento le tipologie di camera offerte, si creerebbero i presupposti per chiedere i danni alle stesso OTA. Sono gli albergatori che usano la tecnica: “facite ammuina”, per cercare di aggirare gli ostacoli che inconsapevolmente si creano da soli.
@Donald71:
Occorre suddividere il tuo commento in 2 parti. Le camere che tu vendi con annesso lo skipass o con escursioni esulano dalla vendita pura che le OTA effettuano in quanto si tratta di pacchetti che a tuo imprescindibile giudizio puoi pubblicare a tuo piacimento anche considerando il fatto che generalmente si tratta di offerte legate ad un periodo temporale ben definito. Relativamente invece alle camere che vendi con un diverso “minimu stay” ovvero con politiche di cancellazione diverse, queste creano una situazione di NON rate parity e ti metti in contrapposizione con le offerte delle OTA.
Buon lavoro e buona rate parity a tutti!
Riccardo Cocco
Commento da sfarinel — 30 Luglio 2010, alle ore 17:33
@Riccardo Cocco
Ciao Riccardo, mi hai preceduto con la risposta a @Donald71.
Impeccabile come sempre.
S.
Commento da Riccardo Cocco — 30 Luglio 2010, alle ore 18:16
@Sfarinel:
grazie!
@GabUD:
Le OTA ti portano meno dello 0.5%. Allora calcola le commissioni elevate come investimento di marketing che fa circolare il nome della tua struttura. O meglio ancora, non rinnovare il contratto con la OTA in questione e gira i soldi sul miglioramento del tuo sito e del tuo posizionamento su web, vedrai che avrai risultati meravigliosi!
“se domattina una persona delegata da tutti gli hotels di Roma chiedesse a booking di andare al 10% oppure tutti gli hotel ne uscirebbero, cosa ti direbbero?”
Ovviamente stiamo parlando di pura fantasia 🙂
Ma proviamo per un attimo ad immaginare cosa potrebbe accadere. Bene, ti copio il pay-off che Booking.com ha sulla sua Home Page:
“Più di 86000 hotel in 81 nazioni in tutto il mondo”
Io sono dell’avviso che non gli farebbe ne caldo ne freddo. Ovvero farebbero finta che non gli fa ne caldo ne freddo ma ti lascerebbero andare. Certo è che il discorso andrebbe fatto a tutte le OTA contestualmente, ma stiamo parlando di vera fantascienza soprattutto perchè non esistono associazioni di albergatori così forti e con le palle da proporre alle OTA una situazione del genere.
Ognuno guarda al suo piccolo giardino e se ne frega se il vicino vive o crepa, figurati se si possa riuscire a mettere tutti d’accordo.
Buon lavoro e buona fantascienza a tutti!
Riccardo Cocco
Commento da giacomo bufalini — 30 Luglio 2010, alle ore 20:12
Riccardo fantastico,
Non so ancora dove svolgi la professione, ma aFirenze non siamo secondi a nessuno in fatto di ” mors tua vita mea”!!!
Sono d accordo che le ota vadano sfruttate per vendere e promuovere, ma sul mio sito faccio quello che voglio!!
Ciao
Giacomo Bufalini
Commento da GabUd — 31 Luglio 2010, alle ore 08:48
Ciao Riccardo!
sulla questione dell’unica Ota che tengo (hrs p.c.) posso anche essere d’accordo..devo dirti che la tengo un po’ perchè è comunque la meno cara, un po’ perchè è l’unico mio referente sul mercato teutonico, ed un po’ perchè li abbiamo veramente delle belle votazioni e buona brand reputation.
Per il resto, (sono conscio che è un po’ utopistico), sono d’accordo in parte..se andassero i rappresentanti degli hotels di Udine ci riderebbero dietro..perdere per intero un mercato come quello di Roma non li farebbe dormire tranquilli…e secondo me, trovando un muro inflessibile davanti, dopo magari un mese di scoperto del mercato romano vi darebbero il rientro anche al 10%.
Un associazione che dovrebbe farlo un tentativo del genere è Federalberghi..ma come dici tu non ne hanno le palle e soprattutto sono molto più intenti a fare altre cose più interessanti per le loro poltrone e meno tutelative degli interessi dei loro associati.
Grazie Riccardo per i tuoi sempre interessanti spunti..buon lavoro a tutti!
Gabriele
Commento da crt — 1 Agosto 2010, alle ore 11:03
Io non la farei tanto complicata perche’ i presupposti sono : i prezzi devono rispettare i limiti di min. e max denunciatio al proprio comune , secondo , rimanendo quindi in questo ambito , unico tutelato dalla legge , ogniuno e’ padrone di fare cio’ che vuole della propria attivita’ , in taluni casi anche di farsi del male , non trovo giusta l’imposizione da parte della agenzie del prezzo minimo …perche’ scaricare sull’albergatore le differenze di commissioni e non farsene un problema proprio ? Le agenzia non si lamentino poi se gli albergatori fanno i furbi e sul proprio sito hanno dei prezzi minori o pubblicano le ‘ultime camere ‘ in ogni senso , ne va che per tutelarsi le agenzie usano il rewiew in modo che il loro cliente non sia di ‘seconda’. Tutto qui , l’importante e’ saperlo e che ogniuno si prenda le proprie responsabilita’ se poi le cose non vanno per il meglio , sia da una che dall’altra parte , non cerchino di scaricarsi costi , perdite e lagne varie l’un l’altro . Suggerisco che il prezzo unico e’ la cosa migliore per la propria immagine e una volta preso l’ospite trattatelo al meglio che tornera’ prenotando direttamente e se le agenzie sono esose mollatele..piangeranno loro. Tanto banale quanto fondamentale.
Commento da Duccio Innocenti — 1 Agosto 2010, alle ore 12:38
@crt
sempre in ottica web la parity rate è condizione fondamentale per affiliarsi a una OTA ma ciò che c’è di bello in tutto questo è che non c’è obbligo di presenza. Si tratta solo di rispettare le regole specificate sul contratto di affiliazione.
Nb. io non faccio il tifo per i portali e capisco chi cerca espedienti per “ottimizzare” le regole che possono sembrare esagerate ma non ritengo giusto rtenere questi dei “ladri”
Commento da crt — 1 Agosto 2010, alle ore 18:57
@duccio
Personalmente uso le ota , e sono contento , uso TA , ho ottimi punteggi e per ora sono contento , uso facebook , twitter , my space , skype , ormai sono assodati strumenti di lavoro e chi non li usa e’ in ritardo sicuramente , sono opportunita’ spesso persino gratuite . Quindi da un lato ne faccio il tifo , dall’altro , conoscendoli bene , mi permetto di ”criticare” , riconosco che sempre c’e’ il rovescio della medaglia ed ogniuno vede il proprio lato , ma le critiche sono opportunita’ al miglioramento di tutti , questo ci insegnano proprio riferendo alle rewiew ,e quindi che siano accettate e ben ascoltate anche dai ‘colossi’! Concordo pienamente al prezzo unico , e’ una questione di correttezza ed immagine … al mercato , l’ortolano che sul banco vende le stesse patate a sx un prezzo a dx un altro …..hai visto mai ?, e perche’ l’hotel si deve ridurre cosi ?
Commento da Duccio Innocenti — 1 Agosto 2010, alle ore 19:14
@crt
credo che la parity rate e parity room sia un vantaggio per l’hotel che offre un servizio chiaro e trasparente a chi prima di prenotare consulta vari canali che a loro volta hanno dei costi diversi per l’hotel.
L’obiettivo è riuscire a dirottarli sul proprio sito dove la prenotazione è amarginalità totale. Questo è nolto difficile ma asolutamente possibile per chi lo vuole ed è disposto ad investire risorse economiche anche importanti ma sempre ben inferiore alle commissioni gentilemente pretese dalle OLTA.
Buona disintermadiazione… ma con moderazione
Commento da Michele71 — 1 Agosto 2010, alle ore 22:09
Per quanto riguarda le OTA la parity rate e’ un “must”, sul mio sito concordo con Giacomo faccio quello che voglio (offerte, sconti, pacchetti…).
Il cambio di nome per le camere e’ inutile, oramai trovano anche le differenze di 0,01 centesimo.
Non scordate che le OTA spendono per pubblicizzare il vostro hotel in tutto il mondo.
Ciao e buone vacanze!
Michele
Commento da GabUd — 2 Agosto 2010, alle ore 08:07
x Duccio
Caro Duccio..capisco bene il tuo punto di vista..come anche tu dimostri di capire il nostro.
Il problema, che denuncio e che non mi piace, è un altro: ora quasi tutti gli hotels sono nelle OTA.
Tu pensa a solo 2 o 3 anni fa..erano molto pochi gli aderenti.
Cosa facevano le Ota? commissioni più basse e condizioni quasi prossime al niente.
Ti faccio un esempio pratico: hotel.de, 3 anni fa, mi hanno chiamato almeno 20 volte per chiedermi di aderire..avevano pochissimi alberghi.. le commissioni erano all’8% er non c’erano parity rate, parity room e quant’altro…mi sono iscritto..condizioni oneste.
Poi pian piano hanno iniziato ad avere aderenti e gli hotels sono diventati più numerosi. Sai cos’hanno fatto? a ottobre (mica a fine anno quando scadeva il contratto!!) ha deciso monolateralmente di alzare le commissioni al 10%. Poi hanon messo parity rate e tutte le altre schifezze. Io, che un po’ di orgoglio ce l’ho, mi sono ritirato.
Ora sai dove sono? al 15%.
Ecco..questo loro modo di fare e disfare, di pensare solo ai loro interessi, solo ai loro tornaconti, all’essere coscienti di essere forza dominante e di approfittarne mi FA SCHIFO.
Perchè ogni anno ci devono mettere dei paletti nuovi? sempre obblighi..nessun diritto..ti sembra giusto che non ci sia contrattazione? le parti del contratto sono due o esistono solo loro? perchè non ci coinvolgono, visto che alla fine fanno i soldi grazie a noi? perchè gli hotels stanno sempre tutti zitti? perchè Federalberghi, invece di guardare la cottola della ministra Brambilla, non prende in mano la cosa?
e soprattutto ricordiamo il fondamento delle mie idee: OTA non ha inventato alcun cliente..si è solo inserita (con capacità ed investimenti..nulla eccepire per questo), tra i NOSTRI clienti ed i nostri hotel, fornendo un servizio comodo e bello quanto vuoi..ma non hanno inventato NULLA!
Quindi è chiaro che ora possiamo solo lavorare per disintermediare..ma io lavorerei anche per dire a questi signori: “Eh no..ora avete esagerato!..o tornate a livelli di decenza oppure saluti e baci..restate senza TUTTI i nostri hotels.” E’ dura..ma prima o poi chissà mai.
Parity rate?? – parity Commissions!
Buona giornata Duccio ..e buon lavoro a tutti 🙂
Gabriele
Commento da Duccio Innocenti — 2 Agosto 2010, alle ore 09:32
@Gabud
capisco che risultino prepotenti e antipatici per il loro modo di gestire le commissioni e le costrizioni ma non è un obbligo starci cioè loro offrono un servizio con certe regole e l’hotel decide se aderire o meno
è anche vero che secondo me non se ne può prescindere come era una volta per le agenzie di viaggio che non mi sembra avessero costi inferiori
Buona disintermediazione… ma con moderazione
so di essere antipatico ma lo OLTA, se sapute gestire, sono il miglior strumento di visibilità oggi in internet e chi ha un sito web potente ne benificia enormemente mentre chi se lo è fatto fare 3 anni fa dall’amico informatico per risparmiare è giusto che rimanga impigliato nella rete delle commissioni e delle coercizioni.
Commento da GiuseppeHMS — 2 Agosto 2010, alle ore 10:45
@ Duccio
Sono in accordo con Duccio e rafforzo il suo pensiero. Il parity rate e il parity room si dimostrerà sempre essere un vantaggio e vincente per l’hotel, non solo perché offre un servizio chiaro, ma perché quando un visitatore vede chiarezza e uniformità nelle proposte dei prezzi allora comincia a fidarsi.
E’ molto semplice, pensa a quando compri qualcosa, se non capisci cosa stai per comperare difficilmente fai l’acquisto. Meno chiare sono le cose, più fai fatica a comperare.
Lo stesso vale per il tuo utente quando vede 5,6,7,8,9 prezzi diversi per lo stesso prodotto.
Cosa può pensare?
Prendendo spunto da Duccio dico a tutti, Buona disintermadiazione, ma con moderazione.
Giuseppe
Commento da Riccardo Cocco — 2 Agosto 2010, alle ore 12:34
@Tutti:
Prima dello spin-off delle vacanze mi permetto di rispondere ad alcuni punti sollevati:
@Giacomo & Michele71: sul vostro sito siete padronissimi di fare ciò che reputate più opportuno, ci mancherebbe altro. Ma ricordatei che avere una pistola può servire alla difesa ma può anche servire per il suicidio, o addirittura alcune volte partono dei colpi inavvertitamente. Se proponete sul tuo sito tariffe diverse da quelle delle OTA a cui siete collegati, rischiate che accidentalmente parta un colpo e vi possa ferire, ne vale la pena?
@crt: personalmente non ho mai sentito che in Roma esista un minimo di tariffa da applicare, se così fosse allora non potremmo mai dare delle complimentary per esempio. Relativamente alla tariffa massima, siamo ancora nel medioevo dove devo comunicare ad un ente che fondamentalmente non mi da nulla in cambio, le mie tariffe, a che cosa serve se non per sprecare carta e bolli?? Comunque, per ciò che mi concerne fisso il limite massimo (ceiling rate) ad Euro 650,00 per notte senza colazione in modo da avere una forbice ampia di movimento, come lo faccio io lo fanno la maggioranza degli alberghi, pertanto ribadisco, a che serve????
@GabUD: scusami ma toglierei quel “quasi tutti” sono affiliati alle OTA. Siamo tutti affiliati alle OTA anche in caso di non sottoscrizione di un contratto diretto. Chi di voi ha la connessione con GDS è a priori già presente su molti sistemi di prenotazione on line. Per HRS, senza firmare alcun contratto, e con le commissioni al 10% basta la vostra sottoscrizione al GDS e le prenotazioni arrivano da sole….Chi non è connesso ai GDS ma è connesso ai grandi portali, Expedia per dirne uno, suggerisco la lettura di questa proposta: http://www.expedia.it/daily/general/hotelproviders.aspx e anche chi non è fisicamente e legalmente un agente di viaggio, basta che dimostri di avere un traffico di 100.000 utenti mensili, diventa una OTA a tutti gli effetti, su quanti di questi siti siete presenti senza neanche averne la minima idea????
Signori, gli squali esistono ed esisteranno sempre, il nostro scopo è mantenere integra l’immagine del nostro lavoro e dare un senso ai nostri sforzi attraverso la lealtà e la trasparenza verso il cliente, che alla fine della fiera è quello che paga il conto e i nostri stipendi….
Buon lavoro (a chi rimane) e buone ferie (a chi parte) a tutti!!!
Riccardo Cocco
Commento da crt — 2 Agosto 2010, alle ore 14:03
@Cocco
Ancora una volta ripeto che mi piacerebbe interloquire con chi questo mestiere lo fa quotidianamente , e dai commenti questo si capisce subito . Premetto che io parlo della mia realta’poiche’ la conosco , come poi farebbe ogniuno , che non e’ Roma e QUI bisogna denunciare il min e max al comune ( gratis senza marche da bollo entro il 15 ottobre ) e chi fa questo lavoro sa che se avrai una visita dalla finanza il prezzo di riferimento e’ quello e se fai sconti loro ti possono anche dire che gli sconti li fai a carico tuo e non dello stato e poi ti fanno anche i controlli incrociati con le denunce delle presenze all p.s ecc ecc fanno fanno e se vogliono non gli sfugge nulla se no a che servirebbe tutto questo ? Quindi le fatture hanno quale forbice i prezzi denunciati nell’ambito della realta’ della tua situazione : 650 euro a notte senza colazione come da te improvvisato per avere una forbice ampia ti ridono in faccia e vogliono le fatture per quei prezzi … non e’ quindi una furbata stare cosi’ sopra . Queste cosine chi fa il mestiere le conosce e ne tiene ben conto , non fa le sparate contro i balzelli burocratici di cui il ns paese e’ maestro , la realta’ e’ questa e qui dobbiamo giocarcela .Personalmente sono daccordo con te e quindi anch’io ribadisco che il prezzo deve essere sempre lo stesso indipendentemente dal portale …mi sembra persino sciocco dubitarne , i miei conti poi li faro’ da un’altra parte per recuperare le spese aggiunte , e chi ci lavora da tempo intende sa dove cercare gli sprechi .
Commento da GabUd — 2 Agosto 2010, alle ore 19:35
Oggi seguo appieno Riccardo..e come lui lascio ultimo commento prima delle ferie 🙂
x Duccio: voglio dirti che non sei antipatico solo perchè hai il tuo punto di vista..è diverso dal mio ma a me sei simpatico! 🙂
x Riccardo: continuo a tenere il quasi tutti..conosco hotels che non sono presenti, per scelta, ne su gds ne su Ota. Sono pochi..ma ci sono anche loro! 🙂
xcrt: ance qui il friuli, a LUGLIO, si denunciano i prezzi minimi e massimi. Però servono quasi solo per statistiche comunali..difatti c’e’ anche il modulo allegato nel quale si devono specificare in quali particolari casi si può scendere al di sotto del minimo: basta mettere li per esempio “gruppi e offerte promozionali” e praticamente sei autorizzato a fare sempre e comunque il prezzo che vuoi. Cmq sono d’accordo con Riccardo..ai tempi d’oggi che senso ha dover specificare ad un ente pubblico i tuoi prezzi quando il prezzo oramai lo fa il mercato? è un po’ antitetico… pensate che a noi una volta al mese un addetto comunale ci telefona e ci chiede “quanto costa oggi la camera 112?”… mah..si vede che hanno tempo da perdere.
Concludo dicendo: Si..gli squali ci sono sempre stati e sempre ci saranno..ma io vorrei che gli hotels fossero gli squali..non la foca.
BUONE VACANZE A TUTTI!!!
Gabriele
Commento da Michele71 — 2 Agosto 2010, alle ore 22:16
Dicendo sul mio sito faccio quello che voglio intendo dire che propongo pacchetti e offerte con tariffe scontate in percentuale sulla BAR che e’uguale a quella di tutti i portali su cui sono presente.
Non rischio di far partire colpi accidentalmente dalla mia pistola…anzi non la voglio proprio una pistola…
Ciao a tutti.
Commento da itadim — 7 Agosto 2010, alle ore 12:12
Saluti a tutti..!!!
sono oramai diversi mesi che non seguivo più i post agli argomenti che via via vengono proposti, ma ora, anche per via dell’estate che mi da maggior tempo libero, mi sono di nuovo accostato a queste vs conversazioni molto interessanti; sono interessanti per me che di turismo non ne ho mai fatto, ma mi occupo di business in settori, scusate, molto, ma molto più evoluti di quello in cui voi operate. Vi prego non prendetela come una dimostrazione di presunzione, ma è il punto di vista di chi vede questo vs mondo e si chiede come mai non raggiunge i risultati che dovrebbe. Solo due esempi, ma è possibile che un paese come il nostro che ha il 50/60 per cento del patrimonio storico-culturale del mondo non risulta tra quelli maggiormente visitati essendo sistematicamente superato da altri paese che certo non possono vantare le nostre meraviglie?….Sere fa ero a cena a Napoli, posizione del ristorante splendida sul golfo, vista mozzafiato e naturalmente il locale era pieno…poi mi sono fatto portare a vedere Piazza del Municipio, Galleria ecc….bhe, vi invito ad amdare a vedere di sera….posti da togliere il fiato per quanto sono belli….non c’era nessuno, dico nessuno, illuminazione quasi zero,statue nell’ombra più completa, galleria vuota, negozi chiusi, lo splendido caffè che da sulla piazza deserto…
Cari operatori turistici e secondo me dovreste sentirvi tutti coinvolti, davvero pensate che che qualcuno dagli enti pubblici alle Ota possano ridare slancio all’industria del turismo in questo paese?.
Se davvero vogliamo che in Italia il turismo sia una grande industria in grado di competere con i grandi paesi in un mercato che cresce sempre di più, occorre che voi che siete i primi attori di questo settore guardiate in modo diverso al vostro ruolo e iniziate a scoprirvi come operatori turistici in grado di captare i bisogni e offrire benefici (io ritengo che l’hotel sia il baricentro dell’attività turistica intesa come punto di riferimento per il turista che trova nel soggiorno e nelle varie attività correlate la risposta ai suo bisogni e alle sue aspettative).
Secondo voi perchè negli ultimi anni assistiamo ad una crescita delle vacanze legate alla cura della persone o al benessere fisico?.
Fatta questa premessa che da sola ci porterebbe a parlare per ore, vengo all’oggetto della discussione: ho avuto modo di avvicinarmi al mondo delle Ota, con le quali purtroppo il mio approccio è stato solo attraverso mail o al massimo telefonico, in quanto non mi è stato possibile avere incontri con i loro rappresentanti per presentare un progetto di distribuzione di prodotti turistici. Vi assicuro che il livello di attenzione alle novità come l’apertura verso nuove soluzioni è molto basso e questo denota la vulnerabilità di queste organizzazioni che marginano solo avendo preso il posto di altri interlocutori come le agenzie turistiche, non offrendo in cambio nulla di più rispetto a prima.
Qualcuno di voi ha paragonato le Ota alle moderne catene di distribuzione; premesso che sarebbe opportuno approfondire sulle conseguenze socio economiche dei centri commerciali, ma le Ota non sono altro che le antesiniane dei moderni iper. Nulla a che vedere con le tecniche di vendita e di merchandising…non mi sembra che nel turismo esista la figura del category manager….del resto spiegatevi perchè ogni volta che andate in un centro commerciale uscite e sul carrello avete almeno un 30% di merce acquistata e non programmata. Ed è questo il punto miei cari amici, volete modificare il vs modo di lavorare andando voi colpire il vs “consumatore” e non aspettare che sia lui a cercarvi quando ha bisogno e magari se avete la fortuna che il suo occhio cada sul vs hotel tra le centinaia che in quel caso guarderà tra le pagine di questo “chiamiamolo piuttosto discount” del turismo che sono le Ota?
Esiste un altro modo di fare business, ma bisogna che l’atteggiamento mentale di chi opera cambi e coinvolga gli altri operatori locali legati al business del turismo. Nella mia presentazione di distribuzione attraverso nuovi metodi e nuovi canali di vendita, la chart più importante è questa: …”Canging the way to do business today, to ensure future growth”
Sono certo che saprete stimolare ulteriori approfondimenti e colgo l’occasione per porgere i miei più cordiali saluti
Itadim
Commento da giacomo bufalini — 9 Agosto 2010, alle ore 10:39
Gentile “Itadim”,
Sinceramente il Tuo post non da alcun valore aggiunto alle nostre interessanti discussioni. Il Tuo spirito critico è sterile.
Però visto che Ti occupi di settori molto più evoluti dacci qualche utile consiglio. Considerà però che l’acqua calda l’abbiamo già scoperta anche noi 🙂
Ciao
Giacomo Bufalini
Commento da crt — 9 Agosto 2010, alle ore 14:04
…adesso che abbiamo lo slogan anglosassone il turismo funzionera’ meglio… ovviamente concordo con Giacomo … c’e’ sempre chi lavora e chi parla ma che cambia le cose e’ chi lavora.
Commento da itadim — 11 Agosto 2010, alle ore 18:06
Salve a tutti,
mi aspettavo un commento come il vs e sinceramente lo capisco..è accaduto anche a me circa 15 anni fa, quando credendo di conoscere tutto del mercato in cui lavoravo, mi capitò spesso di usare toni critici per non dire ironici verso coloro che proponevano novità, magari provenineti da altri paesi. Senza dilungarmi sul fatto che…naturalmente avevo torto a concepire la mia realtà come “assoluta” e il tempo lo ha dimostrato, dietro una frase “anglosassone” si cela un atteggiamento propositivo, che tenta di osservare la realtà da altre angolazioni e propone soluzioni innovative, magari irrealizzabili, ma volte a dare una risposta a bisogni forse non ancora ben analizzati.
Venendo alla concretezza, miei cari crt e Giacomo, posso dirvi che potrei rendere visibile il vs prodotto (dico il vs e non quello di un altro diretto competitor sulla zona) all’attenzione di oltre 5 milioni di probabili consumatori ogni giorno…..questo sarebbe possibile in meno di un anno se implementassi il mio progetto…ma la domanda che vi faccio ora io è la seguente: mi dite perchè un consumatore dovrebbe acquistare il vs prodotto (diciamo un weekend), che beneficio gli proponete e quale vantaggio ne ricaverebbe….del rsto, questo è un sito che tratta di marketing turistico per cui credo che quando una consistente fetta di vs colleghi saprà dare una risposta efficace alle esigenze dei potenziali acquirenti tanta strada sarà già stata percorsa.
Chiudo dicendo che il mio contributo riguarda solo la capacità distributiva e la visibilità le quali vi prego di credermi, sono le variabili più importanti in una moderna strategia di marketing. Mi rendo conto che non basta per vincere la sfida sul piano internazionale, occorre che tutti gli attori legati al mondo del turismo (in primis gli albergatori) trovino la sintesi sulle strategie dell’offerta ponendo i bisogni del consumatore quale riferimento.
Saluti
Itadim
Commento da GabUd — 6 Settembre 2010, alle ore 19:06
a proposito di Ota…mi riferiscono che dal prossimo anno, booking.com impone (tanto per cambiare) un allotment obbligatorio di n. 2 camere con release a 3 giorni dall’arrivo..vi risulta? che ne pensate?.. non credete con un nuovo impegno ogni anno (sempre a vantaggio ota) fra poco finiremo veramente a far gestire i nostri hotel a questi signori?
Ciao tutti!
Gabriele Apostoli
Commento da GIANLUCA1 — 7 Settembre 2010, alle ore 10:27
@GabUd
ti volevo dire che gli allottment che chiede Booking.com, come scrivi tu, sono 2 e che il release è a 3 gg. già da un bel pò di tempo (in questo modo hai la manina col pollice alto è sei molto visibile…ti costa il 20% di commissione).
Io mi chiedo: le camere le vogliamo vendere o no? Sai quanti clienti ti vedono su booking e poi chiamano in albergo……
Io credo, come ho scritto altre volte, che dobbiamo essere bravi ad “usare” le Ota per far convergere le eventuali prenotazioni sul ns. sito o farci chiamare in albergo.
Saluti
Gianluca1
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 7 Settembre 2010, alle ore 13:40
@Gabriele,
se utilizzi a maniera la leva di prezzo non ti spaventano nè allotment nè release.
L’imposizione dell’allotment deriva da molte strutture che chiudono tutte le date in alta stagione.
il release di tre giorni aumenta l’offerta del portale e spinge l’hotel a lavorare di più sui suoi prezzi sotto data.
S.
Commento da GabUd — 7 Settembre 2010, alle ore 18:01
per Gianluca e Stefano
ciao ragazzi..grazie per post..sono sempre interessanti e mi piace capire bene
anche i punti di vista opposti ai miei.
Ci tengo a sottolineare che tutti i miei improperi contro OTa vengono dal di fuori..io nei portali non ci sono..per scelta e per possibilità…quindi i miei non son mal di pancia di uno a cui arrivano 1000 preno dai portali e manco una telefonata perchè non è capace di fare disintermediazione…semmai è l’inverso…quindi un punto di vista esterno.
A me piacciono gli accordi signorili..io accetto X e mantengo…tu pure.
Purtroppo chi aderisce alle Ota non rispetta le condizioni contrattuali..chi di Voi garantisce SEMPRE la miglior tariffa online e OFFLINE a booking? (punto 2.2.2. del contratto di booking p.c.)..nessuno!!..checchè se ne dica..nessuno lo fa.
Non voglio con ciò dire che sotto sotto non abbiate le vostre ragioni a far ciò..ma preferirei di gran lunga un accordo discusso tra le parti piuttosto che delle continue imposizioni da parte loro che alla lunga vi metteranno con le spalle al muro.
Mi dite: le camere le vogliamo vendere o no?? io continuo a pensare, nella globalità della visione, che le camere le prenderemmo lo stesso..lo facevamo prima ..lo faremmo ora.
Poi è chiaro..tu guardi solo il tuo albergo..e ti va bene così..lo capisco…io invece guardo il problema nell’insieme ed il fatto che gli hotels di una città accettino di pagare commissioni per avere clienti che avrebbero avuto lo stesso mi fa un po’ tristezza…pensate quante migliaia e migliaia di Euro che potevano essere investite nel Vostro territorio se ne vanno chissà dove..a New york, in Nuova Papuasia.. boh..
Tutto qui il mio pensiero.. buona serata
Gabriele
Commento da GIANLUCA1 — 8 Settembre 2010, alle ore 11:05
@Gabriele
sono d’accordo con te quando dici che non tutti rispettano la parity (è vero!!…..ma non ti preoccupare che arrivano gli alert che ti mettono subito in riga!!???
Chi lavora con le ota dovrebbe essere sempre in parity anche perchè sostengo che: (faccio un’esempio) se a booking.com metto la tariffa di euro 100 in camera doppia non vedo perchè dare 120 ad expedia…. stessa tipologia di camera prezzo diverso.
Succede anche che si è in disparità per pochi minuti….io non uso il channel manager.
Saluti.
Commento da go on — 6 Dicembre 2010, alle ore 22:55
@ GIANLUCA1
Booking.com e i canali più furbi diversificano l’allotment e il release in base alla piazza (località business/leisure) e al tipo di hotel se è top seller o no.
Commento da go on — 6 Dicembre 2010, alle ore 23:24
La room parity è sicuramente un problema non da poco per tutti gli hotel che vendono le loro camere come “prodotti”.
Il cliente che prenderà la deluxe oppure executive non è uguale al cliente che prende il prodotto standard.
I portali purtroppo fanno azioni di appiattimento e non lasciamo spazio alla diversificazione dell’offerta.
Molte volte il mancato rispetto della rate parity è dato appunto dalla mancanza di room parity. I primi responsabili sono proprio le OTA, che non danno la possibilità di inserire quello che si vuole nel nome della camera. Limitando cosi alla classica scelta tra singola/doppia standard/superior. Eppure basterebbe lasciare il campo nome “blank”, in modo che ogniuno possa inserire il nome del prodotto che vuole vendere.
Per non parlare poi degli errori che fanno durante i controlli della parity rate, prendendo nomi e camere totalmente differenti.
Le loro arroganza e presunzione in certe situazioni, mette a tacere la fantasia e la voglia di distinguersi degli albergatori.
Bisogna usare le OTA’s e non farsi usare delle OTA’s.
Commento da GIANLUCA1 — 7 Dicembre 2010, alle ore 09:22
@GO ON
D’accordo con te quando scrivi che le ota vanno usate……ma se non ci sei sulle ota come puoi usarle.
Alludo a chi ne parla male, non è sulle ota e magari fa occupazione da schifo….
Ripeto ancora che le ota devono essere un veicolo per far prenotare il cliente sul proprio sito.(Ottima indicizzazione sito)
Saluti.
Gianluca1
Commento da go on — 7 Dicembre 2010, alle ore 10:41
Ovvio che devono essere usati come business partners, tenendo presente che stanno vendendo un “nostro” prodotto. Ma a quanto pare la mentalità di questi colossi per il momento è “L’albergo senza di me non vende nulla”. Io posso decidere per lui! Eppure basterebbe meno presunzione da parte loro….
Commento da GIANLUCA1 — 7 Dicembre 2010, alle ore 12:22
@GO ON
SU QUESTO POST NON MI SENTO DI CONDIVIDERE…..I PREZZI, LE DISP. LE METTI TU QUINDI SEI SEMPRE TU CHE CONDUCI LE DANZE AMMENOCHE’ NON SI INSERISCONO TERZI COME LOGITRAVEL, ONHOTEL ….QUELLI SI CHE TI VENDONO COME VOGLIONO.
CIAO
GIANLUCA1
Commento da Riccardo Cocco — 7 Dicembre 2010, alle ore 13:11
@tutti:
Signori,
mi piacerebbe stimolarvi con il seguente quesito:
Assunto:
La Coca Cola senza i punti vendita (
grande/media e piccola distribuzione) non potrebbe raggiungere capillarmente tutto il mercato.
Domanda:
Noi da soli riusciremmo a raggiungere capillarmente tutto il mercato?
Buon lavoro e buona distribuzione a tutti!
Riccardo Cocco
Commento da Duccio Innocenti — 7 Dicembre 2010, alle ore 15:50
@Riccardo
secondo me già molti hotel raggiungono questo obiettivo sfruttando la grande didtribuzione solo per fare branding
chi ci riesce? chi sa fare web, revenue e qualità.
tutti gli altri rimangono imprigionati negli scaffali sperando di essere notati
Commento da Riccardo Cocco — 7 Dicembre 2010, alle ore 16:52
@Duccio:
hai centrato l’obiettivo. Le OTA sono la nostra grande distribuzione. Da che mondo è mondo è ovvio che loro acquistando volume hanno maggior potere di acquisto (commissione). Sul dettagliante invece facciamo i leoni e a malapena diamo il 10% di commissione.
Signori, ricordiamoci che da soli tutto è più difficile, con l’aiuto della grande distribuzione invece la capillarità è molto più profonda e se strategicamente utilizzata la grande distribuzione può fungere da volano per la disintermediazione, ovvero dirottare verso il nostro sito proprietario (ovviamente fatto per benino – per capirci non fatto dal cugino dell’amico del fratello).
Il tutto ovviamente condito con la massima attenzione verso le OTA che potrebbero fagocitare il pesce piccolo.
Buon lavoro e buona disintermediazione a tutti!
Riccardo Cocco
Commento da sportingpaolo — 7 Dicembre 2010, alle ore 18:44
per i Signori Duccio e Riccardo
bello e inquietante l’ interrogativo (che mondo sarebbe senza la coca cola ? berremmo tutti la pepsi la risposta! tranne i pochi che ordinano la coca cola direttamente a casa) , e bella anche la risposta di Duccio ( come sempre).
Appurato che Duccio probabilmente ha la fortuna di lavorare in un Hotel ce si pone al top per combinazione di Managing e Servizi offerti dobbiamo essere realisti e dire che non tutti gli HOTEL sono così, quindi gli altri si DEVONO affidare alle OLTA nella speranza di essere tolti dagli scaffali ( venduti). Le olta come diceva il Sig. Riccardo reinvestono i loro ( al 25% nostri) guadagni per fornire VISIBILITA’ e POTENZIALI acquirenti a TUTTI gli HOTEL. Che pero’ non si evono prendere clienti solo così,,questo è il punto ,,bisogna continuare ad offrire qualità , a prendere prenotazioni con i passanti , con le vecchissime lettere , con un booking engine del proprio sito , con il mobile , con i vituperati gruppi con tutto quello che il progresso ci porterà. Le OLTA sono un opportunità , certo non devono spolpare l’ HOTEL con commissioni aberranti , ma io non ho mai visto inviati delle OLTA che pistola alla mano minacciano FIRMA IL CONTRATTO ,,,semplicemente se non ti piace non ci stai,, ( l’ amore si fà in due , altrimenti è un altra cosa leggasi fo…re). Insomma in una dieta equilibrata ci sono pasta , carne , vino e tutto concorre a raggiungere le giuste calorie ( e perchè no gusto) ,,qindi anche le OLTA con le GIUSTE commissioni concorrono a conseguire un bilancio positivo.
Certo un “fomentatore” oppure un “arguto osservatore” potrebbe chiedersi, quando una commissione è giusta o eccessiva? 33% è eccessiva ? 20% giusta ? 10% bassa ? 15 % ideale? 25% sbilanciata verso le olta??
E se questi clienti fidelizzati OLTA non esistessero? Possiamo farne a meno?
Buona serata a tutti
Commento da GIANLUCA1 — 7 Dicembre 2010, alle ore 23:06
@RICCARDO
POST PERFETTO ED IN LINEA CON QUELLO CHE SOSTENGO DA TEMPO NEI MIEI POST.
SALUTI.
GIANLUCA
Commento da go on — 8 Dicembre 2010, alle ore 13:12
@ Gianluca1
Io non mi riferivo alla pura e semplice disponibilità di camere e relative tariffe. Ma di una visione più completa di vendere l’albergo. Mi riferivo alle imposizioni che vengono date sia a livello tecnico (extranet) che a livelli di marketing/ web marketing.
Purtroppo la trasparenza data dalla room parity non è garantita dagli OTA’s e non dagli alberghi. Perché se la mia camera si chiama “X” vorrei che su qualsiasi canale si chiamasse “X” e non singola/camera per una persona,/stanza per una persona/etc..etc…
Mi sembra che non si chieda la luna, ma soltanto la possibilità di esprimersi (almeno nel nome della camera) in modo “paritario” sui vari canali. Più loro appiattiscono l’offerta e meno viene la voglia e curiosità al cliente di visitare il sito diretto dell’hotel….
@ Duccio
Secondo me la coca-cola è un “ marchio vivo” e come tale non ha bisogno di pubblicità diretta sul prodotto, vero è che senza la distribuzione non si venderebbe la bevanda.
Però se avessi un bar la coca-cola è una delle prime cose che ordinerei. Quindi….parlando sempre di questo marchio a questi livelli: E’ il bar ad aumentare il suo prestigio servendo coca-cola, oppure è la coca-cola che diventa più famosa grazie a quel bar di 10 vetrine che la vende?
Una volta arrivati a questi livelli, ci sono anche altri modi per vendere non usando più la distribuzione in maniera classica, con tutte le sue commissioni e regole rigidissime quasi uguali per tutti. Magari creando dei prodotti e/o offerte dedicate ai vari segmenti di mercato, elasticità, flessibilità, mobilità, etc…. Tutte cose che che con molta difficoltà si riescono a fare come vorremmo sui vari portali…invece il nostro sito ha delle potenzialità maggiori.
@ Duccio – Riccardo Cocco
Anche io penso che le OTA’s sono delle ottime finestre, ovviamente è anche giusto dirottare sul nostro sito, ma vorrei aggiungere di fare attenzione a come si fa.I mystery shopper sono sempre in agguato….
Mi sembra che dire “bisogna dirottare al nostro web site con booking engine” sia un po’ troppo riduttivo per la mole di lavoro che c’è dietro, ovviamente se fatto in maniera trasparente e corretta.
Secondo me non si dirotta mai un cliente prima di aver effettuato la prenotazione, ma si deve cercare il contatto diretto prima del suo arrivo, durante e dopo il suo soggiorno. Iniziando cosi una relazione diretta.
In questo modo la prossima volta, il cliente visiterà anche il nostro sito ben fatto, con tutte le nostre offerte e promo, chiare-trasparenti-ben descritte.
Il rafforzamento del marchio “branding” avviene anche con queste azioni che come tutti sappiamo sono azioni di CRM. Come si diceva al BTO, il revenue manager deve conoscere diversi scenari, in quanto il suo lavoro si confronta ogni giorno con il web marketing, channel management, oltre a tutti i vari settori dell’hotel.
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 8 Dicembre 2010, alle ore 13:47
@tutti
la commissione dipende molto dal prodotto che le OTA offrono, un booking che può macinare 30-40 prenotazioni in un giorno e 1600/2000 visitatori unici, forse può permettersi di chiedere anche il 20%.
il problema è che questo sistema ben funziona con l’hotel perfetto, 70 camere, centrale, ottimo servizio, magari 4 stelle.
Il resto con queste commissioni coì alte soffre.
S.
Commento da Duccio Innocenti — 8 Dicembre 2010, alle ore 15:58
le OTA li subiscono a mani alzate gli hotel che non sanno fare web, revenue e qualità
doversamente li sfruttano a loro favore come eccelnti vetrine con l’obiettivo di veicolare il potenziale cliente sul proprio sito e metterlo davvero in condizione di convertire.
Questa ricetta è collaudata, non è una sensazione.
Il problema sta nel fatto che tutti si sentono adeguatamente on-line piuttosto che revenue manager (oppure pensano che sia una moda) o ritengono che la qualità offerta e non percepita dal cliente sia un problema suo.
sarebbe invece l’ora di ringraziare l’amico del cugino per averci fatto un sito web e scegliere un partner serio ch eporti riisultati misurabili, di pensare che un booking engine non valga quanto un buon bomber capace di finalizzare il goal in una partita di calcio, di ridurre il Revenue Management come la pratica per abbassare le tariffe e di saper ascoltare la voce dei clienti cioè le loro considerazioni autorevoli sulla percezione della qualità.
Fatto questo il successo non è distante. L’alternativa è continuare a dire:
il mio sito web ha solo 3 anni
il web marketing è troppo caro
un booking engine ce l’ho
c’è crisi, non è più come una volta
il buisness plan mi dice che non devo scendere sotto i 100eu
i portali sono dei ladri legalizzati
trip advisor è un sistema sbagliato
sono certo della qualità che offro
se abbasso i prezzi cala la qualità
insomma tutte le scuse per non ribaltare ogni singolo punto a nostro favore.
Commento da crt — 8 Dicembre 2010, alle ore 20:08
Beh insomma tutto questo lamentarsi non si capisce . Se noi fossimo OTA anche noi diremmo ”ti piace il mio servizio ..ti costa tot , non ti piace ? e’ caro ? Non comperarlo ” Semplice . Ora il problema vero sta’ nel fatto che questi imperano e le condizioni sono quelle che sono , ovvero sia alte , ma perche’ , come capita in molti altri settori ,all’inizio anche loro chiedevano permesso ma nessuno gli ha mai chiuso la porta in faccia nonostante le condizioni e questo li ha resi potenti . Tornando al ragionamento sopra visto che la situazione ora e’ questa e , dico e , offrono sicuramente dei vantaggi sfruttiamoli al massimo , non resta altro da fare perche’ singolarmente non puoi far altro che prendere la porta e andartene , non si puo’ certo demolire un impero . Piuttosto si potrebbe contribuire ad un miglioramento del servizio , visto che i prezzi non si toccano , ovvero sia dare almeno piu’ elasticita’ nella compilazioni dati per poter rendere il sistema piu’ agile siaper l’operatore che per il cliente che vuole sempre piu’ offerte particolareggiate . La mia critica alle ota e’ proprio questa , visto che costano tanto , e meglio cosi’ , si vede che altrettanto ci lavori , che diano una piattaforma piu’adeguata alla domanda/offerta , piu’ moderna …mano banale in tutti i sensi , personalmente parlo di booking.com ed io non prenoterei mai attraverso questo sistema dove non si capisce mai bene dove vai a parare , un impaginazione che per bello sia l’hotel sembra sempre una pensione , i caratteri con cui sono scritti sono da web 0001 per non parlare delle indicizzazioni , alberghi indicati in una localita’ ( parlo del mio lago di garda ) della quale nemmeno il clima hanno in comune , quindi io come probabilmente molti altri preso l’indirizzo , e poi lo ammetto , una sbirciata su TA per vedere cosa si dice , contatto sempre direttamente l’hotel , nel complesso per l’hotel mi sembra una grande vetrina gratis che restera’ tale finche’ non risolveranno i loro problemi di immagine e comunicazione di cui ho accennato …..meglio cosi no ?!
Commento da GIANLUCA1 — 8 Dicembre 2010, alle ore 23:29
@STEFANO
Effettivamente booking.com chiede il 20% perchè sa di poterlo chiedere vista la grossa mole di prenotazioni e, come dici tu, di visitatori al giorno che nessun altro network può vantare.
Adesso il problema è chi può fare almeno la metà di booking?
Ormai, parlo di Napoli, Expedia-Venere hanno perso molto per non parlare degli altri siti minori.
Saluti
G.