Coupon sites e vendite flash: forse opportunità, forse minaccia alla disintermediazione
25 Febbraio 2011Groupon Citydeal, Groupalia, Glamoo e Poinx, Voyage privè e Jetsetter, ovvero quelli che in America chiamano “Coupon sites” e siti per le vendite flash, negli ultimi mesi si stanno sempre più facendo largo nel settore travel, per la felicità di tutti i procacciatori di deal, lastminute ed offerte speciali di qualsiasi tipo.
Ogni giorno si riversano nelle nostre caselle di posta sconti che toccano anche il 90% del valore totale del prodotto o servizio, durano per una sola giornata e hanno una validità limitata nel tempo. Le offerte sono geo-localizzate per città, ma ci sono anche deal nazionali accessibili a tutti.
Se inizialmente i coupon sembravano soprattutto relativi a servizi come cene al ristorante, aperitivi, massaggi e trattamenti benessere, oggi sono soprattutto i soggiorni turistici a fare gola: ad esempio questa mattina da Groupon ricevo l’offerta di un soggiorno per due persone all inclusive in prestigioso relais in Toscana a soli 129 euro, con un risparmio di oltre 200 euro.
Ma che cosa nascondono questo tipo di offerte? Quello che per l’utente è un soggiorno di lusso a prezzi imbattibili, che cosa comporta dall’altra parte, ovvero per gli albergatori?
Quanto costa la visibilità sui coupon sites
Negli ultimi mesi abbiamo cercato di contattare Groupon a nome di alcuni nostri clienti per capire i costi e le condizioni di questo tipo di promozione, ma sfortunatamente non abbiamo ricevuto risposta, dunque abbiamo provato a chiedere su Facebook:
– Giuseppe T ci ha risposto che “E’ un’offerta che, visto il prezzo di uscita a mò di specchietto per le allodole, si riferisce ad un segmento di clientela con una facoltà di spesa medio-bassa e se strutturata bene può senz’altro dare un’ottima visibilità nel suo periodo di applicazione; viene richiesta contrattualmente una tariffa netta con un margine di circa il 35% sul prezzo concordato di uscita. In definitiva penso che sia uno strumento utile a stimolare la domanda in periodi in cui si prevede una bassa percentuale di occupazione ma da utilizzare “con moderazione”; dato il basso revenue lo consiglierei per lo più a strutture con un consistente numero di camere.”
– Maria Chiara M. ha similmente dichiarato: “Noi abbiamo fatto un’offerta su groupon (ovviamente in bassissima stagione). Considera che devi dare loro una tariffa scontata almeno del 50% (o fare dei pacchetti carini). loro prendono il 50%. Quindi se di solito una notte da te costa 100 euro, la devi proporre almeno a 50 euro. Di questi 50 euro tu ne prendi 25. Noi l’abbiamo visto solo come una forma di pubblicità.”
Dunque sì, si guadagna in visibilità, ma dall’altra parte si pagano commissioni altissime con un ritorno economico praticamente inesistente. Perciò prima di decidere se vendere su questi nuovi canali promozionali, è decisamente necessario chiedersi se valga la pena utilizzarli anche se per periodi di bassissima stagione o per attrarre nuove fasce di utenti.
Le offerte stracciate una tantum e il pericolo di erosione del valore
Di coupon sites e vendite flash recentemente ha parlato anche Patrick Landman sul suo blog: secondo Landman questo tipo di canali favorirebbero la guerra tra prezzi (hotel vs. OTA e altri canali di vendita) allontanando le strutture dalla disintermediazione:
“Gli hotel stanno tutti saltando a bordo del treno delle vendite flash e private, poiché mancano di creatività, perspicacia e prontezza di spirito per investire sulle vendite dirette. Una volta ancora, stanno sostenendo la costruzione di modelli di vendita di cui tra qualche anno si lamenteranno. I forti sconti, come abbiamo compreso dalla lezione delle OTA, condurranno solo all’erosione del valore percepito dal potenziale cliente.”
Oltre a danneggiare il valore percepito, questa tipologia di offerte andrebbe a pesare ulteriormente sulla tariffa media della camera inducendo all’abbassamento dei prezzi, proprio come hanno fatto i portali negli ultimi anni.
Per quanto estremo, l’appello di Landman ha un suo fondamento: l’hotel non dovrebbe più affidarsi con cieca fiducia alle vendite intermediate come ha fatto in passato, ma investire su quelle dirette, sul sito ufficiale e su nuove strategie di web marketing. La nascita e il successo dei siti come Groupon sta in qualche modo incidendo anche sul settore travel, abituando l’utente ad aspettare sempre più l’ultimo minuto per approfittare delle tariffe più basse (vedi: Revenue Management e Last Minute: come gestire il pricing?).
Detto questo forse è ancora troppo presto per capire da che parte sta l’ago della bilancia: in fondo siti come Groupon possono portare reali vantaggi – se non dei ritorni economici – soprattutto a strutture nuove, che hanno bisogno di farsi pubblicità e riempire un po’ di camere nei mesi di bassissima stagione. In fondo si tratta soltanto di offerte una-tantum, che durano un giorno, per cui si può davvero parlare di una minaccia alla disintermediazione?
Commento da turismoeconsigli — 25 Febbraio 2011, alle ore 13:32
Trovo che groupon, groupalia e simili se usati con il cervello ed in determinate condizioni possano portare grandi benefici.
Noi abbiamo effettuato per un nostro cliente un’offerta su groupalia (che ha commissioni del 30% e quindi più abbordabili), che ha generato 50 prenotazioni da due notti in bassa stagione.
L’offerta ha inoltre portato una mostruosa mole di visite sul sito ufficiale dell’hotel grazie a ricerche correlate al brand name, quindi per il classico effetto billboard.
Ovviamente è stata un’offerta unica, che non verra ripetuta mai più, altrimenti come giustamente avete sottolineato, si otterrebbe una erosione del valore ed un decadimento d’immagine dell’hotel.
Dunque il vantaggio di un’operazione di questo tipo è data oltre che dalla vendita di un numero consistente di camere (numero che viene concordato preventivamente, così come il periodo in cui i clienti possono usufruirne), anche dalla visibilità indotta che si ottiene a costo zero, visto che per promuovere i pacchetti in corso groupalia e simili effettuano campagne di advertising e newsletter massive.
Quindi come per le OTA, non bisogna demonizzare questi nuovi strumenti di intermediazione, ma capire come sfruttarli al meglio, abbinandoli alle strategie di web marketing dell’hotel (seo, sem, smm, etc.).
Commento da marghe — 25 Febbraio 2011, alle ore 15:17
Ciao Enrico,
grazie mille per l’intervento e per l’interessante case history! quello che hai aggiunto è molto importante: questi strumenti inviano newsletter massive e creano buzz intorno ad un brand, dunque comunque sia offrono una grandissima visibilità.
Inoltre la commissione del 30% che tu citi mi sembra decisamente ragionevole a fronte del 50% richiesto da Groupon ad altri albergatori.
Commento da giacomo bufalini — 25 Febbraio 2011, alle ore 16:26
bè non avrei dubbi nel confermare che il tipo di vendita di cui stiamo parlando non sia altro che un investimento in immagine, fare revenue con offerte del genere è impensabile.
personalmente non conosco groupon, ma dall’analisi di enrico mi sono fatto l’idea che il brand ne possa beneficiare…
io ho aderito a promozioni di Lastminute.com per cui mettevo in vendita per solo alcuni giorni e per un periodo prestabilito alcune camere a prezzi stracciati. lo scopo era di rimanere poi nelle prime posizioni del sito, un investimento quindi non a favore della disintermediazione, ma per spingere un canale in più in periodi di bassa…
… i risultati ?? …. prevalse il nervoso di veder entrare prenotazioni a prezzi stracciati… !!! e il dover giustificarsi con gli altri per non aver garantito la parity…
ciao
giacomo
Commento da Duccio Innocenti — 25 Febbraio 2011, alle ore 17:05
sono strumenti di visibilità ad altissimo “prezzo” ma che utilizzati al meglio possono dare maggior popolarità al brand
il costo relativo è altissimo anche se dobbiamo considerare che andrebbero usati in periodi di bassa occupazione dove l’alternativa è la camera vuota… e allora tutto cambia
poi c’è di bello che per una volta si può sfuggire ai cecchini che controllano la parity
comunque è uno strumento valido per molti ma non per tutti nel senso che ha valore su “prodotti/destinazioni” comunque noti nel senso che il pacchetto “w-e romantico” a Firenze in Febbraio è comunque interessante mentre non avrabbe senso lo stesso pacchetto a Taormina
Commento da Filippo — 25 Febbraio 2011, alle ore 17:14
Interessante argomento. Qualche settimana fa avevo scoperto, come utente, Groupon, mi sono iscritto e successivamente ho fatto due/tre acquisti, che per quel prezzo possono essere “rischiati”. Poi abbiamo aderito come azienda ad una vendita on-line, non siamo ancora usciti, pero’, dunque non ho un riscontro diretto. E’ chiaramente una mera operazione di marketing, che farà conoscere l’Albergo ( almeno speriamo), non darà nessun ricavo ma anche nessun costo perche’ sicuramente veicoleremo le relative prenotazioni in bassa stagione o nei wekk-end di bassa occupazione. Vi terro’ aggiornati quando avro’ un riscontro diretto. saluti
Commento da alfonsodilieto — 26 Febbraio 2011, alle ore 10:07
Qualche mese fa anche a me fu prospettato questo tipo di promozione, per un agriturismo. Quando fui richiamato dall’addetta dela groupon ebbi la conferma delle condizioni(pacchetto scontato del 50% e provvigione del 50%… praticamente 25% secco del costo normale… praticamente un superlastminute… Sarebbe un vero bagno di sangue per qualsiasi struttura, ma forse, in alcuni momenti non lo è… o meglio strumenti del genere possono, se pianificati, creare cmq delle entrate che in bassa stagione, o in fase di startup, portino sollievo alle casse e bilanci…
Può essere realizzato un pacchetto a cui, associare, durante il soggiorno altri servizi a costo pieno, o meno scontato… su cui far percepire il vero valore della struttura (welness center? cucina tipica? crea<ione di un pacchetto completo dove solo la camera "nuda" è scontatissima, ma sul resto ci sia cmq un buon margine per la bassa stagione?
Alla luce, per altro, degli ultimi aggiornamenti agoritmici di Mountain view, credo, che possa diventare importante far salire il volume delle proprie recensioni sia su social forum di nicchia (tripadvisor su tutt), sia su social networks più orizzontali (facebook, twitter, friendfeed, youtube, flickr)… quale occasione per promuovere e convogliare un'offerta realizzata ad hoc per ricevere condivisioni di video, foto, status, magari da parte di chi ha effettivamente percepito di aver pagato 25 per qualcosa che costa 100? Spesso durante i saldi le mie colleghe in studio non stanno nella pelle per aver "abbattatuto" di un terzo o di un quarto il prezzo di quel capo che tanto desideravano…
Vedrei, quindi, tali tipi di vendite come una buona opportunità per farsi pubblicità a costo zero, anzi… magari guadagnarci qualcosina…
that's all folks 🙂 buon fine settimana a tutti 🙂
Commento da webcopywriter — 26 Febbraio 2011, alle ore 12:19
Quello che dice Patrick è sacrosanto: gli hotels mancano di creatività e quando guardano alle loro camere vuote pensano sia sempre un problema di stimolo della domanda, da ottenere tagliando le tariffe. Mai una volta che pensino a come migliorare il proprio prodotto..
I coupon sites attecchiranno sull’hotellerie perchè, in un mercato che langue, allettano gli albergatori con numeri di utenti stratosferici. E gli albergatori spesso ci cascano perchè quei numeri non li vedono mai (anche se il web non dovrebbe essere sfruttato per i grandi numeri ma per l’elevata personalizzazione ed il rapporto diretto clienti-produttori che consente).
I grandi volumi dei coupon sites, infatti, non creeranno nessun reale valore aggiunto agli albergatori, neppure in temini di visibilità, la quale rimarrà appaggio dei coupon sites.
A meno di mettere in campo strategie particolari per fidelizzare localmente i clienti da coupon sites, costoro, che hanno una sensibilità al prezzo altissima ed una propensione alla fidelizzazione bassissima, rimarranno fidelizzati sempre più ai coupon sites, che il giorno promuoveranno l’hotel di turno, magari concorrente. Non solo: la base clienti di questo tipo si sta progressivamente allargando, intaccando anche fasce di utenza con redditi medi. Questo significa cannibalizzazione con altri canali distributivi.
Suggerisco agli albergatori di tagliare in bassa stagione le tariffe del 30-40% anzichè lavorare con i coupon sites. Di fare revenue management in maniera intelligente. Oppure di fare le proprie flash sales, sul proprio sito: abbatteranno il loro revenue medio ugualmente ma almeno fidelizzerranno a loro i clienti (e non a terze parti!).
Commento da Luca Meneghini — 27 Febbraio 2011, alle ore 19:02
Gentili Colleghi,
io come sales dell’hotel ho creato un pacchetto “non completo” al fine di riuscire nei 2 giorni venduti ad arrotondare la cifra, che ovviamente è un po’ risicata, con i servizi e gli extra offerti. Il cliente che ha comunque già pagato il coupon, e sa che il prezzo era vantaggiosissimo, si sta dimostrando molto recettivo a concedersi extra e piccoli regali.
Il risultato ottenuto ha avuto risultati “mostruosi” … venduti piu’ di 250 coupon, 4 giorni interi con 3 postazioni telefono sommerse e visite dirette al sito pari al 1000% in più e per circa 10 giorni. Oltre il venduto dal deal clienti diretti pari al 20 % del venduto (quindi senza commissioni) e moltissimi che hanno integrato giorni in più o letti aggiunti (logicamente a prezzo pieno).
Alla fine posso dire con certezza alcune cose:
– i deal possono essere fatti solo da hotel medio/grandi, con pacchetti studiati a tavolino dove si riesce a integrare il prezzo aggressivo.
normalmente con wellness o gourmet importanti e servizi aggiuntivi, non quindi da hotel famigliari che non potrebbero integrare.
da fare al massimo una volta all’anno e per motivi validi (rilancio immagine post lavori, ricerca nuovo brand clienti ecc…)
mai dare date certe! Noi abbiamo dato 2 giorni ma in base alle disponibilità, quindi sono stati e sono tutt’ora veicolati nei giorni liberi.
Come revenue m. dell’hotel capisco la fatica di far quadrare i conti ma sono a porgere a tutti Voi un paragone:
anni fa la proprietà ha pagato una news letter importante tramite un sito importante per il marketing ed il riscontro è stato che per 10 giorni abbiamo avuto il doppio delle visite sul sito e circa 100 mail di richiesta (il ROI non è stato….aimè calcolato).
E io con un lavoro di collaborazione con i capi reparto ho creato un pacchetto che mi ha dato 10 volte in più di internet search diretto, prenotazioni veicolate e non ed a spese ZERO… anzi… io la metto così ho fatto marketing gratis e ho delle entrate.
Non mi dilungo troppo perchè per il deal groupon sarebbe lunghissimo da analizzare sotto tutte le sue sfacettature ma resto a disposizione se desideraste avere altre specifiche!
buon lavoro a tutti
l.m.
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 28 Febbraio 2011, alle ore 09:46
groupon può essere buono per alcune strutture,
lo sconsiglio per hotel che sono gia presenti sulle OTA di rilievo, su quelle puoi fare una visibilità enorme con le tariffe giuste,
invece per tutti gli hotel che non sono presenti, per i bb, per gli agriturismi, per tutti loro puo essere una ottima idea, inoltre come dal caso di Luca,
una volta pagato il coupon il soggiorno diventa un “costo sommerso” e il cliente ha una maggiore apertura all’acquisto di extra.
S.
Commento da GIANLUCA1 — 2 Marzo 2011, alle ore 10:13
@STEFANO
DICI BENE, CREDO ANCHE IO CHE GROUPON SIA UTILE PER GLI HOTEL CON SCARSA VISIBILITA’.
PERO’ PER ESSERE COERENTE SU QUELLO CHE PENSO SULLA VISIBILITà, LA PROPORREI PER PERIODI DI BASSISSIMA STAGIONE.
CIAO
GIANLUCA1
Commento da ottaviofebb — 4 Marzo 2011, alle ore 16:40
cosa è un coupon?
però volevo..porvi il problema delle recensioni negative su tripadvisor
sono stato due giorni a firenze in un hotel mi avevano regalato un pacchetto..be parcheggio per la macchina 16.00€ al giorno televisori del 1800..il resto era accettabile…non vi dico i ristonti del centro di firenze…due bruschette 16.00€ chiediamo gli straccetti..e ci portano l’arista di maiale…spacciandoli per straccetti…e vi stò parlando del centro di firenze
allora se io adesso scrivessi il mio giudizio ..questi esercizi si sentirebbero offesi?..dicendo che sono giudizi falsi?
io vi dico che questi esercizi si meriterebbero davvero una cattiva pubblicità..
quindi…morale della favola…quando qualcuno scrive giudizi ..negativi o positivi..sono guasi sempre veritieri
Commento da mi_piacciono_gli_sconti — 31 Agosto 2013, alle ore 18:08
A dire la verità sono rimasta molto delusa dal servizio di groupalia,
anche se non si trattava dei viaggi. un paio di settimane fa, ho acquistato un coupon con la mia carta di credito per andare in un ristorante, poi ho ricevuto email di conferma ma…oops.. al mio arrivo il ristorante era chiuso per ferie! Chiamo il ristorante e mi dicono che la colpa è di Groupalia che sapeva da mesi che il ristorante ad agosto è in ferie!!! Risultato: un coupon che risulta utilizzato senza che io al ristorante ci sia mai andata. E il servizio assistenza clienti non ha mai risolto questo problema! Quindi Groupalia mai più! Di recente ho sentito parlare di zeropon.com. E’ un sito nuovo che permette agli utenti di scaricare gratuitamente le offerte locali e nazionali e pagarle direttamente all’esercente dell’attività, cioè non serve più la carta di credito per acquistare un’offerta. Almeno non si rischia nulla, perché non si paga in anticipo. Penso di registrarmi lì. Andrà meglio!? Speriamo!