Copenaghen e l’approccio soft all’overtourism: premi ai turisti virtuosi

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Il turismo è una risorsa preziosa, soprattutto per quelle località che investono gran parte delle risorse nel settore terziario e non possono contare su un comparto industriale forte e competitivo.

In destinazioni dotate di attrazioni artistiche e culturali, folklore cittadino o splendidi paesaggi naturali, l’arrivo dei viaggiatori è spesso una manna dal cielo.

Ma non è tutto oro quel che luccica.

 

Dal turismo all’overtourism

 

Da alcuni anni a questa parte stiamo assistendo ad una degenerazione del turismo tradizionale, che evolve in overtourism, fenomeno nocivo per i luoghi e le comunità locali che lo subiscono. Osserviamo sempre più spesso viaggiatori poco o affatto rispettosi delle destinazioni visitate, che adottano comportamenti discutibili – quando non riprovevoli – durante i loro soggiorni.

Basti ricordare gli atti di vilipendio sul Colosseo e la Torre di Pisa perpetrati l’estate scorsa, solo per restare in Italia, ma potremmo elencare molti altri misfatti simili.

Dunque, per tentare di arginare la rovinosa onda dell’overtourism, gli hotspot più frequentati hanno dovuto ricorrere a misure restrittive, come divieti o multe: da Venezia a Amsterdam, fino a Palma de Maiorca. Ma Copenaghen ha scelta una direzione diversa, cercando un approccio soft al turismo di massa, come ci racconta Phocuswire.

 

La strategia di Wonderful Copenaghen

 

Wonderful Copenaghen, l’organizzazione turistica della capitale danese, ha presentato un’iniziativa per convincere i visitatori ad agire in modo più sostenibile. Dal 15 luglio i turisti che si spostano con i mezzi pubblici o in bici e prendono parte ad attività di salvaguardia dell’ambiente, infatti, saranno ricompensati con esperienze gratuite, come pasti in ristoranti e ingressi nei musei. Questo è il focus del programma pilota CopenPay.

L’amministratore delegato di Wonderful Copenhagen, Mikkel Aarø-Hansen, sostiene che l’obiettivo dell’iniziativa è “trasformare il turismo da un peso per l’ambiente a una forza di cambiamento positivo”.

Una visione propositiva ed ambiziosa, che si contrappone alle strategie coercitive adottate dai maggiori hotspot contro il turismo di massa. Ovviamente Copenaghen non si può paragonare, a livello di volumi di visite, a Venezia, Barcellona o Amsterdam, ma anche qui il numero di turisti sta aumentando, diffondendo abitudini di vita diverse e una consapevolezza dell’impatto sull’ambiente spesso minore di quella dei danesi. Una deriva preoccupante che Wonderful Copenaghen intende scongiurare con gentilezza e astuzia.

Del resto, la capitale danese è considerata una delle metropoli più attente alla sostenibilità ambientale al mondo: il suo sistema di trasporto pubblico è completamente elettrico e moltissimi abitanti si spostano perlopiù in bici. Più di due terzi degli hotel hanno una certificazione ecologica, cioè accettano di aderire a standard di sostenibilità elevata, come moltissimi ristoranti.

 

Al cuore di CopenPay 

 

In questo contesto il programma CopenPay cerca di convincere i turisti a comportarsi di più come gli abitanti di Copenhagen, e cambiare le proprie abitudini nei luoghi in cui vivono, per poco tempo oppure più stabilmente. Rikke Holm Petersen, direttrice della comunicazione di Wonderful Copenaghen, ha detto che “speriamo che i visitatori si sentano ispirati a fare scelte più consapevoli sulle azioni ecologiche quando tornano a casa, e che altre destinazioni turistiche creino programmi simili”.

CopenPay per ora coinvolge 24 attività ma presto se ne aggiungeranno di nuove. Fra queste ci sono luoghi di cultura come musei, ma anche ristoranti e attività di intrattenimento. Chi dimostrerà di essere arrivato in treno o in bicicletta a CopenHill, una pista di sci, avrà diritto a una discesa della pista in omaggio. Un’attività ricompensata sarà la raccolta dei rifiuti: una scuola di surf di Copenaghen offrirà un pranzo gratuito a chi, dopo il corso, dedicherà mezz’ora a pulire la spiaggia e così farà anche l’Øens Have, il più grande giardino urbano dell’Europa settentrionale. Nonostante sia stato pensato per i turisti, CopenPay è rivolto anche agli abitanti della città.

Nonostante non siano molte le destinazioni turistiche ad aver optato per un approccio “morbido”, la capitale danese non è l’unica: anche alle Isole Hawaii i turisti che decidono di fare volontariato mentre sono in vacanza hanno diritto a sconti sul pernottamento e pasti offerti da alcuni ristoranti.

Solo il tempo ci dirà se la gentilezza e la delicatezza sortiranno migliori effetti delle misure restrittive contro l’overtourism, ma sicuramente l’approccio danese è un esperimento da osservare molto da vicino. Non credete?