Come sono cambiati i social network (e noi con loro)
17 Ottobre 2018I social media sono passati in pochissimo tempo da mero divertissement a centro nevralgico di una buona parte della comunicazione mondiale; anche i politici e le figure di spicco del primo mondo sempre più spesso preferiscono una diretta su un social network rispetto a una comunicazione a reti televisive unificate.
Con il cambio delle abitudini dei consumatori, anche il digital marketing degli hotel ha dovuto adattarsi, cercando potenziali clienti in luoghi digitali che non esistevano nemmeno. Il problema è che per molto tempo le bacheche degli utenti erano considerati alla stregua di uno spazio pubblicitario, in cui tutti i brand dai più disparati settori riversavano le proprie offerte commerciali fra i post di amici e familiari.
Com’è successo con i banner, le persone si sono stufate di venir sovraccaricate di reclame e di richiami al brand ed esigono contenuti di qualità, personali e soprattutto non invasivi.
Cos’è cambiato, in sostanza?
Come vengono usati i social network oggi?
La prima cosa da dire è che già il 98% degli utenti che navigano su internet hanno perlomeno un account su un social network. Questo significa che non esiste un potenziale pubblico che non potete raggiungere perché ancora non c’è; al massimo esiste un target sfuggevole per il vostro brand perché non avete ottimizzato la presenza o lo state cercando sulla piattaforma sbagliata.
Siteminder ha scritto una lista di alcune statistiche legate all’uso dei social:
- gli utenti trascorrono di media 2 ore e 15 minuti al giorno sui social network, che equivale a un terzo del loro tempo speso online;
- il 70% dell’uso dei social network passa dalle app mobili, il 22% da desktop e l’8% da sito web mobile;
- il 40% delle persone si informa sui social media;
- solo l’8% dei venditori pone attenzione prioritaria alle vendite via social, nonostante quasi il 60% degli utenti segua i brand sui social network;
- il 46% degli utenti fra i 18 e i 34 anni seguono sui social i brand di cui sono interessati ad acquistare prodotti;
- le persone utilizzano i social media per cinque motivi fondamentali: rimanere in contatto con amici e familiari, informarsi, ammazzare il tempo, divertirsi e socializzare.
Cosa è cambiato per il social media marketing alberghiero?
Almeno il 77% di chi investe in digital marketing presidia commercialmente una piattaforma social, eppure solo meno della metà (48%) dichiara di vedere effettivi ritorni d’investimento.
Possiamo individuare alcuni possibili motivi:
- Facebook ha negli anni modificato l’algoritmo che gestisce la rilevanza dei contenuti in bacheca in modo che visualizzi meno post delle pagine e più contenuti pubblicati da amici e parenti;
- circa il 60% della Generazione Z (la successiva ai Millennial) è molto più attento alla privacy delle precedenti;
- Twitter elimina milioni di account sospetti quasi ogni giorno;
- nonostante qualche timido esperimento, Instagram non mostra più post in ordine cronologico, mettendo in difficoltà le imprese con poca presenza;
- il 74% dei millennial e “Gen Z” hanno dichiarato di essere infastiditi dalle pubblicità mirate dei brand nelle loro bacheche, con il 56% di loro che ha per questo motivo ha diminuito o interrotto l’utilizzo dei social media.
Il tempo dei link al blog dell’hotel e qualche foto sfocata per creare engagement organicamente sono finiti; se non si offre qualità e valore in cambio del tempo degli utenti è impossibile raggiungere anche il minimo risultato.
Quali sono le piattaforme più utili per un hotel?
I social network sono tanti e hanno caratteristiche davvero molto differenti sia nella forma sia nella sostanza; non tutti funzionano per tutti, perciò come scegliere dove investire tempo e denaro?
- Pinterest è efficace per chi ha prodotti che stanno bene in vetrina, visto che molte persone usano la piattaforma per pianificare sì gli acquisti futuri, ma soprattutto per farsi ispirare.
- LinkedIn è utile per chi lavora molto nel business, vuole creare fiducia nel marchio e generare contatti al 100% di qualità.
- Facebook è il network più generalista, quindi con più potenziale ma anche più lavoro da fare nella profilazione.
- Instagram è perfetto per un brand molto visivo che produce costantemente materiale fotografico, specialmente se il target di riferimento ha meno di 30 anni.
- Twitter è il re del real time marketing e delle conversazioni fra brand e utenti “alla pari”.
Prima di iniziare a lavorare, ovviamente è fondamentale avere dimestichezza con le piattaforme dal punto di vista dell’utente finale; conoscerne intimamente la grammatica propria di ogni social network vi permette di parlare la “lingua locale” in maniera fluente e naturale.
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