Come riuscire a rimanere sempre nella top 10 di TripAdvisor senza trucchi
24 Febbraio 2010È vero: sono i vostri clienti a lasciare commenti buoni o cattivi su TripAdvisor, e non potete certo controllare come e quando, ma potete certamente fare qualcosa perché scrivano e perché scrivano bene.
Come? Lo spiega la direzione degli hotel di lusso HKH di New York, i cui dirigenti, scoperto quanto era facile farsi pubblicità gratuita attraverso il passaparola ed i social media, si sono posti l’obiettivo di raggiungere le prime posizioni su TripAdvisor per tutti e 4 gli alberghi del gruppo… e ce l’hanno fatta.
Senza trucchi e senza inganni, hanno adottato un atteggiamento a tal punto “proattivo” nei confronti dei clienti e dei social media da raggiungere il successo su tutti i fronti:
- Hanno coinvolto lo tutto lo staff al completo in quello che stava succedendo su TripAdvisor e sugli altri social network e preparandolo a gestire e rispondere a tutti i commenti
- Hanno assunto le persone più sorridenti e gentili possibili per offrire ospitalità “autentica” e lasciare sempre elettrizzati i clienti dopo l’esperienza di soggiorno e dunque disponibili a pubblicare recensioni positive
- Hanno ascoltato quello che viene detto nelle recensioni, facendo investimenti più che sul marketing su tutto ciò che poteva soddisfare i clienti
- Hanno imparato a rispondere o meno alle recensioni con il giusto atteggiamento intervenendo concretamente in caso di commenti negativi
Di seguito l’intervista fatta dal consulente alberghiero Daniel Edward Craig a Adele Gutman, vice presidente del reparto Sales & Marketing del gruppo HKH:
Molti anni fa, uno dei nostri hotel era nella top ten di TripAdvisor (TA) e un altro al posto 56 e ci siamo chiesti, perché questa disparità? Abbiamo iniziato a porre attenzione alle recensioni. Era chiaro che le recensioni erano la nostra maggiore opportunità per farci pubblicità col passaparola. Abbiamo deciso di far raggiungere a tutti e 4 i nostri hotel la top 10. Ovviamente soddisfare le esigenze dei nostri clienti non era abbastanza. Per ispirare il desiderio di scrivere una recensione, dovevamo fare in modo che la gente fosse elettrizzata. Avevamo assunto le persone più carine e più simpatiche che potessimo trovare, dovevamo solo prepararle, guidarle e dare loro degli incarichi ben precisi. Ogni hotel discuteva e leggeva a tutto lo staff le recensioni durante gli incontri della mattina e scriveva commenti di risposta. Ogni dipendente, dalla addetta alle pulizie fino al concierge e al general manager, si sentivano orgogliosi per le recensioni positive, cosicché si venne a creare una cultura che si auto-alimentava di offrire sempre un servizio al di sopra delle aspettative. Abbiamo raggiunto i primi risultati nel 2004 e poi nel 2006 abbiamo raggiunto il nostro scopo.
In che modo i vostri hotel si differenziano dai competitor a New York?
Se chiedete ai nostri clienti, probabilmente vi parleranno dello staff amichevole che farebbe qualsiasi cosa per loro. Poi della nostra filosofia, che rende ogni hotel come un club esclusivo che offre spuntini gratuiti, della colazione europea a buffet, del vino servito nel pomeriggio insieme al formaggio. Potrebbero parlarvi anche della connessione Internet gratuita, dell’acqua in bottiglia, della macchina per fare il cappuccino e dell’ambiente confortevole e piacevole. Dietro a tutto questo sta l’impegno da parte della proprietà di investire risorse per migliorare al massimo l’esperienza dei clienti piuttosto che per pagare gli alti costi pubblicitari o amministrativi. Siamo certi che se se facciamo di tutto per deliziare gli ospiti, daranno supporto alle nostre azioni di marketing diffondendo un buon passaparola e ritornando da noi. Questo è davvero fantastico, perché ognuno dei nostri hotel ha la sua propria personalità e atmosfera. E questo porta recensioni migliori e più frequenti.
Quali social media utilizzate?
Facebook, Twitter, Linked In, TripAdvisor e molti altri siti di recensioni che ci permettono di migliorare le nostre mailing list o comunicare con i potenziali clienti. Abbiamo provato a tenere un blog per un po’ ma portava via troppo tempo. Preferiamo prestare maggiore attenzione a Facebook, Twitter e i siti di recensioni. Abbiamo hotel piccoli con pochi dipendenti. Non abbiamo le risorse per dedicare una persona ai social media, ognuno di noi cerca di prendersi alcuni minuti ogni giorno per vedere che cosa dice la gente online e come può partecipare alle conversazioni.
Quali azioni seguite quando ricevete delle recensioni negative?
È difficile vedere delle recensioni davvero negative, ma impariamo dai nostri clienti e ci miglioriamo ogni giorno. Ogni commento negativo è controllato dai senior manager. Cerchiamo di scoprire il più possibile su ciò che è accaduto e decidiamo quali azioni intraprendere per migliorare, in tutti e 4 i nostri hotel se è necessario. Qualche volta se ci riusciamo contattiamo prima l’ospite. Rispondiamo pubblicamente se i commenti sono forti, sembrerebbe strano e superficiale se non lo facessimo. O potrebbe trattarsi di qualcosa che vogliamo mettere in chiaro con la comunità di TA per assicurarci che non diventi un problema per nessuno. Alcuni commenti sono così “interessanti” che la miglior cosa è non dire nulla; siamo sicuri che i viaggiatori intelligenti li leggeranno nella giusta prospettiva.
Che cosa fate per incoraggiare i clienti a scrivere una recensione?
Il segreto sta nel fare sentire ai clienti che hanno trovato qualcosa di così speciale da desiderare di condividerlo con il mondo. Non c’è scappatoia o strategia di marketing. È tutta una questione di duro lavoro e ospitalità autentica. Dopo che i nostri clienti hanno fatto il checkout mandiamo loro un’e-mail per ringraziali e invitarli a scrivere su di noi su TA, insieme al link diretto. Tutto qui.
Quale consiglio darebbe agli hotel che aspirano a raggiungere tali traguardi?
Smettetela di pensare che ci siano scorciatoie. Dovete semplicemente essere il miglior hotel possibile ogni singolo giorno. Trattate ogni ospite come se fosse il più importante giornalista di viaggi nel mondo, perché in effetti potrebbe proprio esserlo.
Fonte: Daniel Edward Craig’s Blog
Commento da Riccardo Santinon — 25 Febbraio 2010, alle ore 14:23
Questo post vale 100 interventi che ho visto ultimamente su questo blog!
Chapeau e complimenti.
Riccardo
Commento da Duccio Innocenti — 25 Febbraio 2010, alle ore 18:22
è l’unico approccio per farsi amico il nemico trasformandolo nel primo commerciale… peccato che ci siano solo 10 posti diponibili per location…
Commento da crt — 25 Febbraio 2010, alle ore 19:48
Ottimo post . Non c’e’ miglior suggerimento della critica sincera e farne tesoro e’ la cosa piu’ furba. Tanto Semplice quanto efficace.
Commento da GIANLUCA1 — 25 Febbraio 2010, alle ore 22:39
L’ultimo punto:
Quale consiglio darebbe agli hotel che aspirano a raggiungere tali traguardi?
E’ la risposta + giusta, condivido in pieno.
Ogni giorno ci potrebbe essere un mistery guest quindi trattare tutti sempre allo stesso modo.
Saluti.
Commento da AllaDolceVita — 26 Febbraio 2010, alle ore 05:34
Che articolo strappa lacrime ed applausi….hahahaha!!!
Insomma hanno imparato a far gli albergatori tramite Tripadvisor…ma per cortesia!
Ma quando fate l’intervista alla Comitas sulla denuncia pendente su Tripadvisor?
Cordialità
Alla Dolce Vita
Commento da ottaviofebb — 26 Febbraio 2010, alle ore 09:09
io anzichè spedire una e-mail al cliente ed invitarlo a scrivere un giudizio sul mio hotel ,al momento della partenza gli dò un foglio dove spiego come scrivere un commento obbiettivo sul mio hotel quando arriva a casa…sinceramente questa intervista non scopre niente di nuovo io lo faccio già…e nel mio piccolo ho raggiunto ottimi risultati
Commento da Riccardo Santinon — 26 Febbraio 2010, alle ore 11:46
@ottaviofebb
Interessante questa tua iniziativa, vorresti condividere questo foglio dove hai spiegato come scrivere un commento obbiettivo?
Commento da crt — 26 Febbraio 2010, alle ore 14:28
@crt
…..resta chiaro che queste procedure un albergatore dovrebbe conoscerle , come dire , naturalmente , al contrario dovrebbe porsi qualche domanda riguardo l’opportunita’ di cambiar lavoro.
Commento da Riccardo Cocco — 26 Febbraio 2010, alle ore 17:39
@crt:
approvo e sottoscrivo!
Buon lavoro e buon Revenue Management a tutti!
Riccardo Cocco
Commento da aldo — 3 Marzo 2010, alle ore 14:41
e con i trucchi come si fa ? un sospetto ce l’ho 😀
Commento da sfarinel — 4 Marzo 2010, alle ore 19:39
@ottaviofebb
mi associo alla richiesta.
Condividi con noi il tuo documento di istruzioni al cliente?
Sergio
Commento da Vesta — 12 Marzo 2010, alle ore 19:09
Salve a tutti,
articolo interessante ma smielato. Perché la mafia di TA, com’è stata definita, giustamente da qualcuno su questo blog è vera.
Ho cercato e ho visto che oggi l’hotel Giraffe di New York e facente parte del gruppo HKH è al sesto posto e nel suo link c’è la possibilita di prenotare attraverso Venere.com, Hotels.com e Booking.com.
Questo è un requisito fondamentale per stare ai primi posti di questa pseudo-classifica. Se non li fate guadagnare non crescerete mai.
Siamo stati per molto tempo ai primi posti con il nostro hotel boutique a Bogota, Abadia Colonial, poi ho preso la sciagurata idea di stipulare un contratto con Venere.com che ho disdetto tre mesi dopo non condividendo la politica e la morale dei proprietari. Un esempio su tutti, fanno passare come un errore di trascrizione e dichiarano nei loro siti che l’hotel offre il servizio gratuito del trasporto da e per l’aereoporto, quando non è vero perché è a pagamento, ma spiegalo ai clienti. Da quel momento siamo crollari al quartordicesimo posto e non ci siamo più mossi anche avendo avuto tre commenti ottimi nell’ultimo mese e uno da libro Cuore fatto da un americano che ha effettuato 31 commenti. Dimenticavo i commenti nemmeno li publicano in ordine cronologico dato che non gli serve.
Un grande saluto a tutti, sono contentissimo di questo blog perché confrontandomi con voi trovo riscontri e non mi sento un maniaco depressivo con mania di persecuzione.
Ciao
Vesta
Commento da AllaDolceVita — 15 Marzo 2010, alle ore 01:01
Caro Sig. Vesta,
far sentire maniaci le persone che protestano contro questo “dono divino”, è proprio la strategia di comunicazione che Expedia sta utilizzando per Tripadvisor, tentando di farcelo passare per la nuova frontiera del web 2.0…niente di più FALSO e FUORVIANTE….tanto come il comportamento poco professionale dell’ufficio stampa di Tripadsvisor la Competence Comunication di Milano!
( per invitarmi ad “ingollare il rospo” di Tripadvisor scrissero una recensione falsa sulla mia struttura , seguita da un “amabile” constatazione che le recensioni positive sono pubblicate e che una serie, in sequenza, avrebbe fatto scalare le recensioni negative )…proprio un bel teatrino, alla faccia della professionalità, della correttezza, della trasparenza, dell’onore e del rispetto!
Ma la cosa si sta facendo interessante….sono proprio le persone che viaggiano che iniziando a leggere gli articoli di denuncia, stanno iniziando a realizzare che non è tutto oro quello che luccica….il vero punto debole per Expedia: minare, dicendo la verità, la credibilità e la millantata capacità di pubblicare “the truth before going”!
Cordialità
PS. Invito la redazione a prendere in seria considerazione una intervista alla COMITAS che ha denunciato Tripadvisor all’antitrust.
Alla DolceVita