Come ottimizzare il posizionamento su Expedia: attenzione a recensioni e tariffe
29 Ottobre 2010Non è raro che ci venga chiesto dai nostri clienti: esiste un modo per posizionarsi in modo migliore all’interno di Expedia? Come è possibile ottimizzare le performance su questo portale?
Non è semplice rispondere, anche perché il ranking mostrato da Expedia non è fisso, ma può essere gestito di volta in volta in maniera autonoma dagli utenti, che possono ordinare i risultati per prezzo, per qualità delle recensioni, per classe dell’hotel e impostare moltissimi filtri che variano enormemente il ranking da caso a caso.
Detto questo, all’ultimo Cornell Hospitality Research Summit di pochi giorni fa, Brian Ferguson, Supply Strategy and Analysis Vice President di Expedia, durante il suo attesissimo intervento alla conferenza ha confermato che l’ordine di apparizione nel ranking del portale, influenza moltissimo il criterio di scelta e di prenotazione dell’utente.
Secondo Expedia il 95% di tutte le transazioni del sito riguardano hotel che compaiono nella prima pagina e il 47% sono relative agli hotel nella top 5.
Quali fattori condizionano il posizionamento all’interno di Expedia?
Quando è stato chiesto quali fattori la OTA prenda in considerazione per gestire il posizionamento degli hotel, questo ha affermato che la perfomance della struttura dipende da vari fattori concomitanti:
- Competitività della tariffa a lungo termine
- Partecipazione nella creazione di pacchetti speciali su Expedia
- La disponibilità di inventario in alta stagione
- La distanza dalla location desiderata dall’utente
- Recensioni negative
Tariffe: le OTA non vogliono abbassare i prezzi
Ferguson si è affrettato ad aggiungere che il fatto che Expedia prediliga le tariffe più competitive, non produca in alcun modo una corsa al ribasso dei prezzi, ma semplicemente favorisca ed aiuti chi è più competitivo sul proprio mercato.
Alla stessa conferenza, poche ore prima, aveva infatti parlato un’altra personalità del mondo Travel, Randy Smith, CEO e co-fondatore di STR, ribadendo come in un momento di grave crisi economica come quello del 2009, siano state soprattutto le OTA le principali responsabili della caduta dei prezzi: “Abbiamo creato un’intera industria il cui principale proposito è quello di abbassare le nostre tariffe. La gente adesso dice di aver soggiornato non presso un hotel Marriott o Holiday Inn, ma presso un hotel Expedia.”
All’attacco sferrato da Randy Smith, Ferguson ha replicato pacatamente: “Non sono le OTA che stabiliscono le tariffe, noi utilizziamo quelle comunicataci dall’hotel. Non è vero che le OTA indeboliscono le tariffe. Quello che Internet ha fatto è stato creare una maggiore trasparenza nei prezzi. Così è molto più semplice individuare subito l’hotel più economico”.
Recensioni: quelle positive fanno aumentare l’ADR
Oltre che sulle tariffe, Ferguson si è soffermato in particolar modo sulla questione recensioni, a quanto pare un fattore chiave nelle performance all’interno del portale: più l’hotel gode di una brand reputation positiva, più potrà permettersi di alzare le tariffe offerte sull’intermediario.
Expedia ha calcolato che l’incremento di un punto nel review-score permetta all’hotel di aumentare del 9% l’ADR.
D’altronde le recensioni dei portali hanno sempre inciso nelle scelte di prenotazione degli hotel: tra i commenti pubblicati on-line, quelli dei portali hanno sempre avuto un peso maggiore persino delle recensioni su TripAdvisor perché considerati più affidabili.
Dunque se avete scelto Expedia come partner commerciale, se pur all’interno di un programma che favorisca il processo di disintermediazione, l’unica cosa da fare per ottimizzare la propria presenza resta fare attenzione ai competitor e al contempo ascoltare e monitorare il “sentiment” dei vostri clienti e spingere i vostri ospiti a scrivere le proprie recensioni anche sui portali.
Fonte: HotelNewsNow
Commento da turismoeconsigli — 29 Ottobre 2010, alle ore 10:49
Recensioni sui portali delle Olta, recensioni sui portali UGC come Tripadvisor e Zoover, e ancora recensioni degli utenti sui social media….
Insomma una buona reputazione porta benefici indotti da ogni contesto del web, e quindi è la chiave del successo per ogni struttura ricettiva!
Commento da marghe — 29 Ottobre 2010, alle ore 11:01
Giusto Enrico, d’altra parte ormai le stelle non sono più sinonimo di qualità e quello che conta sono le opinioni on-line, dovunque si trovino. E’ il solo modo per costruire una brand reputation positiva! Grazie per l’intervento, sei sempre il benvenuto 🙂
Pingback da Disintermediare Intermediando? se ne parla al WHR | Web Marketing e Turismo — 26 Novembre 2010, alle ore 11:07
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