Come migliorare la brand reputation e i profitti dell’hotel mantenendo un comportamento onesto
25 Agosto 2009Se gli utenti scelgono di soggiornare in un hotel piuttosto che in un altro in base alle recensioni di viaggio on-line, è perché vedono nelle recensioni altrui testimonianze disinteressate e dunque veritiere, mentre ritengono non del tutto onesto ciò che dichiarano gli albergatori sui siti ufficiali degli hotel.
Alla base di questa convinzione vi è sicuramente il preconcetto che chi vuole vendere un qualsiasi prodotto o servizio, tende a mettere in luce ed esagerare gli aspetti positivi del prodotto o servizio, tacendo o addirittura negando gli aspetti negativi.
Una logica a cui non sfuggono gli hotel: è innegabile che spesso la realtà sia molto diversa da quella idilliaca rappresentata sui siti ufficiali. Ma quanto paga questa attitudine? E’ davvero necessario “ingannare” il cliente per vendere a tutti i costi una camera?
Non è necessario mentire per vendere
Recentemente mi sono imbattuto in un articolo dal titolo “Si può vendere senza imbrogliare almeno un po’?”, in cui viene riportato uno studio pubblicato sull’Harvard Business Review relativamente al rapporto tra successo commerciale e moralità.
Nell’articolo, il noto esperto americano di vendite Clif Reichard si oppone con decisione alla teoria secondo la quale non si può essere completamente onesti nella vendita e contemporaneamente avere successo.
Reichard sostiene che per troppo tempo si è rimasti convinti che piccole “furbizie” e un atteggiamento leggero verso i clienti fossero la scelta migliore, perché il venditore da sempre mette il guadagno davanti alla soddisfazione del cliente.
L’autore, con i suoi 55 anni di carriera alle spalle, scardina completamente questa teoria dichiarando che l’onestà nel condurre il proprio business e il successo negli affari non si escludono a vicenda: “Se prendi la tua responsabilità seriamente e incoraggi un atteggiamento di vendita eticamente corretto, i tuoi venditori saranno onesti con i clienti e credibili per suggerire la scelta migliore per loro. E tutto questo porterà benefici all’intera azienda.”
L’importanza dell’onestà nel settore alberghiero per la brand reputation
Personalmente sono convinto che il principio dell’onestà di Reichard sia perfettamente applicabile anche nel settore alberghiero: siate completamente onesti con i vostri clienti e questi non rimarranno mai delusi e di conseguenza non pubblicheranno mai recensioni o buzz negativi su di voi.
È fondamentale essere realistici e corretti, sia sul sito ufficiale dell’hotel, sia nel rapporto diretto con i clienti, dando informazioni accurate e reali. Ecco alcuni suggerimenti concreti per mantenere un rapporto onesto con i clienti e non rischiare di deluderli:
- Pubblicante sul vostro sito ufficiale immagini e testi che diano un’immagine effettiva della vostra struttura: un conto è utilizzare un linguaggio coinvolgente e mettere in evidenza la Unique Selling Proposition (USP), un altro è dare un’impressione fuorviante della realtà.
- Se dovete fornire un’informazione, che sia esatta: se un cliente vi chiede la distanza da un luogo, è perfettamente inutile che mentiate per dare un’idea migliore di voi, perché nel momento in cui il cliente si troverà a fare un percorso a piedi di 30 minuti invece che di 10, come da voi dichiarato, non potrà che farsi una pessima opinione del’hotel.
- Se ricevete reviews negative a causa di una mancanza nel servizio o nella camera, invece di ignorare la dichiarazione o rispondere in modo generico, dimostrate ai vostri clienti che non temete di riconoscere i vostri errori e che avete fatto qualcosa per rimediare.
Ad esempio, se qualcuno vi accusa di aver trovato la doccia rotta, scusatevi per l’inconveniente e assicurate che chiamerete qualcuno a ripararla (ovviamente poi dovrete farlo davvero).
Il cliente prima di tutto
Nel suo articolo, Reichard regala quella che a suo parere è la formula vincente per raggiungere il successo nelle vendite: “L’etica deve essere la priorità numero uno nelle vendite così da proteggere la reputazione della società; attirare e mantenere i clienti è la priorità numero due e il profitto è al posto numero tre“.
D’altronde, credo che essere onesti e curare il servizio al cliente siano l’unico e imprescindibile sistema per guadagnare, sia in termini economici che di brand reputation.
Fonte: PMi-dome
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 27 Agosto 2009, alle ore 14:15
“Pubblicate sul vostro sito ufficiale immagini e testi che diano un’immagine effettiva della vostra struttura”, sulle foto consiglio
1) fatele fare da un fotografo professionista, poichè aggiunge alla realtà della pellicola il bello del suo taglio artistico, e quindi è una foto vera e bella.
2) fatene tante, siti con poche foto lasciano indefinite molte aree, fate foto di sala colazione, tutte le camere che vendete, inteso per tipologia, esterni e dettagli, anche un video non è male, poichè è più veritiero nel suo aspetto di spazialità,tridimensionalità.
3) le foto che inseriti indicizzatele, spesso l’utente può trovarvi cercando foto su google immages.
S.
Commento da ottaviofebb — 27 Agosto 2009, alle ore 17:15
grazie dei tuoi consigli ma credo che sia normale fare tutto ciò che dici…
Commento da Duccio Innocenti — 27 Agosto 2009, alle ore 19:03
Caro Ottavio,
spesso le foto sono il limite di un sito web.
Noi consigliamo sempre di investire in un servizio fotografico professionale fatto da uno specialista d’interni e non da l’amico che fa i matrimoni… così come consigliamo che le foto siano realistiche e che non mostrino camere immense quando non lo sono piuttosto che rappresentare solo le foto degli ambienti più belli. Se poi il cliente ci resta male perchè si aspettava altro sappiamo poter essere un boomerang.
Commento da ottaviofebb — 28 Agosto 2009, alle ore 07:03
caro duccio ..sono molto attento al fatto di fare foto veritiere..e illustrare la mia struttura con i pregi ed i difetti …il cliente quando arriva deve trovare ciò che ha visto sul sito…è vero le foto sono importantissime e dato che abbiamo ampliato l’hotel farò come dici ..chiamerò un fotografo professionista e farò tutte le foto delle camere della reception..dell’esterno ..grazie comunque dei tuyoi consigli
Commento da caterina — 28 Agosto 2009, alle ore 08:15
Devo dire che non trovo questi concetti scontati… non avete idea di quante volte mi sia sentita presa in giro in albergo…una volta avevo bisogno di andare ad una fiera e ho prenotato un hotel su internet proprio perchè prometteva di poter raggiungere il polo fieristico in 10 minuti (ovviamente poi in realtà ce ne sono voluti 20 e essendo andata a piedi mi sono stancata tantissimo).
D’altronde non credo, come ho scritto sulla mia discussione aperta nel forum, che l’onestà, per esempio sui prezzi dei servizi, del minibar e dei cibi serviti in albergo, sia una delle doti di spicco di chi gestisce un albergo.
Vi sembra che un toast come quello che faccio a casa mia a 10,00 € o una piccola confezione di arachidi a 6,00 € sia tollerabile?
Io non ho problemi di soldi, ma non mi piace per niente essere presa per scema, e state certi che l’ho detto su tutti i siti on-line su cui navigo!
Questo atteggiamento non paga ed è scorretto!!!
Commento da Duccio Innocenti — 28 Agosto 2009, alle ore 08:39
caro Ottavio,
se vuoi te ne segnalo due veramente bravi.
buona giornata
Commento da Michele Aggiato — 28 Agosto 2009, alle ore 09:06
Da nostra esperienza, ritroviamo nelle recensioni negative molto frequentemente un riferimento al sito web che ha creato una aspettativa nel cliente che poi non è stata soddisfatta. Sono d’accordo che le foto, cosi come il sito web nel suo insieme non può venire a mancare di professionalità per poter svolgere la sua giusta funzione quale strumento di vendita e marketing. Secondo i nostri utenti, una promessa non mantenuta è la migliore motivazione per farsi pubblicità negativa. Quindi credo che questo sia un altro elemento fondamentale nella pianificazione di un progetto web, che non può essere lasciato al caso. Ergo rivolgetevi sempre a degli specialisti (@Duccio RT “e non all’amico che fa matrimoni…”)
Commento da ottaviofebb — 28 Agosto 2009, alle ore 09:22
caro duccio dammi i telefoni di questi signori
io sono a roma ..anguillara sabazia il mio telefono è 06 9995302..ma questo lavoro lo posso fare ..non prima di ottobre..prima voglio finire tutto..e poi fare le foto
Commento da ottaviofebb — 28 Agosto 2009, alle ore 09:28
cara caterina come in tutti i lavori e in tutte le categorie ci sono quelli onesti e si accontentano e quelli non onesti….sei mai stata da un avvocato?c’è chi come entri ti chiede 1000€ e c’è chi non chiede miente …..comunque .io cerco di essere il più preciso possibile ..se dico che con il treno per arrivare a roma ci si impiega 30 minuti ..poi se il treno ne impiega 35 …bè mica puoi prendertela con l’hotel..
Commento da caterina — 28 Agosto 2009, alle ore 10:41
Caro ottavio, a me non sembra calzante il tuo esempio: va bene i 5 minuti di ritardo del treno, quelli non mi hanno mai sconvolta… ma dai 10 minuti a piedi ai 20 o ai 30 c’è una bella differenza. So riconoscere quando mi hanno fregato!
e per il resto cosa vorresti dire: che va bene che tutti rubino e bisogna stare zitti??? So benissimo che il commercialista, il dottore, il dentista e persino il parrucchiere non denunciano nemmeno la metà di quello che pago loro, ma questo non vuol dire che siano nel giusto.
Putroppo per danneggiarli non posso far altro che parlarne male con gli amici… con gli alberghi invece, dato che sono esposti al pubblico, grazie a dio si può dire la nostra sui social network che tanto temono… se si comportassero correttamente sono sicura che non avrebbero niente da temere da TripAdvisor, perchè non avrebbero niente da nascondere!
Sui ladrocinii di categoria consiglio a tutti di leggere questo bell’articolo di Repubblica sulle denunce dei redditi pre-crisi… roba da pazzi! http://www.repubblica.it/2009/07/sezioni/economia/fisco-1/unico-dichiarazioni/unico-dichiarazioni.html
Commento da Duccio Innocenti — 28 Agosto 2009, alle ore 11:09
ecco cosa succede quando le infomazioni sul sito (foto e testi) dell’hotel non sono veritiere…
poi è chiaro che c’è chi fa un abuso delle recensioni, addirittura c’è chi minaccia l’albergatore di fargli una recensione negativa se non gli fa lo sconto a fronte di un complaint ingiustificato.
Detto questo sono convinto che il singolo non è in grado di rovinare la reputazione web di una struttura.
Commento da ottaviofebb — 28 Agosto 2009, alle ore 17:09
cara caterina …io sono il primo a dire che non bisogna avere paura di tripadvisor…nei di altri portali dove si può scrivere il giudizio del servizio ricevuto…anzi io incoraggio i miei clienti a scrivere cosa va bene e cosa non va bene …così facendo sò perfettamente in cosa devo migliorare la mia struttura….e stò molto attento a descrivere il mio hotel nella maniera più veritiera possibile ….sicuramente neiu tuoi confronti non sono stati corretti …ma io volevo soltanto dire che purtroppo in tutte le categorie ci sono i truffaldini ..come c’è tanta brava professionalità
Commento da ottaviofebb — 28 Agosto 2009, alle ore 17:12
caro duccio sono d’accordo sul fatto che un singolo non possa rovinare il buon nome della tua struttura …però da fastidio ..e poi dipende cosa scrive….
Commento da Stefanoa — 29 Agosto 2009, alle ore 05:14
Salve a tutti,
mi pare siate tutti un pò troppo fermi sulle barricate. Forse vi conviene allargare gli orizzonti. Suggerisco un paio di libri di Seth Godin, brevi, e semplici da comprendere: “La mucca viola” e “Il ritorno della mucca viola”; tanto per fare qualcosa di diverso. Io li ho letti e sono fermamente convinto di non aver perso il mio tempo. Personalmente ritengo opportuno avere un orizzonte più ampio possibile, perché il mondo è sempre più piccolo….
Commento da Duccio Innocenti — 29 Agosto 2009, alle ore 12:25
Caro Stefano,
concordo pienamente sui tuoi suggerimenti, li ho letti entrambi e li ritengo i migliori libri di marketing che ho letto.
Un tempo facemmo anche un articolo su BookingBlog in merito
http://www.bookingblog.com/il-ruggito-della-mucca-viola-ci-vuol-coraggio-per-farsi-notare/
a presto
Commento da Stefanoa — 29 Agosto 2009, alle ore 20:17
Caro Duccio,
scusa, sono uno degli ultimi arrivati sul booking blog, quell’intervento sui libri di Godin lo avevo perso. Il fatto è che, anche riallacciandomi al blog relativo al cross selling, bisogna tener presente che:
il solo revenue management non basta;
il solo marketing non basta;
guardare i concorrenti (e copiarli) serve solo ad arrivare secondi.
Quindi, se non si allargano gli orizzonti non abbiamo nessuna possibilità di uscire dalla crisi.
E mentre molti operatori del nostro settore ancora non sanno cos’è il web 2.0 già è arrivato il 3.0. Adesso provo a cercare di capire come funziona twitter (ho 50 anni e le nuove tecnologie sono difficili da metabolizzare) perché non voglio trascurare niente.
Avete fatto un articolo anche sulla “strategia oceano blu” di Kim e Mauborgne?
Saluti e buona domenica.
Stefano
Commento da maurobs — 2 Settembre 2009, alle ore 18:23
Spettabili colleghi ed utenti,
mi ha sorpreso leggere un articolo su questo tema. Credo che siano cose scontate ed ovvie per chi fa l’albergatore con professionalità, ma purtroppo esistono realtà che ancora oggi lavorano con la teoria del “ti frego oggi, tanto è più probabile che domani non torni comunque”.
Mi permetto un piccolo suggerimento riguardo alla posizione dell’hotel.
Meglio indicare le distanze dai vari punti di interesse in metri ( o km ), che in minuti.
Una persona può impiegarci 5 minuti a percorrere un tratto ed un’altra impiegarcene 15 invece.
I metri restano quelli, non si potranno avere obiezioni.
Un saluto
Commento da ottaviofebb — 2 Settembre 2009, alle ore 20:42
certemente si ma presempio nel mio caso che sono fuori roma il treno dista dalla stazione di san pietro circa 15 km…ed il tempo medio è di 20 25 minuti….se poi il treno fà ritardo e ce ne mette 35 minuti..che colpa ne ha l’hotel?…..però giustamente mettere la distanza in km forse è la cosa migliore
Commento da ottaviofebb — 2 Settembre 2009, alle ore 20:46
caro stefanoa anche io ho 54 anni e mi rimane difficile comprendere tutte le funzioni del computer ..ma credo che se uno guarda soltanto ciò che gli è utile non diventa matto e fà qualcosa per se e per la sua azienda …anche se credo ormai non c’è più da scoprire niente
Commento da aldo — 4 Settembre 2009, alle ore 18:38
Quell’articolo di Repubblica non ha alcun senso, per le attività come i ristoratori ci sono gli studi di settore quindi è lo Stato con i suoi parametri che ritiene i redditi delle singole attività congrui e coerenti. O no ?
Commento da caterina — 7 Settembre 2009, alle ore 13:29
Vedo che l’articolo parla di “Ristoranti ed alberghi”. Come vengano fatte queste statistiche non lo so, non viene dichiarato, ma non credo che Repubblica pubblichi dati casuali… d’altronde come si fa a dire che il guadagno di un imprenditore di un albergo possa aggirarsi intorno ai 13.000,00 euro annui, che è inferiore a quello che guadagna la mia amica, una semplice impiegata? Il gioco non varrebbe la candela…
Mi sembra inverosimile (come sarà sembrato inverosimile al giornalista che ha redatto l’articolo) ma magari sbaglio…
Commento da ottaviofebb — 7 Settembre 2009, alle ore 14:08
cara caterina io dubiterei delle statistiche che fà un giornalista…tanto meno di quello che pubblica..il giornale republica..ed altri giornali ..io dichiaro molto di più…..per me sono tutte falsità..non credo che abbiamo verificato veramente…
Commento da aldo — 9 Settembre 2009, alle ore 00:01
E’ una media della categoria, comprende anche le migliaia di attivià che hanno appena aperto e magari sono in perdita, i piccoli ristoranti di paese, le imprese familiari che dividono il reddito tra i componenti della famiglia, etc etc paragonare quel dato, assurdo, alla media dei redditi dei pensionati, altra assurdità, serve solo a fomentare l’odio sociale. Gli evasori ci sono ma non è certo quello il modo di denunciarlo.
Commento da Stefanoa — 16 Settembre 2009, alle ore 14:45
Ho una domanda da farvi:
ammettiamo che nel vostro albergo entri un cliente che chiede il prezzo e vuole vedere una camera; voi gliela mostrate e chiedete 90 Euro. Il cliente ringrazia, esce, prende il suo iphone, entra in travelmate, o un’altro sito accessibile col telefono, trova il vostro albergo al prezzo di 60 Euro, prenota la camera, rientra nel vostro albergo e vi dice “ho una camera prenotata”, voi come vi comportate?
Commento da marghe — 16 Settembre 2009, alle ore 15:21
Ciao Stefano,
credo che quello che dici non dovrebbe succedere mai. L’albergatore infatti, dovrebbe mantenere la stessa tariffa su tutti i suoi canali di vendita (per il principio della rate parity) sia off-line che on-line, compreso il prorpio sito ufficiale.
Immaginiamo che il cliente abbia visto on-line la tariffa dell’albergo a 60 euro, ma siccome è indeciso, vuole venire a vedere la camera dell’hotel per capire se gli piace. Se però al momento della visita l’albergatore gli propone quella camera a 90 euro invece che a 60, questo reagirà in due modi:
1) chiederà all’albergatore perchè il prezzo è diverso da quello che ha visto on-line, e in quel caso l’immagine dell’hotel ne sarebbe danneggiata
2) se ne andrà arrabbiato e con la sensazione di essere stato truffato. L’albergo avrà perso un cliente e magari avrà rimediato una brutta recensione on-line.
Nel caso che descrivi sembra che il cliente abbia fatto il furbo. In realtà la sua non è che una legittima reazione alla scorrettezza dell’albergatore.
Meglio sarebbe mantenere lo stesso prezzo per tutti, in modo da non rischiare mai di perdere clienti e venir accusati di disonestà.
Commento da Stefanoa — 16 Settembre 2009, alle ore 21:27
Ciao Marghe(rita?)
è mia convinzione che quanto da me scritto accadrà in un futuro molto prossimo (doamani) a molti albergatori sprovveduti che non hanno ancora ben chiara la situazione e le potenzialità dei mezzi di comunicazione di oggi.
Giustamente limitarsi a pensare che “forse il cliente ha fatto il furbo” è assai riduttivo, proprio perché l’errore è dell’albergatore. ma perché non tentare di recuperare quel cliente offrendogli un trattamento deluxe a 60 euro per ringraziarlo di averci fatto scoprire un errore evitando una brutta figura e una brutta recensione? Ha ragione Gianluca Diegoli quando dice: “ogni critica ricevuta è un privilegio: vi ha pensato, e più di quanto voi abbiate pensato a lui”. Mettiamo il cliente al centro delle nostre attenzioni e non ce ne pentiremo.
Commento da ottaviofebb — 16 Settembre 2009, alle ore 22:08
bè credo che non possa succedere una cosa del genere..almeno per quanto mi riguarda..
Commento da marghe — 17 Settembre 2009, alle ore 08:25
Stefano,
sono pienamente d’accordo con te: bisogna essere flessibili e sfruttare al meglio ogni situazione, anche quelle che rischiano di avere un risvolto negativo. Ammettere gli errori è importante e sempre apprezzato da chi ci sta di fronte.
Se c’è un problema, perchè non andare incontro al cliente? In fondo l’hotel lavora proprio per il cliente! 😉
Margherita