“Come Accogliere i Turisti Cinesi”: intervista all’autore Giancarlo Dall’Ara
24 Maggio 2013L’affluenza dei viaggiatori cinesi in Occidente si profila all’orizzonte come una delle più grandi ondate di turismo della storia, ma quanto ne sappiamo di questo fenomeno? E soprattutto, quanto ne sappiamo di questi nuovi turisti, del modo migliore con cui accoglierli, dei loro gusti?
Per analizzare più approfonditamente l’argomento, abbiamo intervistato per voi in esclusiva il Prof. Giancarlo Dall’Ara, che insieme a Patrizia Dionisio, è autore del primo manuale dedicato a questa tematica in Italia: “Come Accogliere i Turisti Cinesi – Introduzione alle relazioni con il mercato turistico più grande del mondo”. Sempre su questo argomento, da pochi giorni, è nelle librerie il suo volume “Il Mercato Turistico Cinese – Marketing, casi e buone prassi”.
In questa intervista, il Prof. Dall’Ara – consulente e docente di marketing nel turismo presso l’Università di Perugia e il CST di Assisi – ci svela non solo i dati più accurati su questi flussi turistici, ma offre anche spunti e consigli pratici utili ad ogni albergatore per affrontare, offline e online, l’arrivo di questi nuovi ospiti.
BB: Nell’ultimo anno si è parlato tanto dell’ondata dei Turisti Cinesi, di un mercato enorme in forte crescita e in rapido movimento. Lei conosce sicuramente i dati più attendibili sul Turismo Cinese in Italia: quanti sono ad oggi i Turisti che si recano in Italia per passare le vacanze? Quanto sono destinati a crescere nei prossimi anni e quali saranno le destinazioni più gettonate?
BB: Qual è l’identikit del viaggiatore cinese di oggi? Ci sono dati sulla spesa media di questo turista?
- I turisti di prima generazione, cioè i turisti che vanno all’estero, o arrivano in Italia per la prima volta, che cercano i luoghi da cartolina – i must – che acquistano le vacanze organizzate e si muovono in gruppo. Sono i turisti che vedono tutto in fretta, che passano rapidamente da una città ad un’altra e da un paese all’altro. Non parlano l’inglese e sono sensibili alla pubblicità tradizionale e alle offerte dei Tour Operator.
- I nuovi turisti cinesi, che sono più giovani, preferiscono i viaggi indipendenti, e sempre più auto-organizzati guardando il web, che viaggiano da soli o in piccoli gruppi, che sanno l’inglese e che sono “condizionabili” dai Social media, nei quali sono molto presenti e attivi.
Ambedue conoscono l’Italia, conoscono Milano, e Venezia, Firenze e Roma…,e in generale ne hanno una buona immagine, amano fare shopping, amano i marchi e lo stile di vita del nostro Paese.
Quanto ai dati mi limito a dire che, per quanto riguarda i turisti d’affari, la Global Business Association in uno studio dello scorso mese di aprile sostiene che la Cina nel 2015 sarà il mercato n. 1 al mondo per i viaggi d’affari.
BB: Dove risiede il fascino dell’Italia per il turista cinese? Di cosa viene in cerca qui in Italia?
BB: Molti albergatori si interrogano su come andare incontro e soddisfare questa nuova clientela in senso pratico. I luoghi comuni sulle loro preferenze si sprecano. Ma quali sono davvero i servizi che attirano questi clienti? Che cosa cercano in un hotel e a cosa non rinuncerebbero mai?
BB: È indubbio che la Cina abbia tratti socioculturali diversi dai nostri. Quali accorgimenti è importante tenere presente in hotel per accogliere e relazionarsi con i Cinesi secondo la giusta etichetta?
BB: Oggi per l’hotel è fondamentale la presenza online per rivolgersi al turista internazionale. Che cosa può fare per raggiungere e comunicare in modo migliore il viaggiatore indipendente Cinese online? Si può fare di più rispetto alla mera traduzione del proprio sito in lingua cinese?
GD: Per fare marketing online in Cina occorre avvalersi di professionisti. Da soli, senza conoscere la lingua, senza un minimo di esperienza del web in Cina, si può fare poco. In ogni caso si può optare per un sito con hosting in Cina (non a Hong Kong), o per una presenza attiva su un player locale, ad esempio Sina Weibo (un parente ibrido dei nostri Twitter e Facebook), in ogni caso da supportare con una presenza anche su altri Social Network (in particolare Youku, il S.N. n.1 per i video).
Ma queste azioni devono viaggiare in parallelo con altre, più di carattere commerciale. Ctrip (che ha un accordo con Booking.com), e Qunar sono al momento una realtà molto importante per gli albergatori e relativamente semplice da esplorare.
Le condizioni sono:
- Non limitarsi a tradurre i siti o i testi, ma pensare a prodotti e testi in ottica cinese
- Avere proposte di qualità e China Friendly
- Farle girare assieme a buone immagini, video (soprattutto), e news
Seguendo direttamente qualche pioniere sul web in Cina posso confermare che se c’è qualità dei contenuti i risultati non mancano, neppure sul fronte turismo di lusso. Certo, come si vede, si tratta di azioni che è meglio fare assieme, in rete, piuttosto che da soli.
BB: Nel suo libro parla di turisti cinesi appassionati di social network, di mobile e di recensioni online. Come sfruttare questi aspetti per promuovere l’hotel e la destinazione?
GD: In Cina le nuove tecnologie sono onnipresenti, e i cinesi sono mediamente più social degli occidentali. Molte cose che si possono fare sono le stesse che si farebbero con i turisti occidentali “very social”: invitarli a fare fotografie e a condividerle nelle loro cerchie sociali, stimolare commenti e recensioni, chiedere loro di lasciare traccia dei percorsi effettuati e dei luoghi visitati… Ma ci sono anche aspetti peculiari che occorre conoscere. Ad esempio Sina Weibo è molto di più di un Social Network, è uno specchio della Cina che corre. E poi c’è da considerare il fatto che il motore di ricerca per eccellenza è Baidu, che è molto diverso da Google, e che penalizza testi non appropriati o non corretti, e premia la quantità dei contenuti, le news, ma anche aspetti relativi all’immagine.
BB: L’accoglienza del nuovo turista cinese non riguarda solo l’hotel, ma anche tutti gli altri servizi sul Territorio, come uffici informazioni, ristoranti, locali, musei, ecc. Che cosa si sta facendo, o cosa si dovrà fare per rendere il Paese fruibile al turista Cinese nel migliore dei modi?
BB: Nel suo libro afferma che il mercato cinese ancora non è superaffollato di proposte turistiche “posizionate”. L’Italia ha dimostrato di non essere ferrata sotto il punta di vista del marketing turistico a livello di destinazione (vedi il portale Italia.it). C’è il pericolo che possa lasciarsi sfuggire questa opportunità di crescita e di destagionalizzazione offerta dal mercato cinese, magari a favore della Francia o della Spagna? Che cosa dovrebbe fare l’Italia a suo parere per aggiudicarsi una fetta di questo turismo?
Se desiderate approfondire l’argomento, vi segnaliamo il blog di Giancarlo dall’Ara Turismo Cinese. I libri “Come Accogliere i Turisti Cinesi” e “Il Mercato Turistico Cinese” sono in vendita sul sito di Franco Angeli Edizioni.
Commento da giacomo bufalini — 24 Maggio 2013, alle ore 18:19
bell articolo !! peccato che potremmo cominciare a mettere tutto in pratica solo quando la politica cinese permetterà ai suoi cittadini di muoversi liberamente fuori dal continente asiatico, cosa che, al di la della politica, comprometterebbe assai i loro flussi per cui credo che dovremmo aspettare assai ancora… (20/25 anni !!!) ciao !!!
Commento da marghe — 27 Maggio 2013, alle ore 09:05
Ciao Giacomo, grazie! Certo però conta anche che è colpa nostra… i visti sono un tema che riguarda lo Stato italiano, non quello cinese!