BTO 2011 Live – Social Commerce
2 Dicembre 2011Ore 9.00: Letsbonus e i principali brand di Social Commerce in un dibattito aperto al pubblico della Stazione Leopolda per trattare una delle tematiche più calde dell’anno e di cui abbiamo parlato proprio qualche giorno fa nel pezzo OTA vs. Coupon site: pro e contro dei due canali verso una sana disintermediazione.
Lidia Marongiu introduce il panel con alcuni dati rilevanti: Forrester Research stima che il social commerce crescerà di oltre 5 miliardi di dollari entro la fine del 2011. Negli Stati Uniti sta avendo il picco di utilizzo: il doppio della percentuale europea. Solo Groupon ha registrato una crescita del + 162% nell’ultimo anno ed è diventato un nuovo Big G, presente in 74 mercati con 115 milioni di iscritti.
Per quanto riguarda l’Italia, il social commerce è cresciuto del 15% nel 2009, è il Paese che ha avuto una crescita maggiore in Europa.
Un sondaggio condotto tra gli operatori italiani nel 2011, che hanno utilizzato soprattutto Groupon per offrire mediamente la cena col pernottamento, mettono in luce qual è il pensiero generale della categoria.
Quali risultati ottenuti?
- Il 52% dichiara che ha ottenuto una crescita di contatti, clienti, mercati
- Nessuno ha parlato di una grande convenienza economica
- Alcuni clienti sono tornati
- Il 29% dice di non aver ottenuto nessun risultato: la gente cerca lo sconto e non torna
- Nessuno ha parlato di risultati di utili o fatturato
- Per l’80% è un sistema con commissioni troppo alte e non trasparente
- Per il 40% è un sistema che non fidelizza i clienti
- Il 20% dice che aiuta a ampliare il mercato
- L’8% pensa che aiuti a destagionalizzare
- Soddisfatti delle condizioni contrattuali di Groupon? Più del 60% non lo è.
Dunque è una reale opportunità? O è solo un surrogato dell’advertising? Come aiutare gli operatori ad essere maggiormente consapevoli di questo sistema?
Comincia il dibattito: ne emergono spunti molto interessanti.
Angelo La Riccia di UNA Hotels: “Non ritengo che ci sia un pro e contro in valore assoluto, dipende dalle condizioni, dalla location, dalla stagionalità. Come operatore non credo che sia ancora maturo l’albergatore per capire cosa ottenere con questo tipo di attività.”
La rappresentate di HRS parla di come le OTA si siano integrate con i flash deals: “La struttura deve valutare con grande attenzione se e come attivare queste campagne. Ieri abbiamo lanciato sul portale tedesco le HRS Deals. Per noi si tratta di un’attività di solo marketing. Non è una soluzione per i problemi degli albergatori. Strutture troppo piccole ad esempio fanno fatica a rispondere alla grande richiesta che deriva da questa attività.”
Alberto La Vita di Letsbonus: “In realtà siamo una vera e propria piattaforma di marketing, che riesce in pochissimo tempo a far conoscere una struttura o una certa offerta sul web con grande facilità. Ci sono molti hotel o piccole strutture che non hanno un sito e che così hanno la possibilità di farsi notare e diamo un buon flusso di cassa agli albergatori. Il 50% del venduto è incassato subito, senza attendere. Quindi in un momento di crisi come questo è importante.”
Intervengono anche Jetsetter e VoyagePrivé, che si dichiarano come agenzie online diverse dalle grandi OTA e fanno vendite private come club.
Rob Deeming di Jetsetter: “Investiamo molto nel rapporto con gli albergatori. Non facciamo offerte di un solo giorno e desideriamo che i nostri partner capiscano che curiamo la qualità.”
Stefano Ravani di VoyagePrivé: “Facciamo revenue e siamo esperti del travel che aiutano gli albergatori non per riempire le camere soltanto. Tutti i prezzi vengono calcolati con gli operatori in base alla stagionalità, all’occupazione, ai trend. Lavoriamo solo con grandi strutture di qualità, che andiamo a visitare e conoscere. Facciamo attività di marketing per cercare soci di alta qualità, tanto che poi molti dei clienti tornano e si fidelizzano e creano buzz perché in target col target dell’hotel.”
Giancarlo Carniani, che modera il panel, solleva il problema delle alte commissioni richieste dai flash deals.
Letsbonus dichiara che le commissioni non sono fisse, e che vengono adeguate di volta in volta. Jetsetter afferma che i partner sono di solito di alto livello, quindi le commissioni sono relative al livello del servizio offerto, non al di fuori del mercato.
UNA Hotels si chiede se in realtà anche se crescessero le commissioni, qualcuno sarebbe in grado di dire di no. L’albergo è ancora tropo dipendente da certi intermediari internet.
Resta il fatto che aderire ai coupon site o ai flash deals sites non è un obbligo, può esser fatto solo se ci sono certe condizioni che rendono l’offerta davvero utile all’hotel.