BTO 2010 Live – Motori di ricerca e viaggi: “Fine della ricerca imparziale?”
19 Novembre 2010Nella Main Hall abbiamo seguito anche la discussione “Search engine are going travel”, uno degli argomenti più caldi del settore: tra gli ospiti presenti Easycom, Google, Nozio, Evols, Hrs e Venere.
Ovviamente è stato puntualizzato il fatto che la domanda del turismo online è in continua crescita e che il canale online per il settore viaggi è l’unico in aumento: Internet deve essere visto dagli operatori turistici come uno stimolo per fare un passo in avanti nella propria attività.
Google resta oggi il punto di riferimento anche per il settore viaggi, mentre i portali di prenotazione rappresentano ormai il 25% della distribuzione globale dei viaggi.
Ovvio che la discussione cadesse sulla tanto criticata unione Google-ITA Software: subito Robero Brenner di Google ha sottolineato che la nuova tecnologia acquisita permetterà a Google solo di affinare le ricerche da parte degli utenti sul motore di ricerca riguardo ai voli aerei, specificando che ITA non ha nessuna intenzione di entrare nel ramo e-commerce.
Il comportamento, la modalità e la frequenza di ricerca del viaggiatore sono cambiate notevolmente, e di conseguenza anche i risultati di ricerca devono essere sempre più accurati e aggiornati. Per Brenner il tutto rappresenta solo l’inizio di un processo di integrazione volto a migliorare le necessità dei viaggiatori.
Alla domanda “Dove pensate che debba essere investito il budget di un operatore turistico per la propria attività di ricerca?”, tutti d’accordo sul fatto che la strategia migliore da adottare sia quella di sviluppare campagne PPC basate su gruppi di keyword accuratamente selezionate, avere una buona reputazione sui siti di recensioni tra cui TripAdvisor, svolgere quotidianamente un’attività di promozione sui Social Media e ovviamente realizzare per la propria struttura un sito ufficiale contenente informazioni sempre aggiornate e rilevanti.
È emerso che spesso l’albergatore indipendente non ha il coraggio di investire online, che addirittura viene visto da molti come una vera e propria “scatola nera” difficile da comprendere e da gestire: sicuramente sono notevoli le difficoltà che può incontrare un hotel indipendente rispetto alle grandi catene alberghiere, che hanno al loro interno uffici interamente dedicati al marketing online, ma oggi non investire in questo canale sarebbe senza dubbio un grave errore.
Oggi tutto è in continua evoluzione e saper gestire una buona attività di Seo, Sem e Social Media affidandosi a dei professionisti specializzati nel settore, è essenziale per valorizzare la propria offerta e raggiungere i migliori risultati.
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 19 Novembre 2010, alle ore 23:20
#BTO2010 i relatori non rispondono mai!
bene allora questo è un momento molto divertente, Mr Google BTO 2010 – Day 2 – AM tempo 03.43.00 la mia osservazione è la seguente: “il pay per click è molto bello per gli hotel, ma se LA PAROLA CHIAVE CHE CONVERTE è IL BRAND NAME DELL’HOTEL, io posso spendere un sacco di soldi a comprare parole chiave della coda lunga, ma al momento di CONVERTIRE un cliente mi scontro con i capitali di booking.com expedia etc.. che entranto in ASTA con me e possono pagare anche 5 euro a click, quindi cosa investo a fare in pay per click” Dopo alcuni secondi di silenzio, che non ha prezzo è stato un momento epico, mi rispnde col solito panegirico, cioè NON MI RISPONDE ALLA SEMPLICE DOMANDA, SE IO INVESTO SUL MIO BRAND NAME IN ASTA CONTRO BOOKING ED EXPEDIA QUALI POSSIBILITà DI PRENDERE UN CLIENTE A CONVERTIRE HO? LA RISPOSTA VE LA DO IO, NESSUNA!
perchè non rispondete perchè il moderatore non vi fa rispondere, questo è stato un teatrino autoreferenziale e non una tavola rotonda social. CHE SCHIFO.
Commento da Duccio Innocenti — 21 Novembre 2010, alle ore 12:13
@Stefano
è vero che la keyword che converte è particamente sempre il brand name ma devi fare attenzione alla prima keywords di provenienza cioè il visitatore trova l’hotel con una long tail keypord a pagamento o non poi difficilmente prenota subito e quando rientra lo fa direttamente con il nome hotel anche questo a pagamento o non. Con difficoltà possiamo tracciare anche questo.
Sul fatto che i big players possano anzi vogliano pagare cifre superiori per vincere l’asta non sono d’accordo semmai “temo” che abbiano accordi per i quali comprano a sconto