Booking.com Tonight: perché il lastminute su mobile segna il cammino del Turismo futuro
13 Aprile 2012I Portali turistici, si sa, non perdono occasione per sfruttare i trend che vanno per la maggiore, e così dopo l’ondata dei flash deal, oggi è il turno dei lastminute su mobile.
L’ultima novità riguarda Booking.com, che ha lanciato la sua iPhone App “Booking.com Tonight” – un’applicazione per smartphone che permette di cercare hotel solo per la notte stessa – con un grande vantaggio aggiuntivo rispetto a Priceline e HotelTonight, i suoi predecessori: è già disponibile per le maggiori città al mondo e non solo per una ristretta cerchia di destinazioni, e offre sconti anche del 50%.
In fondo però l’applicazione di Booking non ha niente di innovativo: si effettua la ricerca per il giorno stesso nelle vicinanze o in un’altra destinazione, si ordinano i risultati per prezzo, stelle, recensioni e solo in un secondo momento si possono applicare ulteriori filtri. Gli hotel visualizzati sono gli stessi visibili nella ricerca ordinaria su Booking.com e non ci sono solo offerte o sconti, ma anche hotel a prezzo pieno. Prenotare è veloce e semplice, basta inserire i dati e si riceve la conferma via mail.
Booking.com ha solo trovato il format ideale per mixare i trend del momento, quelli che stanno ridisegnando la realtà turistica, ossia il mobile, i last-minute on-the-go, il real time e la geo-localizzazione dei servizi. Niente di più, niente di meno.
Il Lastminute e il mobile cambiano il volto del Turismo che conosciamo
Ho l’impressione che l’App di Booking, sicuramente non ultima nel suo genere, sia solo l’ombra di un ‘evoluzione che cambierà totalmente il volto del Turismo, se non lo ha già fatto.
È così che la logica sequenza del processo di pianificazione del viaggio che tutti conosciamo si avvia ad alterarsi irreversibilmente, tanto da rendere la scelta dell’hotel un servizio non più da programmare, da studiare in anticipo con oculatezza, ma da fruire in loco con leggerezza e velocità, in base alla distanza o al prezzo più conveniente, come si potrebbe fare con un ristorante o un nightclub.
Il cliente è sempre più assuefatto all’idea che non c’è bisogno di organizzare il soggiorno in hotel, che ci sarà sempre un letto libero nelle vicinanze, e soprattutto che prenotare all’ultimo minuto, appena prima di mettere piede all’interno della struttura, è infinitamente più conveniente che farlo con largo anticipo.
L’hotel, da parte sua dovrà imparare a farsi più svelto, più flessibile, più rintracciabile online e su mobile, pronto ad afferrare fino all’ultima goccia di possibili prenotazioni, trasportate dalle finestre di acquisto contratte fino al collasso dell’ultimo secondo.
Non c’è molto da fare: l’hotel non può cambiare il mercato. Sarà casomai il mercato a cambiare l’hotel. Per noi valgono gli stessi consigli che vi abbiamo dato un anno fa: rieducate i clienti a prenotare in anticipo, implementate una politica tariffaria che premi chi prenota prima, utilizzate i lastminute solo per ultimo e per forza con parsimonia e, soprattutto, fate percepire che il valore della vostra struttura va ben oltre il suo costo.
Commento da xaver — 16 Aprile 2012, alle ore 14:31
non lo so, se il mercato si evolvesse davvero in tal senso e il turista diventasse sempre più last minute, allora perderebbero importanza portali tipo tripadvisor. E’ vero che anche consultando booking si hanno giudizi sui vari hotels proposti, solo non sono così convinto che i maniaci delle recensioni si priveranno di tutti i vari controlli prezzo/qualità/reputazione online aspettando l’ultimo giorno per prenotare. Mi sembra un modo di viaggiare più asiatico che europeo o nordamericano, ma è pur vero che per vedere il futuro adesso bisogna guardare ad oriente.
Commento da marghe — 17 Aprile 2012, alle ore 12:54
E’ verissimo xaver quello che dici, però è anche vero che ci sono tante tipologie di viaggiatori: ci sono e ci saranno sempre quelli che pianificano prima di prendere una decisione, ma io vedo crescere sempre più la fetta di quelli che invece di programmare, semplicemente partono con la cartina in tasca e non si preoccupano di prenotare in anticipo. Forse anche perché visti i tempi che corrono e la difficoltà nello stabilire se si potrà partire per le vacanze o meno, soprattutto i giovani preferiscono stare alla sorte. è una tendenza da non sottovalutare. che ne dici?
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Commento da ilgrandeleo — 18 Aprile 2012, alle ore 08:54
io con piacere lascio la camera vuota piuttosto che darla a booking.com
Commento da marghe — 18 Aprile 2012, alle ore 09:05
Accidenti che determinazione! ma non concordi con Franco Grasso quando dice che comunque una camera vuota ha un costo per il proprietario della struttura?
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 19 Aprile 2012, alle ore 16:03
il problema è nelle destinazioni con un elevato numero di strutture, in queste è molto facile che la domanda possa sempre incontrare l ‘offerta nel sotto data a prezzi molto vantaggiosi, a roma per esempio c’è sempre qualche hotel che svacca e il last minute è assicurato tutti i giorni. Se l’utente si abitua e si addomestica a questo utilizzo sono dolori.
Il secondo problema è nella MALA EDUCAZIONE dell’ albergatore, che è sempre piu abituato a far uso di sostanze SVENDENTI come i COUPON i FLASh DEAL e il DEal of the DAY, insomma le scontistiche potenti che rendono piu dolce il tenersi le camere sul groppone fino all’ultimo nella speranza che il mercato assorba una nostra tariffa ottimisticamente sballata e che qualunquemente si rivela uno sbraco sotto data.
Infine meglio vendere con commissione che non vendere per niente, l’importante è avere un equilibrio tra intermediazione disintermediazione.
S.
Commento da ilgrandeleo — 20 Aprile 2012, alle ore 09:00
una camera vuota, nell’ambito di un ragionato uso dei costi, non costa molto. E’ molto più costoso, nel lungo raggio, svendere un immagine che promuoverla a favore di un cliente culturalmente medio basso ( o bassissimo nei casi di booking.com). Il cliente web va selezionato e va ponderata verso questo una giusta politica ( d’accordo in parte con tiribocchi) di disintermediazione ed intermediazione. Al secondo anno di gestione di un albergo di dimensioni medio-grandi ho già ridotto del 40% il peso delle Ota sviluppando sistemi di promozione alternativa che mi apparivano agli inizi un salto nel vuoto. E’ necessario tenere i nervi e la gestione del marketing e del rapporto con la clientela in uno stato di sincera tranquillità ( tentando di ignorare il momento letale di questa economia) . Bisogna avere coraggio. Svendere non è la soluzione poichè amazza le entrate ed uccide un progetto. Date mercato a voi stessi con originalità poichè l’unica originalità che vi offrono le ota è nel prezzo.
Commento da giacomo bufalini — 20 Aprile 2012, alle ore 15:52
Molto d accordo con Tiribocchi che la destinazione influenzi le politiche da seguire. Sinceramente Roma mi pare invidiabile da ogni punto di vista per cui magari non mi lamenterei se qualcuno svacca, ma indubbiamente oggi come ieri la differenza la fa il prodotto per cui per far ebene l'”albergatore” devi prima essere un bravo imprenditore. Sapere come dove e quando investire per avere poi i mezzi e sfruttare tutti gli strumenti che oggi il mercato ti offre. Le 2 cose vanno di pari passo e se sei bravo a farle entrambe non hai bisogno di lastminute o “sostanze svendenti” (mi piace il termine). Poi personalmente sono convinto che il cliente molto sensibile al prezzo non è un buon cliente mai, anche se ogni struttura deve puntare ad un suo target per cui non si può fare di “tutta l’erba un fascio”. Una cosa è certa: lavorare oggi nel settore dell’ospitalità alberghiera è diventato bellissimo, molto vario, difficile e tutto è in continua evoluzione… L’applicazione di Booking.com ne è la dimostrazione. Per molti utenti, magari anche il sottoscritto, sarà utilissima… ma spero di non riuscire mai a prenotare la mia struttura!!!
Salut!
Pingback da IL CONTENUTO AL 6/6/12 « Ticino Hospitality Blog — 6 Giugno 2012, alle ore 19:44
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