Booking.com non ti piace? Puoi scegliere di non starci
14 Giugno 2012Mai e poi mai avrei pensato di vedere un albergatore difendere a spada tratta un’OTA. Invece, mai dire mai.
La scorsa settimana, leggendo tra i divertenti commenti del nostro gruppo Facebook Crazy Hotel, dove albergatori e operatori turistici si scambiano battute e opinioni sulla vita quotidiana in hotel, scovo l’imprevedibile commento di un albergatore entusiasta di Booking.com: “Ma sono davvero l’unico ad adorare Booking.com?”
Ovviamente è subito scattato un acceso dibattito: da una parte Francesco, che ha difeso Booking come partner commerciale e di marketing, sostenendo che una commissione del 15% sul venduto era più che lecita. “Perché riconoscere la commissione alle varie TA e TO ma non a booking?” – dichiara. Alle sue affermazioni si sono susseguite le solite critiche e accuse che, più che rivolgersi a Booking.com, sembrano sempre far riferimento all’intera categoria delle OTA.
I contenuti della conversazione, che ci ricordano molte discussioni intercorse tra albergatori a cui abbiamo assistito da quando lavoriamo in questo settore, come sempre ci sembrano sterili.
Come sempre tanti operatori restano arroccati nella propria posizione “anti-OLTA”, senza rendersi conto che non è così che si costruisce una buona strategia di disintermediazione.
Inutile ricordare che l’attuale strapotere delle agenzie online come Booking ed Expedia, in fondo ha avuto origine proprio dal comportamento miope e poco accorto degli albergatori.
Nel momento in cui scoppiò il boom del travel online e gli hotel avrebbero potuto investire con decisione e coraggio in un proprio canale di vendita diretta, la maggior parte di loro pensò bene di “non rischiare”, di affidare il proprio brand e le proprie vendite esclusivamente ai portali, nella falsa illusione di non avere niente da perdere, senza preoccuparsi delle conseguenze future e della potenziale mancanza di indipendenza che ne sarebbe derivata.
Così, quando gli albergatori arrivarono a capire che online ci sarebbe stato posto anche per loro, che avrebbero potuto risparmiare sulle commissioni e sugli altri vincoli imposti dalle OTA, ormai era troppo tardi. Queste erano già diventate dei giganti del turismo e per gli hotel si è rivelato dieci volte più difficile ritagliarsi la propria fetta di mercato libero online.
Questo ha colpito soprattutto le strutture indipendenti, specie se piccole e senza grandi budget da dedicare al marketing, la cui sopravvivenza in pratica dipende oggi a tutti gli effetti dagli intermediari. Come non sentirsi in trappola, senza possibilità di scelta?
È tutta questione di scelte
Quello che ci piacerebbe che tanti albergatori arrivassero a capire è che nella vita c’è sempre una scelta, anche in questo caso. Nessuno obbliga un hotel ad affiliarsi ai portali. Per quanto ne vada di gran parte della sua visibilità, ci sono altre possibilità da vagliare.
Farne a meno è dura, nessuno lo nega: nessun canale può garantire l’enorme visibilità che garantiscono i portali. Ma questo non significa che non valga la pena tentare la strada della disintermediazione tramite il proprio sito, attività di SEO e SEM efficaci, e tramite altri portali minori, magari meno conosciuti ma anche molto meno costosi.
Non abbiamo mai fatto mistero della nostra posizione in merito: noi crediamo profondamente nella disintermediazione, ma siamo coscienti che nell’attuale contesto è necessario anche fare un uso efficace dei portali, da considerarsi più come strumenti di marketing più che come antagonisti.
Per quanto riguarda le commissioni che vi richiedono i portali – seppur spesso troppo alte – , non sono che il pagamento per un servizio. D’altronde nessun canale di vendita è gratuito, nemmeno il vostro.
Forse è arrivato il momento di fare una scelta ben precisa e di valutate attentamente i pro e i contro della vostra presenza sui portali, piuttosto che continuare a scontrarvi in discussioni senza uscita…
Di seguito, la discussione integrale di Crazy Hotel che ci ha dato modo di riflettere sull’argomento:
Fonte: Gruppo FB Crazy Hotel
Pingback da Booking.com non ti piace? Puoi scegliere di non starci » Kleis Communication Technologies — 15 Giugno 2012, alle ore 16:53
[…] originale: Booking Blog™ – Il blog del Web Marketing Turistico web marketing web agency, web design, web marketing […]
Commento da tebaide — 15 Giugno 2012, alle ore 17:56
Salve,
sono d’accordo con l’articolo. Come in tutte le cose bisogna dare il giusto peso alle vare scelte.
Essere presenti su booking.com o portali simile può essere utile per dare visibilità ad un certo tipo di clientela che utilizza questi mezzi.
Il posizionamento avanzato del sito da molte più soddifazioni in quanto i clienti che arrivano dal sito ufficiale sono generalmente più fedeli, mentre quelli che arrivano dai portali rimangono legati al mezzo che conoscono.
Tutto comunque è ralativo.
L’obbiettivo principale è riuscire a occupare più camere possibili con il giusto rapporto spesa/incasso
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 16 Giugno 2012, alle ore 01:52
@albergatori
ma vi siete fatti due conti di quanto vi costerebbe raggiungere lo stesso numero di visitatori unici profilati, che booking.com produce ?
avreste un buon ROI ?
S.
Trackback da tips seo — 16 Giugno 2012, alle ore 12:47
tips seo…
Booking.com non ti piace? Puoi scegliere di non starci | Booking Blog™ – Il blog del Web Marketing Turistico…
Commento da paolo — 16 Giugno 2012, alle ore 17:18
Cari amici vorrei lasciare solo un breve commento: questo articolo è la degna continuazione dell’articolo precedente! E’ assolutamente ovvio che, se in internet le tariffe sono più vantaggiose, anche i clienti abituali prenoteranno tramite booking.com o altro. Come sempre dobbiamo ragionare come i nostri clienti per capire i nostri errori:
cliente 1 ” io vado nell’hotel XY ed ho sempre pagato 100 euro!
cliente 2 ” Io ho cercato in internet ed ho pagato 80 euro!
cliente 1 ” Non è possibile io ho un prezzo di favore: sono cliente abituale!”
cliente 2 ” ti mando il link!
cliente 1 ” Avevi ragione d’ora in poi, se proprio ci devo andare, prenoterò via internet. Inoltre gli farò presente che non mi è piaciuto scoprire di pagare di più di un cliente occasionale.
Meditiamo su questi errori di comunicazione che sono molto dannosi!
Buon lavoro a tutti.
Commento da Bacheca Gestori — 1 Luglio 2012, alle ore 23:12
Gli hotel (ma anche strutture minori) avrebbero potuto investire con coraggio in un proprio canale di vendita… sacrosante parole! Chi lo ha fatto ne ha tratto i dovuti benefici, ma c’è ancora chi si domanda se avere un sito sia realmente necessario e perfino chi è convinto che basti una paginetta su Facebook per poter lavorare. I nemici degli albergatori non sono le OTA, sono loro stessi o almeno quelli che non riescono a vedere al di là del loro naso. Non tutto il male viene per nuocere comunque. La selezione naturale manderà avanti i più preparati e lungimiranti permettendo nel tempo alle strutture qualitativamente migliori e preparate di rimanere attive a beneficio di un livello generale più alto di offerta turistica nel nostro Paese.
Commento da rdf1975 — 21 Agosto 2012, alle ore 19:46
Booking.com? Non starci? …mi sembra una favola…
Come fai a non abbassare la testa ad un colosso come booking?
Credo che per un hotel di Rimini o Riccione, rappresenti (occhio e croce) un canale vicino al 8/10% del fatturato.
E parlo con cognizione di causa perchè il mio lavoro consiste nel monitorare, stimolare e a volte frenare le prenotazioni via web (non è una bestemmia…succede!)
Quello che mi lascia perplesso è che sia strutturato come l’FBI, la CIA….non c’è un capo! Se hai problemi con le fattura c’è una mail o un fax e il più delle volte non rispondono. Il referente commerciale non ha potere decisionale…e spesso è anche introvabile!
Hai un problema con una fattura, mandi mail o fax per spiegare la situazione, NIENTE, mandi un sollecito, NIENTE….ma nel frattempo ti arrivano le comunicazioni: “inserire tariffe 2013” – “disponibilità esaurita per il 15/9, stai perdendo prenotazioni” …
Ad oggi (dal 9 agosto) nessuna risposta alla mia richiesta!
Mi stupisco di come tanti colleghi si lamentino delle recensioni negative e non si accorgano che il problema è che booking.com ha un futuro roseo davanti (inversamente proporzionale al nostro)
Commento da marghe — 22 Agosto 2012, alle ore 09:01
Ciao rdf!
Non posso darti torto, per molti Booking è un’acora di salvataggio (8-10% del fatturato mi sembra poco, io scommeteri anche di più…), mentre Booking come portale crea problemi anche a noi in materia di channel manager.
Per questo, perchè molte volte gli svantaggi non sono commisurati ai benefici, bisogna riflettere accuratamente se e quanto vendere su Booking come sugli altri portali.
Il fatto è che tutti i giorni incassiamo lamentele sempre più forti, ma di persone che hanno detto basta e hanno trovato altre soluzioni ne abbiamo viste poche!
Commento da rdf1975 — 22 Agosto 2012, alle ore 16:14
Personalemente non conosco nessuno che abbia trovato altre soluzioni….
Poi ti dico una cosa, uno dei tanti bug di questo sistema (immagino provenga dal fatto che la crescita è stata così rapida che non hanno avuto il tempo di porvi rimedio.
Rimini è fatta di quartieri, come tutte le città c’è il centro e la periferia, la zona “marina Centro” è la più ambita (tutto a portata di mano e così via…) ci sono alberghi che distano km da marina centro e su booking li vedi: Hotel xxxxxxxx marina centro!
Se fai delle ricerche su Riccione, trovi degli hotel di miramare di Rimini iscritti al sito come se fossero a Riccione!
Non me ne vogliano le varie frazioni “miramare” “Marebello” “bellariva”, bellissime e ottimamente servite, ma è ovvio che la ricerca di un hotel passi prima per Rimini o Riccione.
Io credo che booking lo debba garantire a fronte del 21% di commissione degli hotel di Rimini Marina Centro (ovviamente il 90% dei preferiti).
Vorrei davvero poter scambiare due parole con gli hotel nelle nostre stesse condizione, ma si sa che l’abergatore è poco avvezzo a “condividere”….
Commento da marghe — 23 Agosto 2012, alle ore 09:20
Le false aspettative non sono mai una bella cosa… pensa a quelli che cercavano un hotel a marina centro e poi si sono ritrovati a km di distanza, non credo che la brand reputation di quest hotel ne tragga giovamento!
e questo non va neanche a favore di Booking (se mi freghi una volta poi non prenoto più da te).
E comunque, se stai scrivendo su questo blog, significa che hai già fatto un bel passo avanti per parlarne con altri albergatori… se c’è qualche albergatore che ha da dire qualcosa sulla materia si faccia avanti! 🙂
Commento da rdf1975 — 30 Agosto 2012, alle ore 16:39
Ciao Marghe!
adesso ho messo su un blog, appena è riconosciuto nelle serp, invito i colleghi di marina centro…e in generale!
Ma ti pare!?! ho richiesto spiegazioni in relazione a una fattura di commissione il 9 agosto e tutt’ora non ho ricevuto risposta? (poco male ho bloccato il rid……….)