Best Price Guarantee: un incentivo alla disintermediazione da non sottovalutare
28 Ottobre 2011La moltiplicazione dei canali distributivi on line per l’offerta alberghiera ha cambiato il comportamento degli utenti in cerca di sistemazione. Tutti noi facciamo ormai ‘zapping commerciale’ in rete, per verificare che la ‘best rate’ offerta sia effettivamente tale.
Se la ‘best rate’ di un portale dovesse battere la ‘best rate’ offerta sul sito non solo rischierete di perdere la prenotazione diretta, ma persino il cliente.
Per questo è importante porre in essere una politica di trasparenza in fatto di prezzi e comunicarla all’utente nella maniera più chiara possibile, perché anche rassicurare il cliente che siete voi ad offrire la ‘miglior tariffa’ possibile, e garantirlo con delle promesse, è un incentivo alla disintermediazione.
È quanto ha fatto la catena di hotel di lusso IHG, che sul proprio sito ha posto bene in evidenza la sua ultima mossa di comunicazione persuasiva, la “Most Powerful Website Guarantee Ever”.
Michael Menis, Vice Presidente per il Web e Interactive Marketing di IHG, ha ideato questa nuova campagna di comunicazione per incrementare il senso di affidabilità del sito e convincere l’utente a prenotare direttamente. IHG infatti si impegna, se il cliente dovesse trovare una tariffa migliore su qualsiasi altro sito, ad offrire non più soltanto uno sconto, ma addirittura un soggiorno omaggio per la prima notte trascorsa in hotel.
Disintermediare, disintermediare, disintermediare
Ora, siamo sinceri: sia noi che voi sappiamo che con una politica adeguata di ‘rate parity’, quest’eventualità è praticamente impossibile, ma non è questo il punto.
Proprio perché siete sicuri di poter garantire il meglio ai vostri clienti, ditelo a chiare lettere, per creare un forte senso di fiducia e di affidabilità dell’utente nei vostri confronti.
Gli state dicendo che si può fidare di voi più che di chiunque altro gli dica qualcosa sul vostro conto. Questo è il punto.
Per questo da sempre invitiamo i nostri clienti a dichiarare la “Best rate Guarantee” con forza sul proprio sito ufficiale (vedi es. Hotel Rosso Frizzante):
Come vedete nell’esempio, oltre alla garanzia di rate parity, sottolinea l’affidabilità di un contatto diretto con chi opera in hotel piuttosto che con un intermediario. In più questo hotel ha deciso di offrire un regalo enogastronomico a chi prenoterà direttamente. Questo significa rieducare alla disintermediazione, come mette in evidenza un interessante passo dell’intervista a Michael Menis di IHG:
Michael Menis: “Riteniamo che la ‘rate parity’ esista ancora. Parte dell’importanza del ‘Book with us Advantage’ che abbiamo lanciato insieme al ‘best price guarantee’, è di educare i clienti riguardo al valore complessivo di una prenotazione diretta. Sappiamo che molti utenti preferiscono trattare direttamente con il gestore dell’hotel piuttosto che ottenere un extra. Infatti, noi offriamo lo stesso tipo di promozioni che offrono le OTA. Sebbene ci sia una maggior trasparenza attraverso tutti i canali, molti utenti ritengono che otterranno un prezzo più basso o un miglior affare su un sito esterno e questa nuova garanzia è lo sforzo che noi facciamo per ri-educare i consumatori facendo loro capire che otterranno il miglior prezzo e molti altri benefit quando prenotano direttamente con noi online. Vogliamo mostrare ai nostri clienti quanto siamo certi del fatto nostro quando affermiamo che possiamo garantire la miglior tariffa attraverso il nostro sito, tanto che se un utente riesce a trovare un prezzo migliore su un altro canale di prenotazione, siamo pronti ad offrirgli gratis la prima notte in hotel.”
Il fatto che stiamo parlando di una grande associazione di catene alberghiere non significa che anche l’hotel indipendente non possa farlo, anzi.
È importante rieducate i clienti a prenotare da voi e solo da voi:
- Rafforzando la garanzia di Best Rate Guarantee
- Rafforzando il senso di sicurezza, affidabilità e supporto offerto direttamente da parte dell’hotel
- Differenziandovi dagli intermediari pur mantenendo la parità tariffaria, e dunque offrendo benefit che solo prenotando sul sito ufficiale i clienti potranno ottenere
E voi in che modo fidelizzate i clienti affinché prenotino direttamente sul vostro sito? Condividete le vostre strategie.
Commento da Be_Inspired — 28 Ottobre 2011, alle ore 18:37
Credo che molte realta’, sia individuali che di gruppo, continuino a perseguire l’obiettivo della disintermediazione soltanto a parole in quanto non realizzano gli investimenti in comunicazione, web marketing, pubbliche relazioni, tecnologia mobile, CRM, indispensabili per raggiungimento tale obiettivo e fronteggiare la concorrenza.
Quindi le lamentele sulle commissioni e la schiavitu’ dalle OLTA mi sembrano assolutamente ingiustificate e inaccettabili.
AD
Commento da Duccio Innocenti — 28 Ottobre 2011, alle ore 20:52
@AD
condivido pienamente la tua tesi… la propensione all’investimento è ancora bassissima e la propensione a questi strumenti ancora di più
chi invece ha capito il “gioco” raccoglie risultati e successi talvota imbarazzanti
Buona disintermediazione a tutti
Commento da Francode — 28 Ottobre 2011, alle ore 20:58
OK Best Rate Guarantee, OK Senso di sicurezza, MA IL PROBLEMA E’ FAR ARRIVARE IL CLIENTE AL NOSTRO SITO!
Guardiamo la reltà e vedremo di quanto siamo piccoli rispetto ai grossi intermediari on-line!!!!
Tu fai delle ottime offerte sul sito e le agenzie chiedono di venderle ad una commissione minore….. e allora????
Commento da giacomo bufalini — 29 Ottobre 2011, alle ore 09:45
Proporre il miglior prezzo sul proprio sito è ormai una pratica consueta anche se c è chi, offrendo un buon spunto di riflessione, sostiene il contrario. Così come nei negozi monomarca si trovano i prodotti migliori e necessariamente più cari, allo stesso modo sul sito di un Htl si dovrebbero trovare le camere o i servizi migliori ma anche più cari. Capisco che sia più facile abbassare una tariffa piuttosto che creare un brand così forte da poter essere venduto a prezzi più alti. Oggi gli utenti diventano evangelisti dei marchi che amano, facciamoli allora innamorare di ciò che offriamo sul nostro sito e saranno loro a lavorare per noi …. Ci vorrà del tempo, ma la strada per la disintermediazione è proprio questa e diventa secondo me anche la più importante aspirazione per chi gestisce un Htl oggi.
Salut!
Commento da Alessio Mazzanti (@AlessMazzanti) — 29 Ottobre 2011, alle ore 13:28
Spingiamo al massimo il nostro SITO UFFICIALE con una SUPER-BAR http://t.co/g7OiiHg3
Commento da Chiara D. — 31 Ottobre 2011, alle ore 10:51
Condivisibilissimo tutto quello che dite, ma sottopongo alla vostra attenzione quanto è successo presso il nostro albergo.
Noi abbiamo investito in politiche di marketing per incentivare la disintermediazione dalle OLTA, offrendo benefit e plus ai nostri Clienti che prenotano direttamente o tramite nostro sito, pubblicizzandolo in varie zone dell’albergo, oltre che sul sito stesso.
Il punto è che ci hanno chiamato da booking.com sostenendo che non stiamo rispettando la parity rate dato che dovremmo offrire non solo la stessa tariffa, ma anche gli stessi benefit e plus….ora leggendo il contratto che si trova on line, al punto della parity rate sinceramente questa cosa non si evince molto chiaramente.
Ora ci chiediamo ci stanno solo “provando” o in qualche modo hanno ragione loro?
Che ne pensate?
Attendiamo vostri commenti!Grazie
Commento da marghe — 31 Ottobre 2011, alle ore 13:08
Ciao Chiara,
sinceramente se le tariffe sono identiche e tu ti limiti a offrire qualche servizio gratuito a chi prenota direttamente in hotel non contravvieni alla rate parity (vedi l’esempio del Rosso Frizzante). Almeno che, appunto, tu non abbia termini diversi sul contratto, ma a quanto ho capito direi di no.
Se fosse come sostiene Booking allora l’albergatore non sarebbe libero di fare nessuna offerta speciale, mentre questi sono proprio elementi su cui l’OTA non deve avere voce in capitolo.
Sono curiosa di sapere se anche altri albergatori hanno incontrato problemi di questo tipo…
Commento da Franco Decarolis — 1 Novembre 2011, alle ore 16:27
Ciao Chiara, naturalmente ci stanno provando, perchè non possono pretendere quanto non scritto sul contratto!
Il primo problema è: quante presenze fanno le OLTA nel vostro albergo? Possiamo permetterci di controbattere?
Il secondo e più importante problema è: il ns. Cliente/Amico, al quale abbiamo fatto la tariffa migliore, se la vede pubblicata su booking.com, cosa penserà?
La mia personale soluzione è quella di non farci usare dalle OLTA ma di sfruttare noi al massimo loro!
Se un benefit pubblicato sul nostro sito ci permette di conquistare un cliente in più, cosa succederà se lo stesso benefit lo proponiamo a 3/4 milioni di cliente attraverso le newsletter di booking.com?
Commento da Filippo — 1 Novembre 2011, alle ore 21:06
Anche noi sul nostro sito ( sul BE ) abbiamo scontistiche tese a disintermediare. La tariffa ufficiale e’ sempre in Parity. Mai ricevuto contestazioni da parte delle Olta di (dis)parity con il sito. ( perche’ si controllano solo fra di loro).
Il problema grande secondo me e’ invece che il Cliente prenota piu’ volentieri su Booking piuttosto che sul sito istituzionale, anche se spende di piu’, perche’ ” di Booking.com mi fido, mai ricevuto bidoni, sapesse quante fregature ho preso invece prenotando sui siti….”. Ecco il punto
Commento da paola.hotel — 5 Novembre 2011, alle ore 09:42
Buongiorno a tutti,
riflettendo sulle Vostre considerazioni in merito alla disintermediazione, mi rendo conto di quanto ci accomuni la questione DIPENDENZA DA OLTA!! Mi sono resa conto che almeno per il momento non possiamo farne a meno pur offrendo ,ognuno di noi, un ottimo sito, un buon servizio insomma pur essendo orientati alla famosa customer satisfaction e proponendo un prodotto appetibile. La questione è riuscire a far vivere al potenziale ospite l’esperiena nel nostro albergo, ma per farlo dobbiamo raggiungerlo questo cliente e attualmemte il mezzo più efficace ( grazie anche agli ingenti costi di pay per click che sostiene) è senzadubbio il portale che oggi identifichiamo in Booking.com. Ma come sostiene giustamente il Signor Decarolis sono fermamente convinta che non dobbiamo farci usare dalle olta siamo noi a dover usare i loro meccanismi. Non credete?
Commento da marghe — 7 Novembre 2011, alle ore 12:17
Sicuramente Paola, hai centrato la questione!! I portali dovrebbero essere considerati come strumenti di marketing e le commissioni come spese di web marketing. L’importante è essere chiari e firmare dei contratti che portino vantaggi a entrambe le parti, cercando quindi di non farsi ricattare.
Commento da Frawinning — 7 Novembre 2011, alle ore 21:31
Ho 24 anni e sono una OLTA.
Sto lavorando al progetto http://www.gourmetvacation.it, sito internet sul turismo enogastronomico in Italia.
Non ho ancora ultimato il sito ed in quasi due anni di lavoro (tra apertura societaria, web master ed altri investimenti) ho speso un sacco di soldi.
Sono spaventato da quello che sto leggendo in giro, la strutture firmano un contratto di Parity Rate e poi non lo rispettano?!
Io ho investito per dare un servizio all’utente che la singola struttura non può dare, la struttura ha il diritto di aggirare il contratto studiandosi qualsiasi escamotage?
E’ difficile accettare il fatto che se una OLTA ha un cliente in mano possa guadagnare la sua commissione?
La Parity Rate non è un concetto nuovo. Mio padre ha 74 anni e fa l’agricoltore (non ha neanche idea di cosa sia internet) mi dice che è normale che chi vende trince o atomizzatori concede i prodotti a diversi rivenditori nel territorio non possa fare un prezzo inferiore a quello dei rivenditori.
Le strutture dovrebbero lavorare per migliorare la loro reputation (commenti, valutazioni ecc) in questo modo hanno la possibilità di alzare il prezzo delle loro camere e guadagnano di più sia loro che le perfide OLTA.
Era meglio 20 anni fa quando le agenzie di viaggio erano l’unico mezzo per avere dei clienti?
Tiravano sul prezzo e o si abbassava la testa o si stava vuoti.
Le OLTA non decidono il prezzo, il prezzo lo decidete voi, alto o basso che sia, le OLTA vogliono soltanto una commissione per la visibilità che vi hanno dato.
Francesco Cortese
Gourmetvacation.it
Commento da paola.hotel — 8 Novembre 2011, alle ore 15:56
Ciao Francesco
complimenti per il tuo impegno ma consentimi di dire che hai un’idea un pò distorta dei rapporti tra olta e hotel. Nessuna olta obbliga alcun albergo ad affiliarsi ed entrare nel proprio circuito e tutte le strutture ricettive presenti sulle olta conoscono bene le condizioni…….ma è così da sempre. Nessuno vuole raggirare nessuno, si tratta semplicemente di una collaborazione che ha alla base delle regole di muto buon senso. Le famosa rate parity, la room parity etc sono delle condizioni che bisogna rispettare per ovvie ragioni che tutti conosciamo, pittosto consideriamo le applicazioni e le funzioni che i software che ogni olta mette a disposizione delle strutture: 7=6, 7=5, arriva il lunedi, early booking, offerta lampo, tariffa week end, tariffa mid week, top secret e chi più ne ha più ne metta!! non tutti i portali offrono le stesse tipologie di offerta ergo di opportunità di conseguenza rispettare la parity rate non può essere sempre garantita da parte degli alberghi, salvo ovviamente i casi in cui di proposito si cerchi di ingannare ma dura poco; tutto questo però va a danno in primis, credimi, dell’albergo che non genera sensazione di affidabilità nella mente del potenziale cliente. In ogni caso le olta allertano l’albergo sospendendo la visibilità fino a rispristino tariffe.
Questo è il mio modesto parere
In bocca al lupo e vai tranquillo!
Commento da simoneF — 10 Novembre 2011, alle ore 00:24
ciao a tutti,
continuo ad andare un po’ fuori ot ripetto alla partenza, ma ciao a tutti,
leggo questo post, parlo con le aziende e sento da tanto lamentarsi delle OLTA, sento da tanto tempo di disintermediazione, di investimenti in marketing e comunicazione online da parte degli hotel ….
ma:
=> vedo spesso la fatica ad investire di chi come Franco, dice che la concorrenza è troppo agguerrita e il livello di investimenti troppo alto ….
-> a questa osservazione, risponderei che booking.com per citare uno “a caso” ha come obiettivo la vendita di moltissime in un unica destinazione, mentre un hotel di camere ne deve vendere in buona sostanza un numero “esiguo” e che poi non deve cercare di venderle tutte attraverso un unico canale distributivo, che rappresenta sempre un rischio, che sia il proprio sito internet, un “portale” o un’altro canale
=> vedo altrettanto spesso la tendenza voler investire senza farsi carico dei rischi, e di conseguenza perdendo ancora una fetta di margini potenziali che potrebbero rimanere nelle casse dell’hotel, cedendo completamente la gestione della promozione e della piattaforma software ad agenzie terze, che prestano i loro servizi, facendosi carico del rischio, in cambio di una percentuale sulle prenotazioni, come corrispettivo per il lavoro e per i rischi assunti
-> ma la mia domanda è perché un’azienda accetta che un’azienda terza faccia un investimento sull’azienda stessa? è una mancanza di fiducia in se stessi? una forma di pigrizia? io non sono mai riuscito a capirlo.
Non si deve per forza fare una campagna da decine o centinaia di migliaia di euro, si possono fare anche investimenti “piccoli” modulari, programmando degli obiettivi intermedi, cercando di minimizzare i rischi e monitorare i risultati. Si dovrebbe fare una strategia di promozione calibrata alla propria azienda, collaborando con la propria agenzia di riferimento, imparando ad utilizzare il mezzo “internet”, acquisendo, con il tempo, il know how in modo da affiancare l’agenzia che potrà sempre e solo fare una parte del lavoro, ma non tutto, di cui una parte importante la può fare solo il personale dell’hotel, che in azienda ci vive e la conosce e può valorizzarne le qualità.
Scusate la lunghezza del post …
Commento da marghe — 10 Novembre 2011, alle ore 09:18
Ciao SimoneF
grazie del contributo, gli investimenti di web marketing e di promozione online sono sempre da calibrare sul tipo di struttura, come dici tu. Ogni hotel è diverso e non tutti hanno bisogno della stessa cosa. Però sono tutti investimenti alla portata di ogni tipologia di struttura: noi abbiamo come clienti piccoli hotel come strutture con centinaia di camere, e per ognuno di loro impostiamo strategie che non comportano per forza cifre impegnative… che poi se messe a confronto con le enormi somme spese di commissioni alla fine dell’anno sono irrisorie.
Commento da Madeep — 23 Dicembre 2011, alle ore 16:35
Ciao a tutti,
la disintermediazione non è sempre proporzionale all’investimento fatto, anzi, per natura internet e in particolar modo i motori di ricerca sono per così dire “meritocratici”.
Di metodi ce ne sono tanti e tutti, più o meno, efficaci. Sono d’accordo con quanto scritto in questo articolo. Basti pensare che il processo di acquisto per le camere d’albergo è sempre lo stesso: Google, hotel Milano, portale, scelta dell’albergo, visita su sito proprietario. Le principali OTA (con qualche eccezione) sono bravissime nella comunicazione tramite le proprie pagine web. Altrettanto bravo deve essere l’albergatore con l’ultilizzo del proprio sito e degli strumenti a sua disposzione come il booking engine per cercare di trattenere l’utente. Anche a parità di condizioni tariffarie (parity rate), l’utente tornerà sul portale nel caso in cui le informazioni trovate sul vostro sito non siano chiare, trasparenti e complete almeno quanto quelle trovate sul portale di provenienza. In pratica, è come se l’utente si sentisse “garantito” dal portale da cui prenota.
Inoltre, anche recentemente, le novità tecnologiche di forte rilevanza sono ormai all’ordine del giorno. Google Hotel Finder è solo uno degli strumenti che potrebbe a breve termine scombussolare tali processi. In realtà i primi effetti significativi sono già apparsi, basta vedere le reazioni ai limiti dello sclerotico di alcune OTA non più di qualche giorno fa.
Particolare attenzione poi al Mobile. Molte applicazioni Foursquare sembrano fatte apposta per disintermediare…