Back to Basics: come evitare di far infuriare i clienti con pochi euro all’anno
15 Luglio 2010Negli scorsi giorni ho avuto la possibilità di partecipare a una serie di webinar nel corso dei quali sono stati intervistati 3 esperti dell’ospitalità britannica: Peter Hankok, presidente del prestigioso consorzio alberghiero “Pride of Britain Hotels”; Bob Cotton, presidente della Associazione Alberghiera Inglese; Peter Birnie, consulente ed esperto di standard qualitativi per numerosi hotel inglesi.
Quello che mi ha più colpito delle interviste è che in tutti e tre i casi i professionisti hanno denunciato con forza come gli albergatori sempre più spesso perdano di vista e falliscano nel curare gli elementi basilari, essenziali e più banali dell’hotel. Quelli che portano successo, recensioni positive, fidelizzazione dei clienti e che vengono nella maggior parte dei casi dati per scontati.
Basta leggere le recensioni negative pubblicate su TripAdvisor per capire quali sono i fattori che interessano “davvero” agli utenti che, se non saprete curare, susciteranno la loro rabbia e la più profonda delusione e frustrazione:
- Gentilezza, disponibilità e sorrisi: Se investite nell’hotel, dovete investire anche nel personale: “Sono le persone che fanno funzionare il capitale”. Il vostro staff è l’anima del vostro hotel, ha il compito di far sentire l’ospite bene, come a casa, assisterlo e renderlo felice.
Ma siete sicuri di aver assunto i dipendenti giusti, solari, appassionati? Di motivarli ogni giorno facendoli sentire quasi proprietari dell’hotel? Fate mai dei corsi di training o delle riunioni generali settimanali per coinvolgerli nell’attività, formarli e per far capire loro come volete che trattino i clienti? Niente ha valore per gli ospiti quanto il fatto di sentirsi benvenuti.
- Pulizia: So che ognuno di voi mi assicurerà di avere l’hotel più pulito del mondo, ma siate obiettivi: se su dieci recensioni on-line, 5 denunciano la sporcizia dell’hotel, non sarà certo un caso. Controllate ogni giorno qualche camera a campione per essere sicuri che siano perfettamente pulite? Vi fermate ad osservare se ci sono suppellettili, tappeti o tende consunti che possano trasmettere un senso di sporcizia? Non dimenticate che le cose invecchiano e che ogni tanto devono essere rinnovate.
- La colazione: è un fattore ormai fondamentale che può decretare da solo il successo o il fallimento del vostro hotel. Perché una mattina non provate a fare colazione con i vostri ospiti e giudicate obiettivamente come sono i cibi e le bevande? Meglio servire una minor varietà di prodotti ma di qualità migliore, genuini, freschi, che tanti tipi di merendine, biscotti e succhi confezionati che il cliente può trovare al supermarket a pochi euro.
- Il buon riposo: è incredibile l’importanza che attribuiscono i clienti alla qualità del loro sonno in albergo, sia che viaggino per lavoro che per vacanza. Assicuratevi che non vi siano lamentele riguardo alla comodità del letto, del cuscino e dei rumori, e se ci sono, comprate dei buoni materassi in lattice, cuscini in piuma d’oca o ortopedici e fate di tutto per eliminare le fonti di rumore che possano infastidire il cliente. È un investimento non troppo oneroso che vi ripagherà tanto.
- La doccia: che dire degli odiosi soffioni design, belli a vedersi ma che a causa del calcare non permettono di fare una doccia soddisfacente come a casa? Cambiare un soffione può costare in media 20,00 € dunque perché non spendere una cifra minima per regalare al cliente la doccia che desidera ed evitare recensioni negative?
In fondo, basta davvero poco per far contenti i clienti e per creare un’esperienza positiva. Apportare queste migliorie non comporta grandi investimenti economici, ma solo una buona dose di attenzione e sensibilità.
E voi che ne pensate? Vi fermate mai a pensare a questi fattori? Siete sicuri di curarli davvero o invece, come fa la maggior parte degli albergatori, li sottovalutate un po’ troppo?
Commento da mirko — 16 Luglio 2010, alle ore 11:22
Sinceramente credo che questo sia l’ABC dell’hotel: nel mio queste sono cose ovvie… anche se devo ammettere che spesso dimentico di fare un po’ di training ai ragazzi che lavorano qui stagionalmente…
d’altra parte viaggio molto spesso e ho notato benissimo la differenza di trattamento all’estero (ad es. spagna o Inghilterra), dove davvero il cliente è al primo posto, ti accolgono offrendoti un caffè e se c’è un problema corrono di brutto, mentre nei nostri alberghi, quando arrivi alla reception sembra che tu gli faccia un favore a pernottare lì!
si bisogna stare molto attenti, specie quando si ricevono lamentele sulla pulizia!
Commento da Duccio Innocenti — 16 Luglio 2010, alle ore 14:18
io penso che molto sia imputabile alla motvazione dei collaboratori. Il sorriso, la disponibilità, la gentilezza e la preparazione fanno apparire tutto in maniera dieversa.
invece troppo spesso si tende a prendere le recensioni negative come un offesa personale piuttosto che come il miglior strumento di valutazione della “custome satisfacion”. Grandi risultati in questo senso li ho visti negli Hotel che indicizzano dei riconoscimenti a tutto il personale (premi in denaro e non discorsi) in base al punteggio/posizione su TA piuttosto che su Booking.com e come per magia anche ai più “musoni” viene spontaneo il sorriso.
Commento da Filippo Faggioli — 18 Luglio 2010, alle ore 18:26
Mah, il personale dell’Hotel e le sue motivazioni.
Vogliamo parlare dei loro stipendi??? Dei loro contratti ( ove e quando esistono)?? Dei loro orari ( ufficiali ed ufficiosi)?? Difficile essere poi sorridenti ed accondiscendenti verso gli Ospiti. E queste situazioni esistono in molte piu’ strutture di quanto non si abbia il coraggio di ammettere.
PS: per fortuna NON e’ la mia realtà. Saluti
Commento da GabUd — 18 Luglio 2010, alle ore 17:57
ECCO..appunto.
come fa una povera donna ad essere motivata sempre e comunqe quando si fa la schiena per 700E?
non parliamo poi dei receptionist..da loro si vogliono bella presenza, 2 lingue (ma per parecchi di loro sono 3), saper vendere, sempre gentili e sorridenti…per 1000€
C’e’ sicuramente qualcosa che nn va a livello di CCNL.
Comunqe volevo approfittare per chiedere a chi applica incentivi al proprio personale (intendo soldi..nn incentivi della serie “puoi fumarti la sigaretta”)degli esempi pratici.
Usate delle griglie a fascia di produzione? di fatturati?
Grazie! 🙂
Gabriele
Commento da marghe — 19 Luglio 2010, alle ore 08:28
@GabUd & Filippo Faggioli
avete proprio ragione: se i dipendenti non vengono motivati con lo stipendio, gli orari, gli incentivi adeguati, non sono dipendenti felici, e al mattino di certo non sorrideranno (e questo vale non solo nel settore alberghiero!). Né di certo si sentiranno parte della struttura e quindi coinvolti nel far sentire bene un cliente.
Detto questo sono profondamente convinta che certe persone abbiano l’ospitalità e la gentilezza nel DNA, e spesso purtroppo non è una dote che si acquisisce questa.
Per quanto riguarda gli incentivi in denaro, se ne è parlato spesso anche al Corso di Revenue Management & Travel 2.0 con Franco Grasso: alcuni alberghi danno incentivi ai dipendenti a seconda dei traguardi raggiunti in termini di vendite e questo senza dubbio è un fattore di motivazione eccezionale, che crea desiderio di miglioramento e di crescita in tutti i dipendenti e che tutti gli alberghi dovrebbero impiegare.
Commento da Duccio Innocenti — 19 Luglio 2010, alle ore 10:20
@Filippo e Gabud,
scusate ma non sono d’accordo sul fatto che il sorriso sia riconucibile al CCNL. Generalmente la signora che fa le camenre a Rimini avrà sempre un atteggiamento, un’attenzione, cortesia, sorriso ecc. ben diversi dalla signora che svolge la stessa mansione in un hotel a Firenze malgrado abbiano lo stesso compenso mensiile.
Detto questo i migliori risultati in termini di incentivi li abbiamo visti quando indicizzati sul miglioramento di posizione su TA piuttosto che sul punteggio di Booking.com
Il problema è che troppo spesso la Prorpietà dell’hotel ha il “braccino corto” e tende a sottovalutare il fatto che un piccolo incentivo possa dare risultati enormi pensando così di risparmiare; mentre invece quando c’è da comprare un quadro, un vaso o un tappeto da mettere nella hall… il braccino si allunga come per magia pensando di offrire un ospitalità migliore.
Buona brand reputation a tutti
Commento da GabUd — 19 Luglio 2010, alle ore 10:24
purtroppo il problema di tanti alberghi sta anche qua: lo staff è visto come un male necessario..da sfruttare e da assumere al risparmio.
Quante donne nn adatte ci sono solo per risparmiare? quante reception hanno ragazzini o pensionati in servizio (sempre per risparmiare)?
come dice marghe, il dna dell’accoglienza ce l’hai o non ce l’hai..e si noti che cio’ non vale solo per il front office..il sorriso e la buona accoglienza sono necessarie anche per chi lavora ai piani..chi fa la colazione..per tutti insomma.
Mi farebbe piacere avere, da chi ha già esperienze specifiche (tipo Riccardo Cocco che leggo sempre con piacere), una dimostrazione pratica con i numeri di come si incentiva lo staff..scusate..sembra facile..ma nn saprei dare una percentuale realistica, stimolante della cosa.
Grazie! 🙂
Gabriele
Commento da GabUd — 19 Luglio 2010, alle ore 10:29
@Duccio
ciao Duccio!
si ..hai ragione..nn intenedevo dire che uno è giustificato dal fatto che per CCNL le paghe sono basse..certo che se le paghe fossero un po’ in proporzione all’importanza del lavoro svolto non sarebbe male..cosi com’e’, una persona in gamba non è stimolata ad intraprendere la carriera, per es., di receptionist.
Poi in effetti il problema vero sta nei “braccini” dei titolari..con pochi e sinceri incentivi, il servizio e l’azienda ne trarrebbero un gran vantaggio..
Mandi!
Gabriele
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 19 Luglio 2010, alle ore 12:45
si agli incentivi ai dipendenti, motivati a scaglione per miglioramento sul ranking di tripadvisor.
S.
Commento da GabUd — 19 Luglio 2010, alle ore 18:17
pero’ l’incentivo in base al TA mi sembra un po’ fuorviante…se per caso nessuno scrive su TA non gli si da niente?..penso sia meglio un qualcosa in base al Revpar..al surplus di fatturato rispetto al periodo precedente..o comunque un premio monetario legato a dei parametri monetari..
Mandi!
Gabriele
Commento da Duccio Innocenti — 19 Luglio 2010, alle ore 18:31
@Gabud
il fatturato o il revpar non sono indicatori direttamente riconducibili alla customer satisfaction ma per esempio a politiche tariffarie piuttosto che ad accordi commerciali dove i collaboratori non sono coinvolti.
al contrario il revpar o l’aumento tariffario possono essere conseguenze di un miglioramento della brand reputation.
Commento da GabUd — 19 Luglio 2010, alle ore 19:00
mmm…io penso invece che fatturato e revpar alla fine siano si dipendenti da politiche tariffarie..ma soprattutto da customer satisfaction..come dici anche tu alla fine..ho sempre letto dai RM del blog che una Brand reputation alta aiuta a migliorare il resto..
comunque sulla base del discorso siamo tutti d’accordo..l’incentivo dello staff è importante.
Mandi!
Gabriele
Commento da Anto4444 — 19 Luglio 2010, alle ore 19:03
lo stipendio dei dipendenti di un hotel è misero in confronto alle capacità richieste.
Però è sempre stato cosi.
Solo che ai miei tempi lo stipendio era almeno raddoppiato se non di più (tanti miei cari collaboratori lo triplicavano abbondantemente) dalle mance degli ospiti, dai conributi dei ristoratori, dai tassisti, dai commercianti interessati ecc ecc. Poi era normale lasciare la mancia, era educazione.
Solo che il mercato è cambiato, ora con queste nuove tecniche si va a guardare il vicino e si fa 5 euro meno e il cliente ha imparato tutto e vuole spendere sempre meno, tutto è dovuto se no recensione negativa. Queste tecniche sono entusiasmanti per i giovani che si approcciano da pochi anni al settore.. gli altri non lo sono xkè sanno com’era e com’è ora.
Triste che sia così.
E’ la fine della magia dell’hotel.
tornando agli stipendi, in ogni caso il netto è basso ma non il lordo. Tra l’imprenditore e il dipendente c’è un buco nero, una voragine.
Dare incentivi? se in nero sono fattibili se in regola sono dei salassi.
Mi sorprende che in un blog non ci sia nessuno che l’abbia fatto notare.
saluti
Commento da fernando — 20 Luglio 2010, alle ore 16:38
entro nell’argomento per descrivere la sorpresa che si può trovare fidandosi della pubblicità ingannevole?di un hotel in quel di campitello di fassa .premetto che si tratta di un due stelle.cominciamo dalla colazione :da ricco buffet,siamo passati a solo dei panini con le sole marmelatine e piccole confezioni di burro.no jogurt ,no fette biscottate ,no briosce,no succhi di frutta ,ecc.A pranzo,su richiesta di vino sfuso,risposta secca,non c,è,allora si opta per la bottiglia,portata a tavola bottiglia anonima con tappo appena infilato,praticamente vino sfuso inbottilgiato all’uopo al costo di € 10(dieci).per quanto riguarda la verdura,se uno si attardava un pò, al self service trovava i contenitori vuoti.per la frutta, chi si è impossessato di una pesca oltre ad una mela è stato richiamato all’ordine dalla padrona dell’hotel,in piedi in mezzo alla sala perchè o la mela o la pesca (da notare che le pesche avevano un diametro dai 4 ai 5 cm.io ho portato indietro la pesca tra le risate degli amici di sventura.dopo varie proteste le cose sono cambiate.A colazione sono comparse altre cose,la verdura è stata messa sui tavoli,per la frutta dove si era in sei ,tre pesche e tre mele,dessert con fettina trasparente di torta semifredda.avrei altre cose da dire ma credo che questo possa bastare la spesa era di 38€ al di.
Commento da GiuseppeHMS — 21 Luglio 2010, alle ore 14:42
Si certamente Gentilezza, disponibilità e sorrisi, sono la parte principale dell’hotel, sono il biglietto da visita quando arriva un cliente e l’ultimo ricordo del cliente quando se ne va.
Possono cambiare il parere e le impressioni del cliente in un attimo.
Le persone non sono sopra mobili. Tanti albergatori invece investono moltissimo sull’arredamento, su altre cose fisiche senza dare un “vero valore” a si occupa di ricevimento, alla vera “anima” del loro Business.
Il lavoro del receptionist è una missione non una “lavoro” e in quanto tale va motivato e gestito.
E’ normale che il direttore o un responsabile debba controllare se le camere sono state fatte nel dovuto modo e che la colazione rispetti gli standard dell’hotel.
Lo stesso vale per il buon riposo e la doccia che funzioni.
Tutte cose date per scontate, ma che probabilmente nessuno controlla se non al momento in cui qualcuno si lamenta.
Buona giornata a tutti.
Giuseppe
Commento da Filippo Faggioli — 22 Luglio 2010, alle ore 16:43
Buonasera a tutti.
In replica al mio post di qualche giorno fa, avete tutti postato riguardo al termine “incentivi”. OK. Ma ci possiamo riferire anche a quando questi (bassi) stipendi vengono pagati, alla qualità della vita in Azienda ( rapporti con colleghi/proprietà/direzione/, qualità degli orari, mansioni aderenti alla propria qualifica ecc).
Ha anche ragione Anto4444, prima lavorare bene significava avere qualche Lira di mancia, adesso lavorare molto bene significa solo evitare guai e ricatti.
Ciao
Commento da Filippo Faggioli — 22 Luglio 2010, alle ore 16:43
Buonasera a tutti.
In replica al mio post di qualche giorno fa, avete tutti postato riguardo al termine “incentivi”. OK. Ma ci possiamo riferire anche a quando questi (bassi) stipendi vengono pagati, alla qualità della vita in Azienda ( rapporti con colleghi/proprietà/direzione/, qualità degli orari, mansioni aderenti alla propria qualifica ecc).
Ha anche ragione Anto4444, prima lavorare bene significava avere qualche Lira di mancia, adesso lavorare molto bene significa solo evitare guai e ricatti.
Ciao
Commento da GabUd — 22 Luglio 2010, alle ore 18:09
Ciao Filippo..
capisco il tuo pensiero..ma penso sinceramente dipenda da azienda ad azienda.
Io negli hotels dove ho lavorato non ho mai trovato queste condizioni..perciò penso anche a situazioni “sfortunate” e a realtà diverse dalla mia.
Che poi a livello politico-sindacale il turismo non importi un accidenti crea delle situazioni veramente strane…avete mai visto o sentito di uno sciopero
di addetti al turismo per scadenza contratto collettivo? MAI
altre categorie lo fanno una volta alla settimana..quindi il succo è che i contratti del nostro settore non permettono troppe soddisfazioni..anche se parecchi di noi le traggono dal piacere di fare questo lavoro e non dai soldi.
Buona lavoro a tutti!
Gabriele