Aspettando BTO: albergatori, abbiate fegato!
20 Novembre 2013Non appena leggi la sua intervista, viene subito voglia di andarlo a vedere Philip Wolf, visionario fondatore di PhoCusWright, quest’anno uno degli ospiti di eccezione a BTO 2013.
In queste sintetiche frasi che abbiamo raccolto in esclusiva per voi c’è tutta la voglia di ripartire, di cambiare, di “cavalcare l’onda” delle novità e ribaltare una volta per tutte la crisi che investe l’Italia per rendere il nostro Turismo di nuovo competitivo.
Il suo è un messaggio chiaro: oggi più che mai, per sopravvivere – o meglio, per avere successo – ci vuole molto coraggio, ci vuole fegato e la capacità di rimettere in discussione tutti gli atteggiamenti, le abitudini e il passato in un’ottica nuova, che guarda a un mercato profondamente cambiato ma ricco di potenzialità.
Philip Wolf sarà intervistato da Giancarlo Carniani e parlerà della sua vision nella Hall Visioni il 3 dicembre alle 10.10.
Intanto un assaggio di quello che vi aspetta:
In questa edizione di BTO parlerai del futuro del Travel. Puoi dirci qualcosa su quello che credi sarà il Travel tra cinque anni?
PW: Una straordinaria trasparenza in cui ogni geografia e ogni attività competerà con tutte le altre. Vendere con successo nel settore del turismo dipenderà sempre meno dall’inventario che si ha a disposizione e dal prezzo e sempre di più dall’abilità di offrire agli utenti la possibilità di cercare, trovare e acquistare esattamente quello che vogliono quando lo vogliono.
Il Mobile, i Social Media e i Big Data sembrano essere i nuovi maggiori trend travel destinati a rimanere. Come possono gli albergatori indipendenti abbracciare queste nuove tendenze?
PW: Leggere molto… resto sempre molto sorpreso quando gli albergatori mi dicono che non hanno tempo per rimanere al corrente degli ultimi trend. Uscite dalla vostra “comfort zone” e investite in nuovi cambiamenti sia nella vostra struttura che nel vostro modo di gestirla. Questo è molto importante soprattutto nei centri più antichi del turismo europeo dove fin troppi albergatori sono “fossilizzati” nelle loro abitudini.
Nonostante la sua eredità culturale, l’Italia sta restando indietro rispetto a molti altri Paesi sia per quanto riguarda il turismo e l’ospitalità che per quanto riguarda le tecnologie e l’economia. Che cosa diresti ai nostri operatori del turismo per rimanere competitivi?
PW: Niente fegato, niente gloria. L’importanza di rinnovare le proprie strategie e il proprio atteggiamento non conosce confini. Riguarda allo stesso modo i novellini coraggiosi come gli esperti più rodati, le attività locali come le organizzazioni globali, l’Asia e l’America come l’Italia, le OTA come le TMC, le attività private come quelle pubbliche. In questo nuovo mercato così cambiato, la paura di affrontare un cambio di rotta pericoloso è niente rispetto al costo di non farlo.