Remarketing: come recuperare i clienti che hanno già visitato il vostro sito
3 Giugno 2010Una campagna pay-per-click in un settore come quello alberghiero, dove la competizione è altissima ed è sempre più complicato individuare le parole chiave long-tail che possono portare buoni CTR e conversioni a costi ragionevoli, solitamente non permettere di raggiungere tassi di conversione che superino il 2,5-3%, nella maggior parte dei casi. Anche per quanto riguarda il sito ufficiale in sé e per sé, il tasso di conversione non supera quasi mai il 2-3%, sebbene abbiamo anche casi del 6 -7 % e oltre.
Questo perché in media, l’utente che intende prenotare un soggiorno visita oltre 20 portali e siti di hotel prima di concludere la prenotazione, e che raggiunga il vostro sito attraverso un annuncio, un banner a pagamento, un sito di riferimento o la semplice ricerca organica, difficilmente prenoterà alla prima visita. Più spesso saggerà il terreno, si farà un’idea e tornerà più tardi.
Ma come avere maggiori chance di “riacchiappare” quegli utenti che hanno già visitato il nostro sito ma non hanno ancora prenotato, per tentare di far superare loro l’iniziale indecisione e spingerli ad acquistare? È possibile condurre campagne marketing più specifiche e che possano mantenere un CTR più alto di quello ottenuto con il semplice PPC?
Remarketing per ritrovare i clienti mancati
Recentemente Google ha lanciato “Remarketing”, un nuovo sistema di advertising legato ad Adwords, rivolto esclusivamente agli utenti che hanno già visitato determinate pagine del vostro sito.
Il Remarketing va in qualche modo a completare il sistema di advertising attuato fino ad ora con la Rete di Ricerca e la Rete di Contenuti, dando la possibilità all’azienda di decidere non più solo “dove” far comparire gli annunci, ma anche “a chi” rivolgersi.
Chi ha già visitato il vostro sito infatti, è sicuramente più interessato di tutti gli altri utenti ad acquistare, dunque rivolgere nuovamente a quel cliente un particolare messaggio promozionale, offre sicuramente maggiori possibilità di raggiungere l’acquisto/prenotazione.
I responsabili di Google hanno dichiarato sul Blog ufficiale: “Abbiamo lanciato una prima sperimentazione di Remarketing nel marzo 2009 come parte integrante del nostro interest-based advertising in versione beta. Abbiamo ricevuto feedback molto positivi dalle centinaia di aziende che l’hanno implementato in questi mesi, in tutti i settori industriali – automobilistico, vendita al dettaglio, finanziario. Abbiamo potuto constatare che il Remarketing ha funzionato bene per molti tipi diversi di inserzionisti, sia che volessero aumentare la brand awareness che attrarre visite e conversioni”.
Come avviare una campagna Remarketing
Attraverso il Remarketing, è possibile sapere con sicurezza quanti e quali utenti hanno visitato ogni specifica pagina del nostro sito. Per avviare una campagna di Remarketing è necessario accedere al proprio account Adwords, scegliere quali pagine monitorare ed inserire in tali pagine gli appositi tag forniti da Google.
Grazie a questi tag, ogni volta che un utente visiterà la vostra pagina, il sistema attribuirà un cookie ID a quell’utente. Il sistema collezionerà i cookie ID di ogni utente creando una vera e propria lista. Ogni qual volta gli utenti delle liste a cui vogliamo rivolgere la nostra campagna di Remarketing, visiteranno un sito appartenente alla Rete di Contenuti di Google, il sistema li riconoscerà e farà in modo che visualizzino il nostro messaggio promozionale.
È pur sempre vero che gli utenti talvolta svuotano la cache dei cookie sul proprio computer, ma ovviamente, parlando in questi casi di grandi numeri, ciò non dovrebbe incidere troppo sulla campagna.
I vantaggi del Remarketing
Ciò che rende davvero interessante e potenzialmente molto efficace il Remarketing, sono fondamentalmente tre aspetti:
- La possibilità di segmentare in maniera molto specifica gli utenti che hanno visitato il vostro sito, per rivolgere ad ogni gruppo campagne di advertising altamente targettizzate. Ad esempio ci si può rivolgere nuovamente a tutti i clienti che hanno visitato il sito, escludendo quelli che hanno già prenotato. Oppure si può selezionare quelli che hanno visitato la pagina dedicata ai viaggi di nozze per indirizzare solo a loro un annuncio persuasivo a tema “luna di miele”.
- La possibilità di intervenire sull’utente in un momento del processo decisionale probabilmente più vicino al suo culmine di quanto non lo fosse quello in cui ha operato la prima ricerca generica che lo ha condotto al vostro sito.
- La possibilità di creare campagne distinte a seconda di quanto tempo è passato da quando l’utente ha visitato o prenotato sul sito l’ultima volta (7 gg – 15 gg – 30 gg).
Attualmente non abbiamo ancora testato a fondo il Remarketing sulle campagne dei nostri clienti, ma sicuramente lo faremo quanto prima per capirne la reale efficacia e le potenzialità in termini di conversioni anche nel settore turismo. Qualcuno di voi ha già avuto modo di implementare questo strumento nelle proprie iniziative?
Fonte: Google Inside Adwords
Commento da Alessandro Sportelli — 3 Giugno 2010, alle ore 11:52
Io faccio una sorta di remarketing utilizzando facebook che, oltre a permettere la connessione con i potenziali clienti, ne apmplifica i potenziali “effetti”.
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 3 Giugno 2010, alle ore 14:38
Se google riesce a tracciare l’id del cliente è una buona idea,
ovviamente sui grandi numeri, immagino una RE-landing page che attua un ulteriore ragione all’acquisto più spinta, è un po il concetto di fidelizzazione ma applicato a monte, diciamo che può essere chiamato una fidelizzazione-beta per stringere un legame con il quasi-cliente.
Se funziona la profilazione è un’ottima idea.
S.
Commento da ivanl — 3 Giugno 2010, alle ore 17:32
Non solo google riesce a tracciare l’id del cliente, ci sono tanti altri software che riescono a farlo e con i quali ci si riesce a “deviare” il visitatore verso la pagina che vogliamo (tramite split test).
Cmq, il remarketing e’ parecchio lento e comincia a “lavorare” oltre i 500 visitatori.
Non ha nessun effetto sul CTR /indice di qualita’, perche’ lavora sui contenuti…Che poi, se sono quelli gestiti, gia’ dovresti comparire da solo, se sono quelli auto (dove il remarketing dovrebbe lavorare di piu’) stai perdendo tempo…
Per un albergo non mi sembra tutta questa svolta
Io punterei di piu’ sulle landing pages e sopratutto sul copywrite…
Commento da ivanl — 4 Giugno 2010, alle ore 05:04
B.B Staff…scusate, ma nell’ultima parola intendevo scrivere copywrite..si puo’ cambiare? grazie :>)
Commento da sfarinel — 7 Giugno 2010, alle ore 15:29
@ivanl
Ciao Ivan, ho corretto il typo nel tuo messaggio precedente.
adesso è ok.
Sergio
Commento da criccar — 18 Giugno 2010, alle ore 14:07
Ciao a tutti :-@
qualcuno di voi sa se è ‘impostabile’ e se sì, per quanto tempo, seguire il potenziale cliente sulla rete con la formula remarketing?
grazie, cricca
Commento da sfarinel — 22 Giugno 2010, alle ore 15:48
Ciao criccar,
la durata delle campagne di remarketing (e quindi del cookie salvato sulle macchine degli utenti) può essere impostata liberamente in base al ciclo di vendita del prodotto promosso.
Vedi:
http://adwords.google.com/support/aw/bin/answer.py?hl=it&answer=170439
Nel caso dei viaggi ad esempio potrebbe essere di anchedi alcuni mesi, ma in alcuni casi, come propmozioni per pacchetti last minues dovrebbero avere un ciclo di vendita molto inferiore, pari a pochi giorni.
Spero di esserti stato di aiuto.
Ciao,
Sergio