TripAdvisor sì, TripAdvisor no: tutto il mondo ne parla
11 Febbraio 2010Dopo The Independent, anche il quotidiano statunitense The New York Times volge lo sguardo su TripAdvisor e le sempre più chiassose accuse sollevate dagli albergatori di tutto il mondo contro il sito di recensioni, in seguito alla pubblicazione della Top 10 degli Hotel più sporchi in circolazione.
C’è da dire che, mentre in Inghilterra gli albergatori infuriati stanno cercando di “persuadere la Commissione dell’Unione Europea a esaminare le regole a cui sottostanno le recensioni del sito, per assicurare che siano pubblicate da clienti reali e non da competitor o da semplici persone in cattiva fede”, negli States la tanto discussa “lista nera” ha causato molta meno agitazione.
Comunque sia TripAdvisor non è passato inosservato neanche in America, tanto che il New York Times ha pensato bene di intervistare direttamente i suoi dirigenti.
Intervista a Stephen Kaufer, direttore generale di TripAdvisor
Kaufer è stato ben felice di rispondere alle critiche nate a causa delle liste degli hotel più sporchi:
“Per favore mi creda – aggiunge Kaufer – stiamo molto attenti quando redigiamo queste liste e un hotel non può esservi classificato solo perché ci sono quattro recensioni negative. Ci rendiamo conto che abbiamo a che fare con la reputazione di qualcuno. Sono i commenti con contenuti davvero ostili che portano a questi risultati – sfido chiunque sia curioso a soggiornare in una di queste proprietà per controllare se davvero meritino di stare sulle liste”.
Quanto alla possibilità che vi siano competitor o persone in malafede che cercano di pubblicare recensioni false, Kaufer sembra sicuro di sé nel dichiarare che ciò non è possibile:
Conclusioni: Internet non può essere imbavagliato
Nonostante le dichiarazioni di Kaufer restano comunque insoluti molti dubbi sulla credibilità di TripAdvisor e sul suo potere crescente nel mondo delle recensioni turistiche, che a detta del New York Times sta mettendo a rischio l’esistenza delle guide turistiche cartacee e quella degli stessi professionisti e giornalisti che da sempre si sono occupati della loro stesura.
Per quanto riguarda invece la posizione degli albergatori, rimane una sottile sensazione che questi non siano tanto infuriati con TripAdvisor perché non rintracciabile o perché sembra impossibile scomparire dalle sue liste, ma piuttosto che lo siano con la messa a nudo online dei loro più gravi difetti, attraverso le parole soggettive e poco lusinghiere dei viaggiatori scontenti.
Dunque mi chiedo: se è fondamentale e legittimo che ogni albergatore si tuteli contro abusi online, servirebbe davvero all’hotel sparire da TripAdvisor? Servirebbe che TripAdvisor venisse bannato dalla rete per mettere a tacere il malcontento?
Non credo: io penso che la maggior parte delle recensioni siano frutto dell’opinione spassionata di persone vere, e dunque la “verità soggettiva” di questi viaggiatori, specie se arrabbiati e offesi, troverà sempre il modo di emergere attraverso il passaparola nei social network, i forum di viaggio e i blog personali, con dichiarazioni rese visibili all’intero pianeta sui risultati organici di Google al solo digitare il nome del brand in questione.
La pessima reputazione, se tale davvero fosse, non scomparirebbe con TripAdvisor, ma resterebbe sempre lì, online, davanti agli occhi di tutti. Allora che cosa faranno gli albergatori, si infurieranno con La Rete?
Forse la maggior parte dei problemi non risiede dentro TripAdvisor, ma tra le mura di alberghi che spesso deliberatamente si rifiutano di vedere e prendere atto delle proprie mancanze, denunciate dai loro stessi clienti.
Fonte: The New York Times
Commento da aldo — 11 Febbraio 2010, alle ore 13:37
Mi sembra che l’articolo per l’ennesima volta dimentichi la vera sostanza del problema : i commenti sono anonimi e Tripadvisor non è in grado di collegare una persona alla recensione. E’ lo stesso discorso che riguarda le petizione on line, la raccolta di firme e tutte le altre scemenze che ogni tanto qualche giornale, politico o qualche furbetto s’inventa per dare forza ai propri argomenti, peccato che non potendo garantire abusi nell’uso dello strumento, ad esempio nelle petizioni on line la stessa persona può firmare in numero illimitato di volte, non hanno praticamente valore, possono gridare fin che vogliono “un milione di firme per l’appello …” ma è tutta aria fritta.
Commento da GIANLUCA1 — 11 Febbraio 2010, alle ore 15:30
Io dico TA si, poi ognuno la pensi come vuole.
Saluti
Gianluca1
Commento da gae — 11 Febbraio 2010, alle ore 16:45
Io credo che ormai Internet sia una realtà a cui non bisogna sottrarsi, anzi si dovrebbero sfruttare tutte le potenzialità di questa tecnologia “up to date”. Ignorarla o imbavagliarla é negativo…Ogni manager dovrebbe conoscere i punti di forza e di debolezza della proria azienda. Il controllo qualità non deve essere fatto dal cliente ma da un “quality group” ed da un continuo training finalizzato alla “customers satisfaction”. Trip Adevisor (mi auguro nel modo giusto) non fa altro che riportare i giudizi del cliente, il quale é “the king”, perché é lui che sceglie la struttra, la riacquista, la raccoamanda agli amicii e cosi continua la filiera del marketing, che inizia con la scelta del target, il pricing, etc….Invece di lamentarsi o di cancellare i commenti, i manager coinvolti dovrebbere, a parer mio, trasformare un fatto “negativo” in positivo, con giuste azioni di marketing mirato, seguito da un feed back per vedere le reazioni dei clienti ed un follow up per verificare l’avanzamento del lavoro di marketing. Il cliente é molto disponibile quando il suo reclamo viene preso in considerazione e, spesso, diventa fidelizzato….Non si risolve il problema nascondendolo ma attivandosi per risolverlo con il coinvolgimento di tutto lo staff…
Commento da Riccardo Cocco — 11 Febbraio 2010, alle ore 18:55
Io dico: TA si ma con delle regole certe!
Su 100 clienti che soggiornano, 80 stanno bene e 1 scrive, 20 stanno male e 5 scrivono. Non si può basare il ranking su queste basi.
Io come viaggiatore, se sto bene, ho raramente la voglia ed il tempo di scrivere che sono stato bene. Se sono stato male ho voglia di prendere un megafono, ma non sono la totalità della clientela.
Un esempio:
Hotel di Roma, recensito dal 6 Settembre 2002 per un totale di circa 380 recensioni, ha avuto circa 390.000 camere occupate, per un totale di 592.000 ospiti. Questo significa che lo 0,06% degli ospiti ha scritto una recensione. E’ per voi un elemento valido per una valutazione corretta?
Mah!
Buon lavoro e buon Revenue Management a tutti!
Riccardo Cocco
Commento da crt — 11 Febbraio 2010, alle ore 21:46
Io penso che sia una vera caduta di stile fingere che le recensioni nascano da motivazioni vere , e’ impossibile controllare per svariati motivi , TA e’ un muro su cui chiunque puo’ scrivere cio’ che vuole ed i paramentri sono molto ampi ed i motivi assolutamente liberi . Provate a scrivere di una localita’ qualsiasi… nessuno cancella nulla se non rientrate nel blasfemo . Ma la caduta di stile vera e’ che questo signore finge di non saperlo , con una superficialita’ disarmante , dietro un bel discorso nasconde in realta’ solo interessi economici , internet e’ bello finche’ libero ma liberta’ e’ quando la mia non lede il prossimo . Io personalmente ho buone recensioni su Ta e quindi ne faccio solo una questione di principio. Purtroppo il castello e’ retto su un principio ingiusto ovvero il fatto che una volta che ti ci ritrovi dentro non hai alcuna liberta’ di uscirne , non puoi scegliere , ed in fondo si parla del tuo lavoro , del tuo impegno , della tua fatica , della tua vita , che improvvisamente viene messa in balia di chiunque ,cosi’ posta ritengo sia sicuramente una violazione della privacy , se cosi’ non fosse nessuno potrebbe lamentarsi , se fosse data la liberta’ di scelta probabilmente TA si risolverebbe da molte accuse.Su questa ‘non liberta’ di uscirne loro si sono fatti grandi. Inoltre pubblicare i ‘migliori’ o i ‘peggiori ‘ significa certificare , dare un marchio a una ‘non certificata’ opinione poiche’ TA ha una forte influenza nel settore. Certo per me , come gestore , sapere che sono in vetrina e’ stimolante , ma questo ‘peggiori’ e’ accanirsi senza titoli. Spero che al di la’ dei meri propri interessi se ne rendano conto o rischiano di esibire solo pessima Netiquette .
Commento da crt — 11 Febbraio 2010, alle ore 22:05
N.B Io sono un sostenitore di TA come ho sopra scritto perche’ vedo grandi potenzialita’ e occasioni positive per i gestori e spero quindi in una revisione delle regole perche’ sono di principio assolutamente contrario al suo modus operandi ( se si potesse uscirne …dovrebbero farli davvero i controlli ! ). Del resto consiglio a tutti quelli che lo difendono indiscriminatamente di testarne di persona il sistema e poi chiedersi se e’ giusto … se e’ un esempio da imitare , se questa e’ la rete che volevamo …Buon lavoro a tutti.
Commento da Gerardo De Santis — 11 Febbraio 2010, alle ore 22:14
Il problema c’è, ma entrambi hanno ragione:
LATO REVIEW:
L’anonimato rende la review sicuramente “parzialmente” credibile, a scriverla possono essere gli stessi operatori alberghieri ed extra alberghieri, i competitors ecc. ecc.
E’ troppo semplice parlar dietro qualcuno in questo caso ad parlar male di un Hotel. Questa attività si fa al bar di sparlare di qualcuno.
LATO HOTEL:
Sicuramente le review è “uno” degli indicatore del livello della struttura. Anche io le seguo e penso che a volte mi influenzi in senso negativo e in senso positivo. Non resta che andare in Hotel e valutarne i servizi prenotati di persona.
Ora spero mi sia consentito nella risposta pubblicare un link su una review del tutta sballata….in quanto colui che ha scritto la recensione su Trip Advisor ha sbagliato Hotel.
Questa review la sto monitorando da mesi (scritta il 04/08/2009) ed è ancora lì a rappresentare “uno scandaloso Hotel”.
Ma è una bufala.
E’ una bufala perché, l’Hotel di cui parla la recensione si trova a Vieste in Puglia, mentre l’Hotel che sta subendo un danno di immagine si trova a Modica in Sicilia.
Ora mi chiedo, c’è un danno che sta subendo l’Hotel, se Trip Advisor dice: Ci rendiamo conto che abbiamo a che fare con la reputazione di qualcuno.
Chi controlla chi scrive..?
C’è qualcuno di Trip Advisor ed altri siti di review che leggono cosa viene scritto e prima di pubblicare accertino almeno che sia l’Hotel e l’area giusta…?
Secondo Trip Advisor dovrei essere io a dirgli guarda che la review è sbagliata. (Trip Advisor: E poi facciamo affidamento anche sulle migliaia di persone che ogni giorno non si vergognano di cliccare sul link apposito se sospettano un imbroglio”).
Non voglio fare i conti in tasca a Trip Advisor ma una pubblicità su Trip Advisor quanto costa..? Per provocazione Trip Advisor pagherebbe ogni utente che comunica una recensione sospetta o sbagliata..?
L’argomento sicuramente va ancora regolamentato, infatti a tal proposito vorrei lanciare una proposta:
Tutte le review devono essere accompagnate dal numero di voucher e/o prenotazione garantita.
L’ID del voucher e/o prenotazione garantita è un numero univoco che identifica una persona.
Una prenotazione è un contratto registrato intestato.
Il numero di Voucher e/o prenotazione garantita dà garanzia all’anonimato ed il rapporto è strettamente legato tra hotel e il cliente
Vantaggi:
LATO HOTEL:
Se effettivamente c’è un disservizio da parte della struttura, la stessa potrebbe facilmente contattare il cliente e proporre, se effettivamente disservizio c’è stato, delle offerte in soggiorni e/o servizi futuri.
Se scrive il competitor è stato in quell’Hotel..?
L’Hotel potrebbe denunciare la falsità della stessa, in quanto si sarà manifestato un no-show.
Se scrive l’operatore della struttura resta una traccia univoca e vera e gli addetti ai controlli dei siti review possono accertarsi effettivamente se è stato o meno in quell’Hotel e nel caso espellere l’Hotel da siti di prenotazione e/o denunciare la cosa alle autorità.
LATO REVIEW:
Colui che scrive non è anonimo e avrebbe dei vantaggi in quanto l’Hotel sul disservizio effettivamente erogato potrebbe offrire dei vantaggi su prenotazioni future.
Io che leggo la review sono certo che quel cliente è stato effettivamente in quella struttura.
Certezza assoluta della review.
Mi fermo qui e pubblico il link sperando che non venga bannato, non è pubblicità ma semplicemente una testimonianza, non ho rapporti con questo Hotel se non una semplice telefonata. Tornerò a contattare l’Hotel per fargli notare la cosa.
http://www.tripadvisor.it/Hotel_Review-g616190-d1488578-Reviews-Pietre_Nere_Resort-Modica_Sicily.html
Saluti Gerardo De Santis
Commento da GIANLUCA1 — 11 Febbraio 2010, alle ore 22:36
@GAE
MI TROVO D’ACCORDO CON TUTTO QUELLO CHE HAI SCRITTO.
SALUTI
Commento da marghe — 12 Febbraio 2010, alle ore 09:30
@Riccardo Cocco
Caro Riccardo… ho sempre sospettato di essere diversa dagli altri…;-) perché su una decina di recensioni che ho scritto in vita mia, 8 sono state per ricompensare la struttura e dire quanto ero stata bene, dal momento che ero stata bene davvero!
Detto questo, nonostante ci sia una buona dose di auto-commenti positivi da parte degli albergatori, le stime dicono chiaramente che la percentuale di recensioni positive sono superiori a quelle negative su TripAdvisor (vedi articolo del dott. Tapinassi, Piccole, accoglienti e vincenti.
PS: Mi appello all’amico Michele Aggiato di Zoover, tu hai qualche stima precisa in merito al tuo sito?
Grazie dell’aiuto!
Commento da crt — 12 Febbraio 2010, alle ore 09:32
Basterebbe nome e cognome riferito alla prenotazione , del resto se ritieni di dire il vero perche’ nascondersi ? Purtroppo c’e’ la brutta abitudine di usare gli avatar , che ho anch’io , perche’ all’inizio si e’ entrati in internet con timore e quindi l’abitudine di tutelarsi dietro un avatar e’ rimasta ma se stai attento non rischi di piu’ di quanto essere sull’elenco telefonico . A meno che tu non abbia intenti negativi. Del resto le strutture alberghiere sono li con tanto di dati in vista quindi per correttezza …par condicio…
Commento da marghe — 12 Febbraio 2010, alle ore 09:38
@Gerardo De Santis
Sai che sono andata su TripAdvisor a segnalare che si tratta dell’hotel sbagliato con il link apposito in fondo alla recensione? Sennò a che serve la community!? fallo anche tu, così vediamo se poi la tolgono e ci rendiamo conto della buona fede o meno del sistema! 😉
Commento da Duccio Innocenti — 12 Febbraio 2010, alle ore 11:32
Le review false è un problema di tutti i Social Network … non solo di TA.
le uniche “affidabili” sono quelle delle OTA anche se sappiamo che gli albergatori arrivano a prenotarsi da soli per poi autorecensirsi.
comuneuq il porblema non sussiste perchè la brand reputation è composta da tanti aspetti e dalla presenza diffusa, talmente diffusa che è praticamente impossibile monitorarla.
C’è solo un modo per salvarsi: offrire un servizio sopra le aspettative.
Non dimentichiamoci però che le recensioni negative sono le più affidabili e consentono al management dell’hotel di fare la differenze con la risposta al commento dove potrà manifestare la propria capacità di risolvere il problema e cogliere l’occasione per valorizzare altri aspetti.
Inoltre le recensioni offrono la miglior occasione per valutare la customer satisfaction ed apportare i correttiv utili a migliorare il prosprio servizio.
Commento da Riccardo Cocco — 12 Febbraio 2010, alle ore 15:41
@marghe:
Margherita, perdonami ma non fai testo. Mi spiego. Tu fai in un certo modo parte di questo mondo di matti che lavora in, con, per gli alberghi e quindi trovo naturale che comprendendone l’importanza in quanto quotidianamente coinvolta per lavoro scrivi anche in caso di valutazioni positive. Magari fossero tutti come te!
@Duccio:
Assolutamente ed in totale disaccordo (tanto per fare una cosa nuova…) sul concetto che le recensioni delle OTA siano sempre affidabili.
Esempio:
1) se vuoi scrivere una recensione su Expedia ti avvisano che: “Ti potrà essere richiesto di entrare per verificare il tuo soggiorno.”
Quindi potenzialmente non viene chiesto a tutti…..
2) mi spieghi che tipo di affidabilità ti danno recensioni fatte da:
a) Un viaggiatore da Parma non raccomanda questo hotel
b) Un viaggiatore da Varese + Zurigo raccomanda questo hotel
c) Umberto z da milano, italia raccomanda questo hotel
d) Un viaggiatore da roma non raccomanda questo hotel
e) enrico s da milano raccomanda questo hotel
Poi tu affermi:
“Non dimentichiamoci però che le recensioni negative sono le più affidabili e consentono al management dell’hotel di fare la differenze con la risposta al commento dove potrà manifestare la propria capacità di risolvere il problema e cogliere l’occasione per valorizzare altri aspetti.”
Ok, benissimo, vorrei poter interagire con i miei clienti, vorrei poterli anticipare nelle loro esigenze. Mi spieghi come faccio ad identificare “Un viaggiatore da roma” o il carissimo “enrico s” per comprendere cosa sia accaduto durante il suo soggiorno e poter trarne spunto di miglioramento?
Mi puoi valutare male una struttura perchè: “un lume non funzionava”? Ma sei deficiente tu che scrivi questo giudizio? A casa tua non si rompono mai le lampadine? Cosa fai se accade? La cambi o te la prendi con l’Amministratore del Palazzo? Ebbene perchè allora non mi hai avvisato che la lampada era fulminata, sappiamo tutti che sono cose che accadono di continuo, così come le batterie dei telecomandi. Se poi mi vedi sul sito, vedi le stanze, vedi gli spazi comuni, e mi prenoti, perchè dopo dici che le stanze erano piccole (tutti i siti, almeno quelli di compagnia, definiscono la grandezza in metri quadri, e nel mio esempio questa informazione è data a tutti gli e-commerce partners)? Se prenoti un albergo di design perchè ti lamenti che è di design?
Dai ragazzi, non ci prendiamo in giro lo 0,06% di giudizi non possono ne fare la fortuna di una struttura ne tantomeno distruggerla.
Facciamo un po’ di informazione corretta e per la miseria, la verità è nel Vangelo (per chi crede..) non in Trip Advisor (o similari…).
Buon lavoro e buon Revenue Management a tutti!
Riccardo Cocco
Commento da Gerardo De Santis — 13 Febbraio 2010, alle ore 21:13
@Margherita
leggo solo ora il tuo post.
Grazie per le informazioni, ma ne sono già al corrente delle attività che si svolgono su trip advisor, visto che lo faccio per lavoro. Non cercavo un aiuto era solo una opinione al vostro post di Trip Advisor.
Ciò mi conferma che scrivere sui post, nel caso tu avressi preso qualche iniziativa, c’è sempre qualcuno che prende iniziative non dovute e/o non richieste.
Ciao Duccio spero ti vada tutto bene? Al di là del freddo che fa anche qui.
Ti abbraccio.
A presto
Commento da Duccio Innocenti — 13 Febbraio 2010, alle ore 23:46
@Riccardo
il fatto è che chi offre un buon servizio campa molto meglio con quel 0,06%
poi le recensioni negative sciocche…vedi lampadine rotte… hanno il peso che meritano da parte di chi le legge…cioè zero
@Gerardo
ciao carissimo… grande freddo si ma ci scaldiamo col tanto lavoro 😉
Commento da marghe — 15 Febbraio 2010, alle ore 09:29
@Gerardo,
scusa, non volevo in alcun modo sottintendere che tu non sapessi come denunciare una recensione falsa, solo che proprio perché siamo su un blog, magari ci leggono tante persone che non lo sanno!
Sul fatto che la mia azione non fosse nè rihiesta, nè dovuta, mi riservo la libertà di comunicare una scorrettezza se la vedo. Non ho certo paura a prendermi la responsabilità delle mie azioni!
Commento da Riccardo Cocco — 15 Febbraio 2010, alle ore 17:58
@Duccio:
Sicuramente campa meglio, ci mancherebbe. Manca però l’educazione/comunicazione verso i lettori di TA in modo che diano il giusto valore a quanto riportato su questi siti.
Se tu mi dai un’auto ma non m’insegni le regole ed i pericoli della strada, io vado a 200Km/h in centro città.
Mi rifaccio quindi alla necessità di avere un “superpartes” (vigile) che mi insegni a guidare la fuoriserie senza che io sia un pericolo per me e per gli altri.
Buon lavoro e buon Revenue Management a tutti!
Riccardo Cocco
Commento da Gerardo De Santis — 15 Febbraio 2010, alle ore 18:07
@ Margherita
Certo e son d’accordo su quanto dici e condivido la piena libertà delle azioni.
Ma quando queste partono da una ricerca propria, non da ricerche di altri che stanno affettuandfo studi in merito.
Chiaramente conoscendo in parte lo staf di BookingBlog e QNT sono certo e consapevole delle responsabilità che sapete prendervi ed ho anche apprezato il buon lavoro che fate su alcune tematiche di web marketing.
Dai ti auguro una buona settimana. Alla prossima
Commento da franco2010 — 15 Febbraio 2010, alle ore 23:51
da tempo seguo tante cose che si dicono su tripadvisor ed alcune obiezioni sono sicuramente giuste e mi riferisco a tutte quelle che possono portalo a funzionare meglio, ma credo che debba rimanere un social network con le caratteristiche che hanno tutti i social network, l’avatar o pseudonimo è un aspetto tipico, così come l’autogestione senza un autorità che lo controlli…..siamo tutti adulti e siamo in grado di capire ed utilizzare al meglio uno strumento importante come internet.
In realtà credo che i commenti veri siano enormemente di più di quelli falsi così come credo che le persone oneste siano molte di più di quella disoneste…. quindi stiamo concentrando la nostra attenzione su casi particolari piuttosto che concentrarsi sulla visione generale…. non esiste un sistema perfetto(neache hotel), tutti hanno dei difetti…..e allora perchè avere paura di una cosa normale….mi sembra di leggere nella maggior parte delle critiche, la classica paura di qualcosa di nuovo che non sappiamo come gestire o come ribattere o difendersi……
La verità è che il modo migliore per riquilibrare la situazione è fare di tutto perchè le persone scrivano più commenti….più sono e più vengono diluiti i falsi giudizi
Commento da Riccardo Cocco — 16 Febbraio 2010, alle ore 10:49
@Franco2010:
Franco, adoro il tuo smisurato ottimismo!
Quanto hai scritto è vero, è vero però che quando sostieni:
“siamo tutti adulti e siamo in grado di capire ed utilizzare al meglio uno strumento importante come internet.”, non mi trovi d’accordo.
Laddove fosse vero (sto parlando di un utilizzatore medio di internet, non di un addetto ai lavori), non vi sarebbero persone che cadono nello frodi internet, ci sarebbe un aumento degli acquisti e-commerce. Diciamo la verità, siamo (noi, popolo italico) molto ma molto ignoranti in tema di tecnologia internet. Quindi parlare di libertà autogestita e senza autorità è a mio avviso molto utopistico. Non voglio mettere il bavaglio ad internet, ma non voglio nemmeno che lo si usi indiscriminatamente. Libertà è anche scegliere se far parte di un meccanismo di valutazione o meno, libertà è scegliere il sistema di valutazione in modo che mi garantisca l’efficacia e la tracciabilità delle informazioni, in caso contrario il confine con la diffamazione gratuita è troppo vicino.
Bada bene io vorrei un sistema di valutazione ma con dei criteri validi e monitorabili, non che a Roma una struttura di 6 camere gestita da marito e moglie sia dichiarata la migliore di tutte! Questo sminuisce il mio, il tuo, il nostro lavoro. Iniziamo con il dire che è necessaria una classificazione delle strutture, una diversificazione da alberghi di compagnia e indipendenti, ovvero dare un modo all’utente di poter filtrare le informazioni in modo da valutare banane con banane e non come avviene oggi banane con citrioli, alla fine sempre ortolani siamo…
Buon lavoro e buon Revenue Management a tutti!
Riccardo Cocco
Commento da aldo — 16 Febbraio 2010, alle ore 15:45
Sull’ultimo intervento non sono d’accordo, l’albergo di cui parla Riccardo Cocco ha tutti i diritti di essere al primo posto della classifica, a meno che non occupi quella posizione commettendo degli illeciti. Ci sono le foto e si capisce benissimo di che tipo di struttura si tratti, un albergo a due stelle a gestione familiare. Bravi loro se accompagnano gli ospiti alla stazione e si fanno voler bene dai loro clienti che poi li recensiscono. Franco2010, va benissimo che Tripadvisor rimanga così com’è, l’importante è che chi l’utilizza sia consapevole che legge delle potenziali frottole (sia in positivo sia in negativo) e che esistono sul web alternative ben più sicure.
Commento da franco2010 — 16 Febbraio 2010, alle ore 16:48
per valutare un hotel cerco di mettermi dalla parte del cliente. Cosa cerca? cosa ritiene positivo? perchè valuta un due stelle migliore di un cinque? siccome capita più spesso di quanto si pensi, non è che noi sbagliamo il criterio di valutazione?
Commento da gianluca mincica — 16 Febbraio 2010, alle ore 17:32
Buonasera!
sono del parere che le stelle non siano sempre sinonimo di qualità e di servizio eccellente.
Ho avuto esperienze in varie classi di hotel dalla pensione al 5 stelle lusso.
Il rapporto che le piccole strutture, a conduzione familiare, riescono a dare al cliente è impensabile per gli alberghi etichettati.
La giusta misura è difficile trovarla ed io consiglio ai miei collaboratori di attendere e scrutare il comportamento del cliente prima di intervenire. Adesso i miei segretari si sentono più psicologi che operatori del turismo. Il mondo si evolve ed il turismo ancor di più.
Saluti a tutti.
Commento da Riccardo Cocco — 16 Febbraio 2010, alle ore 21:56
@Tutti:
Ospitalità è ospitalità, a prescindere dalle stelle, stelline o stellone.
Ma altro conto è misurarsi, in questo caso misurarsi sulle stesse basi è fondamentale in modo da creare un riferimento e non un calderone.
Esistono sia la IperGS che l’Eurospin, entrambi sono supermercati, ma quando vai alla IperGS ti aspetti di trovare la merce sullo scaffale ben ordinata e di marca, quando vai all’Eurospin ti aspetti di trovare la merce nelle scatole. Tutti e due possono dare qualità ma su piani diversi e non possono quindi essere misurati sullo stesso piano, si rivolgono a mercati diversi.
Buon lavoro e buon Revenue Management a tutti!
Riccardo Cocco
Commento da Riccardo Cocco — 16 Febbraio 2010, alle ore 21:58
@Aldo:
nessuno dice che non possa essere un riferimento di ospitalità, ma non può essere paragonato alla stessa stregua di un Hassler, di un Cavalieri o di un Grand Hotel, non li puoi mettere sullo stesso piano.
Buon lavoro e buon Revenue Management a tutti!
Riccardo Cocco
Commento da Gerardo De Santis — 17 Febbraio 2010, alle ore 12:40
@ Margherita
Ciao margherita spero tutto bene?
Ti va di verificare una cosa insieme, sullo scambio di battute che abbiamo avuto?
Ascolta:
Vediamo in quanto tempo Trip Advisor verifica le recensioni che gli utenti considerano fasulle per i diversi motivi che lo stesso elenca nell’menù a tendina.
Riepilogando il tutto ho scritto:
il giorno 11/02 un post su una recensione del tutto sbagliata.
Tu mi hai risposto al post il 12/02 e segnalando su Trip Advisor l’errore.
Ad oggi 17/02/2009 la recensione è ancora lì, quindi:
Dal giorno 04/08/2009 al giorno 11/02/2010 (Circa 7 mesi) quell’Hotel ha una recesione scandalosa, ma è una bufala.
Dal 12/02/2010 al 17/02/2010 (5gg) la review è ancora lì.
http://www.tripadvisor.it/Hotel_Review-g616190-d1488578-Reviews-Pietre_Nere_Resort-Modica_Sicily.html
Forse avranno troppo lavoro e tante persone che segnalano bufale e non riescono a smaltire le richieste.
Per capirci io sono per le review e per la gestione di esse sia lato Hotel e sia lato cliente.
Condivido il 2.0, ma regolamentato con identificazione di chi scrive.
Ciao e buona giornata
Commento da marghe — 17 Febbraio 2010, alle ore 13:20
Ciao Gerardo,
scusa il ritardo con cui rispondo!
In effetti quando mi sono presa la libertà di segnalare con il link apposito quello che tu avevi segnalato, era proprio per vedere se e in quanto tempo la recensione poteva essere cancellata o rimossa, ma a quanto pare hai ragione tu… non sono molto efficienti!
Che dire… credo ogni giorno sempre di più l’enorme quantità di materiale che riceve TripAdvisor stia diventando ingestibile!
Commento da Duccio Innocenti — 17 Febbraio 2010, alle ore 13:33
scusate ma per quanto antipatica possa essere all’albergatore, una recensione sbagliata non può compromettere la brand reputation di un hotel… se mediamente positiva
il web 2.0 si autoregola (perdonatemi il termine) in quanto la sua libertà intrinseca è la prima garanzia di qualità… chiunque scrive ovunque senza che nemmeno se ne abbia percezione
oppure si pensa che se un hotel ha dei pessimi giudizi su TA possa postare 10 commenti falsi (positivi) per risolvere i suoi problemi?
seconco me c’è solo un modo per “difendersi” ed aumentare le proprie entrate grazie alla brand reputation:
Stupire i clienti con la qualità motivandoli a urlare al mondo la loro esperienza
Commento da Riccardo Cocco — 17 Febbraio 2010, alle ore 14:20
@Duccio:
Condivido il tuo punto e sono assolutamente contrario all’autorecensione. E’ dannosa così come è dannoso TA già da solo.
A mio avviso, si sta perdendo il focus principale. Stiamo tutti disquisendo sulle OTA su TA sul Web2.0 e tutto ciò che è intangibile (non mi fraintendere sono tutti canali e mezzi imprescindibili).
Così facendo perdiamo l’opportunità di concentrarci sul cliente che abbiamo in casa.
Nei momenti di crisi, non è vincente andare alla ricerca del nuovo cliente ma, al contrario, trattenere quello che già hai. Quindi il discorso che fai della brand reputation io lo estenderei non solo al virtuale con i suoi ranking, ma a quel rompiscatole che entra nel nostro albergo con la valigia e si aspetta un servizio. Poi, dopo, viene la OTA, TA, Web2.0. E tutto questo lo puoi fare solo con le risorse giuste, quelle che ti fidelizzi puntando e scommettendoci sopra, il famosissimo capitale umano.
Il Capitale umano occorre fare in modo che la mattina rientri in Azienda…..
Buon lavoro e buon Revenue Management a tutti!
Riccardo Cocco
Commento da crt — 17 Febbraio 2010, alle ore 14:44
Insisto sul fatto che il problema non e’ la recensione negativa ma sul fatto che non puo’ assolutamente esserne controllata l’autenticita’ , dal che deriva che dovrebbe essere conseguente il diritto di scegliere se continuare ad essere pubblicati o meno . Questo TA non lo permette perche’ sanno che molti se ne andrebbero essendo esposti a giudizi non attendibili .Questo e’ il problema che viene continuamente aggirato da un sacco di chiacchere da parte di TA e purtroppo , devo dire , anche da molti che questa ingiustizia subiscono.Se in una piazza qualsiasi senza alcun motivo qualcuno diffonde notizie false e che danneggiano la mia immagine e reputazione cosa fate ?non e’ Diffamazione ? E perche’ su internet e’ possibile ? Perche’ sono potenti ?……
Commento da Duccio Innocenti — 17 Febbraio 2010, alle ore 14:57
@crt
probabilmente sarai presente su mille altri social network, blog, forum, cgm ecc. senza nemmeno saperlo…
se vogliamo c’è una sorta di deregulation ma è un gioco al quale dobbiamo starci tutti… non solo gli albergatori…
per qualsiasi settore, prodotto, servizio è possibile trovare le informazioni degli utenti e documentarsi prima di ogni acquisto… bel servizio, non credi? Una volta ci dovevamo fidare del venditore ed in questo caso dell’agenzia di viaggio…
oggi ci fidiamo di chi ha fatto la stessa esperienza, acquisto, soggiorno… prima di noi… e la scelta sarà molto più oculata
Commento da Duccio Innocenti — 17 Febbraio 2010, alle ore 16:13
@Riccardo
sicuramente la qualità parte dalle risorse umane che possnoo fare la differenza… spesso basta un sorriso in più e il cliente magari non contentintissimo della sistemazione, della location, dei servizi ecc… vede le cose in maniera diversa.
per quanto riguarda TA direi che può essere dannoso per chi non gode di buone recensioni e viceversa… ma non me la riferie con loro, piuttosto cercherei di migliorare la situazione leggendo attentamente i motivi che portani i clienti a lamentarsi ed apportando velocemente i correttivi…
le grandi aziende spendono cifre importanti per valutare la cusotemer satisfaction e TA fornisce questo servizio gratuitamente… adesso sto esagerando forse ma non vediamolo come l’origine di tutti i mali… impariamo a convinverci e a sfruttarlo a nostro favore.
Commento da Riccardo Cocco — 17 Febbraio 2010, alle ore 16:40
@Duccio:
D’accordo con te, ma, ebbene si c’è sempre un ma…
Io non constesto il servizio reso da TA, avere un parere dal di fuori è sempre un’opportunità e lo vedo positivo.
Io contesto il fatto che “Marte_1972” scrive una recensione (non importa se positiva o negativa), e io albergatore non so chi cavolo sia sto benedetto “Marte_1972”, se è mai stato in albergo da me, se è un repeated guest, quando è stato nel mio albergo e via di seguito.
Ti faccio un esempio:
Durante un convegno tenuto nell’albergo dove lavoro, è saltata la corrente (dovuta ad un problema di centrale del fornitore di energia). Il gruppo di continuità (per la classica legge di Murphy) non è partito subito e ha fatto lo switch dopo 2 minuti. Su un sito internet una persona con nome e cognome ha sollevato il problema e noi abbiamo spiegato nei dettagli cosa è realmente accaduto.
Ebbene se il mio amico “Marte_1972” non mi fa sapere come quando dove e perchè è stato nel mio albergo, che me ne faccio io del suo commento? Come posso aiutarlo? Come posso fargli comprendere che il problema che lui ha vissuto non è nostra abitudine che accada e invitarlo magari per un soggiorno gratuito?
Capisci qual’è il mio punto di vista?
Buon lavoro e buon Revenue Management a tutti!
Riccardo Cocco
Commento da Riccardo Cocco — 17 Febbraio 2010, alle ore 16:43
@Duccio (part-2):
Mi sono scordato di raccontare un esempio che è esemplificativo:
Mi scrive direttamente un cliente mai stato nel mio albergo, mai venuto a Roma, ma ha scritto che leggendo le recensioni su TA non era certo di voler soggiornare da noi e che se avessimo elargito un voucher per un soggiorno gratuito per 4 persone 2 notti in B/B lui avrebbe verificato di persona che le recensioni non corrispondevano a realtà.
VI RENDETE CONTO!!!!!
Buon lavoro a buona PAZZIA a tutti!!!
Riccardo Cocco
Commento da Riccardo Santinon — 17 Febbraio 2010, alle ore 17:14
@ Riccardo
A noi è successo anche di peggio…vendevo un pacchetto last minute da 2 notti il cliente mi ha chiesto se potevamo fargli un ulteriore sconto di 50 euro perchè lui avrebbe dovuto sostenere le spese di viaggio!!! 🙂
Se posso dire la mia su TA, da quando incentivo le recensioni in vari modi la mia posizione è migliorata da 24° sono arrivato ad essere 4° con un discreto punteggio, sono sicuro a questo punto che più recensioni ci sono e più la nostra visibilità migliora.
Insistere a dire che TA e le recensioni su internet siano un male, è uguale a pensare 10 anni fa che non era necessario avere un sito internet dell’hotel!
I tempi cambiano,
buon lavoro a tutti!
Commento da Duccio Innocenti — 17 Febbraio 2010, alle ore 17:22
@Riccardo
concordo che il “sistema web 2.0” non sia perfetto ed affidabile se preso nel singolo caso
la sua attendibilità sta nella possibilità di ognuno di esprimere la propria opinione su un prodotto… e nella sua globalità il risultato dell’informazione equivarrà alla realtà
sicuramente TA gioca un ruolo importante in questo ma non ci focalizziamo sulla sua affidabilità o sul singolo commento che un utente disturbato può scrivere…
in linea teorica possiamo dire che nessuna fonte del web 2.0 è affidabile ma la somma di queste contribuisce ad esprimere realtà
Commento da Riccardo Cocco — 17 Febbraio 2010, alle ore 17:33
@Duccio:
E finalmente abbiamo fatto centro!!!!
“in linea teorica possiamo dire che nessuna fonte del web 2.0 è affidabile ma la somma di queste contribuisce ad esprimere realtà”
Ecco dove mi piacerebbe arrivare, ad educare l’audience a comprendere la realtà delle cose che si basa su una lettura fra le righe delle recensioni.
Noi del settore sappiamo discernere le recensioni perchè viviamo quotidianamente la realtà dell’albergo, il cliente no.
Educhiamo il lettore a comprendere cosa è vero e cosa è falso.
Come?
Ebbene, affrontiamo TA sul suo stesso piano, rispondiamo alle recensioni a tutte le recensioni spiegando, scusandoci, facendo capire. E ancora una volta facciamo noi albergatori una lista di gradimento dei siti di recensione.
Buon lavoro e buone recensioni a tutti!
Riccardo Cocco
Commento da Duccio Innocenti — 17 Febbraio 2010, alle ore 18:04
@Riccardo Santinon
condividedo pienamente l’approccio ma…. non tutti possono permettersi di stimolare le recenzioni anzi vorrebbero essere sconosciuti al web 2.0 perchè non si conoscano le proprie lacune
@Riccardo Cocco
d’acccordo su tutta la linea… rispondere ad ogni recensione positiva e negativa…. e perchè no, anche a quelle false chiedendo maggiori informazioni sul nominativo, date di soggiorno, numero di camera e magari concludendo con un bel
“non ci risulta che lei sia stato nostro ospite ma saremo lieti di ospitarla presto” (forse questo è troppo 🙂 )
Commento da Riccardo Santinon — 17 Febbraio 2010, alle ore 18:16
@Duccio
Beh se non vuoi che si conoscano le proprie lacune e soprattutto se non vuoi scoprirle, non è il web 2.0 che non va bene per te sei te che non vai bene per il web 2.0 = sei fuori mercato!
Commento da crt — 17 Febbraio 2010, alle ore 22:08
@Riccardo Cocco
….scusa ma immaginavo un ulteriore risposta di questo tipo , svicolare il problema . Il fatto che si possa essere presenti senza proprio consenso su qualche blog ove chiunque in anonimato possa liberamente sparlare con precise falsita’ non giustifica ne’ il blog ne tantomeno TA soprattutto quando non hai la minima liberta’ di sapere chi parla o toglierti dal ciclone( per tutelar..Si ti danno la miseria di replicare ma a chi(?), perche’ mi devo impegnare a…. e poi quando il danno e’ fatto… ) . Inoltre e’ inutile spostare la questione sulla regolarita’ o meno del web 2.0 , e’ il Modo in cui viene usato la questione vera. Non e’ certo il fatto di essere nel Web 2.0 che ti da il diritto di lavorare senza rispetto nel nome della rivoluzione tecnologica . Contrariamente questi atteggiamenti che accettiamo osteggiando un innocente modernismo cosa potrebbero diventare senza le comuni regole di convivenza ? TA e’ un buon castello ma costruito su basi sbagliate a cui non servirebbe molto porre rimedio ma se dagli stessi potenziali fruitori non vi e’ questo riconoscimento non vedo effettivamente perche’ si debbano impegnare tanto a rinnovarsi , e quindi di cosa stiamo parlando ? Fra quanti anni ci troveremo inutilmente a manifestare contro un grande Fratello Orwelliano ? Privacy , intercettazioni , fotografie , ogni giorno ci si confronta con il potere della comunicazione che nel nome ‘Di’ tende alla prevaricazione della liberta’ individuale , ma qualcuno ingenuamente sostiene che su internet si puo’ , internet e’ il cambiamento , si puo’ fare , non e’ la stampa o la TV , internet e’ il nuovo mondo e bisogna essere adeguati e cosi’ si va avanti a discutere di dettagli aggiustandosi al sistema ….. si dice : Mal che si vuole non duole.
Commento da crt — 17 Febbraio 2010, alle ore 22:16
N.B Opps , Ho sbagliato , scusate , la risposta e’ riferita al Sig. Duccio Innocenti non al Sig. Riccardo Cocco..capita..e’ molto facile sbagliare recensioni…Ah Ah ah.
Commento da aldo — 17 Febbraio 2010, alle ore 23:17
Riccardo, chi vuole andare al Gran Hotel non sceglie un due stelle perché è primo su Tripadvisor, se lo facesse scriverebbe subito una recensione negativa che gli abbasserebbe la classifica. Fossi un gestore di un grande albergo mi chiederei piuttosto come mai i grandi alberghi non sono capaci, come i piccoli, di ottenere un riscontro così positivo dai propri clienti.
Commento da aldo — 17 Febbraio 2010, alle ore 23:31
Secondo me Duccio una risposta così non te la pubblicano, altra assurdità di Tripadvisor, che non censura l’anonimo che mette la recensione ma l’albergatore che risponde sì. Vorrei spiegare che la mia non è una battaglia contro le recensioni on line, che considero utilissime, semplicemente esprimo il mio giudizio su un servizio organizzato secondo me in malo modo come quello di Tripadvisor.
Commento da Duccio Innocenti — 18 Febbraio 2010, alle ore 09:48
@crt
essere presenti nel web 2.0 non è una scelta per fortuna o purtroppo…
quindi merita lavorare tenendo in forte considerazione che oggi più che mai il cliente ha sempre ragione… anche quando sbaglia.
@Aldo
TA e i vari social non sono una classifica degli hotel più belli ma delle strutture che hanno generato una più alta qualità percepita anche e soprattutto in rapporto al prezzo. Ovvio che se vado in un hotel 5 stelle Lusso difficilmente mi stupiranno perche con 1000 eu/notte mi aspetto tutto e di più… questo non accade invece negli alberghi di media categoria dove pulizia, colazione, arredamento, aggiornamento dell’edificio, internet gratuito ecc. ecc… ma soprattutto servizio, sorrisi e cordialità fanno la differenza e generano riconoscenza.
Commento da Riccardo Cocco — 18 Febbraio 2010, alle ore 11:18
@aldo:
Hai ragione sul criterio di scelta, però dall’altra parte l’unico filtro che TA ti permette di utilizzare è la ricerca per “nome” della struttura. Il mio discorso è diretto verso un filtraggio delle ricerche su TA categorizzandole, ovvero, la pensione a 2 stelle è prima su tutte le strutture di Roma, e mi sta bene, ma come faccio a trovare la prima struttura su Roma che è un 3, 4 o 5 stelle? mi devo scorrere tutto l’elenco….
Dall’altra parte, quando hai una struttura piccola, è ovvio che riesci a seguire il cliente molto più facilmente rispetto ad un albergo di grandi dimensioni, se il cliente ha un problema in una piccola struttura lo vieni a sapere subito. Nel caso di una struttura più grande a volte è molto difficile, perchè sul posto a volte non ti dicono nulla.
@Duccio:
concordo pienamente e mi permetto di sottolineare anche un altro aspetto. I giudizi negativi su strutture di lusso sono molto più frequenti soprattutto da un anno e più a questa parte. Perchè? Perchè la guerra tariffaria scatenata che propone tariffe di alberghi a 5 stelle uguali a quelle dei 3 stelle, si traducono in una riduzione del personale e quindi del servizio. Il cliente che prenota un 5 stelle con tariffa di un 3 stelle si aspetta un servizio a 6 stelle.
Buon lavoro e buon Revenue Management a tutti!
Riccardo Cocco
Commento da crt — 18 Febbraio 2010, alle ore 14:11
@Duccio
Scusa ma la risposta e’ sempre evasiva , nessuno mette in discussione l’opinione del cliente se e’stato un ‘vero’ cliente , ma il rapporto veridicita’ identita’del cliente e liberta’ dell’ imprenditore di stare a questo gioco visto che non e’ garanzia di lealta’.Del resto come sopra l’articolo dice : <> Non si discute l’opinione ma l’identita’ del cliente .
Questo e’ ha sostegno della mia tesi …. come possono loro individuare se chi scrive la recensione e’ un finto cliente o meno ? Quali sarebbero le fantomatiche indagini ? Affermare che la veridicita’ delle recensioni ( in pratica opinioni scritte ) e’ una cosa , infatti questo garantiscono e si gioca su questa questione : se qualcuno le ha scritte…sono vere in quanto opinione e quindi innegabili , ma affermare che si possa controllare che questo qualcuno sia stato veramente un cliente fa ridere quanto chi ci crede…..e qui casca l’asino .Questa e’ la questione vera e non cio’ che viene scritto o le caratteristiche generiche del web 2.0….
Commento da Duccio Innocenti — 18 Febbraio 2010, alle ore 21:22
@crt
scusa ma secondo me stai combattendo una battaglia contro i mulini a vento…
le recensioni vere e ahimè false esistono ma se la tua brand repution è buona niente e nessuno potrà comprometterla
ma poi pensiamoci bene… quante persone hanno davvero voglia di perdere tempo a scrivere una recensiona falsa? per chi… per cosa… se nemmeno ci conoscono… forse qualche concorrente fanatico ma nienete più…
Commento da terracelodge — 19 Febbraio 2010, alle ore 13:54
T.A. continua a voler non ascoltare. Dopo tre richieste di analizzare false recensioni a favore di un concorrente, ricevo la risposta (probabilmente la stessa, automatica, spedita a chiunque contatti T.A.) che se ho sospetti di false recensioni devo segnalarle.
Ci stanno prendendo per il culo.
Spero che le pressioni sulla Comunità Europea portino a qualcosa.
Cambiando argomento, ma di poco, qualcosa di simile è avvenuto e sta avvenendo con false recensioni di guide come Lonely Planet. Lo “scandalo” venne fuori quando un socio fondatore di Lonely Planet (ora fuori dalla società) dichiarò che molte recensioni erano fatte a tavolino. Io stesso ho letto tante ed enormi “bufale” su L.P. Che alcuni inviati di queste guide si facciano pagare e/o ottengano favori per essere benevoli con alcuni albergatori non è una novità. Purtroppo ancora troppa gente crede a tutto ciò che viene scritto sulle guide turistiche.
La disonestà nell’editoria turistica potrebbe essere uno spunto per aprire un’altra, interminabile e -forse- inutile discussione sulle falsità che inquinano il nostro settore.
Flavio
Commento da Duccio Innocenti — 19 Febbraio 2010, alle ore 14:37
@Flavio
posso chiederti secondo te su 100 recensioni che ti fanno quante di queste sono false… e per quale motivo, sempre secondo te, questo/i signori impiegano il loro tempo per danneggiarti?
Commento da crt — 19 Febbraio 2010, alle ore 14:59
@ Duccio Innocenti
Non combatto una battaglia contro i mulini a vento , dire che sono mulini a vento e’ rassegnazione . Semplicemente commento l’articolo , di questo si parla se no cosa ci stiamo a fare qui , e motivo l’opinione perche’ sono daccordo con quanto vogliono fare i colleghi Inglesi che hanno colto nel segno , mentre in Italia si tende ad ‘aggiustarsi’ al sistema ‘ perdersi in chiacchere , lamentarsi , dimenticando che vi sono fior di associazioni ben pagate che non si muovono a riguardo e che i vari ministri del turismo son ben lontani dal conoscere le realta’ del turismo online se non menzionato come scoop propagandistico.In secondo luogo sappiamo che la brand reputation da tutte le recensioni mi risulta fatta per cui e’ insensato pensare di non tenerle in considerazione una per una . Ritengo che dare la possibilita’ di compiere un ingiustizia deliberatamente sia GIA’ l’ingiustizia e criticare TA in modo motivato, di cui per altro apprezzo le ottime potenzialita’ , in fondo significare dare suggerimenti . NB. forse sono uno dei pochi che e’ riuscito ad eliminare l’unica recensione negativa che avevo , dopo innumerevoli solleciti , motivo …..il ”presunto” cliente si indicava ingenuamente alloggiato in periodo di chiusura …il diavolo fa le pentole ma non i coperchi…e sono stato fortunato ma effettivamente mi rompeva le scatole veder denigrato il mio lavoro da un anonimo imbecille perche ‘ se lavori con passione questo e’ l’effetto che hai .
Commento da terracelodge — 19 Febbraio 2010, alle ore 14:59
Buongiorno Duccio. Rispondo.
Il mio piccolo lodge non ha ricevuto false recensioni, che sono tutte positive. Sono più che soddisfatto anche se alcune (recensioni) sono troppo mielose e potrebbero sembrare false. Purtroppo non posso evitare questo inconveniente.
Ciò che sta succedendo nel mio piccolo villaggio é questo. Un ostello mal gestito e di bassissima qualità è stato venduto lo scorso gennaio. In coincidenza dell’arrivo dei nuovi gestori c’è stata un’impennata di (false) ottime recensioni. Tutte prime recensioni di nuovi (falsi) utenti. Possibile che la gestione abbia fatto miracoli e in un mese abbia ricevuto tre ottime valutazioni? No, non é possibile, perché clienti che conosco sono stati in quell’ostello e la situazione era da loro dichiarata “penosa”.
Domanda? Può una buona recensione a un concorrente danneggiare il mi lodge?
Si. Perché il cliente viene ingannato a credere che il servizio offerto sia buono e ad un prezzo decisamente inferiore al mio, quindi il “value for money” può risultare migliore di quanto offra il mio lodge.
Inoltre questo andazzo spingerà gli onesti a chiedere false recensioni (cosa facilissima da fare, vista la cecità di T.A.) per ristabilire le distanze tra i concorrenti.
Conclusione: credo che al momento T.A. abbia ancora il coltello dalla parte del manico. Per quanto tempo ancora non si sa, ma non è difficile invertire la situazione usando la velocità di Internet. Un giorno qualcuno deciderà di preparare alcune false recensioni, inviarle ai media e invitarli ad aspettare di vedere quante saranno state identificate false e quindi non pubblicate. Sapendo già che sono false si avrà la prova che i “filtri” di T.A. sono, almeno in buona percentuale, una bufala.
Saluti da Flavio
Commento da terracelodge — 19 Febbraio 2010, alle ore 15:10
@ Duccio Innocenti.
Scusa, forse non ho risposto alla domanda: “…secondo te su 100 recensioni che ti fanno quante di queste sono false… e per quale motivo, sempre secondo te, questo/i signori impiegano il loro tempo per danneggiarti?”
Io non ho ancora raggiunto 100 recensioni e quindi non posso calcolare le percentuali. Essendo piccolo non sarà facile raggiungere questa cifra. Ciò che penso è che le false recensioni siano quasi tutte positive in quanto create e/o comprate dai proprietari di alcune strutture.
É come avere due panettieri nella stessa località. Il primo è buono e il secondo è cattivo. Incontri una persona che ti dice di andare dal secondo perché è buono. Tu ci vai, resti “fregato” e allo stesso tempo danneggi il primo panettiere, buono e onesto.
Flavio
Commento da crt — 19 Febbraio 2010, alle ore 17:43
@Terracelodge
bravo …concordo , vedo con piacere che i nostri pareri convergono…sara’ che ci accomuna il fatto di essere entrambi operatori e quindi irregolarmente esposti..
Commento da Duccio Innocenti — 19 Febbraio 2010, alle ore 18:07
@crt
è cambiato qualcosa in termini di prenotazioni da quando hai fatto eliminare la recensione negativa? … e se invece tu avessi risposto al post indicando che la tua struttura è chiusa in quel periodo ma che lo avresti ospitato volentieri per fargli vedere le nuove camere o la nuova piscina ecc… sarebbe stata una splendida opportunità promozionale, non credi?
@terracelodge
TA è solo uno social network anche se il più in vista… ma di te, come del tuo concorrente, ne parlano molti altri e la verità viene sempre fuori.
Che ne dici se questo simpatico signore si fosse messo dei bellissimi commenti su TA (fermo restando che si capisce quando le recensioni sono forzate) che però stonano con infiniti altri canali dove lui non sa nemmeno di essere presente piuttosto che sulle OTA dove dovrebbe prenotarsi da solo (c’è chi lo fa) per scrivere un commento autoreferenziale.
Ti dico questo perchè ho visto che non serve a niente perdere tempo coi commenti falsi. Semmai, a fornte di un commento negativo vero (può capitare a tutti), prima si risponde e poi si può stimolare qualche cliente che ancora non l’ha fatto a scrivere il suo in modo che i primi visibili su quel canale siano positivi.
Comunque secondo me stiamo mungendo la vacca sollevandola… il problema non è la deregulation del web 2.0 ma la qualità che dobbiamo saper proporre e trasmettere ai clienti che torneranno, consiglieranno e scriveranno…
Commento da crt — 20 Febbraio 2010, alle ore 13:20
@Duccio Innocenti
Scusa ma avendo letto la risposta che hai dato a me e terracelodge ho l’impressione che questo blog abbia l’intento di difendere TA peraltro arrampicandosi sui vetri e giocherellando con le parole senza alcun nesso con le concrete osservazioni che noi facciamo perche ‘ direi che e’ propio fuori luogo quanto mi proponi…ma lo sai che in periodo di chiusura non si possono dare le camere !? Una spendida opportunita’ promozionale ?? A chi ? A un tale che non si sa chi sia e che pure e’ falso ? Ma cerchiamo di essere seri …inoltre chi lavora seriamente non lo fa sui Ma e sui Se da te menzionati ,, non serve a niente perdere tempo con i commenti falsi..” ma questi in Web 2.0 concreto ed utile non dovrebbero avere spazio.E con questo chiudo.
Commento da Gerardo De Santis — 21 Febbraio 2010, alle ore 11:57
@ Margherita @ Duccio @ Tutti
@ Margherita il mio primo post voleva proprio testimoniare l’efficienza di TA su quanto detto nell’intervista a Stephen Kaufer di TA.
Ad oggi 21/02/10 la recensione sballata è ancora lì.
Ho piacere che ci siamo incontrati sul tema. 🙂
Perdonami se sono stato un pò duretto nei tuoi confronti nei post precedenti.
@Duccio
Sicuramente tu hai ragione col dire cosa può essere una sola recensione negativa se la conduzione dell’Hotel si presume sia efficiente in tutti i suoi reparti, ma chi prenota non lo sa e saranno le recensioni a testimoniarlo.
Ma se ne ho solo due di cui una del tutto sbagliata..? e non tempestivamente cancellata da TA dopo anche le segnalazioni.
Chi ben inizia e a metà dell’opera
A tal proposito volevo portarvi l’esempio di Holiday Check che a mi modesto avviso è un modo dove la recensione presenta, lato utente, dei parametri importanti per identificare se la review è vera o falsa
Tra l’altro chi la scritta è stato bravo in quanto ha coinvolto anche l’operatore che vendeva l’Hotel
Criterio Holiday Cjheck del profilo utente sono così identificati:
Paese d’origine: Germania
Età: 56-60
Periodo del viaggio: in Settembre 09
Hai viaggiato come: Coppia
Bambini: nessuno
Durata: 1 settimana
Tipo di viaggio: Visita città
Prenotato tramite: Agenzia di viaggio
Raccomandazione: No
Media recensione: 3
Già letta: 91 volte
Sotto la recensione compare questo:
Indicazioni supplementari Grand Hotel Salerno
Che tipo di camera hai valutato?
Nessuna indicazione
Hai prenotato un pacchetto vacanze?
Sì
L’hotel corrispondeva alla descrizione del catalogo?
No, inferiore
Pensi che il numero di stelle dell’hotel sia adeguato?
Nessuna indicazione
Sei rimasto soddisfatto dalla guida turistica?
No
Come hai trovato il rapporto qualità/prezzo?
scarso
Dove hai prenotato la tua vacanza?
Agenzia di viaggio
Con quale Tour Operator sei partito?
Dertour
Dove pensi di andare durante la prossima vacanza?
Croazia
Quanti viaggi fai ogni anno?
3-4 volte
Su TA il profilo utente è così identificati:
Età:
Sesso:
Località: Torino
Profilo pubblico: http://www.tripadvisor.it/members/Aragorn3000 Preferenze di viaggio
Chi sono:
Il mio stile di viaggio:
Quando viaggio:
Di solito viaggio per:
Una vacanza fantastica comprende:
Viaggio con:
Sotto la recensione compare questo:
Data del soggiorno:
luglio 2009
Scopo della visita:
Piacere
Viaggiato con:
Con il compagno/a
Iscritto dal 04 agosto 2009
Consiglieresti questo hotel ad un amico?
No
Parlano da soli i due parametri di intervista lato utente
Su TA c’è un indagine sui gusti dei viaggi, quindi marketing, e poco orientato alla identificazione.
Sempre sottolineando cosa detto nell’intervista di Stephen Kaufer:
TA: Ci rendiamo conto che abbiamo a che fare con la reputazione di qualcuno.
Risposta: ma non fai nulla per cancellare quelle sballate per area geografica.
TA: Le attività sospette sono fermate prima che siano pubblicate sul sito.
Risposta: è una bufala
TA:E poi facciamo affidamento anche sulle migliaia di persone che ogni giorno non si vergognano di cliccare sul link apposito se sospettano un imbroglio”.
Risposta: Lo abbiamo fatto io e Margherita, ma non ci ha proprio cagato :-). Margi non siamo migliaia e non siamo nessuno per Trip Advisor che tanto tiene ai suoi utenti nel fare i poliziotti di recensioni. 🙂
Ora l’ottima azione di web marketing di TA sulla possibilità degli Hotel di inserire link diretti sul proprio sito e i propri booking on-line.
A me sembra che TA giochi un pò ad asso piglia tutto, lato Hotel e non faccia nulla lato utente.
Buona domenica
Commento da Duccio Innocenti — 21 Febbraio 2010, alle ore 21:13
@crt
non ti arrabbaiare se abbiamo punti di vista differenti… tanto i commenti falsi esistono e dobbiamo conviverci… ma non ti preoccupare che non sarà compromessa la tua brand reputation per questo
Commento da crt — 21 Febbraio 2010, alle ore 21:39
@Duccio Innocenti
nessuno si arrabbia , non ho problemi di brand reputation , ma una certezza l’ho raggiunta ..sicuramente ho sbagliato indirizzo.
Commento da Riccardo Cocco — 22 Febbraio 2010, alle ore 16:50
@Tutti:
Signori,
i siti di recensione, Trip Advisor in primis, prolifereranno sempre di più.
questo è un dato oggettivo a cui non possiamo porre rimedio.
Qual è la situazione oggettiva contro cui occorrerebbe trovare una soluzione?
a) Cancellare da internet Trip Advisor e similari?
b) Combattere le recensioni false?
c) Avere riscontri sui clienti?
A mio avviso la risposta esatta è la “C”.
Se combattessimo le prime due battaglie, perderemmo in partenza. Quindi quale migliore occasione, conoscendo esattamente il nostro “nemico”, la sua diffusione, la sua potenza, i suoi proprietari che quella di diventare amici?
Se riconosci che la potenza del tuo nemico è superiore alla tua, non iniziare la battaglia, altrimenti saprai già quale sarà la conclusione: la disfatta.
Quindi occorre vedere questi siti come amici e chiedere il loro aiuto per migliorarci. Signori, questi incogniti personaggi che lo vogliate o meno ci danno un servizio che laddove volessimo impiantarlo autonomamente nelle nostre realtà dovremmo sborsare fior fiore di soldini.
Allora, per salvaguardarci, diveniamo la loro principale fonte di informazione, aiutiamoli a gestire il loro sito, in che modo? Cercando di segnalare recensioni che reputiamo false (anche se occorrono mesi prima della cancellazione), chiediamogli che avremmo voglia di rispondere a persone e non a nick names, questo oltre ad aiutare noi “poveri albergatori”, aiuterebbe anche loro con il risultato di un servizio molto più veritiero ed affidabile. Pensate che loro siano contenti che ci sono segnalazioni fasulle? Pensate che loro non vorrebbero cooperare per una maggiore interazione con gli alebrgatori? pensate solo a quante prenotazioni in più potrebbero gestire.
Come diceva qualche anno fa il buon Renzo Arbore: meditate gente, meditate….
Buon lavoro e buona ricerca di recensioni false a tutti!
Riccardo Cocco
Commento da Duccio Innocenti — 25 Febbraio 2010, alle ore 10:58
@Riccardo
questa è la miglior conclusione di questo interessante scambio di opinioni…
impariamo a convivere col nemico e magari… facciamocelo amico
Commento da aldo — 3 Marzo 2010, alle ore 14:40
anche quando te li sei fatti amici resta sempre il problema delle recensione false positive, quelle scritte dagli albergatori, sono una caterva e trattandosi di concorrenza sleale sono quasi peggio
Commento da crt — 3 Marzo 2010, alle ore 21:44
Credo che Ta non sia effettivamente contento delle recensioni fasulle ma intervengono due fattori : primo costa molta burocrazia certificarle una per una , tempi procedure permessi comunicazioni , e quindi non c’e’ convenienza , perche ? Perche’ sono costi altissimi per scovare alla fine poca roba anche perche’ se dovessero effettivamente farlo le recensioni false nessuno piu’ le scriverebbe , e dietro questo si nasconde la mancanza di interesse alla cooperazione finche ‘ non ne saranno obbligati.