Viaggi in aereo: priorità, sfide e trend del 2024

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Nonostante la sostenibilità sia uno dei trend più discussi e popolari, nel travel come in altri settori, i viaggiatori business non sembrano ritenerla una priorità.

Lo conferma il recente sondaggio di BCD Travel, che esamina i viaggi aerei aziendali, concentrandosi sul comportamento, le sfide e la soddisfazione dei viaggiatori. Ciò che emerge in modo lampante è il fattore comodità, ritenuto fondamentale in tutte le fasi del viaggio, dato che sottintende l’importanza di semplificare i viaggi di lavoro. Ma vediamo nel dettaglio tutti i risultati, basati su un sondaggio condotto ad agosto su oltre 1.300 viaggiatori d’affari che hanno volato negli ultimi 12 mesi.

 

Mantra comodità

 

Il sondaggio rivela come la maggior parte dei viaggiatori prediliga opzioni più comode dello standard. Quasi la metà dei business traveler paga per la selezione dei posti, altri pagano per poter riporre i bagagli in stiva e per quelli a mano, se non sono inclusi nella tariffa aerea. Imbarco prioritario, maggiore spazio per le gambe e controllo di sicurezza rapido sono altri servizi aggiuntivi a cui i viaggiatori ricorrono.

Per quanto riguarda cancellazioni e cambi, la metà dei viaggiatori acquista biglietti completamente o parzialmente rimborsabili, che offrono maggiore flessibilità in caso di imprevisti. Tuttavia, il prezzo del biglietto resta un fattore determinante: quattro viaggiatori su dieci scelgono l’opzione più economica, indipendentemente dalla politica di cancellazione o cambio.

 

La leva del prezzo

 

Il prezzo rimane dunque una leva prioritaria nella scelta dei voli per viaggi di lavoro, come conferma il 51% dei partecipanti. Tuttavia, l’orario di arrivo o partenza e la durata del volo sono il fattore di maggior impatto per il 71%, mentre il 49% è influenzato dalla politica aziendale.

La maggior parte dei sondaggiati utilizza l’aereo per viaggi di durata compresa tra due e sei giorni. Solo il 3% vola per viaggi di un solo giorno.

Per i voli a corto raggio (meno di sei ore), l’88% dei viaggiatori vola in classe economica, mentre solo il 9% sceglie la classe premium economy e il 3% la business. Nei voli a lungo raggio, meno della metà vola in economy, due su dieci scelgono la premium economy e tre su dieci volano in business class.

 

Sostenibilità

 

Per quanto concerne la sostenibilità, non emergono dati significativamente positivi. In particolare, il comportamento più comune adottato per ridurre l’impatto ambientale è scegliere voli diretti (66%). Circa tre viaggiatori su dieci visitano più destinazioni in un unico viaggio, utilizzano i mezzi pubblici per raggiungere l’aeroporto e portano con sé una borraccia da riempire. Questi comportamenti riducono emissioni e sprechi. Tuttavia, pochi viaggiatori scelgono voli che generano minori emissioni di carbonio, e solo il 16% cerca di volare meno. Due terzi ammettono di non considerare quasi mai fattori ambientali se le opzioni sostenibili comportano costi più elevati.

“Dall’ultimo sondaggio con i responsabili delle politiche di viaggio, abbiamo visto che quasi un quarto dei buyer considera la sostenibilità una priorità”, ha dichiarato Olivia Ruggles-Brise, vicepresidente di Sostenibilità di BCD. “Tuttavia, questa ricerca mostra che i viaggiatori non danno la stessa priorità alla sostenibilità. I responsabili delle politiche aziendali possono influenzare il comportamento dei viaggiatori incoraggiando o imponendo misure sostenibili, che spesso migliorano anche il benessere dei viaggiatori. I voli diretti, ad esempio, sono più sostenibili e meno stressanti per i viaggiatori. Sebbene possano costare di più, i voli diretti riducono le emissioni rispetto ai voli con scalo. D’altra parte, la business class offre maggiore comfort, ma potrebbe non essere l’opzione più sostenibile. Privilegiare solo i viaggi essenziali e scegliere la business class per questi può rappresentare un buon compromesso tra benessere dei viaggiatori e sostenibilità.”

 

Soddisfazione dei viaggiatori

 

Oltre due terzi dei viaggiatori sono estremamente o abbastanza soddisfatti della politica di viaggio della loro azienda e dei fornitori preferiti.

Quando si tratta di prenotare i voli, tre viaggiatori su dieci non segnalano sfide. Tuttavia, una quota simile non è soddisfatta dei servizi aggiuntivi (come la selezione del posto o l’imbarco prioritario) esclusi dalla politica di viaggio o che richiedono l’approvazione del datore di lavoro.
Un quinto segnala strumenti di prenotazione poco user-friendly, basse classi di servizio consentite o l’incoraggiamento a usare compagnie aeree low-cost. Un viaggiatore su sei menziona la mancanza di attenzione al benessere del viaggiatore (ad esempio, voli notturni).

Quando volano, i viaggiatori sono perlopiù infastiditi da ritardi e cancellazioni, orari scomodi e sedili poco confortevoli. Solo pochi sono insoddisfatti della mancanza di attenzione alla sostenibilità o delle limitazioni di accessibilità.

 

Sistuazioni scomode

 

Le situazioni scomode più comuni includono la mancanza di spazio per i bagagli a mano nelle cappelliere e problemi tecnici con l’aereo. Altre situazioni spiacevoli includono volare in condizioni meteorologiche avverse, andare a lavorare dopo un volo notturno e guidare dopo un volo a lungo raggio. Sebbene alcune situazioni siano inevitabili, i datori di lavoro possono migliorare l’esperienza dei dipendenti apportando modifiche alla politica di viaggio.

“Una politica di viaggio può influire drasticamente sul benessere e sulla soddisfazione dei dipendenti”, ha dichiarato Teri Miller, vice presidente esecutivo del Global Client Team di BCD. “Aggiungere servizi extra coperti dall’azienda, come l’imbarco prioritario o l’accesso alle lounge, può rendere i viaggi di lavoro più piacevoli e meno stressanti. Consentire orari flessibili, lavoro da casa o un periodo di riposo dopo un viaggio può aiutare i dipendenti a riprendersi al ritorno.”




Comprendendo le esigenze e le preferenze dei viaggiatori, le aziende possono adattare i loro programmi di viaggio, garantendo un equilibrio tra controllo dei costi, cura del viaggiatore e pratiche sostenibili per il futuro.

Ma quanto sono disposte le aziende a venire incontro ai proprio dipendenti in fatto di viaggi business? Questo è il vero dilemma: una volta sciolto, la strada appare segnata.