Perché vi sconsigliamo il PPC su TripAdvisor: troppo costoso e niente controlli
1 Marzo 2012Vi piacerebbe avere la possibilità di mostrare i prezzi del vostro sito ufficiale su TripAdvisor accanto a quelli di Expedia, Booking e Venere? Da qualche mese è possibile: TripAdvisor ha infatti avviato un programma di PPC offerto agli hotel tramite alcune agenzie nazionali e internazionali.
Inutile dire che anche noi di Booking Blog – QNT Hospitality siamo stati contattati per offrire questo servizio ai nostri clienti, ma dopo un’attenta valutazione, abbiamo deciso di rifiutare. E non ci siamo pentiti. Oggi infatti altre web agency che ci hanno provato denunciano un sistema poco hotelier-friendly perché troppo costoso e con ritorni d’investimento che non competono neanche lontanamente con quelli di AdWords.
Gli studi dimostrano basso ROI e conversioni
È stata Mirai, una agenzia web spagnola, a spiegare pochi giorni fa in un approfondito studio pubblicato sul proprio blog, i pro e i contro del PPC su TripAdvisor registrati dopo 3 mesi di utilizzo con i propri clienti.
Come vedete dall’immagine di seguito, con l’adesione al nuovo sistema di Advertising l’hotel può inserire il proprio sito ufficiale tra le possibilità di scelta per gli utenti che utilizzano TripAdvisor per confrontare i prezzi e prenotare.
L’analisi condotta da Mirai è frutto di un periodo di prova durante il quale l’agenzia ha utilizzato un budget iniziale di 27.000,00 € distribuito su 58 hotel clienti in Spagna e Francia, diversi per location, numero di camere, categoria e posizionamento nei ranking di TripAdvisor.
Per ognuno sono stati analizzati il traffico di volume, il tasso di conversione, il valore della prenotazione, il ROI derivante dal PPC su TripAdvisor e il costo percentuale della prenotazione.
I risultati dello studio indicano chiaramente che il modello offerto da TripAdvisor non porta grandi ritorni, soprattutto se la struttura non ha un alto posizionamento per la propria destinazione sul sito di recensioni.
Queste le principali conclusioni:
- Discreti volumi di traffico sono veicolati solo sulle strutture che hanno un alto ranking in grandi città. Per le altre strutture, si che si trovino in 3° o 10° pagina, non c’è molta differenza di traffico.
- Troppo costoso: il tasso di conversione è nettamente inferiore a quello ottenuto con il PPC tradizionale e risulta più basso di quello proveniente da traffico diretto e organico.
- ROI non soddisfacente: se prendiamo la tabella precedente, considerando che solitamente il costo per click (CPC) su Adwords si aggira in media sui 0,30 € mentre il CPC di TripAdvisor va dai 0,65 € – 0,90 € in su, ci renderemo conto che il ROI è nettamente inferiore.
Perché non consigliamo di investirci
L’analisi condotta ci ha dato modo di confermare quello che avevamo già previsto e che ci ha spinti a decidere di non proporre questo servizio ai nostri clienti.
Come consulenti online, siamo soliti consigliare o meno a chi ci ha scelti come partner web le soluzioni che ci sembrano più convenienti per ogni struttura, e non è detto che un nuovo sistema di promozione lo sia sempre, anche se su un sito così influente come TripAdvisor.
Per quanto riguarda le Business Listings in passato abbiamo consigliato a diversi dei nostri clienti di attivarle e i risultati sono stati spesso eccellenti (parliamo di ROI anche oltre il 1000%), soprattutto quando la struttura si trova tra le prime posizioni in una destinazione turistica molto richiesta.
In questo caso abbiamo trovato ben più di un motivo per sconsigliare il PPC su TripAdvisor:
- Troppo costoso per l’hotel rispetto al ROI:
Il costo per click va dai 0,65 € ai 0,90 € (come abbiamo detto molto più alto rispetto a quello di una ordinaria campagna PPC) e il ROI è spesso deludente. In più i costi di promozione nella migliore delle ipotesi sono del 24%, una commissione degna della più costosa OTA, che a differenza della piattaforma di TripAdvisor, porta solitamente molte più prenotazioni.
Quindi non vedo perché l’hotel dovrebbe investire in questo strumento se i costi sono alti e i ritorni pochi, e talvolta nessuno, come evidenzia la ricerca condotta:
- Nessun controllo sul budget speso:
A differenza di Google AdWords, che permette di stabilire il budget inziale e monitorarlo e cambiarlo nel tempo a proprio piacimento, la piattaforma di TripAdvisor non è pensata per permettere a ogni struttura di gestire in modo indipendente il proprio budget. Si offre una stima iniziale del cpc, ma poi il costo mensile si rileva solo a fattura ricevuta, e se consideriamo che la promozione può essere attivata solo per un minimo di 3 mesi, alla fine si potrebbero scoprire spiacevoli sorprese.
- Sistema di Advertising poco efficace:
Pagare 0,90 € per un pop up in sovrapposizione con quelli di tutti gli altri portali (vedi immagine sotto) è una forma di advertising assai poco efficace – confermato dal basso tasso di conversione e da alti tassi di rimbalzo), che sicuramente non giustifica il costo sostenuto. Passa il mouse sull’immagine per vedere l’ingrandimento.
Da parte nostra possiamo confermare i dati di questo studio: alcuni clienti che impiegano Simple Booking sul loro sito hanno infatti aderito al PPC di TripAdvisor e abbiamo potuto rilevare che i risultati sono stati piuttosto deludenti, soprattutto in termini di prenotazioni.
In conclusione, per quanto l’idea di ottenere una posizione paritaria con le OTA su TripAdvisor possa fare molta gola, pensiamo che TripAdvisor dovrebbe sviluppare un modello più alla portata economica delle strutture, più efficace in termini di visibilità e anche più flessibile e che possa essere gestito in maniera autonoma. Ad oggi non ce la sentiamo di consigliare questa forma di advertising. E voi cosa ne pensate? Credete che nonostante tutto ne valga la pena?
Trovate lo studio completo condotto da Mirai sul suo blog ufficiale
Pingback da Perché vi sconsigliamo il PPC su TripAdvisor: troppo costoso e niente controlli » Kleis Communication Technologies — 1 Marzo 2012, alle ore 16:35
[…] originale: Booking Blog™ – Il blog del Web Marketing Turistico web marketing web agency, web design, web marketing […]
Commento da In Roma — 1 Marzo 2012, alle ore 17:58
Considerato come ha gestito e gestisce le recensioni non stupisce affatto come anche in questo caso abbiate riscontrato la mancanza di controlli.
Fa piacere constatare come una fonte di informazioni seria e affidabile come la vostra non lasci dubbi sulla mancata validità del nuovo servizio offerto da TA.
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 3 Marzo 2012, alle ore 17:21
il PPC su tripadvisor è na gran sola, confermo, pollice verso.
Commento da fuhrungskraft — 4 Marzo 2012, alle ore 18:41
COMPLIMENTI! finalmente uno dei maggiori player del settore (come vi ritengo io, ma non solo io, a giudicare dal seguito che avete) prende una posizione netta, supportata da dati, di una proposta commerciale del “monopolista” per eccellenza. a voglia stare a sentire i mugugni dei singoli hotel, o l’atteggiamento da pecora di altre web agency del settore. avete, in questo pezzo, parlato di tripadvisor criticando una sua scelta. vi siete documentati e avete espresso un giudizio supportato da analisi. senza tema di venire penalizzati. tutti sappiamo che il metodo TA ha delle falle, tutti sappiamo che però ha un suo indiscusso potere sul mercato. non amo le posizioni “tutto contro” o “tutto a favore”, invece stimo chi guarda un pezzetto e con raziocinio ne mette in evidenza i pro e i contro. è chiaro che tenete di più a fare bene il vostro mestiere che non a lisciare il pelo a tripadvisor. e mi piace anche quando cogliete dei lati positivi di TA e lo mettete in evidenza solo se lo ritenete giusto, perché non si butta via il bambino con l’acqua sporca, mai.
fate un ottimo lavoro, continuate così, grazie.
Commento da marghe — 5 Marzo 2012, alle ore 09:20
Buongiorno Fuhrungskraft,
grazie per il tuo supporto! Sinceramente sì, piuttosto che amare o odiare, preferiamo analizzare i dati di fatto e cercare di capire che cosa conviene o meno agli albergatori. Come saprai, non facciamo mistero del fatto che non ci piaccia l’anonimato imposto sulle recensioni di TripAdvisor ma allo stesso tempo sappiamo per certo che per molti dei nostri clienti le recensioni di TripAdvisor sono di vitale importanza, per altri sono state le Business Listings a portare ottimi ritorni, in questo caso non ce la siamo sentita di proporre questo modello di promozione e siamo contenti di aver visto le nostre idee supportate anche da altri studi.