L’IA in hotel tra vantaggi e preoccupazioni

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L’implementazione dell’intelligenza artificiale nell’industria dell’ospitalità è un fenomeno relativamente recente che sta suscitando un notevole entusiasmo tra gli operatori del settore.

Molti, infatti, riconoscono il potenziale di questo strumento nell’apportare miglioramenti significativi all’efficienza e alla produttività.

Durante il panel “Tecnologia del futuro” alla 2023 Hotel Data Conference, Mike Blake, Chief Technology Officer dell’American Hotel & Lodging Association, ha elogiato l’intelligenza artificiale, considerandola un valido strumento da abbracciare senza timore.

“Un aspetto positivo dell’IA è che tutti siamo allineati sulla stessa linea di partenza. Certamente, ci sono persone che potrebbero essere più avanti di altre, ma la differenza non è significativa” ha dichiarato Blake. “Se state almeno considerando l’utilizzo dell’IA, state seguendo la strada giusta. Se già la utilizzate, è ancora meglio.”

L’intelligenza artificiale, infatti, può svolgere un ruolo cruciale nella gestione delle attività quotidiane. Ad esempio, può automatizzare numerosi compiti ripetitivi e monotoni, consentendovi così di concentrarvi su attività più creative e strategiche.

Inoltre, attraverso comandi precisi e l’apprendimento automatico, l’IA può personalizzare le risposte e le esperienze in base a specifiche esigenze. Questo può migliorare la qualità dei servizi offerti in hotel e offrire nuove soluzioni tecnologiche in base alle preferenze dei vostri clienti-tipo.

 

I benefici concreti ottenuti da Marriott

 

Indubbiamente, l’adozione di sistemi basati sull’intelligenza artificiale ha portato con sé una serie di vantaggi.

John Cook, Senior Director of Data Science and Reporting presso Marriott International, ha sottolineato come l’IA, accelerata dal lancio di ChatGPT, stia diventando cruciale nelle operazioni quotidiane negli hotel della catena. Contribuisce a semplificare i processi interni di marketing, generare codice e creare contenuti.

Grazie all’impiego di ChatGpt, il team di Marriott è stato in grado di aumentare la frequenza delle pubblicazioni giornaliere sui social media da due post al giorno a una decina e di agevolare lo sviluppo di nuovi sistemi integrativi.

Tuttavia, affinché questa collaborazione tra intelligenza artificiale e operatori umani possa essere efficace, è fondamentale avviare un processo di “educazione” dei programmi di IA. Mediante specifici input formulati in modo accurato, questi strumenti possono evolversi progressivamente e fornire risposte sempre più precise.

 

Strategie di marketing personalizzate con ChatGpt

 

Ricky Castoldi, Senior Vice President of sales of the Americas presso Cendyn, è convinto che con l’IA sia possibile incrementare notevolmente il numero di combinazioni di stanze e pacchetti disponibili in hotel.

Castoldi ha citato un esempio concreto in cui l’integrazione di un nuovo strumento per cinque resort nei Caraibi ha generato ben 28.000 nuovi contatti. A mano a mano che richieste di questo tipo affluiscono nel CRM in uso, possono diventare utili per la segmentazione del pubblico, consentendo la creazione di dettagliate buyer personas. Ciò permette di avvicinare ogni segmento di pubblico con strategie di marketing altamente personalizzate, sviluppate attraverso sistemi basati sull’IA.

 

I dubbi che ancora attanagliano il settore

 

Se da un lato il settore dell’hospitality è in crescente fermento per l’adozione dell’intelligenza artificiale, dall’altro emergono anche preoccupazioni etiche. .

L’IA potrebbe infatti fornire informazioni errate ai clienti oppure, ancora peggio, potrebbe avere un atteggiamento discriminatorio nei confronti dell’ospite. Chi è responsabile se un chatbot fornisce informazioni fuorvianti ai vostri clienti? Molti albergatori temono che tocchi proprio a voi dover affrontare reclami e lamentele, nonostante il malinteso sia stato generato dall’IA. Un qualsiasi errore o imprecisione potrebbe costare molto in termini di reputazione e incidere negativamente sulla soddisfazione del cliente.

Ecco quindi che introduciamo un’altra grande preoccupazione diffusa tra gli operatori del settore, ovvero il timore che l’IA possa soppiantare l’essere umano in alcuni tipi di lavori. Una prospettiva altamente improbabile secondo Kurien Jacob, Managing Director di Highgate Technology Venture. L’IA, infatti, non è destinata a sostituire i lavoratori, ma ad affiancarli, migliorandone la produttività e l’efficienza.

E voi avete iniziato a utilizzare tecnologie come ChatGpt per la gestione del vostro hotel? Avete notato miglioramenti o permane lo scetticismo? Fatecelo sapere nei commenti.