Gli effetti del cambiamento climatico sui flussi turistici

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Il clima dell’Europa mediterranea sta subendo profondi cambiamenti, diventando sempre più simile a quello tropicale, con estati roventi e fenomeni meteorologici estremi. Può questa trasformazione avere impatto sul turismo?

La risposta è sì e il perché ve lo spieghiamo in questo articolo.

Le estati nell’Europa meridionale stanno diventando sempre più calde, minacciando un’alterazione irreversibile del clima in alcune delle destinazioni più amate del continente. Il prolungarsi di una situazione di questo genere potrebbe rivelarsi devastante per i Paesi che dipendono dai flussi turistici per la crescita economica.

Nel 2021, l’industria del turismo ha rappresentato una quota significativa del PIL in diversi Paesi del sud Europa: il 14,9% per la Grecia, il 9,1% per l’Italia e l’8,5% per la Spagna. Tuttavia, il cambiamento climatico non accenna a rallentare e l’incalzare di estati torride e fenomeni meteorologici estremi rappresenta un campanello d’allarme che l’intera industria turistica europea deve affrontare.

 

I primi effetti tangibili

 

Le prime ripercussioni del cambiamento climatico sono già visibili in questi ultimi giorni. Continue ondate di forte calore hanno spinto le autorità greche a chiudere l’Acropoli nelle ore centrali della giornata. Gli incendi devastanti che stanno colpendo l’isola di Rodi hanno causato l’evacuazione di circa 19 mila persone, con conseguenti voli cancellati e soggiorni annullati. In Sardegna, temperature intorno ai 46° C hanno portato a strade deserte in piena stagione, fenomeno mai visto prima in estate.

Gli scienziati, purtroppo, avvisano che questo è solo l’inizio. “Con l’affermarsi del cambiamento climatico, è probabile che ondate di calore come questa siano più frequenti e più gravi, con conseguenze di vasta portata”, ha dichiarato l’ESA in un comunicato.

È evidente che uno scenario del genere potrebbe portare ad un cambiamento radicale nel comportamento dei flussi turistici internazionali. Il forte caldo potrebbe scoraggiare alcuni viaggiatori a trascorrere le loro ferie estive in Paesi come Italia, Spagna e Grecia. Un gruppo di travelers americani in visita a Roma ha dichiarato ai microfoni di Reuters che ci penserà due volte prima di prenotare un nuovo viaggio a luglio in Italia con queste temperature

A ogni modo, il caldo estivo per il momento non ha causato molte cancellazioni. La domanda a livello globale è infatti aumentata grazie al superamento delle restrizioni dovute alla pandemia. Tuttavia, gli esperti prevedono un possibile cambiamento nel comportamento dei turisti, poiché le ondate di calore diventeranno più estreme.

 

Cosa mostrano i dati

 

Stando a quanto riporta la European Travel Commission, il numero di travelers europei intenzionati a viaggiare verso destinazioni mediterranee in estate e autunno è diminuito del 10% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Si è osservato un cambiamento di preferenza verso destinazioni più fresche nel nord Europa.

Spagna e Italia sono ancora tra le mete più apprezzate dai turisti europei ma, al contempo, stanno emergendo sempre più paesi come Repubblica Ceca, Bulgaria, Irlanda e Danimarca, grazie alle loro temperature miti anche nei mesi estivi.

La variazione delle ricerche online di voli dal Regno Unito verso l’Europa meridionale per i mesi di luglio e agosto è passata dal 62% delle ricerche totali a inizio giugno 2023 a un 58% a inizio luglio. Allo stesso tempo, le ricerche online per destinazioni europee settentrionali sono aumentate del 3% per arrivare a rappresentare 10% del totale.

Per ovviare alla situazione e per compensare una potenziale diminuzione delle attività turistiche estive, il ministro greco dell’ambiente ha suggerito di provare a incrementare i viaggi nei mesi invernali, primaverili ed autunnali. Incentivare il turismo durante le stagioni meno calde potrebbe contribuire a bilanciare l’impatto negativo delle estati torride e ridurrebbe la pressione sulle destinazioni turistiche durante i periodi di picco estivo.

E voi cosa pensate al riguardo? Quale sarà il futuro del turismo nel Belpaese?