Il boom del turismo esperienziale in Italia
20 Luglio 2022I viaggiatori internazionali sono tornati a scegliere il Bel Paese per le loro vacanze, ma a questo giro i loro interessi sono cambiati, perché cercano un tipo di esperienza più intima e che consenta loro di conoscere meglio i luoghi che visitano.
Secondo una recente ricerca di Accor, leader dell’ospitalità globale, l’Italia è in cima alla lista delle preferenze dei viaggiatori europei (al 33%) e di quelli globali (con il 26%). In particolare, troviamo in pole position i tedeschi seguiti, a poca distanza, da quelli americani.
La novità dell’estate 2022 è il tipo di viaggio che i vacanzieri internazionali desiderano, ovvero un viaggio esperienziale, alla scoperta delle radici della cultura locale, delle tradizioni e della quotidianità degli abitanti del luogo. Si tratta di una tipologia di turismo che prima delle pandemia interessava solo una piccola percentuale di viaggiatori, ma quest’anno sembra essere in voga tra moltissimi travelers stranieri che scelgono di trascorrere le loro vacanze in Italia.
Albergatori che state leggendo questo articolo, prendete carta e penna: è arrivato il momento di appuntarvi una serie di idee interessanti da proporre ai vostri ospiti.
Tutti pazzi per le cooking class
L’esperienza più popolare tra gli stranieri che vengono in vacanza nel nostro Paese è imparare a cucinare come un Italiano Doc. Per questo, in cima alla lista delle attività più richieste ci sono le cooking class, che non si limitano alla semplice realizzazione dei piatti della tradizione, ma coinvolgono l’intero processo di selezione delle materie prime, con tanto di visita ai market e alle botteghe locali per la scelta degli ingredienti.
Non è un caso che, come riporta TTG, la più antica rete di cuoche di casa Cesarine.com stia registrando i numeri più alti di sempre, con mete già overbooked per l’estate. Anche prima della pandemia questo tipo di realtà riscuoteva successo, ma più in termini di prenotazioni di pranzi o cene fatti a mano e cucinati da cuoche italiane. Adesso, invece, i vacanzieri desiderano essere parte attiva dell’intera esperienza.
A questo proposito, Davide Maggi, Founder & CEO di Cesarine.com, ha affermato: “Non è più neanche il tour del mercato e la cooking class a soddisfare i nostri clienti più affezionati dagli USA, ci chiedono di andare a visitare acetaie, frantoi e caseifici”. Del resto, il food è una delle maggiori industrie italiane che, secondo l’Istat, rappresenta circa il 15% del Pil ed è un’eccellenza riconosciuta in tutto il mondo.
Alla scoperta di una Venezia meno turistica
Anche i vacanzieri britannici e americani che si recano nella Serenissima cercano esperienze più genuine. Ecco che, oltre ai classici Piazza San Marco, Biennale e Accademia, il loro programma di viaggio prevede anche la visita degli orti e roseto dei frati a fianco alla Basilica della Salute, quella dei ristoranti di pescatori di Pellestrina, delle vigne di Mazzorbo fino addirittura all’ultimo grande trend scoperto dagli Americani: passare una giornata in fornace a soffiare il proprio manufatto da portare a casa avvolto nel pluriball e sistemato in mezzo ai vestiti per arrivare integro a destinazione.
Alla ricerca dei borghi e del turismo slow
E se da una parte le grandi città d’arte restano un’attrattiva importante, dall’altra si sta diffondendo l’interesse per il turismo slow nei piccoli borghi e nei paesini di campagna. Secondo uno studio di AirDNA, infatti, nell’estate del 2021 si è registrata una domanda di pernottamenti in città piccole e aree rurali superiore al 62% rispetto all’estate 2019.
I turisti stranieri che vengono in Italia vogliono visitare le piccole perle disseminate sul territorio della Penisola: non solo le destinazioni più famose, ma anche quelle meno note, ricche di storia e tradizioni. Da Roscigno Vecchia in Campania, custodita dal suo unico abitante, a Marzamemi con le sue tonnare; da Casperia, in Lazio, citata da Virgilio e antica di 3mila anni, fino a Rasiglia, attraversata da torrenti che le hanno fatto guadagnare l’appellativo di Venezia umbra.
Non c’è dubbio, la pandemia ha rivoluzionato il mondo del turismo ed è arrivato ora il momento di rimettersi in gioco in modo diverso. Quali sono le esperienze che potete offrire ai vostri ospiti? Quali sono mete caratteristiche – non frequentate dal turismo di massa – che si possono visitare nei dintorni della vostra struttura? Fatecelo sapere nei commenti.
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Tag: borghi italiani, cooking class, turismo esperienziale, turismo internazionale, turismo post covid, turismo slow