Airbnb: più standard per competere con gli hotel
7 Luglio 2017Gli oltre 2 milioni di host che oggi danno in affitto il proprio alloggio su Airbnb sono destinati a diventare sempre più simili ad albergatori e a offrire ai propri ospiti i servizi di un hotel.
Lo dicono le scelte che stanno cambiando radicalmente la politica aziendale negli ultimi anni: Airbnb vuole accaparrarsi quella fetta di viaggiatori – attualmente la maggioranza – che preferiscono spendere un po’ di più e prenotare una camera di hotel per avere la sicurezza e il comfort che una stanza di appartamento non garantisce loro.
Con l’instant booking, anche su Airbnb i viaggiatori abituati a soggiornare in un hotel oggi possono prenotare una stanza o un appartamento senza attendere la conferma, che può arrivare anche dopo molte ore o giorni. Un’opzione che si colloca chiaramente dalla parte del viaggiatore e toglie all’host la facoltà di scegliere chi mettersi in casa.
From A to BnB
Ma l’instant booking è solo uno dei cambiamenti che abbiamo visto nascere e cambiare l’azienda nata nel 2008 da un’idea di pura condivisione dei propri spazi e di scambio di esperienze personali con i viaggiatori. Ecco, in breve, quali sono stati i momenti clou della trasformazione di Airbnb:
- 2009: introdotto lo status di superhost, che si ottiene dimostrando una serie di credenziali quali ad esempio un alto tasso di risposta agli ospiti e minimo dieci prenotazioni maturate all’anno;
- 2010: introduzione della funzione di instant booking con conferma immediata;
- 2011: Chip Conley, fondatore della catena di boutique hotel Joie De Vivre, diventa Direttore dell’ospitalità globale e impone agli host di adeguarsi a una serie di standard per la permanenza sul portale, come la pulizia, la comunicazione e i termini di cancellazione;
- 2015: introduzione di uno strumento per regolare automaticamente i prezzi in base alla domanda;
- 2016: standardizzazione di policy e orari di check-in e check-out (anche se l’host può personalizzarli).
Il futuro: host come albergatori?
Tutto ciò ha prodotto, negli anni, un cambio di aspettative da parte dei viaggiatori. Nel prenotare un alloggio su Airbnb, sempre più clienti si aspettano privacy, servizi come il Wi-Fi e la lavanderia e host professionali e discreti come lo staff di un hotel.
Dall’altro lato, gli host si trovano oggi a dover fare i conti con standard, regole più ferree, la responsabilità di riscuotere tasse locali e l’impegno di tempo.
Il segnale che Airbnb si sta muovendo sempre più verso la competizione con gli hotel, offrendo alti livelli di standard qualitativi e meno informalità, si interseca con la controtendenza che hanno invece gli hotel di competere sul mercato con offerte di turismo esperienziale personalizzate per i propri ospiti. Un fenomeno che preannuncia uno scenario in cui molto presto hotel e alloggi Airbnb offriranno gli stessi servizi e saranno diretti concorrenti sul mercato – ancor di più di quanto già non lo siano adesso.
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