Come diventare uno dei migliori hotel al mondo dove lavorare
22 Marzo 2017Ogni anno Fortune stila la classifica dei 100 migliori posti di lavoro al mondo: comparire in quella classifica per un’azienda si traduce in massimi livelli qualitativi e nuove opportunità per attrarre talenti e nuovi investimenti.
Delle 100 Best Companies to work for, 5 sono brand alberghieri: qui la felicità dello staff va di pari passo con l’alta qualità dell’accoglienza. Ma che cosa distingue questi hotel dagli altri e come può una struttura indipendente mirare agli stessi traguradi?
Ecco i vincitori: 5 case history di successo
Kimpton (IHG), Hilton, Hyatt, Marriott e Four Seasons sono le star del firmamento alberghiero: Kimpton si è posizionata al 14° posto, Hilton al 26°, Hyatt al 32°, Marriott al 33° e Four Seasons al 79°.
Ciascuno di loro ha il merito di essere riuscito a motivare e premiare nel miglior modo possibile i propri dipendenti in modo diverso:
- I Kimpton Hotels & Restaurants sono amati dai dipendenti perché offrono orari flessibili e promuovo una cultura solidale: il 94% dei loro dipendenti dichiara che qui si sente a suo agio, ha l’opportunità di affrontare grandi sfide e deve confrontarsi con un management con cui è semplice parlare e che dimostra la massima fiducia.
L’hotel dà la possibilità ai dipendenti e ai parenti diretti di soggiornare a 50 dollari a notte, offre sostegno a chi ha dei bambini o dei genitori anziani a carico, e persino di prendere del tempo libero retribuito quando muore un animale domestico. - Hilton si posiziona nella top 50 perché i suoi dipendenti dicono di sentirsi orgogliosi per quello che fanno e di provare un forte senso di appartenenza al brand. Il management dà ai collaboratori la sensazione che ciascuno di loro sia importante. Molti sono i benefit economici concessi, in particolare per la formazione professionale e per chi diventa genitore.
- Hyatt per molti dipendenti è una seconda casa dove regna la filosofia “della correttezza, dell’amore e del rispetto”. Anche qui sono compresi molti benefit, dalle notti gratuite per soggiornare negli hotel della catena, agli spazi per rilassarsi e passare il tempo libero e persino un fondo emergenza per quei dipendenti con difficoltà economiche e cinque giorni retribuiti per la perdita di una persona cara o di un animale.
- Da Marriott si dice che “tu sei l’unico limite per te stesso”, perché l’azienda fonda la sua crescita sulla crescita dei collaboratori. Qui si cura molto la vita personale delle persone: gran parte dei benefit mirano ad aiutare i dipendenti a raggiungere un buon equilibrio vita-lavoro; vengono offerti life-coach, sconti per i soggiorni in hotel, premi di eccellenza, programmi di formazione per ogni livello e coinvolgimento in attività sociali che danno un contributo alle comunità locali.
- Four Seasons è molto apprezzata dai dipendenti per la sua reputazione stellare. Ma anche i benefit garantiti sono dei massimi livelli: i soggiorni negli hotel del gruppo sono gratuiti e persino i ristoranti costano il 50% in meno. Inoltre il brand si impegna attivamente per sostenere la ricerca sul cancro, la sostenibilità ambientale e il supporto alle comunità locali.
Perché ambire a diventare come loro? Nel campo dell’hotellerie, essere i migliori significa avere un team che sa collaborare e creare qualcosa di assolutamente speciale per gli ospiti. Più il team è coinvolto e motivato, più sarà in grado di prendersi cura dei clienti.
Come diventare uno di loro: 3 consigli da Forbes
Il magazine americano Forbes, che da sempre si interessa alle tematiche legate all’eccellenza dei posti di lavoro, ha identificato i 3 segreti per spingere un collaboratore a dare il meglio di sé.
1 – Trovate una mission per la quale vale la pena combattere
Riflettete sulla vostra relazione con i collaboratori: siete in grado di coinvolgerli nella vostra mission? Li incentivate ad essere migliori, a condividere le loro idee? Date loro tempo e risorse per migliorare e diventare più produttivi? Li motivate a fare la differenza?
Improntare tutto l’hotel su una mission forte e condivisa significa alzare lo standard del servizio e la collaborazione all’interno del team. Non è più una questione di soddisfazione personale, ma di obiettivi comuni.
2 – Non focalizzate l’attenzione solo sui benefit economici
In cima alla classifica di Fortune c‘è Google e questo non ci meraviglia: avete presente quanto deve essere piacevole e stimolante lavorare in un posto come il Google Plex, avere spazi per rilassarsi, pasti e snack gratuiti e molto altro? Ma non è questo che fa la differenza e che spinge i grandi talenti a rimanere in un’azienda.
Secondo un sondaggio dell’OC Tanner Institute i benefit migliori che un manager può offrire al suo team sono per il 37% il riconoscimento delle attività svolte che hanno fatto la differenza, per 12% l’ispirazione per raggiungere gli obiettivi comuni e sempre per il 12% maggiore autonomia come segno di fiducia. Solo il 7% mira ad essere pagato di più.
3 – L’apprezzamento è quello che conta
Molto spesso si tende a dare per scontato il lavoro che svolgono i collaboratori e così facendo si finisce per ignorare gli sforzi fatti da ciascuno per raggiungere gli obiettivi dell’hotel. Questo è un vero peccato, perché
Insomma, non importa essere grandi catene alberghiere per applicare questi concetti: dimostrare apprezzamento per i collaboratori, aiutarli a crescere, condividere gli stessi obiettivi. Certo è più facile a dirsi che a farsi, ma gli hotel che ci hanno provato hanno raggiunto grandi traguardi. Prendete ad esempio La Perla, che dice di prendersi cura dei dettagli, ma “soprattutto dei collaboratori” che devono essere “preparati e motivati come una squadra di calcio”; oppure l’Hotel Artemide di Roma, dove “lo staff viene seguito e supportato quotidianamente dal management aziendale per renderlo partecipe dei successi e degli obiettivi raggiunti.”
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