Buonasera
leggo dalle faq di google termini tipo “cavalletti rotanti, tecniche sofisticate di assemblaggio delle immagini, HDR” e paroloni che possono fare il loro effetto a chi si occupa di ricezione alberghiera e non di fotografia.
La tecnologia per i virtual tour esiste da una decina di anni, ci sono software gratuiti disponibili sul web e, a giudicare dai siti dei fotografi certificati che ho visitato, non mi pare che la qualità sia uno dei parametri con i quali vengono selezionati da Big G.
Trovo in ogni caso il “prodotto virtual tour” poco adatto a strutture di livello alto e che fanno dell’atmosfera e dell’esperienza il loro punto di forza.