Re: Booking.com: “Partner o Predatore?”
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Ciao Marghe,
condivido pienamente il tuo pensiero su Booking, la sua veloce crescita negli ultimi anni e che faccia la voce grossa ogni tanto. Però credo che le cose siano tra loro collegate, cioè se Booking non spingesse di continuo gli albergatori a mettere disponibilità e tariffe forse non sarebbe arrivata dov’è adesso.
I clienti lì trovano sempre le migliori tariffa (infatti appena che una disparità subito Booking la segnala all’albergatore, così come la mancanza di disponibilità quando fa i confronti con altri competitors) e è buona parte per questo che poi alla fine Booking è diventato un leader, oltre ad altre cose meno importanti.
Io sono convinto che Booking ha dovuto fare questo lavoro per costringere gli albergatori a lavorare sempre al massimo e offrire quindi a chi visita il portale sempre il meglio.
E’ ovvio che questi obblighi non devono diventare “ricatti”, ci deve essere un limite.
Per quanto riguarda la parte delle risorse umane quella è una limitazione degli albergatori. Si sa che nel commercio più spendi e più guadagni (ovviamente intendo spendere in maniera intelligente), potrei dire anche “la pubblicità è l’anima del commercio”. Gli albergatori devono capire che ormai da 4 o 5 anni passa tutto per internet e dovono avere una persona che si occupi solo di quello. Che sia una persona a tempo pieno, part time, o un professionista a chiamata a seconda dell’esigenza dell’albergatore e delle dimensioni della struttura. Se si vuole un buon miglioramento della propria visibilità e di conseguenza delle proprie vendite. A loro la scelta……