Re: Il valore del Revenue Management? La parola all’esperto – Intervista a Franco Grasso
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Ho deciso di darle del lei per la prima volta da quando scrivo nel blog.
Abbiamo discusso tanto di temi come questi. Mi fa piacere che abbia risposto. Ci potrà aiutare ad arrivare a qualcosa di più concreto. Spero di avere altre sue risposte.
Dire, anzi sentenziare, che la domanda si possa creare dal nulla a mio avviso è sbagliato. La domanda che ha fatto poco fa è retorica, ovvio che il prezzo influisce sulla domanda, ma la crea dal nulla? non credo. Soprattutto se consideriamo che la destinazione è il reale motivo della vacanza, raramente è l’hotel. L’hotel ha il potere di creare o distruggere domanda? non credo che sia tra le sue prerogative.(anche perchè se un hotel alza i prezzi cosa fa, distrugge domanda?) consideriamo anche la varietà e la differenziazione dell’offerta di una destinazione.
Il nostro hotel non è l’unico, la variazione della nostra tariffa è quasi ininfluente per quanto riguarda i flussi della destinaizone. La domanda può essere spostata o deviata ma in ogni caso non da un solo hotel..
Questo è un tema che si collega molto ad un altro. La ricerca spasmodica dell’occupazione al 100%. Questa è una rovina. L’occupazione italiana aggira attorno al 50-60%, bene se volessimo raggiungere l’impossibile 100% di occupazione l’unica via sarebbe quella di abbassare e tanto i prezzi. Ma perchè vogliamo questo? le sembrano alti i prezzi alberghieri? a me no.
Poi la forchetta tariffaria cosi ampia.. troppo ampia. Dico questo sia nel caso della bottom in quanto credo che abbassare esageratamente il prezzo comporti una svalutazione del servizio alberghiero. Se invece lo si alza troppo si crea una distorsione allo stesso modo. La destinazione offre già una differenziazione di prezzo impressionante, abbiamo 1-2-3-4-5-5L abbiamo b&b residence di 1-2-3 categoria abbiamo affittacamere.. insomma cosa serve differenziare il differenziato? in pratica il 4 stelle potrebbe prendere i clienti del 1 stella passando per i b&b e per gli ostelli fino a raggiungere i clienti dei 5 stelle? insomma non è razionale la questione. Sbaglio? si ma dove?
Poi si era parlato anche delle difficoltà a gestire tariffe molto diverse nello stesso giorno con conseguenti possibili lamentele dei clienti. Abbiamo fatto l’esempio del cliente che sta chiaccherando alla recemption e sente che la tariffa offerta a un passante è la metà di quella che ha pagato.. sono situazioni spiacevoli.
Sono temi molto approfonditi sul blog in discussioni passate, le ho riassunte in modo molto sintetico.
Mi piacerebbe che rispondesse ai dubbi sollevati su questi temi cosi da procedere con argomentazioni molto più dettagliate.
Se non fosse per l’esasperazione della forchetta tariffaria e per la ricerca sistematica dell’occupazione al 100% sarei perfettamente in linea con questa sua idea di gestione.
Nella mia propongo una forchetta tariffaria in cui la rack non supera mai le 2.2 volte la bottom. Faccio anch’io revenue ovvio, ma non esasperato come predica lei.
Quindi non prenda il mio intervento come un ammazza revenue, in realtà è necessario e in verità lo si sta facendo da almeno 30 anni inconsapevolmente. Critico l’esasperazione dei particolari soprascritti.
Saluti