Re: Twitter vs Facebook: ancora pochi gli Italiani che scambiano tweets
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Proprietario di una piccola catena di 3 hotel nel nord Italia. In tutto sono più di 700 posti letto. Laureato in economia e specializzato in svizzera in management alberghiero.
Fai bene ad analizzare i bilanci, se li analizzi per bene vedrai che i margini stanno scendendo. Stanno scendendo e sono destinati a scendere. Immagino che tu sia un dirigente dell’albergo e non il propietario xkè è evidente che se fossi il propietario vedresti che non c’è più nessuna corrispondenza tra il capitale da immobilizzare per l’acquisizione di un hotel e la sua redditività. Il costi sono enormi e i maargini si stanno erodendo sempre più, credo insufficienti per giustificare un tale investimento. Aggiungiamoci la sensibilità della domanda turistica ai più disparati fattori e il rischio diventa altissimo, aggiungo io insostenibile.
Poi la moda di adesso, spinta dalla consapevolezza che bisogna a tutti i costi riempire l’albergo anche quando non c’è nessuno che vuole venire nella nostra zona è un vero è propio bumerang (se non si scrive cosi amen). Guardo ovviamente al fatturato delle mie camere, lo valuto sotto tantissimi aspetti tra cui anche il numero delle camere disponibili. Ma il revpav è solo un indicatore che ci dice tutto e nulla, anzi l’importanza che sta avendo adesso è esagerata.
In ogni caso si parte dall’assunto che le camere d’albergo sono come il pesce, il giorno dopo puzza e sono da buttare. Quindi meglio vendere, anche a poco, piuttosto che buttarlo via. Questo è indiscutibilmente vero, ma il problema è: davvero conviene??
La risposta dev’essere scomposta in due fasi temporali, breve periodo e medio/lungo periodo.
Nel breve è evidente che i costi di migliaia di euro per i corsi di revenue management funzionano. (anche per il fatto che non tutte le strutture li utilizzano)
Nel lungo è come gia detto un bumerang. La domanda potrebbe non giustificare/capire/accettare tariffe tanto diverse per uno stesso servizio e si potrebbe abituare alle tariffe promozionali. Allo stesso tempo tariffe troppo alte in periodi di forte domanda potrebbero scoraggiare la futura domanda. E’ un po come quello che veniva fuori dai modelli di analisi di impatto quando si studiavano gli effetti di eventi/schock in una determinata zona, tanta gente non adava in quel periodo di picco proprio perchè sapeva che ci sarebbero stati prezzi elevati e sovraffolamento. Cmq non ricordo bene i dettagli dovrei andarli a rivedere, ma cio non cambia il discorso.
E poi.. vi pare giusto che 2 nella stessa tipologia di camera possano pagare 2 cifre esageratemente diverse? uno paga 100 e il suo vicino di camera 300? per me a parte tutti i discorsi di convenienza economica, non sembra etico ne corretto.
E poi.. la realtà italiana con tutti piccoli alberghi, credo che la media sia tipo 30/40 camere.. come caspita fanno a fare RM con cosi poche economie di scala.. sono folli.. Selezione Darwiniana come ha detto il professo a qusto punto.
scappo che sono in ritardo.
Mi è venuto in mente adesso che c’è anche un altro motivo di fondo che ha uno sfondo macroeconomico, l’italia non puo e non deve concorrere con il resto del mondo sotto il profilo dei costi. Il prezzo non sarà e aggiungo non deve essere il nostro cavallo di battaglia!!! la QUALITA’ invece! questo il nostro cavallo di battaglia, qualità senza se e senza ma, questa è l’unico modello vincente per il nostro paese e il nostro business, abbiamo il paese più bello e ricco (culturalmente e storicamente del mondo) valorizziamolo!!
Politiche aggressive sui prezzi lasciamole fare alla croazia o alla slovenia per favore..
vado..