C’era una volta il turismo anonimo, quello fatto di turisti che nessuno conosceva, se non dal libro bianco dei saluti che alcuni mettevano a disposizione nella hall dell’albergo.
Poi sono arrivati i racconti di viaggio e il libro bianco (questa volta online) hanno cominciato a leggerlo anche le persone che nell’albergo non c’erano mai state. I resoconti pubblicati in rete hanno finito con il superare criteri di scelta come la location dell’albergo o la quantità dei servizi offerti nella definizione degli obiettivi di viaggio.
Perché il viaggio, prima di pianificarlo e porre attenzione alla concretezza di cifre e distanze, lo si sogna.
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