Crowdsourcing. Più elementi contribuiscono alla realizzazione di un insieme. La differenziazione e le interconessioni dei diversi elementi creano a loro volta, nuovi insiemi e quindi nuovi sistemi. L’algoritmo procedurale sviluppa le variabili nel cui range si muove l’offerta dei sistemi. Se volessimo applicare le basi modulari di fuzzy logic, dovremmo procedere con la falsificazione dei dati dei 200 soggetti statici per poi rimodulare i dati registrati e quindi analizzarli attraverso una x alla n prospettive. Troppo complicato. Diciamo che la tendenza del mercato on line, oggi già per molti versi in discussione, ci porta a considerare la con-partecipazione ( una specie di crowdsourcing) del mercato (il consumatore medio) a nuove esperienze: vendite flash, coupon site, a cui non si era preparati. Gli elementi di vantaggio dovrebbero essere valutati in funzione dei loro costi, soprattutto di gestione, per cui, parlare di up selling con l’acquirente in loco, per fare un esempio, è per il momento “aleatorio”. Bisogna dimostrare, nella fattispecie, alla comunità degli operatori, il valore numerico della effettiva portata del risultato economico. Vendere ha un costo. Se non si valuta quanto costa un utile, si ritorna a Misone “Investigare le parole a partire dalle cose e non le cose dalle parole”.
Leggo sempre con interesse gli interventi del Prof. Piccoli.