Sono sempre di più gli hotel che scelgono di non accettare ospiti al di sotto dei 14 o addirittura dei 18 anni. Per differenziare il brand e diversificare i servizi destinandoli ad un target ben preciso. Si tratta di una policy e non di un divieto, dal momento che la legge non consente di “vietare l’ngresso a…”. Semplicemente viene fatto notare al cliente che l’hotel non è attrezzato per ospitare bambini.
La policy “no kids” in Italia non manca di generare polemiche. Da una parte ci sono quei viaggiatori che lamentano continuamente sui siti di recensioni la presenza di bambini urlanti e scorribande tra i tavoli e chiedono espressamente di soggiornare in hotel che non siano propriamente “per famiglie”; dall’altra movimenti come l’Associazione Nazionale Famiglie Numerose hanno espresso indignazione verso un orientamento turistico percepito come discriminatorio. Questo anche, spesso, a causa di un gap di comunicazione da parte delle strutture stesse.
Hotel “No kids”: come adottare una comunicazione efficace ed evitare malintesi