8 consigli per promuovere la brand reputation dell’hotel con lo storytelling del territorio
22 Marzo 2012C’era una volta il turismo anonimo, quello fatto di turisti che nessuno conosceva, se non dal libro bianco dei saluti che alcuni mettevano a disposizione nella hall dell’albergo.
Poi sono arrivati i racconti di viaggio e il libro bianco (questa volta online) hanno cominciato a leggerlo anche le persone che nell’albergo non c’erano mai state. I resoconti pubblicati in rete hanno finito con il superare criteri di scelta come la location dell’albergo o la quantità dei servizi offerti nella definizione degli obiettivi di viaggio.
Perché il viaggio, prima di pianificarlo e porre attenzione alla concretezza di cifre e distanze, lo si sogna.
L’utente che comincia a pensare al viaggio che vorrebbe fare si aggira su internet in cerca dei resoconti degli altri viaggiatori e, soprattutto, delle emozioni che quella scelta ha dato loro l’opportunità di vivere. Non pensa a dove vorrebbe andare, non pensa subito a quanto vorrebbe spendere: pensa a ciò che desidera, al tipo di esperienza che quel viaggio, quella vacanza, quel soggiorno gli permetterà di vivere. Solo in un secondo momento si interesserà alle informazioni sui luoghi.
L’emozione diventa la guida capace di orientare l’utente e permettergli di districarsi e, soprattutto, scegliere, nel mare di informazioni ben superiore alle capacità assimilative di chiunque.
I contenuti generati dagli utenti non hanno mai avuto così tanto spazio e così tanta influenza. Per questo dovete essere in grado di partecipare al gioco di creazione di contenuti con cui si alimenta l’immaginario dei luoghi da visitare, o meglio, da vivere, se volete catturare i sognatori e non rischiare di perdere una fetta consistente di utenti.
Abbiamo parlato più volte della necessità di superare le tradizionali strategie di marketing, poiché adesso bisogna fare i conti con un mercato che si è riaggregato secondo logiche diverse dal passato. Se prima si selezionava un target di utenza sulla base della fascia sociale di appartenenza, ossia, su quanto l’utente era disposto a spendere, come criterio principale, oggi i potenziali clienti vanno individuati secondo un criterio emozionale: lo stesso con cui condividono le proprie esperienze in rete.
Perché questa è la nuova tendenza che emerge dal proliferare dei racconti diffusi in rete: si parte alla ricerca solo di luoghi con un’anima, capaci di trasmettere valori e di farci tornare a casa non solo rilassati o abbronzati, ma cresciuti a livello identitario.
Essere capaci di cogliere questa tendenza significa ripensare il proprio ruolo di albergatori, non più solo come operatori dell’offerta turistica, ma come promotori di sviluppo, perchè rivalutare un intero territorio, raccontarne l’unicità dell’esperienza che solo lì si può vivere significa investire sulla propria brand reputation in una maniera più efficace e pervasiva di quanto qualsiasi campagna di web marketing possa consentire di fare. Valorizzare un territorio significa trovare dei valori da trasmettere: significa riscoprire l’anima di un luogo prima ancora di offrirla al visitatori, per affascinarli attraverso una comunicazione trasparente sulla vivibilità dei luoghi, sul rapporto tra popolazione locale e ambiente, su una specificità identitaria che nessun cambiamento di trend della domanda turistica può abbattere.
Basilicata: una storia può fare la differenza
L’emozione è capace di muovere le leve della scelta in maniera immediata, a differenza di un’attenta analisi del rapporto qualità–prezzo e di altri criteri. Perciò le storie devono essere dirette e coinvolgenti: la regione Basilicata sta conoscendo un autentico successo virale grazie ai video postati in rete da un giovane regista olandese che, affascinato dalla bellezza del territorio, in quei luoghi ha deciso di fermarsi a vivere. Anche Luca De Biase sulla sezione Viaggi del Sole 24 ore riporta la case history come esempio dell’esigenza di approfondimento che è diventato il nuovo trend in ambito turistico.
Quel che il video racconta non è rintracciabile in alcuna guida di viaggio: pomodori rosso sole da annusare e i sorrisi della gente del posto sono particolari unici e irripetibili, in una parola: da provare.
Perché sono i particolari a fare la differenza e in quella differenza, fra ciò che a tutti è visibile e ciò che solo da un’esperienza ravvicinata può emergere, nasce l’emozione capace di raccontarvi un luogo unico al mondo.
8 Idee per favorire lo storytelling
I racconti di viaggio che parlano del vostro territorio come di un luogo da non perdere garantiscono un diretto ritorno della brand reputation anche alla vostra struttura ricettiva. Vediamo perciò come sfruttarli al meglio:
- Dimenticate il Colosseo. Chi sogna di vedere le grandi città d’arte, i monumenti, i luoghi d’interesse storico ha un immaginario già confezionato e passerà direttamente alla fase della pianificazione del proprio viaggio. Puntate invece su chi è alla ricerca di un desiderio, gli indecisi che perlustrano la rete a caccia di un’emozione che tenda il filo verso un obiettivo di viaggio carico di significato.
- Promuovete un digital video contest che racconti il vostro territorio, mettendo in palio un soggiorno presso il vostro albergo. I video, si sa, hanno un impatto maggiore delle parole e stimolare la voglia di raccontare un territorio significa aumentare la visibilità di quel territorio e il desiderio di visitarlo in coloro che vedranno i video-racconti. Un’operazione di questo tipo avrà come risultato l’aumento del flusso di visitatori per cui rappresenterete un naturale punto di riferimento. Se produrre un video professionale può rivelarsi una spesa molto onerosa e dall’efficacia non garantita, per condividere i video degli utenti è sufficiente aprire un canale sui principali video social network, come You Tube e Vimeo ad esempio.
- Collaborate con le associazioni locali per la promozione del territorio: la creazione di nuovi itinerari turistici, percorsi di trekking, manifestazioni culturali interessanti ha un riscontro importantissimo in termini di visibilità e reputazione. Un esempio di successo arriva dalla Maremma, dove l’APT ha coinvolto le strutture ricettive nell’attività di comunicazione del territorio ed è oggi un brand riconosciuto per la qualità dello slow-tourism che riesce a garantire (vedi l’intervista a Francesco Tapinassi sul Caso Maremma).
- Coinvolgete gli autori dei racconti che vi riguardano. Se pubblicate sul vostro sito immagini tratte da social network, come Facebook o Flickr, contattate l’autore e instaurate con lui un’interazione. In questo modo potrete entrare in contatto anche con la rete di consensi che la pubblicazione di quell’immagine è riuscita a raccogliere.
- Mettete in evidenza tutte le possibili esperienze che presso la struttura si possono vivere, pensando a questo elenco come ad una gamma da aggiornare costantemente visionando le analizzando le esperienze degli utenti che parlano di noi. Cercate di trasmettere l’idea che non offrite un’esperienza standard, bensì su misura per ogni visitatore.
- Raccontate in rete il modo in cui voi per primi vivete il territorio: non si può inspirare la gente a visitare un luogo se non vivendolo in prima persona. Diventate autorevoli per il particolare tipo di attività che solo in quel luogo si può svolgere: ad esempio gli amanti del trekking non avranno dubbi nello scegliere la vostra struttura se dalle immagini pubblicate scopriranno che siete voi stessi appassionati camminatori. Aprire un gruppo Facebook può aiutarvi a condividere contenuti ed entrare in contatto con altri appassionati (vedi Gruppo Facebook: come utilizzarlo per promuovere l’hotel). Sviluppare una relazione autentica con il pubblico è fondamentale. Una rapida lettura ad alberghi e ristoranti nelle prime posizioni delle classifiche di Tripadvisor ve ne darà la prova: sono sempre le strutture dal volto umano ad essere considerati i migliori.
- Prestate attenzione al paesaggio. Vi curate di avere fiori sempre freschi nelle stanze dell’albergo e di abbellire gli arredi, perché conoscete bene l’importanza di trasmettere un’idea di ordine e bellezza ai visitatori. Allo stesso modo se possibile, dovreste inserire nella lista dei beni dell’albergo da manutenere anche il paesaggio che lo circonda, perché avrà un peso notevole sulle percezioni dei visitatori e sulla sua esperienza complessiva di viaggio. Non può esserci turismo senza volontà di preservare la bellezza dei luoghi, perché questo è il fattore di attrazione capace di assicurarvi un afflusso turistico che non si esaurisca nel breve periodo.
- Offrite servizi che supportino il cliente nella costruzione della sua esperienza di viaggio: consigliate uno scorcio particolarmente suggestivo da riprendere o fotografare al mattino presto e favoritene la condivisione, assicurandovi che il cliente abbia a disposizione una connessione wi-fi.
Come si dice sul sito di storytravelers.com, ‘good stories inspire people.’ Non lasciate che delle belle storie che vi riguardano rimangano non raccontate, perché sarebbe uno spreco.
Commento da Mauro Calbi — 23 Marzo 2012, alle ore 19:58
Articolo interessantissimo! Grazie per i preziosi consigli. Sono pienamente d’accordo che il territorio va raccontato perché vissuto in prima persona. In albergo, per promuovere un evento, non basta attaccare un volantino. I turisti vanno presi per mano ed accompagnati per raccontare la città, la costa, l’entroterra…così nascono amicizie e s’instaurano buoni rapporti. L’unico problema è che non è sempre facile andarli a trovare nelle loro località, che vorrebbero mostrarti con lo stesso entusiasmo con cui hanno scoperto il nostro.
🙂
Commento da b.rinaldi — 26 Marzo 2012, alle ore 11:38
Gentile Mauro, quando scriviamo ci indirizziamo esattamente agli albergatori come lei, entusiasti del proprio lavoro e consapevoli dell’importanza del ruolo che rivestono nei confronti di coloro che vengono ospitati. Perché il turista, prima ancora di essere un cliente, è un ospite e l’albergatore è il suo punto di riferimento, colui che può indirizzarlo nella maniera migliore alla scoperta di un territorio che altrimenti rischia di rimanere nascosto tra le pieghe di una voluminosa guida di viaggio. I clienti che la invitano a render loro visita sono senz’altro la miglior prova dell’eccellenza raggiunta nel lavoro, complimenti!
Pingback da 8 consigli per promuovere la brand reputation dell’hotel con lo storytelling del territorio » Kleis Communication Technologies — 27 Marzo 2012, alle ore 10:46
[…] originale: Booking Blog™ – Il blog del Web Marketing Turistico web marketing web agency, web design, web marketing […]
Commento da GUGLIELMO PILATO — 9 Maggio 2012, alle ore 08:47
mi occupo di gestione centro città con i commercianti e questo articolo mi ha dato dei suggerimenti su come il sistema del ricettivo può lavorare con il suo teritorio e il mondo del piccolo commercio.E’ un bel misto di marketing e psicologia.
Grazie del contributo
Guglielmo Pilato
Commento da b.rinaldi — 9 Maggio 2012, alle ore 11:48
Gentile Guglielmo, molte grazie per il feedback. Sapere che i nostri lettori riescono a trarre spunti utili per il proprio operato dai nostri articoli è esattamente il nostro obiettivo. Saremmo felici di approfondire con te l’idea dell’interazione tra strutture ricettive e piccolo commercio all’interno dei centri cittadini, una sinergia decisamente interessante, da cui avrebbero tutti da guadagnare.
Pingback da 8 consigli per promuovere la brand reputation dell’hotel con lo storytelling del territorio | Girando in rete... | Scoop.it — 10 Maggio 2012, alle ore 19:31
[…] http://www.bookingblog.com – Today, 7:31 PM […]