Turismo italiano, addio alla Pasqua?

leggi l’articolo completo...Prenotazioni in hotel nel periodo di Pasqua al –30% rispetto al 2019. A causa dell’aumento dei costi della benzina e delle bollette, le famiglie italiane tagliano sui consumi, viaggi in primis 

 


Quale scenario si prospetta per il turismo italiano nel prossimo periodo?  

 

Travel sotto stress

 

Dopo un iniziale ottimismo, le previsioni per Pasqua raccontano adesso uno scenario nettamente diverso.  

Fioccano le disdette degli italiani, come riportato in un articolo de La Repubblica. L’aumento del costo di beni essenziali induce i vacanzieri a rivedere le spese. Oltre alle vacanze di Pasqua, saltano i week end primaverili fuori porta. 

A questo proposito Vittorio Messina, presidente di Assoturismo Confesercenti, ha dichiarato che “le prospettive di questa primavera per il turismo erano molto alte. Oggi però l’aumento dei costi dei carburanti si riflette sul costo dei viaggi e gli italiani, già messi alle strette dal caro bollette, hanno deciso di ridurre il budget: uno su tre taglia le spese turistiche alla voce “viaggi di Pasqua” e nel complesso su tutti i fine settimana di aprile e maggio, e la domanda internazionale rimane sotto le attese.” 

Roma rappresenta un caso emblematico. Le prenotazioni, in questo periodo, sono la metà di quelle registrate nel 2019. 250 alberghi sono chiusi e la mancanza del turismo di lusso proveniente dalla Russia fa registrare un disavanzo di 200 milioni di incassi rispetto al pre-pandemia. 

Giuseppe Roscioli, presidente Federalberghi Roma e Lazio, ha fatto notare come “da quando è cominciata la guerra sono fioccate le cancellazioni per aprile e maggio”. Una tendenza che non riguarda soltanto l’Est Europa. Dal secondo giorno del conflitto, gli americani hanno cominciato a disdire i viaggi prenotati nell’Unione Europa. 

Anche al Nord la situazione non cambia. A Milano, su 30 mila stanze disponibili, solo 6 mila sono occupate. A marzo 2019, l’occupazione ha toccato quota 75%. 
 

 

L’aumento delle tariffe degli hotel

 

Dal canto loro, gli albergatori hanno aumentato i prezzi medi delle tariffe, a partire dallo scorso anno. Secondo l’Istat, c’è stato un incremento del 14.6% su base annua sui pacchetti delle vacanze degli hotel italiani. Se prendiamo in considerazione febbraio 2022, le tariffe delle strutture ricettive sono aumentate del +8.4%. 

La tendenza, anche in questo caso, è dovuta in larga parte al rincaro dei consumi. A questo proposito, Confcommercio ha rilasciato alcune stime. Secondo quest’ultime, un hotel a cinque stelle che a gennaio 2021 ha speso 11.500 euro in bollette, si trova adesso a pagare 36.500 euro. 

Alle utenze vanno aggiunti i costi dei fornitori, che in alcuni casi sono aumentati. È successo alle lavanderie, che già hanno comunicato una variazione del prezziario.  

Per gli hotel che hanno un ristorante, ci sono da fare i conti anche con l’aumento del costo delle materie prime. Il merluzzo costa +20%, il maiale +30%. 

Emiliano Pigliapoco, presidente di Federalberghi Marche, si è espresso così sul tema: “Dobbiamo rivedere le tariffe che abbiamo impostato a novembre o dicembre, siamo costretti ad aumentarle minimo del 20%”. 

Nemmeno le previsioni sul medio periodo lasciano maggior fiducia. L’Istat ipotizza un rialzo dei prezzi del 13.5%, anche a causa del conflitto fra Russia e Ucraina. 

 

La proposta di una tassa sull’energia

 

C’è una proposta, denominata energy surcharge, che circola nei corridoi delle varie associazioni alberghiere. L’idea sarebbe quella di introdurre un supplemento extra, accanto alla tassa di soggiorno 

Una maggiorazione temporanea, tramite la quale “si potrebbe fare ai clienti un’offerta trasparente e confrontabile, senza inserire nuovi aumenti sui prezzi base del servizio” ha fatto sapere Federalberghi. 

Pronta la risposta del Codacons: “una follia”. “Le famiglie sono già in difficoltà con i rincari in casa propria” – ha aggiunto l’associazione- “non possono pagare anche gli extra delle strutture alloggiative. L’aumento delle tariffe non è una strategia lungimirante, anzi rischia di essere controproducente.” 

 

Nel frattempo, il Governo ha predisposto ulteriori fondi per dare man forte al turismo. Continuate a seguirci per tutti gli aggiornamenti.