Turismo Europa: gli stranieri investono e snaturano il territorio
14 Marzo 2013Russi, Cinesi, Arabi: ormai da un paio di anni non si parla d’altro che dei nuovi ricchi provenienti da Oriente all’arrembaggio dell’Europa. I flussi turistici provenienti dall’Est continuano a crescere nonostante la crisi, ma un nuovo trend si sta profilando, sia nella Penisola che nel resto d’Europa.
Questa nuova élite di tycoon non si accontenta più di venire in vacanza da noi, ma acquista in modo significativo e massiccio, come conferma un recente articolo di approfondimento pubblicato sul quotidiano inglese The Guardian.
I governi aprono le porte ai turisti dall’Est desiderosi di spendere
“I Russi, gli Asiatici e gli Arabi – scrive Conal Urquhart sul The Guardian – stanno riscrivendo le regole del turismo europeo. I nuovi industriali arricchiti e gli appartenenti alla classe media che hanno beneficiato delle economie in crescita a livello mondiale, acquistano proprietà e si prendono spiagge una volta custodite gelosamente degli Europei del Nord.”
I governi hanno capito che i soldi e gli investimenti in “cash” vengono da queste nuove economie emergenti e, pressati dalla crisi, “abbattono tutti i paletti per attrarre visitatori non europei con soldi da spendere.”
Paesi come il Portogallo, Cipro e la Spagna si stanno muovendo in questo senso, offrendo permessi di residenza a chi acquista case dall’estero, in modo da dare forza a un mercato immobiliare fermo da anni a causa della disastrosa situazione economica.
L’Italia tra le attrazioni più contese
Tra le location più gettonate resta l’Italia. Crescono i magnati russi che non si accontentano della villa al mare e che la abbinano più volentieri a proprietà terriere e vigne nell’interno, acquistate per varie decine di milioni di euro.
Ma a comprare non sono più solo i super-ricchi: anche i Russi benestanti investono in proprietà europee. “La classe emergente Russa, i benestanti, stanno trasformando il mercato di Turismo di massa aggiungendo il loro portfolio di proprietà più modeste.” La maggioranza dei visitatori viene per comprare “con un budget approssimativo di 500.000,00 €. Normalmente non hanno bisogno di mutui e pagano in contanti. L’economia russa sta andando molto bene e la classe media è immensa.”
In Italia, i Russi si sono spostati dalla Sardegna in gran parte in Toscana. Addirittura a Forte dei Marmi, l’ondata anomala dei Russi ha gonfiato a tal punto i prezzi delle case che si diceva il sindaco avesse pronto un piano casa per bloccare la vendita agli stranieri. Notizia presto smentita dallo stesso sindaco, che si precipitò niente meno che a Mosca per rassicurare i tanti Russi delusi (fonte: Il Sole 24 Ore). Anche se un piano casa con abitazioni a prezzi più abbordabili e l’impegno di non vendere per almeno 20 anni, è stato in effetti varato, per convincere gli Italiani a restare.
Così infatti il mercato e i luoghi cambiano e si snaturano: sì perché a Forte dei Marmi c’è anche chi si lamenta. Le botteghe, i gelatai, i banchi delle angurie, i fruttivendoli e le macellerie storiche cadono sotto l’emergere impietoso delle boutique sempre uguali delle grandi firme globali. Come se fosse una grande vetrina, una sorta di nuovo outlet. Gli affitti dei fondi commerciali lievitano come i prezzi delle case e i commercianti locali non ce la fanno più e in questo modo si va perdendo “la specificità del luogo, il gusto e la tradizione.” (fonte: Lettera43).
Ora anche proprietari di hotel
I ricchi dell’Est non si limitano ad acquistare le ville, ora si spingono anche nel settore Ospitalità, acquistando hotel e resort. Proprio a Forte dei Marmi degli investitori russi hanno acquistato lo storico Hotel Principe 5 stelle nel 2010 e da poco anche un’altra pietra miliare del posto, l’Hotel Alcione, che dovrebbe trasformarsi in struttura extralusso e hi-tech nel 2014.
Da quest’anno anche gli investimenti da parte dei Cinesi in Italia sono aumentati. Di recente siamo venuti a conoscenza di un gruppo di imprenditori oltreoceano Cinesi che stanno investendo in alcune strutture di lusso in tutta Italia, con una particolare attenzione ad acquistare immobili storici di valore.
Il The Guardian conferma questo trend: “Gli albergatori italiani stanno disperatamente cercando di capire come accaparrarsi una fetta del turismo cinese in crescita, offrendo il giusto tè e rispettando le regole del Feng Shui. La loro paura è che gli imprenditori cinesi acquistino hotel per accontentare i turisti cinesi, tagliando fuori gli Italiani dalla corsa all’oro. A Milano c’è già un hotel tutto cinese, il Huaxia.”
Il processo non sarà così immediato ma certamente avrà un seguito. Già nel passato la Cina aveva espresso l’intenzione di investire nel settore turistico italiano. Ma quanto, per accontentare questa nuova ondata di investitori e turisti esteri, cambieremo il nostro modo di fare Ospitalità e i nostri luoghi?
Commento da giacomo bufalini — 15 Marzo 2013, alle ore 17:39
e’ anche l’effetto della globalizzazione, che ha i suoi pro ed i suoi contro. personalmente credo cha a snaturare il territorio non siano necessariamente i nuovi ricchi dell est, ma i soldi di chi investe e di chi spende. non tutti però appartengono a gente maleducata o spocchiosa ed è lì che le cose cambiano. a forte dei marmi per esempio i russi comprano, ma non si notano. si nota piuttosto il 25enne arricchito milanese che sfreccia con la sua fuoriserie rischiando di investire i bambini che vanno in bici, cosa che piace molto anche ai russi. sono i russi che hanno cominciato ad usare quegli orribili tricicli di cui il forte ora è pieno (io modestamente sono uno dei pochi che lo usa anche a firenze ed è comodissimo per portare i bambini a scuola!). mai un milanese arrogante girerebbe con un mezzo così semplice… i luoghi per concludere li snaturano le persone, ricche o meno che siano e dal mio punto di vista laddove la domanda te lo consente devi essere bravo a selezionare non solo in base al portafoglio. naturale poi che dove arrivano i soldi il contesto socio economico cambia, ma non è detto che sia sempre in peggio…
Ciao
Commento da marghe — 19 Marzo 2013, alle ore 09:30
Buongiorno Giacomo… sapessi come sono d’accordo con te sui 25enni milanesi… ma che vuoi, ormai quelli fanno parte integrante dell’arredamento del Forte! 🙂 Scherzi a parte, purtroppo è vero che il territorio cambia in base anche al Turismo e alle sue esigenze … guarda anche a Firenze quante piccole botteghe e artigiani sono spariti o hanno chiuso per lasciare il posto ai grandi monomarca. Questo vuol dire sfigurare il volto di una città. Forse potrebbero essere invece le istituzioni a prendersi cura di mantenere viva la vocazione di una città e farlo apprezzare anche ai turisti.
Commento da Pedrito — 2 Aprile 2013, alle ore 22:06
Concordo con te Giacomo,é anche pqrte del effetto della globalizazzione,anche se…per esperienza vi posso dire,che nel mio paese,”cuba” tanti stranieri ricchi,russi,canadiensi,olandesi,ecc..”una lunga lista” hanno saputo investire i loro soldi nella creazione di nuove strutture alberghiere,senza snaturare el territorio,hanno saputo trovare soluzioni ingegnose ed innovative,che hanno saputo inserire in modo apprezzabile,lasciando sempre posto alla cultura e la storia dei posti meravigliosi dove si trovano,faccendo apprezzare al turista sia il comfort d’oro che offrono ed allo stesso tempo fargli sentire a Cuba,in italia dovrebbeno fare allo stesso modo,(e nn dire,”vabbe,tanto c’è il colosseo e tantissimo arte,per un paio di botteghe nn penso faranno problemi”) soldi e globalizzazione fanno piu del possibile…ma..come si dice qua in sicilia,tutto il mondo é paese..c`e gente che da valore ed ha valori ovunque,lo stesso quello che nn gliele ne frega nnte…anche se é sbagliatissimo…