TripAdvisor e i suoi “Top Worst Hotels”: cresce la rabbia degli albergatori
4 Febbraio 2010Ancora una volta TripAdvisor suscita la rabbia degli albergatori pubblicando la nuova Top Ten degli hotel più sporchi nel mondo, rimanendo apparentemente indifferente alle molte polemiche nate nel settore alberghiero sui criteri di affidabilità delle recensioni.
Una classifica quella di TripAdvisor, che fa sorridere i lettori ma che non fa certo saltare di gioia gli albergatori degli hotel vincitori del poco ambito premio: ottenere un riconoscimento del genere a livello internazionale non può che produrre effetti simili a quelli della famosa “lettera scarlatta” dell’omonimo romanzo, dunque una pessima brand reputation e probabilmente un impatto negativo nel business.
Il quotidiano The Independent rende pubblica la rabbia degli albergatori inglesi
All’uscita della Top 10 in Inghilterra, forti critiche sono state sollevate dagli albergatori, come dichiara anche il quotidiano inglese The Independent: “L’industria alberghiera è sempre più preoccupata relativamente al potere esercitato da siti internet come TripAdvisor, sul quale vengono pubblicati commenti offensivi eppure anonimi che possono distruggere la reputazione di un intero staff”.
E mentre in Italia è stata fatta una vera e propria vertenza all’Antitrust, in cui si accusa TA di pubblicità ingannevole e di altri comportamenti ritenuti illegali, anche in UK la British Hospitality Association ha affermato che molte strutture in tutta Europa stanno cercando di persuadere la Commissione Europea a esaminare le regole a cui sottostanno le recensioni del sito per assicurare che siano pubblicate da clienti reali e non da competitor o da semplici persone in cattiva fede.
Bob Cotton, a capo della BHA, sostiene che deve esserci una qualche sorta di regolamentazione per assicurarsi che un ospite abbia realmente soggiornato in una struttura: “Non si possono bannare le recensioni on-line, sarebbe come de-inventare la bomba atomica, e io sono a favore di tutti questi moderni metodi di comunicazione. Ma abbiamo bisogno di maggiore correttezza”.
Gli alberghi incriminati
Chirag Khajuria, gestore del Grosvenor Hotel 2 stelle di Blackpool, primo classificato della Top 10 inglese, ha 35 recensioni poco positive, ma critica il modo in cui è stata stilata la classifica: “Si sono concentrati solo su quelle negative, mentre alcuni dei nostri ospiti hanno scritto che sarebbero tornati volentieri”.
Altri albergatori sono pronti a prendere provvedimenti: uno dei dieci classificati ha affermato di voler citare il sito di recensioni perché si sarebbe basato solo su vecchi commenti, precedenti a una importante ristrutturazione. Che le conseguenze per l’hotel siano pesanti anche a livello occupazionale non c’è dubbio: un albergatore londinese ha affermato che dopo la pubblicazione dell’articolo ha ricevuto molte cancellazioni.
Da parte sua TripAdvisor ha dichiarato di aver effettuato i dovuti controlli e di aver stilato la classifica in base a un “algoritmo di proprietà”.
Ci chiediamo adesso se questi hotel, avvisati dell’ambito riconoscimento, a fronte delle ovvie conseguenze possano richiedere di essere rimossi dal sito, sul quale forse non sapevano neanche di essere presenti.
Fonte: The Independent
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 5 Febbraio 2010, alle ore 12:16
allora svisceriamo il problema, il punto è dimostrare che la recensione è vera, quindi dimostrare che il cliente ha realmente soggiornato,
bene, chi può sapere tale informazione? due soggetti, il cliente e l’hotel (la ota o agenzia può supporre).
il cliente può provare con ricevute del soggiorno, ma mette macchinosità nel sistema, e quindi la review non viene più scritta perchè il processo non è più semplice e veloce, quindi non va bene,
l’hotel? l’hotel può confermare e disconfermare a suo piacimento la permanenza del cliente, e se fosse lui il giudice della verità potrebbe fingersi cliente per scrivere recensioni fake,
quindi il problema non ha soluzione definitiva!
S.
Commento da Riccardo Cocco — 5 Febbraio 2010, alle ore 17:03
@Stefano:
Su una cosa siamo in accordo: il problema non ha soluzione definitiva fintanto che non sia possibile certificare un soggiorno.
Ecco dove a mio avviso laddove si voglia dare più trasparenza al servizio occorre:
1) la gestione delle recensioni non può essere delegata agli attori: Hotel o OTA;
2) occorre generare un organo superpartes che possa aver accesso alla verifica dei soggiorni (mi rendo conto che questo è macchinoso);
3) per ovviare quanto sopra, potrebbe esistere tale organo superpartes che permette qualsiasi recensione (non diffamatoria) e che obblighi il recensore a fornire i propri dati il cui accesso potrà essere effettuato dall’Hotel di riferimento che provvederà a confermare o meno l’avvenuto soggiorno del cliente stesso.
Non mi sembra che non vi siano i presupposti tecnologici per poterlo fare.
Esiste la volontà per poterlo fare? Credo che non vi sia l’ostacolo all’organo superpartes di poter richiedere un fee (consono) alle strutture che desiderano accedere al servizio per poter garantire il corretto riscontro dei soggiorni.
SE QUALCUNO MI COPIA IL PROGETTO, CHIEDO LE ROYALTIES….. 🙂
Buon lavoro e buon Revene Management a tutti!
Riccardo Cocco
Commento da terracelodge — 5 Febbraio 2010, alle ore 22:26
Io mi sto irritando e preoccupando.
Le recensioni, cosí prese “sul serio” da T.A., stanno prendendo davvero una brutta piega. T.A. dichiara di prendersela a serio sulle frodi ma in effetti non fa abbastanza per limitarle e/o eliminarle.
Un esempio: ho notato una falsa recensione su una struttura di un mio concorrente e ho inviato -3 giorni fa- due segnalazioni a T.A. Non so quanto tempo passi tra la segnalazione e la risposta ma spero non si debba aspettare settimane. se riceverò risposta e ci sarà una reazione di T.A. lo segnalerò in questo blog.
Inviare recensioni false è ancora troppo facile. I mezzi per eliminarle (o almeno ridurle drasticamente) esistono, e potrebbero essere:
– Fotografia degli ospiti nella struttura(soprattutto nella stanza).
– Fotografia del cliente con il proprietario o un responsabile dell’hotel. È utile nel caso si voglia lodare -e non bocciare- l’hotel.
– Ricevuta/fattura del pagamento.
– Numero di telefono (rete fissa) di chi invia il commento.
¿Troppo tempo per verificare usando uno o più dei metodi elencati? ¿Allora è meglio continuare col sistema attuale? Il fatto è che l’adozione di questi controlli e nuove regole ridurrebbe il traffico web di T.A.
Un altro problemino: la difficoltá nel contattare T.A. Non esiste indirizzo m@ail. Io ho provato a telefonare e il “robot” ti rimanda alla pagina web. Faccio notare che io sono anche inserzionista e non avere un contatto diretto con chi pago non mi fa piacere.
Spero che T.A. cominci a prendere sul serio le lamentele degli albergatori perché cosí come un sito nasce dal nulla e si propaga a livelli esponenziali, altrettanto potrebbe … Ci siamo capiti?
Flavio
Commento da borghe — 6 Febbraio 2010, alle ore 16:21
Il problema NON vuole essere risolto…
TA potrebbe accordarsi coi portali come Booking.com che quando questi invitano i clienti (veri) a lasciare un feedback, diano la possibilità al turista di lasciarlo anche su TA
Oppure potrebbe dare dei codice temporanei agli hotel che, fornendoli ai clienti, garantirebbero l’ effettivo avvenimento del loro soggiorno
E avanti così…
Commento da GIANLUCA1 — 6 Febbraio 2010, alle ore 19:39
@BORGHE
Il problema è risolto…..bisognerebbe lasciare i clienti liberi nel dare o meno un giudizio all’albergo.(Se prenotano sulle ota li potranno dare tranquillamente e senza essere influenzati)
E’ inutile chiedere di mettere un buon giudizio, se il cliente si è trovato bene lo dirà al massimo ad una persona se si è trovato male lo dirà a + di 10 persone…..
Che ne pensate?
Saluti a tutti
Gianluca1
Commento da Davide_ozopo — 7 Febbraio 2010, alle ore 10:38
In Risposta a Riccardo Cocco:
complimenti alla tua disamina del problema. I tre punti sui cui basi la tua idea sono già stati messi in pratica da me sul mio sito Ozopo. L’organo super-partes a cui tu alludi, è esattamente l’idea che mi ha portato a creare tale sito. Ciò che intendo essenzialmente dire è che mi fa piacere che alcuni (tanti?) di voi, addetti ai lavori, vi state rendendo conto che TripAdvisor è da considerarsi solo l’exploit mediatico di un modello di recensione che presto sarà destinato a fare i conti con le sue molte falle e contraddizioni. Per non parlare dei ‘conflitti d’interesse’! La domanda (nuova) a cui il turista-navigatore andrà a porsi sarà: “voglio un sito che mi proponga soltanto le strutture valide per le mie esigenze”.
Poi, una cosa che manca dalla tua disamina è la questione della riconoscibilità del possibile recensore da parte dell’albergatore. Ma complimenti perché riconosco finalmente qualcuno a cui sta a cuore la tutela del cliente e dell’albergatore, al di fuori dei meccanismi intermediari delle varie OTA.
Commento da Anto4444 — 7 Febbraio 2010, alle ore 19:15
Ma insomma.. la situazione è un po strana.. da una parte vedo che TA è sopra le righe nel senso che effettivamente come dicono alla dolce vita e cocco e altri non affidabile e addirittura fuori legge.. e sono d’accordo.
Ma un sito tipo http://www.ciao.it non fa la stessa cosa?
Forse nel turismo ci sono degli aspetti peculiari che rendono la recensione ncor più delicata ma in pratica questa cosa(recensioni online senza certezza) è diffusa da tempo in tantissimi campi.
Quindi siamo di fronte a un fenomeno impossibile da fermare o siamo di fronte a un qualcosa che si può e che si deve arrestare.
Ma solo per curiosità guardate questa recensione! http://www.ciao.it/Booking_com__Opinione_1133237
è una recensione di uno che si lamenta di booking.com!! e sapete perchè? perchè non gli hanno pubblicato la recensione!!!
A perte la cosa che è curiosa: uno fa una recensione su un portale di recensioni perchè non gli hanno pubblicato la recensione!!
Duccio vedi che Cocco aveva ragione quando diceva che nenche i portali sono limpidi in fatto di recensioni? in pratica non tutte le recensioni compilate vengono pubblicate!!
insomma anche cosi si possono falsare i risultati non credete??
Quindi non c’è solo TA ma ci sono tutte le OTA in pratica!!!!
Commento da Anto4444 — 7 Febbraio 2010, alle ore 19:22
Anche questa è di uno a cui non gli hanno pubblicato la recensione..
http://www.ciao.it/Booking_com__Opinione_935205
Commento da sfarinel — 7 Febbraio 2010, alle ore 20:12
@Anto4444
credo tu abbia centrato il punto.
I siti di recensioni ci sono ormai da molto tempo e riguardano tutti i settori e la maggior parte di loro è nell’impossibilità materiale di certificare il soggiorno ne tantomeno l’acquisto.
L’affidabilità superiore delle recensioni sulle OTA rispetto a quelle pubblicate su TA mi fa sorridere.
Nel caso delle OTA/portali il conflitto di interesse è molto più marcato. Pensiamo al caso di recensione negativa per mancata corrispondenza tra quanto riportato sul sito e quanto effettivamente trovato. Se il portale pubblicasse una recensione del genere farebbe un danno diretto alla propria immagine e dubito che ne pubblichino molte.
Le recensioni che hai scovato su Ciao (complimenti, davvero fantastiche) evidenziano 2 cose:
1) le recensioni sulle OTA (soprattutto quelle) non possono essere considerate affidabili
2) oggi è impossibile “imbavagliare” gli utenti. Con il web 2.0 gli utenti hanno la possibilità di parlare e comunicare tra di loro con infiniti mezzi e se un sito “censura” la loro opinione, semplicemente la postano altrove.
Sergio
Commento da aldo — 7 Febbraio 2010, alle ore 23:38
Una media del 6,7 su booking non vuol certo dire una buona valutazione, anzi, per avere una media del genere l’hotel deve avere parecchie stroncature, strano che chi ha scritto la recensione su ciao non se ne sia accorto, l’altra critica, sempre su ciao, è incomprensibile, probabilmente la ragazza aveva scritto cose terribili contro l’hotel che non le aveva offerto la navetta e dato che l’hotel non aveva alcuna responsabilità (era di booking che aveva tradotto male il testo) giustamente è stato tolto. A me pare che dimostri l’affidabilità dei commenti pubblicati sulle OTA, non il contrario. Il problema di Tripadvisor è uno solo, si tratta di commenti anonimi, scritti da persone non identificabili, in fondo non hanno alcun valore.
Commento da Duccio Innocenti — 8 Febbraio 2010, alle ore 09:33
@Anto4444
veramente interessante quanto hai scovato…
rimango sempre più basito perchè non possono essere tutti casi e credo che niente possa recare maggior danno alla credibilità di un ota così importante…
Voglio ancora pensare che non sia un’azione volontaria ma un problema tecnico………… questi sono errori da ragazzi non da azienda leader di mercato che investe cifre enormi in puubblicità.
adesso guaro anche io se trovo qualcosa del genere…
Buona giornata a tutti
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 8 Febbraio 2010, alle ore 10:52
bene bene,
andiamo a stimolare la nostra ACTION ecco su ciao il TRIPADVISOR, ognuno di noi lasci la propria opinione! e soprattutto alladolcevita mi raccomando 😉
http://www.ciao.it/sr/q-tripadvisor
S.
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 8 Febbraio 2010, alle ore 10:57
scusate ma vi ricordate il consorzio hotelreservation,
organo superpartes nell’inviare prenotazioni agli hotel di roma no?
è super partes?
meditate meditate sull’animo umano 😉
Commento da aldo — 8 Febbraio 2010, alle ore 13:30
Non me ne voglia il ragazzo che ha scritto la recensione su Ciao lamentandosi di aver prenotato al Central Park Hotel di Londra, media 6,7, e di essersi trovato male. A parte che nella classifica per votazione è al 512 posto sui 766 hotel della città li ha letti prima di prenotare i 1373 commenti inseriti ? è pieno di voti “3” e “4” con perle tipo “non funzionava bene l’acqua del water – rumori provenienti dalla strada- Cassetta dell’elettricità accanto al letto con conseguente rumore continuo – Lavandino estremamente piccolo – Scarsa pulizia del bagno – E’ assolutamente meglio pagare in contanti al momento del check-in in quanto se paghi con carta ti applicano un cambio non vantaggioso (quasi 50 Euro di commissioni) -Riscaldamento poco funzionante -Vecchio e un pò sporco e via così …. E dà la colpa a Booking che non si è trovato bene ?!!?
Commento da GIANLUCA1 — 8 Febbraio 2010, alle ore 21:57
@ALDO
Bravo Aldo…..Booking che colpa ha?
Ecco che i giudizi fanno la differenza tra l’albergo x e l’albergo y.
Saluti
Gianluca1
Commento da Anto4444 — 8 Febbraio 2010, alle ore 22:29
Aldo 6,7 di media significa sei virgola sette. Sei virgola sette non è insufficiente, è quasi sette!!
Ma ho detto questo per intrdurre un altro discorso, non vi sembrano troppo alti i voti in generale su booking?
Perchè hai ragione te 6,7 è un voto basso confrontato con quello degli altri hotel.. ma in teoria sei virgola sette è ben più della sufficienza!
Aldo hai mai prenotato con booking? non ti ricordi come funziona il loro sistema di feedback? se non te lo ricordi lo ricordo io a tutti:
è tipi TA devi mettere i pallini per un massimo di 4… e sai se ne metti 2 (pallini) cosa equivale per la loro scala? EQUO.
In classifica sono CARENTE, EQUO, BUONO, OTTIMO
Detto questo mi spieghi come mai tutti gli hotel sono tra buono e ottimo? e come mai un hotel con 6,7 è considerato di voto basso se ciò equivale ad essere tra EQUO e BUONO ma più vicino a buono che equo.
Anche questo ritengo sia un argomento molto interessante.
Anche perchè non avete mai pensato al motivo per cui loro trasformino i voti da 4 pallini a 10 voti?
Commento da aldo — 9 Febbraio 2010, alle ore 14:31
Se vuoi il mio parere mi sembra che in generale i voti siano più alti su Venere. 6,7 è un voto che a scuola avrei accettato ben volentieri ma valutato in quel contesto è osceno, se hai quella media su booking.com significa che hai tantissimi commenti MOLTO negativi, e non trattandosi di un segreto industriale, perché basta leggerli, dubito che una persona possa prenotare un hotel con media 6,7 e sorprendersi in seguito che ha dei difetti. Per giudicare se Booking o Tripadvisor funzionano fate una prova, prendete i primi dieci hotel della vostra città classificati in base ai voti ricevuti e chiedetevi se effettivamente quelle sono, in base alle vostre conoscenze, le strutture migliori.
Commento da Riccardo Cocco — 9 Febbraio 2010, alle ore 14:58
@Tutti:
Signori,
dai vostri commenti si evince un totale disaggregamento delle informazioni.
A mio avviso ribadisco la necessità oggettiva che un garante superpartes provveda a dar spazio a recensioni verificabili dall’albergo, ovvero: io viaggiatore scrivo una recensione sul sito registrandomi e dando tutte le informazioni relative alla mia permanenza in una data struttura. Queste informazioni sono accessibili al gestore superpartes ed all’albergatore che può rispondere di conseguenza confermando o meno la veridicità di quanto riportato e soprattutto l’effettivo soggiorno da parte del cliente.
In aggiunta a questo, un altro avviso di disaggregamento è relativo alla metodologia valutativa, non esiste un metodo comune per la valutazione chi mette 4 pallini a disposizione, chi 5 chi 6.
Concordo sul fatto che come dicevano diversi post, un ranking del 6.7 a casa mia è sopra la sufficienza e pertanto così dovrebbe essere considerato, ma non lo è!
Ragazzi, cerchiamo di levarci di dosso lo status di albergatori criticando i servizi solo dal nostro punto di vista. Dobbiamo metterci dalla parte del cliente (al momento non recensore) e vedere con i suoi occhi cosa rappresenta un Trip Advisor un Ozopo, un Booking.com e via di seguito.
E’ questo che dobbiamo combattere!
Ci mettiamo tutti insieme e facciamo un sito di recensione da parte degli albergatori verso tutti i siti di recensione?
Chiedo alla Redazione se possibile creare una sorta di concorso dove gli albergatori danno una votazioni sia alle OTA che ai siti di recensione per poi pubblicarlo e darlo anche alla stampa. Combattiamoli sul loro stesso terreno e sono certo che inizieranno a muoversi!!
Buon lavoro e buone recensioni a tutti!!
Riccardo Cocco
Commento da Davide_ozopo — 9 Febbraio 2010, alle ore 21:27
Caro Riccardo, vedo che non hai capito. Perché metti Ozopo tra Trip Advisor e Booking? Anche se ne sono lusingato per certi versi! hehe Allora mettici anche (il mio non-amico) Nozio. Non fare di tutta l’erba un fascio. Ricordi parlavi di un che sia il benvenuto un minimo fee pur di apparire in un sito di recensioni che sia davvero ‘veritiero’? Poi, prima auspichi organi superpartes, e ora sogni un sito che recensisca i siti recensori nelle mani degli albergatori. E’ come chiedere agli osti di recensire i sommelier. La confusione mi pare sia evidente.
Commento da Riccardo Cocco — 9 Febbraio 2010, alle ore 22:07
Caro Davide,
chi non ha capito, non sono io.
Ozopo ‘entra perché c’azzecca, come direbbe un commensale di Contrada….
Ozopo è un sito di recensioni? allora c’entra!
Vuoi la lista di tutti i siti per recensioni? chiediamo alla redazione di aumentare lo spazio server….
E’ come chiedere hai ristoratori quanto vale Vissani…..
Se c’è paura ad essere giudicati come sito recensore, allora on dovresti recensire il prossimo…
Buon lavoro e buon Revenue Management a tutti!
Riccardo Cocco
Trackback da uberVU - social comments — 10 Febbraio 2010, alle ore 11:00
Social comments and analytics for this post…
This post was mentioned on Twitter by Simple_Booking: http://www.bookingblog.com/tripadvisor-e-i-suoi-top-worst-hotels-cresce-la-rabbia-degli-albergatori/#more-878 http://bit.ly/bUF1tU…
Commento da AllaDolceVita — 12 Febbraio 2010, alle ore 12:00
Salve a tutte e tutti,
è strano constatare come il “taglio” della notizia , ponga sempre l’accento sulla rabbia degli albergatori per la pubblicazione di notizie che identificano le peggiori strutture, quando continua a passare in sordina il fatto che Expedia-Tripadvisor, sta agendo in barba a parecchie leggi nazionali ed internazionali.
Perché non proponete una intervista alla COMITAS per esporre a tutti i lettori di questo blog “altri” punti di vista?
Solamente eliminando l’anonimità caleranno drasticamente le recensioni pessime da “doppio zero” e come per magia anche le serie di 5/6 recensioni positive a seguire!
…chi viene legato responsabilmente a ciò che scrive su una vetrina globale, vedrà bene di calibrare in maniera IMPARZIALE ciò che afferma….non come avviene ora tramite Expedia-Tripadvisor!
E non ci scordiamo che il meccanismo farlocco del controllo delle recensioni è stato addirittura sconfessato dall’Ufficio stampa italiano di Tripadvisor : la Competence Comunication di Milano ( http://www.competencecommunication.com
Per Tiribocchi: il problema ha una soluzione!
Lavorare onestamente e chiedendo il consenso ai gestori firmatari del contratto di rappresentanza per la vendita delle camere, di consentire a chi ha effettuato la prenotazione, di rilasciare una recensione IN CHIARO….tutto qui.
Chi non vuole accettare questo servizio, semplicemente non deve essere listato.
Io, il servizio posso decidere di accettarlo quando mi convinco della convenienza dello stesso….e come faccio a valutarlo? …innanzitutto paragonandolo alla concorrenza e soppesando con una analisi costi-benefici tutti i servizi offerti.
Di cosa stiamo parlando?! Semplice, del costo di ogni prenotazione generata….quindi ipso facto, chi propone % “sprocedate” non avrebbe mercato….
domanda per lei, Tiribocchi: quanto fa pagare a titolo di provvigione, agli hotel di cui gestisce le prenotazioni, a Expedia e a tutti i siti controllati ( Venere, worldb, hotels e tutti gli altri siti specchio con grafiche e denominazioni che portano sempre ai motori di ricerca delle disponbilità, guarda caso, sempre di Expedia )?!
Grazie per la segnalazione sulla discussione su Ciao :- )
Sono d’accordo con il Sig. Cocco: se mai si potesse scindere la pubblicazione delle recensioni dall’agenzia di prenotazioni, a farlo potrebbe essere un soggetto terzo che DEVE garantire la qualità dell’informazione.
…e per qualità si intende: il reale soggiorno della persona che scrive, gli estremi dello scrivente, e l’assoluta indipendenza del canale da qualsiasi OTA, agenzia , sito turistico e cointeressenza economica e commerciale vertente sulla generazione di reddito da prenotazioni.
Per ANTO444: sono d’accordo con la sua visone relativa al fatto che anche solo NON pubblicare un contenuto veritiero ed inerente, può essere un danno.
…d’altronde filtrare la realtà consente di dare una immagine pilotata….come fa Expedia-Tripadvisor con alcune strutture: con la struttura che gestisco sta pubblicando delle recensioni false e non ha pubblicato recensioni vere di quei clienti cari che avevano provato ad esprimere anche il loro punto di vista!
Tentavano di punirmi per aver “osato” alzare la testa ed aver denunciato questo teatrino fin dalla fine del 2004!!!
Chiaramente non essendovi Blog specifici in Italia e canali “leggeremente “ indipendenti, se ne sono sempre strafregati delle mie richieste.
Poi le piattaforme ed i blog hanno iniziato ad affrontare il problema Tripadvisor….allora le cose sono cambiate!
Finalmente c’era spazio e voce sul web anche per chi non voleva piegarsi!
BookingBlog ritengo , sia stato fra i primi blog italiani a consentire di esprimere una opinione discordante con la potenza mediatica ribadita tramite uffici stampa a campagne promozionali sui motori di ricerca mondiali, da parte di Expedia.
Ho iniziato a scrivere su questo blog attaccando a testa bassa per difendere la struttura che gestisco e, in concomitanza con gli argomenti trattati su questo e su altre fonti, apparve per magia un Ufficio STAMPA….MIRACOLO!!!
Finalmente questi vigliacchetti di Tripadvisor erano emersi ( anche se per interposta persona ) con dei contatti in chiaro.
Dopo le mie innumerevoli proteste rimbalzate su quei miserrimi indirizzi e-mail elargiti sul sito ufficiale di Tripadvisor, mi rivolsi all’ufficio stampa ( la Competence Comunication di Milano http://www.competencecommunication.com ), che per poter “calmare le acque” e costringermi ad ingollare il rospo per sentirmi partecipe nel teatrino, ha pubblicato una recensione positiva ma chiaramente falsa sia nei contenuti che nella generazione, scrivendomi “:Come vede proprio ieri ho scritto e messo online la mia recensione sulla sua struttura.
E’ positiva e … ora è online sul sito…. Quindi come vede TripAdvisor pubblica velocemente e in modo trasparente anche le recensioni positive su La Dolce Vita 🙂
Cordialmente
Silvia Scrofani
Cosa assolutamente non vera visto che in passato, le recensioni positive di miei ospiti, con i quali sono in contatto visto che preferisco fidelizzare che esternalizzare alle OTA, non furono pubblicate e tutt’ora non vengono pubblicate.
…e l’invito a “fidarmi” che il sistema POI funziona , mi è stato ribadito nelle successive comunicazioni con la Competence Comunication ( chiaramente tutto ciò che scrivo è supportato da prove oggettive! ).
Per Sfarinel
Lei scrive :” Pensiamo al caso di recensione negativa per mancata corrispondenza tra quanto riportato sul sito e quanto effettivamente trovato. Se il portale pubblicasse una recensione del genere farebbe un danno diretto alla propria immagine e dubito che ne pubblichino molte”
Anche qui fa un esempio che dimostra il contrario: se una agenzia virtuale si vede giungere proteste che ciò che è pubblicizzato non corrisponde alla verità , sarà proprio la sua azione di correzione e pubblicità che ne garantirà l’affidabilità agli occhi di chi legge…su dai, non rigiri la frittata.
La professionalità di un editore che guadagna dai contenuti che pubblica è proprio quella di garantirne la qualità!
La chiarezza ripaga sempre, mentre il dubbio e la volontà di mantenere l’asimmetria informativa è propria di chi ha come obiettivo il controllo del mercato su logiche anticoncorrenziali, e monopolistiche.
Secondo lei, chi ha deciso di affermare una sua opinione coerentemente , necessita di anonimato?
E sul punto 1)le recensioni sulle OTA (soprattutto quelle) non possono essere considerate affidabili” e perché?!
Le chiedo inoltre di evidenziare la differenza che secondo lei c’è fra una recensione pubblicata su una agenzia virtuale e Tripadvisor.
Sono pienamente d’accordo con il Sig. Cocco: sarebbe una buona idea catalogare e classificare le OTA ed le agenzie virtuali esprimendo giudizi che vengano da chi il lavoro dell’accoglienza lo fa in prima persona!
Cordialità
Alla Dolce Vita
Commento da marghe — 25 Marzo 2010, alle ore 09:12
Ciao a tutti, volevo ricordare, a proposito di questa discussione, in particolare in riferimento alle richieste di AllaDolceVita, che in passato abbiamo analizzato l’attività della Comitas e della class action contro TripAdvisor nell’articolo TripAdvisor: gli albergatori italiani si uniscono per combattere le recensioni false.
Abbiamo promesso di continuare a seguire la vicenda, e nel caso ci siano risvolti, positivi o negativi dell’azione, ce ne occuperemo sicuramente!