Sondaggio Trivago: i viaggiatori scelgono in base a prezzo e recensioni. Ma non solo…
21 Ottobre 2009Il sondaggio condotto dal sito di recensioni turistiche Trivago.it su un campione di 4.112 viaggiatori europei relativamente alle scelte di viaggio operate nella scorsa estate, ha messo in luce quelli che oggi più che mai, si delineano come fattori determinanti nel processo decisionale che conduce l’utente a prenotare.
Con alcuni risultati inaspettati.
Accanto al prezzo e alle recensioni, sembra infatti che in alcuni Paesi europei gli utenti siano ancora fortemente condizionati dalle informazioni divulgate dalle guide turistiche, i cataloghi e le pubblicità.
Gli Italiani si lasciano guidare dal rapporto qualità/prezzo e dalle recensioni on-line
Gli Italiani, come per altro gli Spagnoli, i Tedeschi e gli Olandesi, compiono le loro scelte di viaggio soprattutto guidati dal prezzo e dalle recensioni di chi ha soggiornato prima di loro nell’hotel.
Di seguito il grafico che riporta i risultati del sondaggio condotto da Trivago:
Sono stai in molti gli Italiani che, evidentemente influenzati dalla crisi economica, si sono affidati ad Internet per trovare le offerte migliori, non soltanto dal punto di vista tariffario, ma anche del servizio. Più che prezzi bassi, dunque, hanno ricercato un migliore rapporto qualità/prezzo, consultando oculatamente sia siti di hotel e agenzie on-line, che social media e siti di recensioni turistiche.
In questo Italia e Germania hanno dimostrato atteggiamenti analoghi: il 34% degli Italiani intervistati e il 35% dei Tedeschi, hanno dichiarato che per loro il fattore determinante è stato il prezzo, seguito subito dopo dalle recensioni on-line, determinanti per il 29% degli Italiani e per il 27% degli Spagnoli.
Nel caso dell’Olanda, la maggioranza ha addirittura dichiarato di considerare le recensioni il fattore maggiormente determinante: il 34% degli intervistati dunque, per una struttura con buoni commenti, è disponibile anche a spendere di più.
Guide turistiche, cataloghi e pubblicità continuano ad influenzare gli utenti
Molto interessante è il fatto che in alcuni Paesi europei continuino ad essere determinanti le forme promozionali più tradizionali.
A differenza dell’Italia, in cui solo il 2% ed il 7% dei votanti hanno dimostrato di trovare importanti guide turistiche e pubblicità/cataloghi, nel Regno Unito il 45% degli utenti preferiscono i consigli delle Guide turistiche (Frommer’s e Lonely Planett sono tra le più utilizzate in Inghilterra).
In Francia invece la maggioranza, addirittura il 60% dei votanti, si affida ancora ai classici Tour Operator, che offrono loro viaggi all-inclusive.
Come risulta chiaro dal grafico, rispetto agli altri Paesi europei prezzo e recensioni contano per Francia ed Inghilterra molto meno, risultando quasi irrilevanti.
Fonte: Trivago
Commento da turismonoproblem — 21 Ottobre 2009, alle ore 16:47
Strano vedere che in Francia – pur essendo in zona Euro – considerino così poco il fattore prezzo e che basino le scelte sui cataloghi e pubblicità. Scelgono le loro vacanze ancora un pò alla “vecchia maniera”.
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 21 Ottobre 2009, alle ore 18:09
Aggiungo la guida di Rick Steve’s per il mercato americano, porta un sacco di clienti a ottime tariffe medie,
S.
Commento da giuaniz — 21 Ottobre 2009, alle ore 21:43
Così a prima vista direi che, se il sondaggio è stato fatto da un sito web di recensioni somministrando il sondaggio a chi si connette ad esso, il campione non mi sembra molto rappresentativo. Rappresenta al massimo l’insieme di coloro che hanno accesso ad internet, sanno usare un computer e conoscono e già usano un sito di recensioni, o vi sono capitati passando dal sito di un hotel.
Commento da giovannifilareti — 22 Ottobre 2009, alle ore 14:17
Sono convinto che la percentuale di utenti che sceglie ancora i classici canali off line è destinata a diminuire anche nel resto dei paesi Europei.
Soprattutto per le PMI penso sia importante concentrarsi sui canali on-line che il web offre a costi molto inferiori e con la possibilità di essere più competitivi.Dimostrazione empirica è data dalle fiere sul turismo ove sono presenti ormai solo stand di portali turistici on-line e non più gli obsoleti materiali cartacei di strutture ricettive e destinazioni turistiche.
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 24 Ottobre 2009, alle ore 15:54
Aggiungo che dobbiamo sempre essere presenti al concetto di “INFORMATION OVERLOAD”, quindi al di la di noi presenti nella realtà di questo blog, ben informatizzati, immaginiamo che ci sono ancora molte, moltissime persone che preferiscono avere una bella GUIDA CARTACEA per sapere dove andare a mangiare e cosa vedere in un determinato, posto, avendo come garante un “ESPERTO”,
spesso non è facile, anche se guidata da aggregazioni di categorie con facile lettura, e strumenti di comparazione semplici, andare a interpretare la qualità delle informazioni presenti sul web: su una guida cartacea leggo semplicemente “questo ristorante è buono e si mangia bene” e mi basta, poichè non ho tempo da spendere per analizzare se il tiramisù è buono e la carbonara meno, questo è il cliente che cerca meno informazione,ma sempre di qualità, che comunque soddisfa i suoi bisogni, come è in una GUIDA TURISTICA.
S.
Pingback da Recensioni Hotel: una guida su come gestirle al meglio. | — 26 Ottobre 2009, alle ore 12:06
[…] le recensioni hanno assunto un valore molto importante, di seguito il link all’articolo: Fattori determinanti nella scelta dell’hotel nel 2009 […]
Commento da AllaDolceVita — 31 Ottobre 2009, alle ore 22:06
Salve a tutte e tutti,
prima di commentare ricordiamo che trivago è controllata da Venere che a sua volta è poroprietà di Expedia… quindi già questo fa scattare i “campanellini”…
A quanto pare un italiano o tedesco su 4 si fa influenzare dalle recensioni … ma questo anche dopo che è scoppiata la bomba della totale inaffidabilità di ciò che pubblica tripadvisor? :- )
Cordialità
Alla Dolce Vita
Commento da aldo — 3 Novembre 2009, alle ore 16:04
è questione di tempo e il web assorbirà la quasi totalità del mercato
Commento da sfarinel — 4 Novembre 2009, alle ore 09:35
@AllaDolceVita,
ma hai le manie di persecuzione e pensi che Expedia sia il grande fratello horwelliano?
Dove hai appreso che Trivago è controllato da Venere e quindi da Expedia?
A me giunge totalmente nuova..
Sergio
Commento da AllaDolceVita — 25 Febbraio 2010, alle ore 20:11
Non capisco come mai il mio intervento relativamente a TRIVAGO sia scomparso….vabbè !
Qui lo ripubblico sperando che questa volta rimanga!
…questo intervento era rivolto alla Sig.ra Eremita di Trivago, che è sempre invitata a e benvenuta a far conoscere la propria opinione in merito a ciò che leggerà di seguito.
Per il Sig. Sergio: i contratti e gli accordi fra i portali hanno lo scopo di spartire il reddito generato dalle prenotazioni.
Trivago ha preso accordi ( o almeno aveva preso accordi , illo tempore ) con Venere, pubblicando il loro già abusivo archivio…
Salve Sig.ra Eremita,
ora, “Alla Dolce Vita” non è sul vostro sito, perché ne ho dovuto richiedere la cancellazione, altrimenti continuavate a pubblicarla solamente come specchietto delle allodole , per poi vendere strutture concorrenti, visto che la mia risultava sempre “non disponibile”…questo Cara signora è un comportamento SCORRETTO ed ILLECITO!
…non perda la bussola: se voi consentite a chiunque affermi di essere stato presso una struttura, di recensirla, non significa che avete il diritto di pubblicare foto, riferimenti e descrizioni ufficiali ed addirittura consentirne la prenotazione ( OVE QUESTO FOSSE POSSIBILE ) attraverso portali con i quali dividete la commissione generata dalla prenotazione andata a buon fine!
Per fare ciò necessitate di un contratto scritto …e la natura del contratto, penso le sia nota: un accordo fra due ( o più parti), che presuppone un elemento fondamentale: la volontà di entrambe!
Ma vista la dinamica con cui vi arrogate la possibilità di pubblicare strutture turistiche, il vostro è più inquadrabile in un contratto UNILATERALE , segreto al contraente , che secondo la sua balzana ipotesi, fruirebbe di pubblicità gratuita!
…’ste favolette le racconti ai bimbi che vogliono dormire, sognando un mondo migliore!
Che lei paventi l’indipendenza di Trivago, è alquanto singolare, visto che alla fine del giorno, la pagnotta da portare a casa è data proprio dall’accordo con le OTA!
Le ripeto: la struttura che Venere aveva listato abusivamente anche dopo la rescissione del contratto è apparsa su Trivago….mi faccia capire:
Trivago si accerta , PREVENTIVAMENTE, che il “fornitore” di contatti turistici ( in questo caso Expedia-Venere) sia ancora effettivamente il titolare di un contratto con la struttura che preveda anche la pubblicazione della stessa , su siti terzi?
Perchè se non facesse ciò, si renderebbe corresponsabile dell’illecito di Expedia-Venere!
Che mi dice a tal riguardo?
Quale è la procedura del trattamento dei dati che Trivago persegue ?
Quello che lei chiama minimizzandolo “collegamento cieco” è in realtà un canale di reddito illecito, che danneggia il diretto interessato del canale, e le assicuro che se continuerete a tenere tutte e due gli occhi chiusi su questo argomento , verrete coinvolti negli illeciti comportamenti di chi abusa degli archivi che gestisce!
Se avete deciso di non collaborare più con Venere , forse avete preso una saggia decisione, ma attenzione perché per offrire un servizio veramente trasparente e lecito DOVETE avere i permessi alla pubblicazione dai titolari delle strutture, ogni altra scorciatoia è illecita come il comportamento di Expedia-Tripadvisor!
E per finire , Sig.ra Eremita (e per tutti gli altri gestori di siti turistici ):
a lei sfugge un fondamentale e sacrosanto diritto sancito e protetto da legge apposita ( D.lgs 196/2003 e succ ), che “impedirebbe” a ai portali come il suo ed altri tra cui Expedia-Tripadvisor ( Venere, worldby, hotels e tutti gli altri che appartengono per collegamenti diretti ed indiretti ad Expedia ), di poter pubblicare, rivendere, e manipolare i dati personali, e di riferimento di soggetti giuridici siano essi persone fisiche che persone giuridiche senza il loro consenso.
Sia ben chiaro a lei e a tutti gli altri “furbetti del pianetino” che se un titolare dei dati che pubblicate NON vi concede il permesso alla pubblicazione, ogni volta che lo fate, commettete un reato!
Tra l’altro siete OBBLIGATI per legge , a semplice richiesta ( vedi art.7 della fonte normativa sopra citata ) a cancellare o modificare, immediatamente i dati che abusivamente avete deciso di pubblicare.
Comparare i prezzi è lecito, SOLAMENTE se i titolari delle strutture vi consentono la pubblicazione dei riferimenti, delle tariffe e di tutti i dettagli che servono ad identificare la struttura.
Per il Sig. Vesta:
lei sta vivendo sulla sua pelle quello che migliaia di albergatori e gestori inconsapevolmente subiscono da questi portali prepotenti e dal comportamento illecito: un vero proprio furto di identità con lo scopo di sfruttare la sua rinomanza per vendere strutture a lei concorrenti!
Questa concorrenza sleale deve essere portata a conoscenza di tutti, sperando che la giustizia possa fare il suo corso in tempi brevi e soprattutto rendere consapevoli i potenziali clienti che devono sempre più affinare lo spirito critico e diffidare di chi prometta senza mantenere ( vedi Expedia con Tripadvisor e tutti i siti controllati e collegati!)
Per maxpiergentili: quando ti capiterà di ricevere una recensione falsa e diffamante e proverai a richiederne la rimozione, poi ne riparliamo…o come fanno la maggior parte….te ne freghi e diluisci la recensione con tante altre che sfavillano e rifulgono di luce propria…autentiche o false…tanto che importa, alla fine chi sarà in grado di riconoscerle!!! : -)
Domanda: ma non si riduce il tutto ad un semplice, grossolano e grottesco teatrino?!
Se questo significa lavorare seriamente, trasparentemente ed indipendentemente…allora il mondo si è girato sottosopra!
Cordialità
Alla Dolce Vita
Commento da Giulia_Eremita — 13 Luglio 2010, alle ore 22:55
Buonsera!
Come sta?
Ma non avevamo gia’ chiarito un anno e mezzo fa per e-mail (una decina?) e mi aveva detto che si era sbagliato, tra l’altro la sua struttura non era nemmeno da noi e ci aveva confuso con un altro sito di recensioni e infine si era anche scusato. Ma poi ci si rivede qui, mi sa che ancora c’e’ qualche dubbio da chiarire.
A questo post ricordavo tra l’altro di aver risposto, o sbaglio? Ma non trovo la replica… Volevo chiarire ancora qualche punto e fugare ogni dubbio. I quadri apocalittici spaventano anche me: sono infatti terrorizzata da queste losche trame che mi riguardano apprese questa notte… Chiariamo:D
1) trivago ha venere tra i partner, ma non dipende da nessuno, totalmente indipendente. E’ anche vero che trivago senza i partner di prenotazione (Olta) non esisterebbe. trivago e’ un motore di ricerca: obiettivo e’ raccogliere tutti i prezzi online per chi cerca una sistemazione in tutto il mondo. Ha presente Google? Sullo stesso genere, anche se infinitamente piccoli e dedicati solo ed esclusivamente al mondo del travel. Che trivago compari
53 Olta e catene alberghiere non e’ un segreto:
http://company.trivago.com/company.php?&pagetype=businesspartners_travelagents
Le olta usano trivago e i comparatori come strategia di distribuzione, voi utilizzate le olta come strategia di distribuzione delle camere, anche noi abbiamo bisogno dei motori di ricerca per farci trovare e della pubblicita’: tutti investiamo in qualcosa e abbiamo un ritorno. Piu’ la rete si estende e un albergo si fa trovare dove la gente e il consumatore cerca, meglio e’. Nessuna trama oscura, e’ tutto abbastanza consequenziale.
Se poi uno ha il terrore che qualcuno possa recensirlo pubblicamente, beh… questo e’ un altro discorso 😉
2) archivio abusivo? Quando si sottoscrive un contratto con un operatore, l’obiettivo e’ vendere le camere. L’operatore si riserva di attivarsi con strategie proprie per migliorare la resa e il profitto, per entrambi. Quindi comparatori, sub partner, agenzie, campagne online… etc.. In genere queste condizioni sono sottoscritte nel momento della stipula. Ad ogni modo, ogni prodotto rintracciabile online per poter vivere ha bisogno di un motore di ricerca, qualcosa che lo metti in evidenza nel momento in cui qualcuno cerca quel prodotto “hotel” “Ipad” “caramelle balsamiche”, quello che vuole .. Si immagini se dovesse contrattare con tutti i motori di ricerca la vostra presenza o impedirla? Con google, yahoo, bing, qualsiasi portale di ricerca esistente. Una fatica incredibile e inutile. L’unico modo per essere inrintracciabili e’ sparire dalla rete, non avere un sito, nascondersi in una remota guida di viaggio o illuminare al meglio la propria insegna. Qualche pellegrino prima o poi passera’ 😉
Per ulteriori informazioni, le lascio le FAQ che chiariscono tutti i punti citati.
http://www.hotelier.trivago.it/hotelgateway.php?&pagetype=faq
Un saluto!
Commento da AllaDolceVita — 15 Luglio 2010, alle ore 10:42
Buongiorno Sig.ra Eremita,
io sto bene, e lei?
…e a quanto pare la sua memoria non la supporta.
Lei mi chiarì che il portale Trivago non era proprietà di Expedia e/o Venere, cosa di cui presi atto, ma che NON mutava in alcun modo il fatto scorretto ed illecito di pubblicare i riferimenti della proprietà che gestisco su http://www.trivago.com , senza averne avuto un permesso esplicito.
D’altronde lo ha scritto lei, con “(una decina?) “ di e-mail scambiate , se si fosse trattato di un malinteso per riferimenti ad una altra proprietà , forse uno dei due avrebbe riscontrato grossi problemi di comprendonio, cosa che non mi sembra sia avvenuta 😉
Una cosa è certa: pur non essendo proprietà di http://www.venere.com e quindi di http://www.expedia.com , comunque ha siglato con loro degli accordi commerciali di collaborazione!
Di losco c’è il comportamento spavaldo e sconsiderato di chi pensa di poter gestire informazioni, riferentesi a terzi, senza rispettarne i diritti, a puro scopo commerciale.
La sua consequenzialità ( visibilità = possibilità di vendita ) è abbastanza ovvia, ma non giustifica l’illecito commesso da chi abusa delle informazioni per vendere altre strutture o applicare politiche anticoncorrenziali.
Voi tutti , intermediari a vario titolo , avete come obiettivo quello di creare reddito e lo fate dividendovi la percentuale di intermediazione che scaturisce dalle prenotazioni andata a buon fine: nulla questio!
Noi tutti, gestori e possessori di strutture turistiche , abbiamo l’obiettivo di vendere la nostra ospitalità.
Quando le due cose conciliano, ben vengano i vantaggi per tutti.
Ma se i primi, VOI, con la scusa di fornire informazioni utili e veritiere , pubblicate anche falsità e non vi accertate che a scrivere sia un reale turista che ha veramente trascorso la vacanza presso la struttura oggetto di recensione, non ponete in essere alcun comportamento che limiti o elimini le diffamazioni, non identificate in maniera univoca e rintracciabile chi scrive e SOPRATTTUTTO, non richiedete preventivamente ai titolari, il permesso di utilizzare dati di una proprietà, per SCOPI COMMERCIALI, allora state commettendo un ILLECITO!
…senza parlare dell’informazione manipolata che in alcuni casi noti, ha il puro scopo di distorcere il mercato per limitare la concorrenza e pilotare il flusso di preferenze e prenotazioni verso determinati clienti!!!
Le recensioni, quando genuine, originali e VERIFICABILI, sono un vero valore…
… quando NON conformi a questi semplicissimi parametri , sono un pericolo e …sono utili a chi non lavora in trasparenza 🙂
http://www.trivago.com quali procedure mette in atto per assicurare questi semplicissimi requisiti?
Cara Sig.ra Eremita il suo punto 2) mi fa sorridere e quasi ingenera un sentimento di tenerezza per quella che sembra una sua ingenuità da “agnello puro”…ma essendo un po’ smaliziato, per mia natura , questo sentimento ha brevissima durata 🙂
Non scriva a cosa serve internet e a cosa serve la visibilità!
Se non se ne fosse accorta, stiamo su un portale specifico, che tratta di turismo e la maggior parte di coloro che intervengono sono degli IMPRENDITORI!!! …e non aggiungo altro sulla capacità di comprensione e valutazione di potenziali canali di pubblicità, vendita e distribuzione!!!
La invito nuovamente a farsi affiancare da un legale che le possa chiarire la valenza del concetto:
1) utilizzo di dati riferentisi a terzi, per scopi commerciali.
2) L’art. 7 del Dlgs 196/2003
3) il concetto di concorrenza sleale
Quindi capirà da sola che le sue FAQ lasciano il tempo che trovano, se non si allinea a diritti e doveri che delineano lo stato di diritto del paese in cui vive e dell’Europa intera.
Del suo sarcasmo sempliciotto mi faccio quattro risate invitando lei e la proprietà di Trivago, ove non foste d’accordo con le regole giuridiche di questo paese, ad andare in un’isoletta lontano da i paesi che tutelano il diritto…li potrà applicare tutte le FAQ che vorrà!
E come ultimo suggerimento, sempre in bonis 🙂 , state attenti a pubblicare informazioni a scopo commerciale , senza aver ricevuto un preventivo consenso dai titolari…
Cordialità
Alla Dolce Vita
Commento da Giulia_Eremita — 20 Luglio 2010, alle ore 23:06
Buonasera Alla Dolce Vita ( a proposito, ma come si chiama? ),
ah magari lavorare in un’isola, sarebbe piu’ rilassante e piacevole in questo periodo. Non ho finito di leggere il suo lungo commento perche’ conosco bene il succo. E alla fine il problema erano le recensioni..
Chiedere l’autorizzazione ad un motore di ricerca per i suoi risultati non mi sembra una cosa molto pratica, ne’ fattibile. Idem per chi vuole lasciare un commento su una sua esperienza di viaggio, su un prodotto, sul servizio di un ristorante, ovunque e comunque, tramite mobile, su un portale recensioni, su un social network, dove vuole. Prima o poi dovra’ accettarlo, se si offre un servizio serio. Cosi’ come stiamo facendo noi in questo momento, mettendoci pubblicamente in discussione. L’unico modo per garantire trasparenza e’ sempre e comunque la collaborazione reciproca.
Non credo poi si potra’ mai chiedere l’autorizzazione ogni volta prima di poter parlare di qualsiasi cosa. Non credo nemmeno che isolare trivago in un’isola deserta possa risolvere il suo problema. E qui non c’e’ nemmeno un briciolo di sarcasmo, purtroppo. A presto.
Commento da AllaDolceVita — 22 Luglio 2010, alle ore 08:50
Salve Sig.ra Eremita,
mi chiami pure Alla dolce Vita, senza problemi.
Se rileggesse attentamente, capirebbe il problema, invece di alzare il polverone per confondere le idee.
Il problema non sono le recensioni.
Il problema sono i portali , come il suo ( http://www.trivago.com ), che UTILIZZANO lo specchietto delle recensioni per vendere informazioni spacciate per affidabili e vere, quando non lo sono, allo scopo di produrre prenotazioni turistiche ( che portano tanti soldini!)
…e fanno tutto ciò , senza eliminare l’anonimato delle recensioni, garantendo come veritiere fonti informative assolutamente NON verificabili, e senza rispettare la legge ( Dlgs 196/2003 ).
Non si stanchi di leggere ora!
Chi vorrà offrire un servizio SERIO e LECITO, si preoccupi di fornire innanzitutto informazione reale e non pubblicità occulta o false informazioni;
si preoccupi di richiedere preventivamente il consenso alla pubblicazioni dei dati a SCOPI COMMRCIALI ecc ecc.
Con suo sommo dispiacere affermo che io sono a FAVORE delle recensioni!
Ma queste sono un valore degno di attenzione SOLO quando provenienti da veri viaggiatori e depurate dell’ANONIMITA’ che consente, invece, diffamazioni e manipolazioni.
Invece di annaspare con teorie strampalate sull’utilità del funzionamento dei motori di ricerca, mai chiamati in causa, provi a spiegarci perché NON pubblicate recensioni identificando in chiaro chi le scrive, e perché NON scrivete ai titolari delle strutture turistiche , richiedendo il consenso alla pubblicazione sul vostro portale commerciale!
Cordialità
Alla Dolce Vita