Solo travelling: sempre più millennials viaggiano da soli

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Viaggiare in solitaria è un’abitudine sempre più radicata nel mondo, adottata spesso anche dalle donne, come vi avevamo raccontato qualche anno fa.

Un trend in ascesa già in era pre-Covid, che ha visto un ulteriore incremento con l’avvento della pandemia.

Spostarsi – appena i divieti lo hanno permesso – in modo indipendente e con pochi contatti sono tra le misure più efficaci per prevenire il contagio. Oggi i millennials sono tra i maggiori fan del solo travelling, come si evince da alcune statistiche elaborate da Condor Ferries su base globale.

 

Millennials e donne amano la solitudine

 

Stando allo studio di Condor Ferries, il trend del solo travelling, sviluppatosi a partire dal 2016, sta vivendo una nuova età dell’oro grazie alla destigmatizzazione sociale del fenomeno. In altre parole, chi decide di partire senza compagnia non viene più identificato come una sorta di eremita, bensì come un qualunque altro essere sociale che si ritaglia uno spazio tutto suo. Un po’ alla pari della prenotazione di un tavolo per uno al ristorante. Il 55% dei millennials conferma che simili comportamenti non provocano più vergogna.

A livello generale, gli ultimi dati rilasciati asseriscono che il 58% dei millennials ha viaggiato almeno una volta per conto suo contro il 47% dei baby boomers. I viaggiatori singoli ad oggi occupano l’11% del mercato e sono un’ottima fonte di business per l’industria dell’ospitalità: sono infatti disposti a spendere il 50% in più per l’alloggio. Per quanto concerne le mete, prediligono Usa, Europa ed Australia.

Entrando nello specifico, tra i millennials sono soprattutto le donne – per lo più bianche ed economicamente autosufficienti – a viaggiare in solitaria. La ragione di simile primato non è facilmente spiegabile, potrebbe trattarsi di una maggiore percezione di emancipazione o della ricerca di una via di fuga da dinamiche personali o lavorative governate da uomini. Ma a questo riguardo, il condizionale è d’obbligo.

 

L’autonomia prima di tutto

 

Perché le donne viaggiano da sole? Il 46% lo fa per desiderio di indipendenza, un altro 22% spiega la propria scelta con la libertà di non dover aspettare amici o partner per prenotare e godersi l’agognata vacanza.

L’analisi della Survey 2021 su 2359 persone pubblicata su solotravel.com approfondisce ulteriori aspetti. Come emerso dallo studio di Condor Ferries, si conferma qui il desiderio di autonomia e di non aspettare gli altri (77%) come principale motore del viaggio in solitaria. A ciò si lega l’esigenza di potersi comportare come si vuole durante il proprio soggiorno (scegliere liberamente cosa fare, dove e quando mangiare, cosa visitare etc.), secondo il 70% degli intervistati. I viaggiatori solitari si mostrano sensibili alla questione della sostenibilità, scegliendo spesso soluzioni meno impattanti sul pianeta, prendendo meno voli e risparmiando il proprio budget per un unico grande viaggio.

 

Tour operator e mete predilette

 

In questo scenario, spicca un altro dato affatto scontato: nel 2021 sono cresciute del 300% le richieste individuali a tour operator per prendere parte a viaggi di gruppo. Come spiegare tali numeri? Semplice: quando il solo travelling non è un desiderio ma una scelta quasi obbligata, si cerca un gruppo di supporto per non stare sempre da soli, ma godere comunque di una certa autonomia.

In Italia, tour operator come WeRoad cavalcano il trend in ascesa con campagne social sempre più aggressive. E raccolgono ottimi frutti: le richieste di solo travel in gruppo non tardano ad arrivare. Le destinazioni più gettonate, limitate ancora dalla situazione pandemica, sono Lapponia, Islanda e Canarie.

Viaggiare da soli dunque, ma sempre più spesso (88%) in luoghi poco frequentati e mainstream, secondo i dati di Condor Ferries.