Siamo tutti albergatori: Airbnb punta a diventare la rete di hospitality più grande del mondo
19 Dicembre 2013“Intercontinental e Hilton hanno più di 650.000 camere. Noi ne abbiamo 500.000, sebbene loro abbiano un tasso d’occupazione più alto del nostro.” A parlare è Nathan Blecharczyk di Airbnb, che intervistato dal Sunday Telgraph ha affermato che il prossimo anno spera di superare i due gruppi alberghieri in termini di camere e di vendite.
“Se guardate la nostra curva di crescita, non credo che le cose cambieranno di qui a breve. Le nostre prenotazioni e revenue stanno crescendo di 2/3 volte all’anno e mi aspetto che questo trend prosegua.”
Airbnb è la più grande community di affitto di case vacanza al mondo e non teme il mondo dell’hospitality classica. Anzi, pare che se ne senta parte a pieno diritto.
Con il lancio della nuova applicazione per Android e Apple, che rende molto più semplice ai proprietari di organizzare la propria pagina e ricevere prenotazioni da mobile, il CEO Brian Chesky ha radunato nella sede ufficiale oltre 300 proprietari di abitazioni che si affidano a Airbnb e ha detto loro: “Voi siete nel business dell’Hospitality”.
Tutti sappiamo che non ci si improvvisa albergatori ma a quanto pare questo non preoccupa Airbnb, che sta incentivando sempre più i propri affiliati a comportarsi e adottare le best practice di un albergatore vero e proprio.
Come sostiene Mashable, “ci sono aspetti della nuova applicazione che riflettono l’impegno dell’azienda nel voler offrire una superba esperienza di viaggio.” Questa mette in risalto le foto e le recensioni per gli utenti e permette ai proprietari di gestire meglio le richieste e le prenotazioni, ma anche di mettersi in contatto e condividere consigli e idee attraverso una nuova community chiamata Host Groups, un po’ come accade su LinkedIn.
In più, con il programma “Host Home”, Chip Conley, il nuovo responsabile hospitality, offre indicazioni e consigli ai proprietari su come gestire al meglio i rapporti con gli ospiti, prima durante e dopo la prenotazione.
Gli affitti una minaccia per gli hotel?
Ceto, Airbnb resta uno strumento sfruttato soprattutto in USA e UK, ma anche l’Italia sta registrando trend di crescita molto forti. Ricordate quando qualche settimana fa abbiamo parlato delle 5 statistiche turistiche per capire in che direzione va l’Italia?
Tra le tendenze più evidenti c’era proprio l’avvento delle case private, di b&b e appartamenti, ma soprattutto di “guesthouse”, a metà tra le pensioni e i b&b.
Vuoi per la crisi economica globale che ha reso a molti difficile viaggiare ed ad altri arrivare a fine mese, vuoi per il desiderio crescente degli utenti di provare esperienze di viaggio autentiche, più radicate nel tessuto territoriale rispetto a quelle sperimentabili in un hotel classico, Airbnb e i siti analoghi stanno conoscendo un boom ma vissuto prima.
Il Business Insider riporta che Airbnb ad oggi offre 500.000 alloggi e che ha ospitato nove milioni di persone, di cui 5 milioni solo negli ultimi nove mesi. Sarebbero 150.000 a notte gli ospiti che trovano un alloggio tramite Airbnb.
E nel mondo dell’ospitalità ci si sta cominciando a chiedere quanto questo trend stia erodendo quote di mercato degli hotel… e non solo di bassa categoria.
Se una volta gli acquirenti di Airbnb erano solo “ragazzi sbarbati”, oggi ci sono sempre più giovani e adulti che si affidano al sito, e non sempre per cercare soluzioni economiche. Airbnb offre infatti alloggi a buon prezzo ma anche proprietà di lusso uniche a costi abbordabili, che certamente non offrono gli stessi servizi di un albergo, ma magari hanno altri vantaggi, come maggior spazio, cucina a disposizione e location spesso centralissime.
In un articolo del The Globe and Mail, noto quotidiano canadese, un sondaggio ai lettori ha messo in luce i tanti motivi per cui sia uomini di lavoro che coppie in viaggio scelgono sempre più spesso un alloggio tramite Airbnb. Una delle lettrici che lo sua abitualmente per spostamenti brevi e lunghi, dichiara: “Se sei il tipo di viaggiatore che ama immergersi nei luoghi che sta visitando e dimenticare di essere un turista, è una fantastica scelta. Gli hotel sono così fuori moda.”
Quanto, secondo voi, questo mercato potrà sottrarre business all’hotellerie tradizionale?