Revenue Management: 4 mosse per fronteggiare la crisi
23 Gennaio 2009In un momento di crisi economica come questo, non prestare attenzione alle strategie di Revenue Management sarebbe uno sbaglio.
Proprio adesso che il tasso di occupazione delle camere negli alberghi sta diminuendo, è fondamentale non abbassare la guardia e raccogliere la sfida, concentrandosi proprio su quello che risulta essere uno dei mezzi più efficaci per mantenere alte le prenotazioni e i ricavi: il Revenue Management.
Ecco allora che analizzare attentamente lo storico della domanda in concomitanza con i trend attuali, rivedere le strategie e le policies di revenue, tener conto di tutti i flussi di entrate e non tradire mai la rate parity gestendo i canali di distribuzione nel modo più coscienzioso, sono diventati imperativi indispensabili per far fronte alla crisi.
Vediamo cosa suggerisce Bruce Mainzer, esperto di Revenue Management alla guida del Mainzer Consulting Group LLC:
Molte casistiche hanno mostrato che attraverso efficaci processi di RM, si possono ottenere miglioramenti che vanno dal 4 al 12 % del RevPAR. Recentemente, un importante struttura alberghiera che ha attuato una aggiornata strategia di RM in un periodo di diminuzione della domanda del 5%, ha comunque sperimentato un incremento del RevPAR della stessa entità. Dal momento che un aumento a una sola cifra del RevPAR può facilmente tradursi in un aumento a due cifre del margine operativo, il valore del RM in questo periodo non dovrebbe mai essere sottovalutato.
Queste le attività su cui i revenue manager dovrebbero concentrarsi per ottimizzare il contributo dei propri sistemi di RM alla redditività dell’albergo durante questa recessione economica:
- Gestire proattivamente il forecast della domanda
La maggior parte dei sistemi RM usano un mix di storico della domanda e dati aggiornati sui trend di ricezione delle prenotazioni. Comunque in questo periodo piuttosto volatile, dove le performance dell’anno precedente sono poco rilevanti nel contesto attuale, gli albergatori dovrebbero accertarsi che i parametri di peso attribuiti ai trend e allo storico dell’anno precedente siano corretti. Le previsioni sulla domanda dipendono anche fortemente da dati aggiornati e realistici sui livelli di materializzazione dei gruppi e sull’andamento dei giorni di anticipo sulle prenotazioni. Disporre di questi dati diventa indispensabile per generare migliori previsioni sull’utilizzo dell’inventario. Assicurarsi che questi forecasts siano attuali, permetterà di prendere migliori decisioni sul prezzo per ogni giorno della settimana, o identificare nuovi pacchetti e restrizioni sulle tariffe che permettano di massimizzare le revenue.
- Aggiornare le strategie e le policies di revenue in accordo con le condizioni attuali
Gli ultimi trend sulle prenotazioni dovrebbero essere esaminati per individuare nuove opportunità. Quali canali o segmenti di domanda sembrano performare meglio della media? Che cosa comporta questo in relazione agli obiettivi di vendita e di pricing attuali? Adesso è il momento per utilizzare questi dati al fine di determinare quali programmi marketing stanno generando una crescita del numero dei pernottamenti, e concentrarsi su quei programmi promozionali che stanno funzionando.
Occorre riconsiderare attentamente le proprie politiche di pricing e sfidare decisioni prese precedentemente in condizioni economiche diverse. Ad esempio, le policies relative ai contratti in allotment devono essere riviste. Inoltre la politica a volte molto restrittiva applicata in certi periodi verso l’accettazione di pernottamenti brevi era appropriata l’anno precedente con un più alto tasso di occupazione delle camere, ma nella situazione odierna questa fonte di domanda potrebbe essere un’opportunità per riempire le camere vuote.
- Gestire tutti i flussi di revenue
Il fatturato di molti alberghi e resort va al di là dei ricavi delle camere e tiene conto di tutti i flussi di revenue (minibar, spa, ristorante, telecomunicazioni, parcheggi, ecc.). Questi hotel “a revenue management totale” dovrebbero aggiornare i loro presupposti relativi alle revenues ausiliarie, analizzando i trend attuali a seconda del segmento clienti, così che i Revenue Managers possano operare sulla base di tutte le più complete e recenti informazioni.Per quegli alberghi che non stanno applicando ai loro processi di RM il flusso di reddito operativo derivato dalle revenues ausiliarie, adesso è il momento perfetto per decidere di aggiornare i loro sistemi di RM. Analizzando il comportamento delle revenues ausiliarie a seconda del segmento clienti (i segmenti possono includere la tipologia di ospite, il pricing product utilizzato, lead booking time, e/o il canale usato per prenotare), il RM può portare un’ulteriore redditività attraverso un più sofisticato metodo di calcolo del pricing e delle disponibilità a seconda del prodotto/segmento clienti.
- Mantenere la rate integrity con una efficace gestione dei canali
Dopo la crisi economica causata dall’11 settembre, la diminuzione del RevPAR fu spesso compensata dall’abbandono della rate integrity da parte di molti hotel, cosa che permise agli intermediari di vendere online ad un prezzo diverso da quello applicato dall’hotel stesso. Il risultato fu che sui siti degli intermediari si potevano trovare tariffe inferiori a quelle più basse disponibili sul sito ufficiale o sul call center dell’hotel stesso. Oggi gli albergatori comprendono il bisogno di mantenere la rate integrity, e spesso impiegano politiche di gestione dei canali e processi che tengono sotto controllo le tariffe, anche quando sono distribuite attraverso intermediari.
Per proteggere il RevPAR (vedi articolo “Da ‘occupati’ a ‘produttivi’ – i vantaggi dei software di Channel Management nella distribuzione online dell’hotel”), è necessario rivedere tutti gli accordi di distribuzione tramite intermediari per mantenere sotto controllo le tariffe e le disponibilità. Sebbene l’hotel dovrebbe avere un approccio poco favorevole nei confronti delle tariffe scontate, ci saranno alcuni casi in cui sarà giusto applicare uno sconto o una tariffa promozionale per generare revenue. Stabilire che questi prezzi rimangano contenuti e non vengano diffusi attraverso canali di distribuzione non controllati è una necessità fondamentale. La disponibilità dell’inventario dovrebbe essere stabilita a seconda dei costi di intermediazione, in modo da favorire i canali a più alta marginalità a parità di camera venduta e di canale.
E voi che cosa pensate di queste strategie?
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 23 Gennaio 2009, alle ore 16:07
Due importanti mosse da aggiungere:
1) riposizionamento della propria struttura o consolidamento della propria; porsi la domanda fatidica e importante: chi sono?un hotel di design vicino alla stazione centrale, un hotel decentrato economico, un hotel boutique raffinato al centro storico?
Poi chiedersi “cosa i miei clienti pensano che io sia”
E riposizionare la consapevolezza della propria immagine on-line, poichè da essa discende il nostro target e mercato di riferimento di vendita.
2) Una volta riposizionati a dovere, con molto sforzo e sincerità con se stessi, sappiamo in che mercato ci muoviamo, a quel punto interviene un MONITORAGGIO COSTANTE AD AMPIO SPETTRO dei prezzi della concorrenza, da qui all’eternità, cioè simulare un possibile acquisto da parte dell’utente medio che viaggia on-line al fine di vedere con i suoi occhi cosa gli si prospetta in virtù delle sue aspettative, tali aspettative lo portano a collimare con la nostra offerta.
Il nostro valore è relativo al nostro cliente in quel momento e l’acquisto è relativo alla possibilità per lui di scegliere alternative egualmente valide e sostitutive che soddisfano il suo bisogno.
Se ho un hotel boutique al centro storico al prezzo di 100 Euro, perchè dovrei comprare un altro hotel boutique al centro storico al prezzo di 110
Euro? Una volta incrociato il parametro di localizzazione con prezzo/qualità verificato dai feedback/commenti l’equazione si chiude, diciamo che una possibile equazione che ci da la percentuale di appetibilità all’acquisto è PROSPETTIVA DI ACQUISTO = ubicazione + (valore/commenti / prezzo)
L’ubicazione è fissa ed è difficilmente variabile, il valore dell’hotel è variabile ma è un paramentro manipolabile nel medio lungo termine, e infine il prezzo è la variabile più veloce da cambiare,
ovviamente prezzo e commenti variano in maniera inversamente proporzionale, fino al punto in cui un valore di commnenti pessimo inchioda la prospettiva di acquisto, oppure quando il prezzo scende a collimare con il costo marginale dell’occupazione camera.
Commento da Playrevenue — 29 Gennaio 2009, alle ore 19:50
Condivido pienamente la teoria/equazione del Dott Tribocchi…aggiungerei, in merito all’analisi dei prezzi dei competitor, il monitoraggio, di tanto in tanto (in particolare in bassa occupazione) dei costi delle compagnie aeree. Logicamente mi riferisco a segmenti di mercato internazionale che, prima del costo di un soggiorno, verificano i prezzi di un volo, il cui valore influisce in modo determinante sul budget, di conseguenza la scelta della destinazione, di conseguenza la scelta dell’Hotel!
Un altro aspetto che spesso torna utile e molto importante è il valore della moneta al cambio che, ultimamente, subisce frequenti variazioni con alti e bassi notevoli.
Resto comunque dell’idea che con esperienza, pratica, errori e successi, col tempo si affina la ricerca del prezzo ottimale…leggere informazioni sui giornali sull’andamento della borsa, il costo del petrolio, anch’essi sono fattori che aiutano a comprendere meglio certe situazione, faclitando un Revenue Manager a prendere decisioni sulle strategie da attuare.
Buon lavoro a tutti,
Enzo Aita
Commento da lorenzo — 4 Febbraio 2009, alle ore 10:43
test
Commento da lorenzo — 4 Febbraio 2009, alle ore 10:43
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Commento da wookie — 5 Febbraio 2009, alle ore 12:58
Apprezzo il commento del Dott Tribocchi, pero’ dissento sulla gestione del prezzo, ho letto varie teorie sulla gestione dei prezzi nei momenti di crisi, e anche per esperienza personale le posso assicurare (almeno qui a Firenze) che un controllo serrato della concorrenza porta(e ha portato) a un abbassamento dei prezzi sotto i livelli di guardia e intendo quelli di redditivita’, questo perche’ si instaura un circolo vizioso che porta ad abbassare sempre piu’ i prezzi nel tentativo di “raccattare” i pochi clienti disponibili, e specialmente gli alberghi piu’ grandi con 50 o piu’ stanze da riempire e costi fissi sempre piu’ alti, hanno la necessita’ di incamerare quanti piu’ soldi possibili anche rischiando di vendere sottocosto, portando i piccoli hotel alla morte stessa.
Faccio un esempio a firenze in questo periodo con 90 euro dormo in un 4 stelle nel centro , un 3 stelle 60/70euro un due stelle a 40 una stella attualmente si dorme con 20 euro ….. situazione inaccettabile …bisogna tenerlo su questo prezzo cosi’ siamo ridotti con le “pezze” a forse di monitoraro il proprio concorrente !!
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 5 Febbraio 2009, alle ore 17:43
Gentile wookie,
Lei ha pienamente ragione, se gli hotel di Roma riuscissero a creare un cartello saremmo tutti più felici! Il problema è che la classe alberghiera romana è molto disunita,
sottolineo l’attenzione ai prezzi nel breve, ma soprattutto nel medio e lungo termine, il problema vero è che moltissimi hotel lavorano “male” e si trovano a lavorare solo sul last minute, quindi un dumping continuo. Resta fermo che le spese e i costi fissi sono lì e in qualche modo bisogna pagarli, fermo restando di non scendere mai sotto al costo marginale che si genera a camera occupata.