Rate Parity: questa sconosciuta…
11 Novembre 2011Mantenere la Rate Parity crea fiducia e affidabilità nell’immaginario dei clienti dell’hotel. La Parity aiuta la disintermediazione. La Parity non è un cappio al collo ma la sola possibilità di creare una solida strategia di vendita online.
Abbiamo versato fiumi di inchiostro per spiegare l’importanza della parità tariffaria, e quelle sopra citate sono tutte affermazioni che reputo vere ed avallate da altrettanti albergatori. Eppure se date un’occhiata a quello che accade a livello internazionale – e anche nel nostro Paese – riguardo alle tariffe dell’hotel, restereste molto sorpresi e forse anche delusi.
Costa meno vendere sul sito dell’hotel o sul portale?
Se vi siete trovati di fronte a questo quesito su internet o se l’avete sentito pronunciare da qualche vostro cliente, è chiaro che implicitamente si dà per scontato che la Rate Parity non esista.
Oggi ad esempio mi è capitato sott’occhio un piccolo articolo dal titolo “Le OTA sono più costose dei rivenditori diretti”, in cui Martin Kelly, giornalista specializzato nel settore travel, dimostra con due mini esempi, come spesso si contravvenga alla regola della Rate Parity.
Kelly prende ad esempio una data, un hotel e una tipologia di camera, e dimostra che, facendo una rapida ricerca, il sito dell’hotel vende a molto meno degli intermediari. Lo stesso vale per un volo della Thai Airways.
Hotel Survey Results: Raffles Hotel Singapore – one night accomodation in a state room for November 10, 2011.
- Raffles.com = S$ 753.28 for ‘state room’ including taxes and fees
- Expedia.com.sg = S$ 812 for ‘state room’ including taxes and fees
- Agoda.com = S$ 799.67 for ‘state room’ including taxes and fees
- Wotif.com = is not selling the ‘state room’ but is charging S$ 960 for ‘courtyard suite’ which can be obtained for S$ 870 on Raffles.com
- Zuji.com.sg = not selling ‘state room’ but retailing ‘courtyard suite’ at S$ 753.28 including taxes and fees
Al brevissimo post, rispondono sdegnati diversi appassionati del settore, dichiarando che un solo esempio non può essere rappresentativo dell’intera categoria, e che talvolta si verifica il contrario, ovvero che un’OTA venda a meno dell’hotel o della compagnia aerea.
Sono d’accordo con entrambe le dichiarazioni: la Rate Parity spesso, per negligenza o intenzionalmente, non viene rispettata.
Solo poche settimane fa, RateGain ha diffuso un incredibile report sui trend europei per quanto riguarda la Rate Parity e sapete che cosa ne è risultato? Queste immagini parlano da sole:
Hotel 3 stelle
Hotel 4 stelle
Hotel 5 stelle
Come vedete, non solo dai dati (condotti su svariate centinaia di strutture) risulta che più si sale con le categorie e meno si rispetta la rate parity, sia in Italia che nel resto d’Europa, ma paradossalmente i prezzi più convenienti sono quasi sempre sui portali piuttosto che sul sito ufficiale. Un fatto che ovviamente non gioca a favore dell’hotel e dei suoi sforzi di disintermediare.
Ovviamente so benissimo che se utilizzate un buon channel manager mantenere la rate parity per voi è un imperativo: la questione è capire “perché” si mantiene la parity. No, non la mantenete perché è un obbligo contrattuale dettato dai portali su cui distribuite.
La dovete mantenere perché la Rate Parity crea fiducia e affidabilità nell’immaginario dei clienti dell’hotel. Perché la Parity aiuta a disintermediare (insieme a una buona Best Rate Guarantee). Perché la Parity non è un cappio al collo, come pensano erroneamente alcuni, ma la sola possibilità di creare una solida strategia di vendita online.
E (anche se non dovremmo dirlo) se proprio non volete rispettare la parity, quantomeno fate in modo di essere più economici sul vostro sito piuttosto che sulle OTA, dove pagate fior di commissioni. Altrimenti sarà impossibile disintermediare efficacemente. Altrimenti… chi è causa dei sui mal non pianga per se stesso.
Dati Rate Gain: Hotel News Resource
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 11 Novembre 2011, alle ore 14:51
il problema è che spesso molti albergatori nella loro miopia guardano il concetto di disparità come vantaggiosa osservando che:
1 – mettiamo una tariffa piu bassa nel nostro sito e freghiamo il portale
2 – mettiamo una tariffa piu alta nel nostro sito e freghiamo il cliente, e recuperiamo un po di soldi che il portale comunque da altre prenotazioni ci frega.
osservando che quando mettono una tariffa piu bassa nel proprio sito sono in ILLEGALE disaccordo con i contratti e in CONFUSIONE per l’utente che non ha una SPIEGAZIONE a questa discrepanza tariffaria,
osservando che quando mettono una tariffa piu alta nel proprio sito guardano solamente le prenotazioni che entrano e non visualizzano mentalmente le eventuali numerose prenotazioni che perdono.
LA SOLUZIONE è (oltre a svegliarsi):
lavorare sempre in totale parità tariffaria e nel proprio sito generare delle offerte uniche e non replicabili su un portale,
legandole a delle azioni che sono generabili SOLAMENTE nella propria piattaforma, come ad esempio l’iscrizione alla newsletter ufficiale o un commento sul proprio guestbook a fine soggiorno.
Commento da Frawinning — 11 Novembre 2011, alle ore 18:23
Quoto dottor tiribocchi: sempre e solo PARITY RATE.
Commento da marcovolpe — 12 Novembre 2011, alle ore 10:54
i dati mostrati dalla ricerca indicano chiaramente che da qualche parte questo concetto si perde e non solo per motivi puramente economici… in molti casi le commissioni applicati dai “portali” sono addizionate di “assicurazioni e quote di iscrizione” o godono di sconti e promozioni particolari che il “portale” applica usando una parte della propria commissione, in altri casi ci sono problemi tecnici di aggiornamento dei prezzi in tempo reale (non tutti i channel managers lavorano in sincrono o sono accredidati su tutti i “portali” che gli albergatori utilizzano), se poi da italiani vogliamo mettere la malafede al primo posto siamo liberi di farlo ma il dato certo è che il parity rate serve a garantire credibilità al prodotto offerto(che alla fine sarà lo stesso) e ad evitare disparità di trattamento… sicuramente a tutela di “produttori e consumatori”…
Pingback da Rate Parity: questa sconosciuta… | Turismo & Social Media Marketing | Scoop.it — 12 Novembre 2011, alle ore 11:14
[…] Rate Parity: questa sconosciuta… Mantenere la Rate Parity crea fiducia e affidabilit� nell’immaginario dei clienti dell’hotel. La Parity aiuta la disintermediazione. Source: http://www.bookingblog.com […]
Commento da Zeno Govoni — 14 Novembre 2011, alle ore 12:05
Concordo pienamente con Stefano Tiribocchi. Noi facciamo l’impossibile per avere la rate parity perché ritengo sia un indice di trasparenza nei confronti del consumatore. A volte però i channel managers hanno dei ritardi nell’aggiornamento delle tariffe, ma si parla di alcune ore!!! Inoltre ad esempio Booking.com ci sta ostacolando non poco con il nostro channel managers di Fastbooking, minacciando di non farlo più funzionare perché non è certificato!!! in realtà è un evidente presa di posizione per ostacolare la crescita di Fastbooking. Mi aggancio al discorso della tutela dei consumatori sollevando questa mia curiosità: come ben sapete in Booking.com ci sono alcuni hotel, i primi, che hanno il simbolo della mano con il pollice in su, perché sono gli hotel che hanno aderito al “Programma Hotel Preferiti. Gli hotel preferiti offrono un servizio e una qualità eccellenti a prezzi imbattibili. Per questo, e in seguito ai giudizi positivi espressi dagli ospiti che vi hanno soggiornato, consigliamo vivamente questo hotel.”
Ora sappiamo benissimo che un hotel fa parte del “programma hotel preferiti” riconoscendo a Booking.com una commissione minima del 20% e allotment fisso con release brevissime quindi la qualità dell’hotel e i giudizi non sono di certo le discriminanti per la scelta dell’hotel da parte di Booking. Così facendo si induce nel consumatore un’informazione fuorviante e totalmente sbagliata. Sarebbe giusto che l’associazione che tutela i consumatori rendesse noto questo aspetto, perché poi alla fine penalizza gli hotel che veramente lavorano sulla qualità e che invece che regalare altre percentuali di commissione a Booking investe quei soldi all’interno dell’azienda. Scusate l’intervento ma era da tempo che volevo postarlo.
Commento da crt — 15 Novembre 2011, alle ore 17:32
Personalmente ho avuto una pessima esperienza con un notissimo sito specifico per last minute : io davo un prezzo e lo trovavo aumentato minimo del 20% ,incredulo ho visto l’atteggiamento confermato dopo i primi annunci , ho subito concluso il rapporto anche perche’ posto in quei termini dubito sia legale.
Con Expedia mi trovo abbastanza bene , con Booking.com l’assistenza e’ inesistente e sempre molto in ritardo , gli aggiornamenti quasi impossibili , una piattaforma con caratterstiche funzionali di almeno 15 anni fa …ti involglia a sfruttarlo solo per immagine e presenza e probabilmente molti fanno cosi’ …ecco perche’ le tariffe possono risultare + alte !!
Ovviamente sono totalmente daccordo per la Parity Rate .
Commento da marghe — 16 Novembre 2011, alle ore 09:25
Buongiorno crt… con il tuo intervento mi hai fatto venire in mente una cosa importantissima. Se volete davvero disintermediare, monitorate le prenotazioni provenienti da ogni portale e lasciate andare quelli meno efficaci. Non è detto che un portale che va bene per tutti vada bene anche per la tua struttura.
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 16 Novembre 2011, alle ore 19:44
Le OTA che ostacolano l’accesso dei channel manager sono folli, ho disdetto molti contratti per GLOBRES perchè non volevano interfacciare parityrate, lungaggini assurde alle fine ha funzionato, ma troppo tardi per loro.
I siti di intermediazioni dovrebbero tutti lavorare con accordo e serenità coi channel manager, giocano nella stessa squadra, dovrebbero tenere le loro extranet sempre performanti, e non sai quante volte smadonno con expedia che non funziona o con nycerome in manutenzione, o con transhotel, tanto per fare i nomi e sollecitare un miglioramento del servizio. Io cambio i prezzi per tutte le mie strutture due volte o piu al giorno e avere un disservizio nell’aggiornamento è una crepa, devo fare e rifare il lavoro a piu riprese.
ATTIVATE TUTTI UNA CONNESSIONE XML PERFORMANTE
S.
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 16 Novembre 2011, alle ore 19:49
Marghe ha ragione, io lavoro sempre sullo snellimento della struttura di vendita, tutti gli hotel che prendo come nuovi cerco di tenere unicamente 2-3 canali altamente performanti, sito diretto e un paio di ota serie che funzionano a cannone.
Tenere molti canali poco performanti non serve a molto, se un cananle non produce non vale, se non converte non da visibilità, se non da visibilità incrementa solo i costi di gestione amministrativa e il depauperamento dell’allotment nei momenti di massima richiesta di mercato.
Cioè canali che non vendono MAI tranne che alla SANTA PASQUA, CAPODANNO§, MARATON, FINALE DI CHAMPIONS, stranamente nelle fredde domeniche solitarie di gennaio non entra mai una prenotazione.
SNELLITE LA VS STRUTTURA puntanto solo su cio che veramente VENDE a tiraggio costante.
S.
Commento da crt — 18 Novembre 2011, alle ore 18:50
..gia’ ” solo su cio’ che vende a tiraggio costante ” …. ditemi voi quali sono perche’ ora di costante non vedo piu’ nulla.
Giusto ieri ho chiuso un rapporto che avevo da 15 anni con un sito che negli ultimi tre anni ha piu’ che raddoppiato il prezzo ma in termini di prenotazioni mi e’ passato da 100 a 3 prenotazioni annue … cosa abbiano combinato lo sanno solo loro ,e qualcosa sospetto anch’io tipo che negli ultimi tempi stiano facendo ‘cassa’ evitando investimenti sul loro rank , inoltre hanno modificato il sito con un layout peggiore e piu’ complesso che rallenta ( sia’ per gli operatori che utenti ) , il bello/brutto di internet che se un utente da un sito non ha cio’ che vuole e subito e’ un clik che va altrove , e’ strano che a dei professionisti a cui piace sbizzarirsi non sempre lo prevedano .E cosi’ anche noi operatori dobbiamo migrare .
Commento da carcal — 19 Novembre 2011, alle ore 09:34
Condivido assolutamente
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 20 Novembre 2011, alle ore 11:04
ciao crt,
non voglio fare nomi ma portali come BOOKING.com ed EXPEDIA.com possono essere definiti a tiraggio costante,
S.