Rate parity: Expedia e Priceline dichiarano guerra a chi non la rispetta
24 Marzo 2016Chi va via perde il posto all’osteria. Questo è il succo di quello che ha detto Dara Khosrowshahi, CEO di Expedia, durante un incontro con gli investitori a New York a proposito del rispetto della rate parity.
Infatti Marriott e Hilton hanno lanciato un piano strategico per promuovere a tutti i costi le prenotazioni dirette, e le grandi OTA hanno fatto sapere cosa ne pensano a chiare lettere.
Cresce la corsa alla disintermediazione
Tutti hanno bisogno di disintermediare, anche i giganti:
- Marriott da aprile offrirà ai membri del suo loyalty program una tariffa inferiore per chi prenota direttamente, più altri vantaggi come la connessione internet gratuita, punti premio e check-in da mobile
- Hilton ha fatto di più: a febbraio ha lanciato la campagna marketing Stop clicking around per spingere al massimo le prenotazioni sul sito ufficiale. È stato calcolato che Hilton abbia speso 3 milioni di dollari per far girare questa pubblicità in TV, la più grande mai promossa dal gruppo fin dalla sua nascita.
Priceline – proprietario di Booking.com – ed Expedia come era facile immaginare non hanno gradito molto, e hanno minacciato pesanti ripercussioni sul destino di chi diventa troppo insistente con la storia della disintermediazione.
Priceline: vi tirate la zappa sui piedi
Darren Huston, CEO del Priceline Group, ha commentato che le mosse di Hilton e Marriott potrebbero generare un effetto contrario a quello desiderato: “Non apprezzo le mosse fatte a livello di catena a volte…” ha commentato durante la presentazione dei risultati all’ultimo trimestre.
Se le catene inizieranno a offrire tariffe più basse sul proprio sito, Huston assicura che le loro strutture sui portali come Booking.com non convertiranno più come prima. Inutile dire che questo suoni vagamente come una minaccia.
Expedia: calo di visibilità e crollo delle conversioni
Se Huston ha mantenuto un profilo basso sulla questione, lo stesso non si può dire di Khosrowshahi, CEO di Expedia, che in pratica ha dichiarato guerra a chi non rispetterà la rate parity.
Skift riporta:
“Khosrowshahi ha affermato che Marriott e Hilton devono fare una scelta e che è molto probabile che perderanno visibilità su Expedia se non offriranno il miglior prezzo e la massima disponibilità. Se le strutture o i brand non sono in grado di essere fortemente competitive sui siti di Expedia, scenderanno nelle posizioni più basse e le conversioni diminuiranno… e ci sono moltissimi rivali pronti a prendere il loro posto. Khosrowshahi ha aggiunto che sui suoi siti, Expedia vuole assolutamente le migliori tariffe garantite.”
Anche questo suona più o meno come una minaccia.
Cosa succederà in Italia?
Sebbene in Francia la Legge Macron abbia vietato alle OTA di imporre la rate parity, Khosrowshahi ha affermato che in Europa la parity non è stata mai tanto solida.
Adesso è il turno dell’Italia: il Ddl Concorrenza avrebbe dovuto essere dibattuto in Parlamento qualche giorno fa, ma la discussione è slittata all’estate. C’è da chiedersi comunque che cosa accadrà se gli hotel saranno liberi di fare il prezzo che vogliono sul proprio sito.
Andrea d’Amico di Booking.com, in una esclusiva intervista dell’anno scorso, aveva già anticipato che un mancato rispetto della parità tariffaria avrebbe tolto visibilità all’hotel e quindi ridotto il suo tasso di conversione. E adesso i leader dei maggiori portali internazionali confermano queste prospettive: chi non vorrà garantire la migliore tariffa disponibile forse dovrà affrontare un grosso calo di conversioni e di revenue.
Un motivo in più per cominciare a investire davvero sul sito ufficiale.
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