Ranking Factors 2013: quello che l’hotel deve sapere sul posizionamento online
5 Luglio 2013Searchmetrics torna a pubblicare il suo report annuale dedicato ai risultati sullo studio condotto per identificare i fattori ritenuti di maggiore o minor valore per il posizionamento online.
Chi fa SEO sa perfettamente che posizionare bene il sito di un hotel non è semplice e i fattori da tenere in considerazione sono moltissimi e in continuo mutamento. I risultati della ricerca? Come ci aspettavamo, i social media sono oggi i fattori che contano di più, i contenuti sono sempre più “re” e i link (di qualità) non hanno mai perso il loro valore.
La metodologia: fattori di correlazione e non di causa
Se l’anno scorso Searchmetrics ha realizzato uno studio dedicato espressamente ai fattori di posizionamento italiani, quest’anno dobbiamo accontentarci di analizzare i risultati dello studio sul mercato USA. L’analisi è stata condotta su 10.000 parole chiave e 300.000 siti posizionati nelle prime 30 posizioni, backlink, tweet, +1 su Google Plus, pin, facebook like, condivisioni e commenti.
I dati sono stati raccolti tra il marzo e il giugno 2013, in modo da prendere in considerazione l’aggiornamento di Penguin 2.0. In totale, sono stati esaminati 70 fattori e sono state calcolate le correlazioni tra ognuno di essi e i risultati di ricerca.
In pratica la classifica è stata ottenuta cercando di identificare i fattori chiave che i siti ben posizionati hanno in comune e che li separa da quelli posizionati più in basso.
Searchmetrics ha tenuto particolarmente a mettere in evidenza che “si tratta di correlazione, non di causa” e che quindi non sarebbe corretto dire che questi fattori hanno favorito l’alto posizionamento di una pagina web, ma solo che erano presenti in maggiore quantità quando la pagina era ben posizionata.
Di seguito la tabella riassuntiva dei ranking factors 2013 rispetto al 2012:
(passa il mouse sopra l’immagine per ingrandirla)
Fattori onpage: URL brevi e rilevanti contano di più
Un’ottimizzazione base ben fatta della pagina resta un must da non sottovalutare. Si confermano alcuni dati importanti da tenere sempre presenti per l’ottimizzazione onpage
- I siti che si posizionano meglio hanno URL più brevi
- Le parole chiave nel title dovrebbero essere poste più vicine possibile all’inizio della frase.
- Fattori classici come la presenza di parole chiave nell’URL stanno progressivamente perdendo rilevanza.
- Se l’ottimizzazione di titolo, della descrizione, di h1 e h2 non sembra influenzare più il posizionamento, la loro assenza o non-ottimizzazione può costare un ranking inferiore.
Contenuti: puntare su testi di qualità
Per quanto riguarda la parte contenutistica, dunque testi, immagini e link interni, hanno una correlazione fortemente positiva con il posizionamento. Si conferma che il contenuto è sempre più importante, come abbiamo già visto in diversi post nell’ultimo anno: Google premia la qualità dei contenuti (vedi 10 mosse per combattere Penguin 2.0).
- Aumenta il valore dei testi con un numero maggiore di parole: le pagine che si posizionano nelle prime posizioni hanno tra le 400 e le 600 parole circa. Pagine con testi più lunghi in questo caso si sono posizionate meglio.
- Aumenta il valore delle immagini e dei video (contenuti multimediali)
- Forte anche il peso della struttura di link interna
Backlink: i link in entrata sono determinanti, ma se di qualità
Resta inalterato il forte valore dei link in entrata, sia quelli “follow” che i “no-follow”, che confermerebbero comunque il valore del sito. Se però in passato aveva peso maggiore la quantità dei link, con i nuovi aggiornamenti si dà sempre più valore alla qualità dei link in entrata, dunque alla autorevolezza e alla visibilità dei siti da cui provengono i link esterni.
Segnali sociali: sempre più connessi all’alto posizionamento
“La correlazione dei segnali sociali con un miglior posizionamento è incredibilmente alta. Questo si era visto già l’anno scorso ed è ancora valido nel 2013.” I segnali sociali sono in testa ai fattori maggiormente correlati a un alto posizionamento: d’altronde, anche a logica, chi ben si posiziona avrà contenuti di alta qualità che saranno apprezzati a livello sociale e molto condivisi.
Se su Google + non ci sono sorprese (da molto Big G afferma di voler premiare i propri segnali sociali), è interessante invece l’ascesa di Pinterest, che ha persino superato la correlazione di Twitter.
Che però essere “socialmente attivi” abbia un’effettiva ricaduta sul posizionamento, è ancora un fatto tutto da dimostrare.
In conclusione lo studio conferma ancora quello che tutti ormi dovrebbero sapere: “I giorni dell’ottimizzazione a tutti i costi puntando solo sulle keyword sono finiti. Google favorisce la qualità, la sostanza e in ultima analisi, la rilevanza dei rispettivi risultati di ricerca,” conclude Searchmetrics.
Questa è forse la più grande sfida dell’hotellerie per i prossimi anni: riuscire a costruire e rafforzare il brand anche attraverso i social network, il dialogo e l’interazione con i propri ospiti.
Fonte: Searchmetrics
Commento da dott_stefano_tiribocchi — 6 Luglio 2013, alle ore 12:07
Contenuti a copy persuasivo, informazioni al posto di presentazioni, l utente cerca risposte e x questo il sito deve intuirne le domande per presentare una architettura di contenuti attraente
Pingback da Ranking Factors 2013: quello che l’hotel deve sapere sul posizionamento online | molto più che segretaria — 8 Luglio 2013, alle ore 22:00
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