Quanto sono Social le aziende italiane?

leggi l’articolo completo...Non mi sorprendono affatto i risultati dell’ultimo studio dello IULM di Milano dedicato all’utilizzo dei Social media nelle aziende italiane: il panorama dipinto è quello di una penisola ancora lenta nell’approccio ai nuovi canali di comunicazione sociali.

Guido di Freia, responsabile del master Social media marketing dello IULM, ha chiarito come lo studio mirasse a rilevare il grado di SocialMediAbility delle nostre aziende, indice che traduce in sé tre fattori identificativi della capacità di utilizzare i canali sociali in modo strategico, ovvero “orientamento 2.0, gestione ed efficacia delle azioni adottate”.

Tra le 720 aziende prese in esame attraverso tecniche di analisi desk e questionari online da maggio e novembre 2010, è soprattutto interessare puntare lo sguardo sulla realtà dell’Hospitality nostrana, deludente non solo sotto l’aspetto social ma anche sotto quello on-line in generale (ne abbiamo parlato anche in “Facebook per hotel: ci vuole una cultura più “social”).

Riassumiamo alcuni degli aspetti salienti dello studio relativi all’Ospitalità:

  1. Oltre metà degli hotel intervistati non ha un sito ufficiale: a confronto con le altre categorie aziendali (Pubbliche amministrazioni, Moda, bancario, alimentare, elettronica), l’Hospitaly rivela forti carenze dal punto di vista della stessa presenza on-line, dal momento che solo poco più della metà delle aziende prese in esame (56,7%) possiede un sito ufficiale.

  2. Sui siti non ci sono link ai canali sociali: Sorprende anche il fatto che tra coloro che hanno un sito ufficiale e sono attivi sui social media, solo il 17% ha dichiarato di aver inserito un link diretto ai profili Social Media dell’azienda sul proprio sito. Per altro tra tutte le categorie, i siti di Hospitality risultano i più sguarniti di link ai profili sociali. In specifico, tra gli hotel che hanno un profilo sociale, l’88% non lo ha condiviso sul sito.


  3. Pochi gli hotel con profili sociali: solo il 22% ha dichiarato di fare uso attivo almeno di un social media.
  4. Facebook è il più utilizzato: la maggior parte delle aziende Hospitality che utilizzano almeno un social media, sono attive su Facebook, LinkedIn o Twitter.

  5. Scarsa la frequenza e l’attività sui Social Media: appare ancora poco sviluppata l’attività delle aziende di Hospitality sui Social Media. Il 33% dichiara di aver scritto l’ultimo contenuto meno di una settimana prima, il 28% meno di un mese prima, ma il 22% ha prodotto l’ultimo post addirittura oltre sei mesi prima. Sfortunatamente questo dato risulta in parte fuorviante, in quanto non si specifica la frequenza con cui vengono postati i contenuti dalle aziende.

In ultima analisi, è chiaro che prima ancora dell’aspetto social, il settore alberghiero italiano deve ancora imparare a curare la propria presenza on-line. Solo una mentalità aperta all’innovazione ed una conoscenza più approfondita dei canali on-line possono essere preludio ad uno sviluppo serio e fondato dell’Ospitalità sui social media (a questo proposito vi consigliamo la lettura di “5 Consigli Preziosi per il Social Media Marketing dell’hotel“).

In generale comunque, emergono alcuni dati che lasciano ben sperare per il futuro: il 50% delle aziende ha dichiarato di conoscere molto bene come i social media possano essere utilizzati per la comunicazione aziendale e il 73% pensa che si dovrebbero aumentare le competenze sull’efficacia di queste attività.

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