Pro e contro di TripAdvisor, il nuovo social network dei viaggi
16 Novembre 2018Il nuovo TripAdvisor è ufficialmente online in tutto il mondo. Da una parte restano le recensioni, le schede di hotel, ristoranti e attrazioni. Dall’altro il profilo degli utenti si è trasformato in una bacheca che in tutto e per tutto ricorda quella di Facebook, su cui condividere foto e recensioni e seguire altri utenti per ricevere consigli di viaggio.
È una rivoluzione per TripAdvisor, che per aumentare la sua visibilità a scapito dei tanti competitor non ha esitato a stravolgere la sua intera vocazione.
Il payoff di TripAdvisor, tanti anni fa, era “get the truth and go”. Fu contestato, condannato e nel 2012, TripAdvisor cominciò la sua trasformazione, restando soltanto “Il portale di viaggio più grande del mondo” e perdendo già in parte quel focus sulle recensioni online che gli aveva dato tanta fama e l’aveva reso quello che era.
Di acqua ne è passata molta sotto i ponti: di recente, quando il suo metasearch ha dovuto vedersela con l’accanita concorrenza di Google, TripAdvisor ha capito che doveva fare di più e che per coinvolgere l’utente a un livello ancora più profondo, doveva creare un legame con lui ancora prima di arrivare ai commenti e alla prenotazione, cioè nella fase del sogno e della pianificazione.
Non solo: con questa soluzione TripAdvisor mira a restare nelle tasche dei viaggiatori anche durante la trasferta, come una guida on-the-go, da sfogliare e arricchire man mano che si viaggia, un po’ come si fa già adesso con le mappe di Google.
I consigli di amici, conoscenti e personalità: il nuovo oro di TripAdvisor
Ma perché proprio una soluzione così social? Forse TripAdvisor ha tratto spunto dal suo forum, dove la gente si è scambiata per anni utilissimi consigli di viaggio e che ancora oggi è molto frequentato.
Perché quando la gente va in viaggio, vuole soprattutto consigli, da chi c’è stato o da chi abita in un posto. Molti credono che i forum siano ormai obsoleti, ma se ci pensate bene in realtà si sono solo trasformati: adesso la gente chiede consigli ai contatti su Facebook oppure su appositi portali come Trippy, ma il funzionamento è proprio lo stesso.
La vera novità pubblicizzata da TripAdvisor infatti è che oltre alle recensioni, “i viaggiatori possono ora trovare consigli utili e rilevanti di persone ed esperti di cui si fidano.”
Il nuovo social dà risalto non solo ai comuni viaggiatori, che vengono consigliati in base ai contatti, ma soprattutto alle opinioni di influencer e blogger conosciuti, cosa che va a mitigare l’annosa diatriba sulla credibilità delle recensioni anonime.
“Il nuovo TripAdvisor fornisce ai suoi membri incredibili contenuti e consigli di persone, brand e influencer sugli itinerari e le destinazioni prima e durante il viaggio. Con l’introduzione di nuove voci su TripAdvisor i viaggiatori possono ora pianificare meglio i loro viaggi trovando facilmente i loro hotel, esperienze e ristoranti ideali”.
La differenza con gli altri social – oltre al fatto di essere specializzato solo in viaggi – la dichiara senza troppi giri di parole TripAdviasor:
“E mentre altri social media si fermano all’ispirazione, TripAdvisor trasforma i contenuti in azione: basta un click per andare sulla pagina di un ristorante e riservare un tavolo, prenotare un’esperienza entusiasmante o risparmiare trovando l’alloggio perfetto. Tutto senza mai lasciare il sito o la app.”
Creare itinerari con i Viaggi
Se scendiamo nel dettaglio, vediamo che l’utente appena entrato visualizza la barra di ricerca, e più sotto una bacheca con un feed personalizzato, dove può inserire i propri contenuti e leggere quelli degli altri.
Facendo una ricerca, il feed verrà popolato con recensioni su quella destinazione lasciate da amici, post di blogger e guide realizzate da infleuncer.
Utile la funzionalità “Viaggio”, che permette agli utenti di creare e condividere degli itinerari di viaggio aggiungendo hotel, luoghi, attrazioni e ristoranti, anche se io l’ho provata di persona e ho trovato che non è messa bene in evidenza e che il meccanismo per crearne uno non è così semplice come appare e richiede più tempo del previsto.
Per l’hotel nessun cambiamento, per ora
Se vi state chiedendo che cosa cambierà per l’hotel, la risposta è proprio niente, almeno per adesso.
TripAdvisor ci ha tenuto anche a ribadirlo con un articolo ufficiale, in cui dichiara:
“La prima versione è stata progettata per clienti, influencer e grandi brand multimediali come GoPro e National Geographic. Vi invitiamo a esplorare la nuova interfaccia come viaggiatori e di acquisire familiarità con i nuovi elementi social del sito e dell’app. Per il momento, non dovrete fare altro.”
Insomma per adesso non potrete trarre alcun vantaggio dalla nuova interfaccia social, anche se le possibilità ci sarebbero eccome. Se l’hotel potesse aprire una “pagina ufficiale” come su Facebook, potrebbe condividere i suoi consigli e i materiali sulla location coinvolgendo le persone e dimostrando il proprio impegno come ambasciatore della destinazione.
Influencer, blogger e fonti autorevoli: risorsa o rischio?
Come abbiamo scritto nell’articolo di presentazione della piattaforma a settembre, la decisione di affiancare alle recensioni ordinarie le opinioni di esperti e influencer potrebbe avere pro e contro: da un lato si dà la possibilità agli utenti di attingere a fonti autorevoli, dall’altro la reputazione potrebbe diventare appannaggio soprattutto delle personalità online, cambiando radicalmente anche il modo di fare marketing per una struttura o un territorio. E questo non è necessariamente sinonimo di qualità.
Non va dimenticato che influencer e blogger non sono immuni dalle sponsorizzazioni, e non sempre sono trasparenti nel comunicare che un hotel li ha ospitati a pagamento o meno. Certo per questi autori si aprono nuove possibilità di guadagno, ma ahimè potenzialmente a scapito dell’utente finale, che spesso non sa quando un contenuto è spontaneo o a pagamento.
Tutti questi social network non saranno un po’ troppi?
Per TripAdvisor questa potrebbe essere una svolta o una rovina.
Aver trasformato TA in un social network in qualche modo appesantisce l’esperienza dell’utente perché richiede un engagement superiore.
Tutto questo seguire, mettere like, condividere. C’era davvero bisogno di un Facebook dei viaggi? Di un altro Facebook? Forse sì, ma tutto dipenderà dalla risposta degli utenti.
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