Millennial Travelers: come cambia il modo di viaggiare [INFOGRAFICA]
29 Ottobre 2013Expedia ed Egencia rivelano come le preferenze dei viaggiatori più giovani (i Millennial) influenzeranno i viaggi sia business che leisure.
Lo studio “Future o f Travel”, condotto tra agosto e settembre sui cinque continenti, mette in luce l’acuirsi di alcuni trend già emersi a livello internazionale.
Sono circa 8.500 i viaggiatori dipendenti provenienti da 24 Paesi che sono stati intervistati da Harris Interactive per conto di Expedia, soprattutto allo scopo di capire come i più giovani (18-30 anni) – mano a mano che ottengono potere d’acquisto e ruoli di rilevanza nel mondo del lavoro – stiano plasmando gli scenari di viaggio.
Dallo studio emerge che:
- Il 32% degli under-30 afferma di utilizzare uno smartphone e il 20% un tablet per prenotare viaggi di lavoro
- Il 37% utilizza volentieri il servizio in camera, andando contro tendenza rispetto a un mercato in cui il servizio in camera è sempre meno richiesto (vedi articolo Gli hotel abbandonano il room service per tagliare i costi)
- Il 62% sostiene che, se ne ha la possibilità, prolunga il viaggio di lavoro per farlo diventare un viaggio di piacere, un trend questo, che conferma la crescita di quei “viaggiatori ibridi” di cui avevamo parlato nell’articolo dedicato all’Economia delle Relazioni
Se volete approfondire l’argomento Millennial, vi consigliamo la lettura del pezzo I Millennial crescono: impariamo a conoscere i viaggiatori di domani
Di seguito l’infografica integrale:
Pingback da Millennial Travelers: come cambia il modo di viaggiare [INFOGRAFICA] | Tripsandtipsblog — 31 Ottobre 2013, alle ore 16:48
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Commento da Antonio Greci — 1 Novembre 2013, alle ore 06:16
Articolo indovinato. E’ la radiografia delle scelte di mio figlio di 28 anni (receptionist), della sua compagna di 26 (libera professionista) e dei loro numerosi amici. Spesso per capire le loro scelte mi confronto con loro sui social media che utilizzano. A mio avviso, ma è solo un’impressione senza riscontri oggettivi, le percentuali evidenziate nell’articolo sono più alte. Confermo la tendenza di un prolungamento della permanenza dei viaggiatori ibridi. Molto dipende dalla qualità dell’accoglienza, più che dal prezzo che generalmente per i giorni in più, presenta tariffe più alte. Questo è un’altro interessante segmento di mercato che “muta” il corporate in leasure, fidelizzando il cliente. Perché questo avvenga è necessario avere personale preparato alla vendita al front desk.
Commento da marghe — 4 Novembre 2013, alle ore 09:49
Ciao Antonio, grazie del riscontro: questa è in effetti un trend interessante, anche se chiaramente non interessa tutte le tipologie di hotel. Secondo te gli hotel con clientela più business dovrebbero adeguarsi con pacchetti/offerte predisposte già per chi volesse aumentare i giorni di permanenza?
Commento da Antonio Greci — 4 Novembre 2013, alle ore 17:57
Ciao Marghe,
dipende. Il mio punto di vista e non attendere che il cliente chieda ma essere noi a chiedere al cliente. Le variabili sono infinite. Lo spettro è così ampio da permettere un range tariffario tipo “tail price”, su più scale. Gli snodi, (pacchetti/offerte) dipendono dai volumi di flusso probabili su data base. Per esempio, un 3 stars area turistico congressuale, può benissimo permettersi una codificazione in funzione delle stagionalità dei meeting, oppure pacchetti aziendali premio post closed business. Negli USA: “ Suite Premium Quality for Major sales as per who really does the buying” è un concetto consolidato da sempre. Anche in Italia si invitano i probabili clienti ad una fiera/esposizione, con pacchetto all inclusive per poi vendere durante la cena, o dopo cena in albergo. Alcuni nel post vendita offrono un soggiorno come premio, all’acquirente o al venditore. Un 4 stars area business, quello che generalizziamo in business corporate area , se non appartenente a catena, può offrire qualsiasi cosa in joint venture, polverizzando i rischi d’impresa. Se di catena ha un range differente basato su grandi numeri. Insomma, sta alla creatività ed alla volontà di chi ha l’onere di realizzare e vendere pacchetti. Se si è ubicati sulla cintura di Milano, per fare un altro esempio, si deve ben sapere cosa si vuole e dove si desidera arrivare. Milano offrirà “pur qualcosa” a chi vuole trascorrere un fine settimana con la moglie (o l’amante) dopo aver chiuso un affare. O no? Tutto ruota su: se sai e se vuoi, vendere il vendibile. Comunque, senza data base attendibile è sempre molto rischioso preconfezionare un pacchetto.
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