Mega-trend 2010: il futuro dell’Hospitality
4 Gennaio 2010Che cosa deve aspettarsi l’Hospitality per il 2010? Sarà l’anno della ripresa? E quali sono le maggiori sfide ed opportunità che attendono l’albergatore alla soglia del secondo decennio del ventunesimo secolo?
Abbiamo raccolto per voi alcuni interessanti dati per rispondere almeno in parte a questi quesiti.
I 4 mega-trend dell’Ospitalità 2010
Brand, mercati emergenti, cambiamenti demografici e tecnologia saranno i protagonisti dell’Hospitality nel corso del 2010 che, molto probabilmente, andranno ad influenzare maggiormente il settore alberghiero nei prossimi 3-5 anni e che tutti gli albergatori si troveranno a dover affrontare.
Secondo il nuovo studio “Hospitality 2010” realizzato da Deloitte Touche Tohmatsu, le società collegate e il Preston Robert Tisch Center for Hospitality, Tourism and Sports Management della New York University, questi saranno i 4 fattori chiave che faranno da spartiacque tra albergatori “vincenti” e “perdenti” e influenzeranno maggiormente la Borsa a livello internazionale.
Una serie di interviste rivolte ai maggiori CEO del settore, analizzate unitamente a dati economici e finanziari, costituiscono il report che riconferma i trend che avevamo già analizzato approfonditamente nelle scorse settimane (vedi articolo Come sfruttare i Trend del Turismo per rendere efficaci le tue campagne marketing) e che sono stati ancora una volta definiti fondamentali per “raggiungere il successo finanziario”:
- Il Brand, la sua promozione online e CRM devono essere curati al massimo grado: la location non sarà più il fattore decisionale principale dell’utente, che dovrà essere fidelizzato offrendo “esperienze di viaggio” che coprano il pre, il durante e il post soggiorno
- Investire nei mercati esteri, in particolare India, Cina e Stati del Golfo, dove si sta registrando già adesso un grande boom di viaggi nazionali ed internazionali
- Pensare prodotti rivolti agli over 65, che in Europa saranno cresciuti del 25% nel 2015 e che andranno a costituire una buona fetta dei viaggiatori futuri
- Aumentare gli investimenti in prodotti e servizi IT che possano migliorare il sistema di prenotazione, di distribuzione, i programmi di fidelizzazione e la “customer relationship management”
I cambiamenti del travel on-line
PhoCusWright ha appena pubblicato la sua quinta edizione del “PhoCusWright’s European Online Travel Overview”, che analizza e mette a confronto ogni anno l’andamento del mercato travel on-line e off-line.
Quest’anno sono stati identificati 5 trend fondamentali per quanto riguarda il settore travel online europeo:
- Il Travel online nel 2010 andrà a costituire un terzo dell’intero mercato travel in Europa, con un incremento degli utenti che navigheranno in rete, soprattutto per cercare le offerte migliori. Questo sarà una conseguenza di una sempre maggiore penetrazione di Internet tra la popolazione, che passerà dal 28% del 2008 al 34% del 2010.
- Priceline, grazie all’acquisizione di Booking.com, potrebbe divenire la maggiore OTA sul mercato europeo e solo seconda a livello mondiale.
- I siti Metasearch e i grandi aggregatori, come Kayak, Mobissimo, Sidestep, potrebbero ben presto scoppiare anche da noi come è già capitato negli USA, grazie al crescente aumento del numero di utenti che si rivolgono ad Internet per pianificare i propri viaggi.
- La Germania farà un balzo in avanti acquistando una sempre più ampia fetta del mercato travel online, che passerà dal 17% del 2008 al 20% del 2011, grazie alla sempre più diffusa cultura del viaggio diffusa nel Paese.
- Tutti gli occhi puntati sui nuovi grandi mercati europei dell’Est e del Sud: mercati emergenti come la Polonia potrebbero costituire le più grandi opportunità di crescita dell’industria di settore.
Miglioramento del mercato leisure e tariffe stabili
Per quanto riguarda la flessione finanziaria dell’ultimo biennio, il peggio è decisamente passato, ma la ripresa per la maggior parte delle attività non avverrà prima del 2011, questo quanto riporta Adam Kirby di Hotel Magazine.
A conferma di questi dati, l’Organizzazione del Turismo delle Nazioni Unite ha predetto solo una leggera ripresa del Turismo per il 2010, con un totale di arrivi internazionali in crescita dell’1%-3%. Il boom dovuto alla necessità di riprendere a viaggiare predetto per la seconda metà del 2009 non è avvenuto e si pensa che non si verificheranno cambiamenti consistenti fino alla fine del prossimo anno.
Il leisure continua a superare il business travel, cha ha avuto un grandissimo calo durante il 2009, tanto che molti alberghi di centro città per riempire le camere, hanno dovuto predisporre politiche maggiormente aggressive rivolte al mercato dei turisti e dei vacanzieri.
Gli hotel che si sono rivolti con maggior decisione al leisure, sembra ne abbiano tratto un buon vantaggio. Jeff Senior, vice presidente dirigente dei Fermont Hotels and Resorts, catena che aveva già adottato questa politica poco prima dello scoppio della recessione, si aspetta un netto calo del pessimismo diffuso tra i viaggiatori: “La gente sembra aver spostato le spese di viaggio dal budget degli extra al budget delle necessità. I soggiorni saranno senza dubbio diversi, più brevi, meno frequenti, più vicini a casa, ma state sicuri che ci saranno”.
La “staycation” che ha afflitto il mondo nel corso del 2009 è quindi probabilmente destinata a terminare nel 2010, almeno per quanto riguarda il mercato leisure, e se il mercato ancora non decolla, il fatto che almeno non scenda sembra essere la nuova vittoria degli operatori del settore.
“Flat is the new up”, ha dichiarato Adam Weissenberg, dirigente analista alla Deloitte LLP, “Fino ad ora, era un dato positivo se il RevPAR scendeva meno dello scorso mese. Adesso siamo ottimisti perché l’occupazione sta lentamente risalendo e le tariffe rimangono stabili”.
Fonte: Hotelmarketing
Commento da ecavalli — 8 Gennaio 2010, alle ore 14:53
Speriamo che gli sforzi che stiamo sostenendo per la realizzazione del metamotore Cooneelee (www.cooneelee.com) siano sufficenti ad una maggior diffusione e soprattutto un decisivo orientamento al mercato italiano, considerando che questi grandi portali USA sono orientati prevalentemente verso i propri utenti.