La Disintermediazione Non è Gratis (e nemmeno a sconto)
14 Novembre 2013Ormai sembra che non si parli d’altro. Tutti vogliono disintermediare per erodere quote di mercato alle OLTA. A costo Zero.
Ma si tratta di un grosso frainteso che si è creato nel mondo dell’hôtellerie, perché siamo sinceri: è impossibile riacquisire indipendenza commerciale senza investire almeno quanto investono gli intermediari, o forse di più.
Cambiare approccio non è una scelta: è indispensabile
Continuare a vivere le OLTA, i Social Network e tutte le opportunità che offre il web come minacce invece che come risorse può rivelarsi un grande errore.
Fino a ieri l’hotel poteva limitarsi a gestire i listini stagionali, i clienti abituali e quelli di passaggio e fare delle belle pubblicità sulle guide turistiche, senza preoccuparsi del resto.
Oggi c’è bisogno di un cambiamento, c’è bisogno di apprendere strumenti, tecniche, atteggiamenti per riuscire a disintermediare. In poche parole l’albergatore deve acquisire un’indole commerciale tutta nuova. Un passaggio tutt’altro che facile.
Soprattutto c’è bisogno di capire che la disintermediazione non è una crociata contro gli intermediari, ma una ponderata strategia di investimenti atta ad acquisire autonomia da questi. Tanto meno un hotel investe nel proprio brand online, tanto più sarà assoggettato ai portali di prenotazione, o meglio, ai “best player” che per risorse e capacità conquistano ogni giorno nuove quote di mercato.
Le prenotazioni dirette hanno un costo
Oggi è assolutamente necessario essere presenti su tutti i migliori canali online ed ancor più importante è conoscere le strategie per ottenere visibilità e convincere l’utente finale che è più conveniente prenotare direttamente sul sito ufficiale dell’hotel.
Nessuno di questi canali è gratis, nemmeno i social network, che richiedono una forte predisposizione e non poco tempo per riuscire a instaurare dialogo e interazione.
In questo periodo si parla molto del nuovo servizio TripConnect di TripAdvisor, che permette di mostrare i prezzi del proprio booking engine ufficiale sulla pagina dedicata all’hotel accanto ai portali.Ciò che ci è parso strano è che tanti albergatori lo stiano vivendo non come una ulteriore possibilità di ottenere visibilità e prenotazioni (da misurare in termini di ROI), ma come l’ennesimo tentativo di sottrarre risorse all’hotel da parte di un intermediario.
Forse era meglio quando TripAdvisor dava questa possibilità solo alle OLTA? Direi di no, anzi credo che questa sia un’opportunità per competere ad armi pari e vendere più camere direttamente a costi inferiori.
Certo, perché TripConnect ha un costo, come tutti gli investimenti fatti per aumentare le prenotazioni dirette – allo stesso identico modo del PPC su Adwords, della creazione di un nuovo sito, di tutti gli investimenti in visibilità, di un booking engine che garantisce i migliori risultati in termini di rappresentazione del prodotto camera e quindi più conversioni e molto altro ancora.
Calcolare il ROI deve diventare attività ordinaria per variare e ottimizzare pesi e misure. Continuamente
Disintermediare quindi non è gratis. L’importante è capire se e quando il gioco vale la candela. Con i booking engine più evoluti oggi a disposizione e i tanti strumenti di web analytics, c’è la possibilità di monitorare tutti gli investimenti e decidere quali incrementare e quali sospendere, ma anche testare nuove opportunità e verificare le accelerazioni delle prenotazioni in funzione delle tariffe dinamiche.
È vero anche che ci sono una serie di costi intangibili di cui è difficile calcolare il ritorno, come gli investimenti sulla brand reputation, il billoboard effect (quindi la capacità di usare la visibilità delle OLTA a nostro favore), i movimenti ponderati sulle tariffe che poi altro non sono che l’evoluzione del Revenue Management, la presenza attiva sui Social Network ecc.
Ma qualunque azione voi facciate, si ripercuoterà in qualche modo – in positivo o in negativo – sulle vostre performance visibili dall’Analytics.
Che cosa accade quando le azioni non vengono misurate? Lasciate che vi racconti un aneddoto che ben spiega come il “self made man” – l’albergatore che si sforza di fare tutto da solo – spesso rischi di perdere di vista il vero obiettivo e di minimizzare ogni mancato risultato.
Due mesi fa ero da un caro amico albergatore oltre che un ottimo imprenditore alberghiero. A un certo punto del mio soggiorno mi ha chiamato timidamente da parte per chiedermi un parere… ma a dire la verità la sua pareva più una confessione: il mio amico aveva investito in PPC Adwords oltre 100.000,00 euro negli ultimi otto mesi per il suo Hotel di 50 camere, gestendo l’account da solo, ma sentiva che nonostante le nottate passate a tentare di ottimizzare le campagne, qualcosa non andava.
Gli ho chiesto quindi se stava tracciando le conversioni tramite analytics per vedere insieme gli effetti di questo grande investimento ma mi ha dato una risposta negativa e anzi; altro non restava che misurare le vendite dirette online rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e come mia grande sorpresa abbiamo verificato che non vi era stato alcun incremento degno di nota.
Questo non significa disintermediare, ma tentare di farlo per poi dirsi “c’ho provato ma con il mio hotel non funziona”. Disintermediare è sempre possibile ma dinamiche e strumenti possono essere molto diversi a seconda della location, della categoria, delle dimensioni e della stagione.
Ma cosa serve per disintermediare?
A prescindere dal fatto che un cliente diretto ha un valore intrinseco superiore rispetto a quello proveniente da un intermediario online, potrebbe valere l’assunto che ogni prenotazione diretta al costo medio inferiore del 15% possa già ritenersi sana disintermediazione.
In generale, se la vostra quota di disintermediato è pari a un terzo del venduto online, significa che avete imboccato la strada giusta, se invece siete già a due terzi vuol dire che avete centrato l’obiettivo lasciando poco spazio a miglioramenti significativi, quindi potete e dovete concentrarvi sul mantenimento nel tempo di questi valori.
Sul nostro campione di 1500 strutture clienti, tra hotel indipendenti e gruppi, di fatto solo una piccola nicchia con grande soddisfazione riesce a sfruttare appieno le proprie potenzialità per disintermediare. Questo grazie soprattutto a tanta formazione, a figure interne che interpretano perfettamente le regole del gioco e che hanno deciso di abbandonare il ruolo di vittime impotenti degli intermediari online
Sappiamo perfettamente che l’imprenditore/albergatore non può diventare esperto di tutte le dinamiche online ma può, attraverso la formazione, scegliere e circondarsi dei migliori collaboratori, partner e specialisti del settore. Per la nostra esperienza non è possibile delegare interamente a terzi il nostri successo online.
La disintermediazione è possibile per tutti ma richiede necessariamente:
- Investimenti mirati in strumenti, formazione e know-how che favoriscano la vendita diretta
- Predisposizione al cambiamento… dalle tariffe in poi
- Capacità di misurazione di ogni azione
- Capacità di coinvolgimento di tutto il team
- Consapevolezza che gli intermediari sono “soci” necessari e costosi dai quali non difendersi ma da usare a nostro favore
- Abbandonare la “Tuttologia” e i “Tuttologi” per concentrarsi solo sulle attività che si possono gestire e misurare al meglio
- Scindere i consulenti di turno dagli esperti di ogni pratica web che sanno e vogliono trasferire le competenze all’interno dell’Hotel
Possiamo quindi affermare che la disintermediazione è un “must” per tutti coloro che, mettendo il cliente al centro, sono disposti a reinvestire parte delle proprie marginalità per accrescere costantemente ed a tutti i livelli la qualità dell’hotel e di conseguenza il suo valore in termini di tariffe e di indipendenza.
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Duccio Innocenti
Commento da Luca Girotti — 15 Novembre 2013, alle ore 08:21
Io credo molto nell’opportunità offerta da Trip Connect.
C’é da dire che ovviamente funzionerà meglio per chi ha un buon punteggio su Tripadvisor
Commento da marghe — 15 Novembre 2013, alle ore 09:21
Ciao Luca hai già provato? Che impressione hai avuto?
Pingback da La Disintermediazione Non è Gratis (e nemmeno a sconto) » Kleis Communication Technologies — 15 Novembre 2013, alle ore 11:28
[…] Fonte originale: Booking Blog™ – Il blog del Web Marketing Turistico […]
Commento da Nello — 15 Novembre 2013, alle ore 18:58
Disintermediazione?
la mia impressione è che l’utente si stia abituando alla qualità delle interfacce di facebook, dell’iphone e anche a quella di booking.com.
Eppure la maggior parte degli hotel continua ad “incollare” sui propri siti web (anche nuovi) dei booking-engine-dinosauri, distanti anni luce dalla user experience offerta dai siti online che usiamo ogni giorno.
Sistemi nati-già-vecchi che richiedono un considerevole impegno mentale, fatica che ormai gli utenti non sono più disposti a concedere.
Eppure con un paio di mesi di A/B test anche un bambino capirebbe che Simple Booking o altri sistemi concepiti per-il-web offrono performance nettamente migliori (ed eviterebbero di sprecare denaro in adwords/trip connect & c).
Questo secondo me è uno dei grossi problemi da risolvere e che al momento aiuta non poco le OLTA ad espandersi.
Commento da info@hotelolimpico.it — 15 Novembre 2013, alle ore 23:39
Grandioso il PPC su TP!
Cari amici albergatori è una grandissima chance per disintermendiare….e funziona!!!! Attivatelo quanto prima! L’avessero introdotto prima……
Saluti a tutti e buon revenue!
Commento da marghe — 18 Novembre 2013, alle ore 09:09
Ciao Hotel Olimpico, davvero hai ottenuto dei ritorni così consistenti con TripConnect? Puoi darci qualche numero per capire dei numeri di cui stiamo parlando?
Commento da Luca Girotti — 17 Novembre 2013, alle ore 07:58
L’ho installato fin dal primo giorno. Per ora non ho risultati tangibili. Ma secondo me é presto..
Commento da Luca Girotti — 17 Novembre 2013, alle ore 07:59
Non dimentichiamoci che anche Trivago sta offrendo qualcosa di simile.
Il problema é che per ora supporta pochissimi IBE. Speriamo possano colmare questa lacuna.
Commento da Flavio — 18 Novembre 2013, alle ore 08:35
Ottimo articolo. Condivido in pieno. Aggiungo anche tra i costi intangibili quello del tempo dedicato dal personale dell’hotel (incluso direttore e/o proprietario).
Ed a questo proposito… non so se sottoscrivere l’affermazione che la “disintermediazione é possibile per tutti”.
L’articolo evidenzia bene e giustamente che le attivitá di disintermediazione vanno costantemente aggiornate, testate, misurate. Questo processo é solo in parte “appaltabile” a terzi, ed in ogni caso bisogna avere “in casa” competenze per dialogare con i terzi a cui eventualmente ci si affida.
In qualche caso probabilmente é piú saggio dedicarsi a curare il proprio prodotto/ servizio e/o le politiche di prezzo, accettando che siano le OTA a gestire la distribuzione.
La mia é comunque una riflessione “generale”: credo che chi legge questo blog le competenze per fare bene le proprie scelte le abbia, oppure sia in grado di acquisirle, e che questo articolo sia un tassello molto utile 🙂
Commento da Duccio Innocenti — 18 Novembre 2013, alle ore 10:36
@Flavio,
condivido su tutto ma un pò meno quando dici che in qualche caso è più saggio delegare la distribuzione alle OTA. Non sono d’accordo perchè a parte il fatto che il servizio costa caro, l’hotel diventerebbe completamente vittima con tutto quello che ne consegue; per assurdo, proviamo a pensare se domani le OTA decidessero di portare le commissioni al 30%, cosa succederebbe a chi non ha investito nella propria autonomia? Potrebbe solo accettare il secondo socio occulto che guadagna sempre, anche quando il bilancio non torna. Il primo socio è lo Stato ma per questo non possiamo farci niente.
Commento da isolotto — 21 Novembre 2013, alle ore 00:35
Mi spiace contraddire. Abito in una piccola isola nella quale gli albergatori si sono associati e hanno creato un portale. Essendo circa una decine di strutture presenti sulle OTA, speriamo di uscircene tutti e affidarci al nostro portale. L’unione di piu’ strutture che in una localita’ escono dalla morsa delle OTA porta sicuramente giovamento all’economia locale e vi dico questo perche tutti insieme stiamo lavorando alla promozione della location…….., poi, magari ci sara’ chi sara’ scelto piu’ o meno fra le strutture del nostro portale, ma il fine e’ di promuovere la nostra isola e il nostro territorio. Se un turista ha scelto una location ( prima cosa che si fa nella programmazione di un viaggio), e successivamente va sui vari expedia, booking ecc ecc e non trova nessuna struttura? Di sicura andra’ almeno su un motore di ricerca a digitare la parola alloggio e location. Gioco fatto, trova il nostro portale ben indicizzato e la disintermediazione e’ avvenuta. Intanto stiamo promuovendo il portale, fra un paio di anni fuori tutti insieme dalle OTA.
Commento da marghe — 22 Novembre 2013, alle ore 14:07
Ciao isolotto, bravi! Questo vuol dire avere la mentalità giusta per disintermediare: collaborare per il bene comune e della destinazione e investire per riuscire a sganciarsi dalla dipendenza dagli intermediari!
Commento da luciano ardoino — 22 Novembre 2013, alle ore 13:28
Spero solo che quanto dichiarato due giorni fa alla X Commissione della Camera dei Deputati dal Ministro Bray per voce della Sottosegretario finalmente s’avveri una volta per tutte, e poi vedremo che fine faranno tutti ‘sti “galantuomini” che vendono fuffa a danno degli altri.
E affini che con loro ci marciano.
@Isolotto … fantastico, ma presto l’incarico (promo-commercializzazione)lo dovrebbe prendere l’Enit nonostante le fantomatiche Leggi del suo DG. (ved. http://tuttosbagliatotuttodarifare.blogspot.it/2013/11/enit-lacci-e-lacciuoli.html ).
E comunque avete dimostrato di averli.
P.S.: Senza pensare poi che le tasse non le pagano in Italia e chissà dove lo fanno, considerato che le altre nazioni si lamentano nella stessa nostra misura. E nemmeno laddove hanno la sede, si mormora o branzino.
😉
Commento da Vincenzo21 — 23 Dicembre 2013, alle ore 04:22
La disintermediazione paga non solo per il risparmio che si fa in commissioni alle agenzie, ma anche per maggiori entrate. Mi riferisco però non solo ad un buon lavoro fatto online, ma anche alla propria struttura, al personale e al trattamento del cliente. Ci sono B&B che grazie all’ottimo lavoro sono in grado di farsi prenotare a tariffe paragonabili a Hotel di 4 stelle.
Per quando riguarda TripConnect, come qualcuno ha già scritto, può fare la differenza per chi ha una buona reputazione online, cioè per quelli che vengono cercati per la loro qualità, e non in base al prezzo. Inoltre queste strutture ovviamente devono lavorare un pò di più alla parte prezzi: mai avere lo stesso prezzo delle agenzie, sempre qualche Euro in meno, per il cliente anche pochi Euro risparmiati a parità di prodotto sono i benvenuti.
Pingback da AdWords Best Practice per l’hotel: intervista a Giampaolo Lorusso - Gruppo360 - web agency palermo - siti web - seo - cms - logo design - cataloghi - roll up - gadget - corporate id - social network - app mobile — 26 Dicembre 2013, alle ore 09:41
[…] abbiamo spiegato in alcuni precedenti articoli (vedi La disintermediazione non è gratis e Hotel Adwords fai-da-te: maneggiare con cura), se avete grossi budget da investire, […]
Pingback da Booking Blog Rewind: tutti i migliori articoli del 2013 - Gruppo360 - web agency palermo - siti web - seo - cms - logo design - cataloghi - roll up - gadget - corporate id - social network - app mobile — 27 Dicembre 2013, alle ore 09:51
[…] […]
Commento da Antonello — 18 Gennaio 2014, alle ore 01:20
Buongiorno, sono nuovo del sito e chiedo scusa se dirò sciocchezze. Mi chiamo Antonello Manenti e insieme ad altri amici abbiamo fondato da poco tempo una cooperativa che gestirà un ostello (ancora in fase di ristrutturazione).
Contro il parere di tutti ho deciso, dopo molte analisi e riflessioni, di non iscriverci a nessuna OTA. Secondo me non è conveniente ed il passo è per giunta irreversibile. Abbiamo quindi impostato il lavoro ottimizzando al massimo i social network, il sito e tutti i canali che ci permettono la vendita diretta dal web. Significa investire su una persona che quotidianamente è online e sa quel che sta facendo. I riscontri sono buoni.
Oggi scopro che siamo presenti su tripadvisor, ma noi non ci siamo assolutamente iscritti!!!! Com’è possibile?!?!?!?
Commento da marghe — 20 Gennaio 2014, alle ore 09:17
Ciao Antonello, sentiti libero di dire quello che pensi. Siamo qui per discutere insieme, non per giudicare 🙂
La vostra scelta direi che è coraggiosissima, perché effettivamente alcune OTA possono garantire una bella visibilità.
Ma io credo molto nelle sperimentazioni audaci, quindi ben vengano! L’importante è poi valutare bene gli investimenti e i ritorni ed essere disposti anche a cambiare rotta se è necessario, senza rimanere arroccati sulle proprie convinzioni. La flessibilità è molto importante con i cambiamenti veloci del nosotro mercato.
Per quanto riguarda TripAdvisor non meravigliarti. L’Hotel non si iscrive, sono le persone che possono inserire l’attività e commentarla. Non è nemmeno possibile cancellarsi.
Per questo ti consiglio di rivendicare la pagina del tuo ostello, così potrete inserire le vostre foto, le vostre informazioni e rispondere alle recensioni. Se ti può essere di aiuto, puoi leggere il nostro ebook gratuito sulla gestione della brand reputation. Se siete nuovi del settore vi farà certo comodo un’infarinatura! Lo trovi qui: http://www.bookingblog.com/guida-alla-gestione-responsabile-delle-recensioni-online-free-ebook/
Commento da Antonello — 20 Gennaio 2014, alle ore 19:10
Grazie mille! Già scaricato e letto con attenzione.
Il discorso per noi è molto semplice: dobbiamo canalizzare i contatti al nostro sito e gestire da lì le prenotazioni online. Chiaramente è importante essere tra i primissimi risultati di google ma per quanto si possa ottimizzare il sito difficilmente supereremo tripadvisor che non mette nessun link alla nostra struttura e disperde i possibili clienti su altre strutture. Non è possibile che un nostro cliente ci abbia inserito perchè la struttura ancora non esiste!!!!! Inoltre Tripadvisor preleva i prezzi delle camere da booking.com ecc… mi pare ci stiano costringendo ad entrare in un sistema in cui non vogliamo assolutamente entrare… 🙁
Commento da marghe — 21 Gennaio 2014, alle ore 09:24
Ciao Antonello, ma hai provato a contattarli? Se non esistete, come potete avere una pagina su TA e delle recensioni? Questa è una cosa che dovete segnalare.
Poi quando aprirete di sicuro qualche vostro cliente vi inserirà, ma quello è normale, per tutte le strutture funziona così.
Se posso permettermi però, al di là dei portali, in effetti TripAdvisor è diventato una grosse fonte di traffico per i nostri clienti iscritti alla business listings, forse dovreste valutarla, ma solo in un secondo momento e se le recensioni sono buone.
Se poi non siete sui portali, è impossibile che mostrino i vostri prezzi, almeno che voi non vi dotiate di un booking engine che ha una partnership con TripAdvisor per mostrare i prezzi. Ad oggi sul mercato i maggiori danno questa possibilità.
Cmq il concetto è questo: io non vedrei l’intermediazione come il “male assoluto”. Fintanto che è sotto controllo e non soppianta le vendite dirette, può di certo portare anche dei vantaggi.
Commento da Califfo — 24 Gennaio 2014, alle ore 16:59
Vi lancio un topic. Oggi per un hotel di Venezia che seguo (in ritardo con il rinnovo di tripadvisor) ho discusso il rinnovo del profilo aziendale su tripadvisor, ottenendo un 10% di sconto rispetto a quanto pagato lo scorso anno (da 1400 euro circa a 1260 grosso modo). Fin qui nulla di anormale. La ragazza di tripadvisor mi ha però detto che se per caso dovessimo non rinnovare ora e scegliere di riacquistare il profilo aziendale in seguito, il costo diverrebbe di circa 5.600 euro all’anno. Sbigottito, ho chiesto lumi, e mi è stato riferito che ci saranno grosse novità nel 2014 per quanto concerne la visibilità offerta ai titolari di profili aziendali, ma non ha potuto (o voluto, certo) aggiungere alcuna informazione in merito alle medesime. Ora sono curioso, deve essere qualcosa di veramente innovativo e iper-premiante per giustificare un tale aumento di circa il 400%! Qualcuno ne sa qualcosa?
Commento da marghe — 24 Gennaio 2014, alle ore 17:04
Accidenti Califfo, che prezzi…
In effetti per farsi pagare così salati, l’effetto sull’hotel dovrebbe essere notevole!
Io per il momento non ho notizie di questo tipo, ma tutto può essere, magari è qualcosa che TA si tiene ben stretto in tasca per sfoderarlo solo al momento buono.
Però chiedo anche agli altri utenti della community: voi ne sapete qualcosa?
Commento da marghe — 3 Febbraio 2014, alle ore 14:12
Ciao Califfo, ho diffuso il tuo commento sulla nostra pagina Facebook per sapere il parere della community. Dai un’occhiata a quello che dicono gli altri albergatori: https://www.facebook.com/bookingblog?ref=hl
Commento da Califfo — 3 Febbraio 2014, alle ore 14:23
Ho visto, grazie!