Il turismo in Italia tornerà ai livelli pre-pandemia nel 2022
12 Ottobre 2021“Nel 2022 l’Italia tornerà ai livelli pre-Covid”, così ha esordito Armando Peres, vice presidente del Comitato Turismo dell’Ocse, l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico internazionale.
Una previsione ottimistica, che fa ben sperare, considerando che fino a qualche mese fa si era parlato di dover aspettare il 2023 prima di poter assistere a una ripresa completa del settore turistico.
Non si tratta semplicemente di mero ottimismo dettato dalla voglia di ripartire, sono i dati che suggeriscono che il recovery potrebbe essere più vicino di quanto si pensi, soprattutto se ci si concentra sulla situazione rilevata nell’ultimo trimestre.
Infatti, nei mesi di agosto, settembre e ottobre il settore turistico italiano sembra essere andato molto bene. La prospettiva è di chiudere l’anno con il 30-35% in meno del 2019, che equivarrebbe comunque a un grande recupero rispetto ai numeri dell’anno passato.
I professionisti del travel concordano con la previsione di Peres
Come riporta SiViaggia, Peres non è l’unico a prevedere questi risultati positivi. Nei giorni scorsi anche il Ceo di Emirates, Tim Clark, altro personaggio di spicco del settore, ha manifestato lo stesso ottimismo. In occasione dell’Annual General Meeting Iata, Clark ha infatti azzardato l’ipotesi secondo cui torneremo alla normalità in poco più di 12 mesi.
La stessa previsione erta stata fatta prima dell’estate anche da Aldo Werdin, amministratore delegato e general manager dell’Hotel Excelsior di Rapallo, che aveva affermato: “La ripresa inizia a esserci e inizia pure a farsi sentire, ma sarà molto lenta. Dovremo avere moltissima pazienza e soprattutto non dovremo mai abbassare la guardia rispetto alle misure che ci sono state imposte per il contrasto all’emergenza sanitaria. Noi contiamo in autunno di scongiurare una nuova ondata e contiamo poi, dalla primavera del 2022, di ricominciare a pieno regime”.
Ripresa turistica ma anche economica
Questa previsione di ripresa turistica si inserisce in un quadro più grande di recovery del settore economico. Il Sole 24 ore ha recentemente pubblicato un interessante articolo, secondo cui il 2022 segnerà anche il raggiungimento della stabilità economica che avevamo prima della pandemia di Covid-19.
Sempre l’Ocse, nella Economic Survey sull’Italia, prevede che l’economia recuperi i livelli del 2019 entro la prima metà del 2022, dopo una crescita per quest’anno stimata al 5,9%. Dopo il calo significativo dell’8,9% avvenuto nel 2020, i sostegni fiscali erogati nel 2021 favoriranno la ripresa nel breve termine, unitamente al proseguimento della campagna vaccinale e l’allentamento delle restrizioni.
Il digitale alla guida della ripresa
Sono molte le strategie che le varie imprese turistiche possono mettere in atto in vista della completa rinascita del 2022. In questo contesto non devono essere sottovalutati gli interventi di digitalizzazione delle strutture ricettive e delle compagnie aeree.
Le nuove tecnologie, come l’Intelligenza Artificiale, la realtà aumentata o i Big Data, rivestiranno un ruolo cruciale in questa fase di recovery. Le strutture, infatti, potranno prevedere i bisogni del cliente e personalizzare l’offerta in base alle necessità riscontrate.
Si potrà estendere l’esperienza turistica nel tempo e nello spazio grazie al neverending tourism o lavorare da qualsiasi parte del mondo con l’holiday working.
L’aspetto fisico e quello digitale della vacanza potranno fondersi in un’unica customer journey, che avverrà attraverso piattaforme integrate e interconnesse in cui l’ospite potrà prenotare il viaggio e trovare l’hotel, comprare il biglietto per il museo e scegliere il ristorante.
Siamo sulla buona strada, lo stesso PNRR emanato dal Governo italiano punta su elementi come digitalizzazione e sostenibilità. Non resta che fare un ultimo sforzo globale prima di poter agganciare la ripresa definitivamente nel 2022, tenendo in mente le parole del nostro Premier Mario Draghi: “Il turismo emergerà più forte di prima“.
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